Marvi Zanoni
ROVERETO MUSICALE. APPUNTI. (9° puntata)

Al 1862 risale il primo statuto della Banda Cittadina roveretana. Originale nella codificazione dei comportamenti, il documento garantisce tra l'altro che l'unica discriminante per l'appartenenza al corpo è l'essere "filarmonico", ovvero cultore della musica, disposto ad eseguirla "in qualunque occasione" richiesta dal Municipio o dalla Deputazione; e che l'assegnazione delle parti nell'insieme avviene esclusivamente in base alle "capacità" e non alle "condizioni sociali del suonatore".
Mi sembra interessante annotare che in questi anni il Commissario di Polizia sospetta che i gemellaggi con i paesi vicini mascherino intenzioni diverse da quelle esclusivamente musicali, intuisce che possano favorire il processo di integrazione culturale fra una popolazione da sempre disgregata. Scrive negli Atti riservati del 1863: "Simili riunioni dico non sarebbero aliene dal sospetto di poter essere combinati e sfruttati dal partito sovversivo, [...] di avviare e facilitare reciproche intelligenze e provocare fors'anche in momento opportuno seri disordini". E negli atti del 1866 denuncia che al concerto del 6 maggio 1866 "come al solito assistette [...] molta gente e popolaccio, che negli intermezzi si fece a cantare, schiamazzare e gridare: viva la banda, e simili. [...] sebbene questa volta non vi sia successo alcun altro inconveniente, potrebbe [...] in un altro simile incontro fors'anche in causa di pochi malintenzionati nascere o qualche dimostrazione politica o conflitto col militare". Da quel giorno proibisce i concerti notturni e le esibizioni nelle birrerie od osterie, e impone l'immediato scioglimento del corpo bandistico una volta conclusa l'esibizione. Proibirà presto tutte le manifestazioni che sospetta nascondano intenti diversi da quelli musicali. L'attività del complesso però non ne risente troppo e continua abbastanza regolare.
Anche l'avvicendarsi di presidenti e maestri non mina la vita della Banda cittadina. Ricordo qui almeno i nomi di coloro che l'hanno guidata nel periodo dalla sua fondazione al 1988.
Presidenti: Pietro Andreis (1843-49), Cesare Keppel (1849-59), Emilio de Tacchi (1860-63), Francesco de Chiusole (1864-71), Emilio de Tacchi (1872-83), Giuseppe Candelpergher (1884), Emilio De Tacchi (1884), Francesco de Chiusole (1884). Maestri: Luigi Chizzolini (1843-50), Mayer (1850-58), Innocente Grigoletto [?] (1858-60), Giovanni Azzolini [?] (1860), Ermippo Sartori (1860-71), Leonardo Uibellak (1872- ?), Guglielmo Meriggioli (1884-88).

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