CREMA DI SANGUE

Firenze


... la tavola della Basilicata allestita dal consorzio ART, alla Mostra Internazionale dell'Artigianato di Firenze (Fortezza da Basso, Aprile-Maggio 1998) vuole evocare una mitica prima colazione dei briganti ma è anche l'occasione per confrontare oggetti prodotti da tre generazioni di ceramisti del Vulture...

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Trombe ceramiche - di Pasquale Ciliento e N.Guantario (Melfi), e Porcellino - di Nicola Guantario (Melfi). Foto di Angela Rosati.


LA COLAZIONE DEI BRIGANTI

Consorzio ART
Design Consultant Valerio Giambersio

Il Vulture è un vulcano spento che con la sua cresta domina l'angolo di Basilicata che si insinua tra Campania e Puglia; nelle valli coperte dai boschi secolari che circondano l'enorme cratere ancora oggi aleggiano le gesta dei briganti. Crocco, Ninco Nanco, divenuti figure leggendarie nell'immaginario collettivo delle popolazioni lucane, sono descritti dagli storici dell'unità d'Italia come diavoli al soldo dei Borboni; tuttavia questi disperati appaiono oggi piuttosto come angeli sterminatori alla ricerca di un riscatto sociale indispensabile per i contadini costretti alla fine dell'ottocento a vivere ancora come servi della gleba.


Cicino - di Maria Sperduto (Arte Basilicata, Rionero in Vulture)
Foto di Angela Rosati

Il sanguinaccio doveva senz'altro far parte della prima colazione di questi uomini dal cuore di ferro e dalle mani nodose come rami d'ulivo. Me li immagino avvolti nel mantello nero e coperti da barbe fluenti metre compiono il rito sacrificale dell'uccisione del maiale che si rinnova tuttora ogni stagione invernale nelle campagne della Basilicata. Immagino le brigantesse che, rapite in un sabba incantato, rimescolano il pentolone con il sangue caldo sgorgato dalla carotide del maiale e lo fondono come già faceva Enea, con gesti magici al latte, aggiungendo poi la farina, il cacao, lo zucchero, l'uva passa, le mandorle sbucciate e la cannella fino ad ottenere una crema aromatica buonissima ma scura ed inquietante.


Scodella - di Teresa De Luca (Rapone) e Spasedda - di Capozzi Ceramiche Artistiche (Lavello)
Foto di Angela Rosati

La tavola della Basilicata allestita dal consorzio ART, vuole evocare una mitica prima colazione dei briganti ma è anche l'occasione per confrontare oggetti prodotti da tre generazioni di ceramisti del Vulture.

L'ottantenne maestro Guantario ha ralizzato il porcellino a botticella e la tromba dei briganti ancora usata in alcune processioni. Ciliento, designer e decoratore della generazione di mezzo ha realizzato una rilettura colta del modello tradizionale della tromba ceramica. Tre giovani e già affermate ceramiste completano l'albero genealogico della ceramica del Vulture: Sperduto realizza il cicino, un otre che si utilizza per bere senza bicchieri e che conserva l'acqua sempre fresca; De Luca ha rivisitato le forme ed i decori delle scodelle importate nell'area del Vulture dalla tradizione calitrana; Capozzi ha reinterpretato la tradizionale spasedda. Il centro tavola è di Lovallo, abile ricamatrice di Avigliano.


Centro tavola - di Annangela Lovallo (Il Filo di Arianna, Avigliano)
Foto di Angela Rosati



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