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Viaggi Spaziali
di Luca LUCENTE
Il fantascientifico, non sempre è utopia, molte volte anzi gli autori e i realizzatori di opere di questo tipo sono stati veri e propri profeti poichè tecnologie quasi assurde e irrealizzabili sono divenute col tempo aspetti reali della nostra vita.
Un primo grande riferimento lo troviamo senza dubbio in J. Verne e nel suo famosissimo "Dalla terra alla luna". Egli descrive una prima tipologia di viaggio spaziale, oggi la più classica, se vogliamo, con un razzo. All' epoca questo era assolutamente qualcosa di incredibile ma oggi è assolutamente normale.
Molto più complesse, invece, sono varie altre metodologie che caratterizzano oggi tutto ciò che riguarda i voli spaziali in campo fantascientifico. Essenzialmente possiamo identificarne tre principali. Il tempo non è più un valore assoluto per affrontare un viaggio che comporti la copertura di una enorme distanza, addirittura da galassia a galassia.
Il sistema di "curvatura" temporale è senza dubbio uno degli espedienti più impiegati. Lo stesso George Lucas (in collaborazione con S.Spilberg) nella sua trilogia di "Guerre Stellari" sfrutta tale tipologia di viaggio. L' uomo ha raggiunto un livello di tecnologia che gli permette di viaggiare ad una velocità uguale a quella della luce. La fisica ci insegna che tanto più ci si avvicina alla velocità della luce (circa 300.000 km per secondo) tanto più il tempo rallenta.
"Inserire le coordinate per il salto in iperspazio" è la celebre frase che tutti ricorderanno, in questo modo ecco che nasce anche il concetto di iperspazio, ovvero quella porzione di spazio a
cui è possibile accedere solo viaggiando alla velocità della luce.
In alcuni casi, quando il viaggio è molto lungo data l' enorme distanza, le astronavi non sono solo il mezzo di trasporto ma divengono veri e propri mondi autosufficienti. Il viaggio acquista il carattere generazionale in quanto durante il viaggio che durerà anche secoli, le varie generazioni si alterneranno alla guida portando a destinazione l' ultima, nata proprio sulla nave.
Infine la terza tipologia sfrutta il principio della criogenia o ipersonno. Una sorta di stasi indotta nei piloti che così sono in grado di rallentare il proprio metabolismo aggirando il problema del tempo e riuscendo a coprire enormi distanze senza invecchiare. "2001 odissea nello spazio" di S.Kubrick è una pietra miliare in questo campo ma anche il mitico "Alien" di R. Scott ne è un efficace esempio.
Se si oltrepassa la velocità della luce, la costante tempo perde d' importanza ed allora ecco allora che da viaggio nello spazio si attua il viaggio nel tempo. In proposito questo principio è alla base di moltissima filmografia e senza andare molto lontano un ottimo esempio di ciò lo si vede nel film "Navigator" del 1986, regia di Randal Kleiser. Entrano in campo anche i cosiddetti paradossi temporali che sono conseguenza di ogni viaggio nel tempo.
Grazie a sempre nuove generazioni di scrittori anche queste tipologie di partenza si evolvono e di conseguenza tutto il mondo del fantastico si evolve di pari passo. Non sarà così difficile immaginare qualcosa di simile per il nostro futuro.
Inizio Pagina Dove non diversamente indicato i testi sono di Massimo FERRI Inizio Pagina