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Akira
Finita l' era di Mazinga e Jeeg Robot, la fantascienza giapponese reinventa i suoi personaggi ed esaspera il ruolo della tecnologia del ventesimo secolo.
Akira è il giusto figlio delle tendenze e delle polemiche dei nostri tempi. Nel futuro prospettato dall' autore, Katsuhiro Otomo, non ci sono più i giganteschi eroi robotici che ci fecero sognare quindici anni fa. Scompare lo stesso ruolo di eroe, per presentare al pubblico un' umanità oppressa dalle sue stesse scelte evolutive. La nuova frontiera della tecnologia è la genetica, con tutto il resto a farle da contorno. È nella stessa manipolazione della natura umana che l' uomo cerca il nuovo spunto per la sua evoluzione, per trovare in realtà solo il suo oblio.
Questo nuovo dualismo uomo-tecnologia, viene egregiamente rappresentato nel fumetto attraverso la cura quasi maniacale con cui vengono disegnati i particolari di ogni mezzo meccanico, contrapposta alle rappresentazioni dei personaggi umani che, volutamente, vengono spesso solo abbozzati.
La trama si svolge in una neo-tokio ipertecnologica, rappresentata con duri contrasti di luci e di ombre. Siamo nell' anno 2030, i protagonisti sono i membri di una squadra di motociclisti metropolitani capeggiati da Kaneda, i quali si trovano ben presto coinvolti nei piani di un enigmatico Colonnello.
Uno dei membri di questa squadra, Tetsuo, in seguito ad un incidente viene preso in consegna dagli uomini del Colonnello. Testuo viene sottoposto ad una serie di esperimenti che hanno lo scopo di liberare i suoi poteri telepatici mutanti. Prima di lui, tali esperimenti avevano
coinvolto altri ragazzi, fra i quali Akira, il più dotato. Ben presto, come Akira, Tetsuo perde il controllo dei suoi poteri ed in un crescendo apocalittico libera Akira dal bunker in cui era custodito in ibernazione e insieme proclamano l' impero di Tokio. Tetsuo, sempre più potente, distrugge una portaerei americana giunta nel disperato tentativo di fermarli, abbatte un satellite laser e infine scatena le sue ire contro la luna.
Ormai dominato dai suoi stessi poteri mentali, Tetsuo perde persino il controllo del suo corpo che, nel finale, esplode in una disgustosa massa di carne amorfa. I pochi superstiti si aggirano tra le macerie di Tokio per l'ennesima volta rasa al suolo.
La serie originale di Akira comprende 36 albi, distribuiti in Italia dalla Glenat. Prima di essere presentati al nostro pubblico gli albi devono subire dei ritocchi per adattare la disposizione delle vignette allo stile europeo e per colorarli. Il risultato di tante manipolazioni è una certa confusione nella disposizione dei fumetti e spesso anche nella ritraduzione dei nomi di alcuni personaggi.
In Italia è stata presentata anche una versione in lungometraggio di animazione. Questo film non rispecchia fedelmente la trama originale ma almeno ne conserva lo stile e l' atmosfera quasi cyberpunk.
Nella terra di origine, Akira ha goduto di svariati adattamenti cinematografici di cui uno lungo ben quattro ore. Gli appassionati di manga e di questo fumetto in particolare possono provare a rintracciarne le versioni in videocassetta nei cataloghi della MultiVision.
Inizio Pagina Dove non diversamente indicato i testi sono di Massimo FERRI Inizio Pagina