FESSI - Indice generale |
CONTRIBUTI
ovvero
l'unione -contro i Fessi- fa la forza
sinonimi --- poesia
--- mea culpa --- varia
SINONIMI
Nell’elenco dei sinonimi, un anonimo segnala la mancanza di
"belinone" mentre Marzia
vorrebbe aggiungere "tapiro"; ambedue approvati:
concisi, adeguati ed illuminanti.
Sempre sui sinonimi, Roberto lancia una
proposta degna di nota:
"Credo sarebbe interessante raccogliere le varie sintesi nei vari
dialetti del termine "fesso" e affini. Io potrei raccogliere
quelli piemontesi ed emiliani (e c'é ne sono tanti!); chissà,
forse poi una classifica...regionale."
e fedele alla parola data ci manda la raccolta dei Fessi piemontesi:
“asu, badola, bagian, gadan, balenghu, barbabuc, buric, ciapaciuc, ciapelu,
ciula, cutu, deficient, falabrac, faluöan, fol, fulandran, fulatun,
fulittru, galimede, galuvan, garula, gasepiu, gasös, gnaciu, gnoc,
tarabalu, turion, törlupöpu, tardet, tardoc, uluc, ocu, trundu”.
Sul medesimo argomento, Alvise scrive:
“Volevo aggiungere alla tua rassegna di nomi usati frequentemente quello
di "INSEMENITO" derivante dal dialetto Venexian di "INSEMENIO"
Bene: sembra che ci sia una ricerca in atto e contribuisco con sinonimi
padovani:
aretrato, barbalache, baùco, capelaro, carolà (carolà
al servelo), cautèrio, dessavìo, dolse de sale, duro (duro
da gratare), ebeton, folpo, frìtola, fufignon, gàgio, gnoco
o gnoca, impiocà o impiochìo, incalcà (incalcà
patìo), incalmà co l’oco, incocaìo, intardèto,
macà o macadèlo, mago, malgualivo, mamo, massoca, mastegabrodo,
nane o neno, palta o paltan, pampalugo, pandòlo, pastafròla,
pimpinèla, sbalà, sèmpio, smolaciòn o smolaciòso,
tarabài o tarabàra, vermolìna, zagalòn...
ma aspettiamo altri contributi, da altri luoghi o zone e se ne arrivano
abbastanza avranno una pagina a parte: il gioco è interessante e
i risultati possono essere più illuminanti di quel che si creda
Vincenzo ci manda una poesia in dialetto partenopeo, una vera perla:
‘A semmana d’ ‘o fesso
Quanto si’ fesso ‘o lunerì matino,
tanto si’ fesso ‘o marterì seguente!
‘O miercurì, si’ fesso sopraffino,
‘o gioverì si’ fesso e si’ fetente!
Ma nun t’ ‘o ssaccio di’ - nun trovo ‘a rima -
ca ‘o venerdì sei fesso più di prima.
‘O sabato, da quanno sponta ‘aurora,
si’ fesso, si’ fetente e peggio ancora!
Dummeneca: e ‘o ppuò vedè tu stesso:
si’ chiaveco, si piglianculo e fesso.
E si nun crire, t’ ‘o dich’io ch’è overo:
tu si’ uno piezzo ‘e strunzo ‘a capo a ‘o pere!
Nella Lucia ed Elisabetta mi tirano giustamente le orecchie per essermi dimenticato della meritoria opera di C. Cipolla, Le leggi fondamentali della stupidità umana ed ambedue citano la Prima Legge Fondamentale secondo la quale "Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione".
Mea culpa: mi son cosparso il capo di cenere e ho inserito il Cipolla al posto che gli spetta nell’Albo d’Onore, ma una mia omissione ben più grave mi viene evidenziata da un amico e collega che mi scrive:
“... a me risulta che quanto tu attribuisci al buon Jonathan Swift, sia stato esposto molto prima e con dovizia di esempi dal frate, poi viaggiatore, poi medico e ambasciatore a Roma, ma anche scrittore satirico e polemista: Rabelais, François, nato a Chinon (1490 ?) morto a Parigi (1553) nella cui opera monumentale su Pantagruel e Gargantua e decine di altri scritti a elargito già in quella epoca, dotte descrizioni e profonde analisi sulla categoria in oggetto tra le quali spiccava una diagnosi sulla cattiveria del "piccolo" (lo stesso Rabelais peraltro sembra fosse di statura molto inferiore alla media) che assomiglia troppo a quella di Swift perche' non sia stata dallo stesso plagiata e applicata ad altri : ‘La cattiveria dei piccoli è attribuibile alla nefasta vicinanza della loro M.... al loro cervello...’ , ho citato a memoria: era, il Rabelais, un formidabile inventore di parole nuove e nelle sue descrizioni delle miserie umane abbondavano riferimenti fantasiosi e maccheronici ai suoi ponderosi studi di teologia, di diritto, di medicina e perfino di archeologia ! Certo NON apparteneva alla famigerata categoria che per innato pudore di appartenenza non oso citare ... "
Grazie Luciano, l’aver trascurato di inserire Rabelais nell’Albo d’Onore è cosa degna di fustigazione.
Daniele segnala un articolo di Asimov intitolato "gli idioti in marcia"; Asimov aveva scritto un intero romanzo, “Neanche gli dei”, ispirandosi all’aforisma di Schiller secondo il quale “Neanche gli Dei possono nulla contro la stupidità, ma purtroppo quest’articolo non sono riuscito a recuperarlo: qualcuno può dirci dove si trova?
Lucio scrive:
"La battaglia anzi,la guerra sara` lunga ma sono sicuro che la
perderemo !"
e poi chiede:
"Non era meglio definirli/ci cretini? Secondo te qual'e` la differenza,
chi e`peggio?"
Bella domanda. Il dibattito è aperto.
Paolo invece ci promette informazioni sui Fessi in Australia: siamo in trepida attesa.
Per tornare alla pagina principale
|
Get your own Free Home Page |