Jeky Ciovatto
di Milo Trilli
Si chiamava diverso, un tempo ch'è andato,
un nome scordato in registri muffiti,
ma per tutti è da tempo Jeky Ciovatto:
con questo nome, da anni, in ciabatte,
si siede sull'uscio armato d'un legno
che sul gradino batte e ribatte
e dandosi tono, aspetto e contegno
riparte per mari lontani e insidiosi
e nel trambusto di navi e marosi
compie impunito razzie da non dirsi...
Povero Jeky, finisce mai di stupirsi.