RACCONTI


Gianluca GAGGI - VAMPIRO
pagina 1 di 1
Vivo di racconti, storie, emozioni. Ne vivo ormai da molto tempo, forse troppo.
Sembra scontata come frase ma è la verità, e le emozioni di cui mi nutro non sono le mie. Non preoccupatevi, mangio carne e verdura come tutti voi. Fagioli, maiale, pasta e ceci.
Non è il mio stomaco ad aver bisogno di emozioni. Ne ho bisogno io.
Da parecchio ormai non esco più di casa se non per lavorare ogni giorno come operaio programmato in una fabbrica di chips. Quando torno a casa è come se dovessi riempire le sei ore passate in annulamento di personalità.
Accendo la T.V. o il virtuale e comincio a vivere. Divento a turno un eroe muscoloso o un imbranato alla sua prima cotta.
Ieri ho usato un nuovo programma vituale. Diventavo uno scenziato che faceva una sensazionale scoperta e che per questo veniva inseguito da tutti i servizi segreti del mondo. Durante la mia fuga, avevo modo di dimostrare il mio valore in vari modi e alla fine ne uscivo vincente come al solito.
Sono sempre stato così. Da bambino vivevo dei racconti degli altri ragazzini. Più in là con l' età, mi sono fatto l' adolescenza sui racconti dei miei amici e compagni di
scuola, senza provare mai qualcosa che non avessi già sentito raccontare.
Penserete che sono minimo da cura psichiatrica se non da ricostruzione della personalità.
Non avete torto.
Ho sempre nascosto questa mia "perversione". Ho sempre fatto attenzione a non far capire agli altri quanto la mia sfera emotiva fosse vuota, senza l' intervento di qualcuno che la riempisse con i suoi dolori o gioie.
Già, perchè io soffro e giosco con voi per qualsiasi cosa vi accada e che vengo a sapere.
Ieri ho pianto per la morte del gatto della mia vicina. Un gatto del quale a malapena sapevo dell' esistenza. Tre giorni fà, in t.v., ho seguito come al solito la trasmissione "Guai della gente". Come al solito sono andato a dormire con un gran peso sullo stomaco.
A voi normali sembrerà ridicolo piangere per le sventure di un cretino in tv (che probabilmente finge) ma per me è vitale. Senza non posso stare, o meglio sto ma con lo sguardo fisso contro la perete, aspettando il sonno o qualcosa che mi tolga dallo stato di atarassia in cui cado.
Scusate suona la tv , stà cominciando Beautiful...
Sfoglia Indietro Inizio Pagina Sfoglia Avanti