"Papà, ma io volevo il fucile a pallini!" "Peppì,non l'ho trovato....prenditi questa che è una fisarmonica." Questo colloquio avveniva fra Peppino Gagliardi ed il padre il giorno dell'ottavo compleanno di Peppino, in Piazza Carlo III nel cuore di Napoli. Il ragazzino aspirava tanto ad avere quel fucile come regalo di compleanno ma ebbe una fisarmonica e fu così che ebbe casuale avvio una delle più straordinarie carriere artistiche del panorama canoro italiano. Da lì cominciò a manifestarsi ed avere sfogo il grosso talento naturale che covava in quell'imberbe scugnizzo. Un talento che ebbe modo di svilupparsi ed affinarsi in quell'immenso palcoscenico aperto che è la città di Napoli. Un complesso, prima di cinque poi di tre elementi chiamato proprio "I Gagliardi" che aggrediva il pubblico con la veemenza insita nel nome. Nel 1959 la prima tournèe all'estero, nella vicina Corsica. Intanto la città incominciava a parlare di quel ragazzo che cantava "tutt'o ccuntrario" di come si era soliti fare a quel tempo e piroettava aggrappandosi ad una fisarmonica quasi più grande di lui. Il primo disco " 'A voce 'e mamma" passò quasi inosservato nell'affollatissimo mercato discografico del tempo, ma "T'amo e t'amerò" inciso nel 1963 conquistò in breve tempo Napoli e poi per forza propria, senza usufruire dei canali di lancio costituiti dalla radio e dalla televisione che all'epoca erano per tutti gli artisti un passaggio obbligato, tutta l'Italia. Centinaia di migliaia di copie vendute in poche settimane alla fine di quell'anno. Così l'Italia tutta votata a svago e canzoni in quei felici anni di boom economico, trovava uno stimolo in più a queste sue aspirazioni in un artista che avrebbe dato a tutto il pubblico di appassionati ed in particolare ai suoi innumerevoli fans, pagine di musica ed interpretazioni che il tempo non potrà mai sbiadire.