sci
Io da questo anno (23/1/98) uso sci K2 El Camino da cm. 193 (e son alto 190 e peso 75-83 kg.), quelli che sembrano di legno. Prima ho usato il 7S della Rossignol da 201, ancora prima un Volkl P9 Sx super da 207e in mezzo mi son divertito col Dynastar Yeti Extreme da sci alpinismo da 190.
Devo ringraziare la Rossignol italia che quando ho rotto su un salto (in realtà era un blocco di neve artificiale da stendere che io ho erroneamente preso per un bel salto ;-) ) il puntale di uno dei 2 sci , loro me ne hanno mandato un paio di nuovi, gratuitamente a casa mia, e ripeto gratis. Grazie.
Con tutti questi sci ho sciato come un pazzo sia in pista (mi ricordo una Gran Risa ghiacciata con quelli da sci alpinismo superando gente con sci da gigante con piastrone ammortizzanti ;-)), sia in fuoripista (ho imparato a sciarci col Volkl in una settimana di corso con 60 cm. di fresca!!!) che sul ripido (provate voi a farvi il Mont Fort di Verbier con un 207!!!) che su nevi ventate, gobbe e tutto il resto.
Sono stati tutti ottimi sci, ma ora vi consiglio proprio l' ultimo, costa poco, e come tutti i carving ben riusciti vi consente una polivalenza d' uso fuori dalle piste battute ben superiore ai migliori sci tradizionali. 

E' importante che lo sci abbia una buona anima... no non sto parlando di karma e neppure dell' anima degli mortacci... ma della parte interna, il nucleo che ne determina anche per lo più le caratteristiche dinamiche sulla neve. A mio avviso i migliori sono ancora quelli in legno, che pare abbiano, un anima più viva (che sia la passata esperienza di vita?).
Negli sci è importante la preparazione di lamine e soletta; c'è più differenza tra uno sci preparato bene o male, che tra un ottimo e un pessimo sci.
La sciolinatura è un operazione semplice, a me piace un sacco farlo perché mi rilassa, e tenendo morbida la soletta la rende più resistente ai sassi.
Ottimi consigli sul carving e gli attrezzi in genere sul sito di Tiziano.

Molto interessanti, per l' uso fuoripista, sono i fat ski (sci grassi) che sono molto larghi, anche al centro, sono magici con nevi crostose e ventate, al punto che chi li prova dimentica le piste e scia "powder" anche dopo mesi che non nevica più, e gente che sta in piedi a fatica in pista, si diverte fin dalla prima discesa in fuoripista. La base larga rende più difficile cadere, ma per contro il centro sci largo li rende lenti nel cambio spigoli e quindi poco adatti al ghiaccio delle piste in neve artificiale.
L' ultima novità sono i mid-fat, sci sempre larghi come spatola e coda, ma con un centro sci più stretto (mai quanto un carving da pista, si va dai 70 agli 90 mm al centro) permettono di sciare sulle nevi più difficili, crostose e ventate, come un fat ma con una buona rapidità di cambio spigoli, utile nell' uso su ghiaccio e tra le gobbe, son i veri Free-ski
I primi carving, per esempio quelli della Elan che li ha inventati, avevan molti difetti, in genere eran buoni solo con un dato raggio di curva, in genere medio largo, e a buona velocità, ma nelle serpentine e a bassa velocità erano difficili. Il problema forse era dovuto anche al fatto che all' inizio le sciancrature esagerate son state usate per gli sci da slalom e quindi su strutture molto rigide, specie nella coda, ora la tendenza è ad usare strutture molto più morbide derivate da quelle da gigante, con una coda elastica (il che ne è un vantaggio anche nelle gobbe, infatti nelle gare di questa specialità si usano sci da slalom di massimo cm.195 alleggeriti al massimo e dalla coda  ammorbidita). La coda rigida serve per rimbalzare nella nuova curva, e consente una maggior potenza e velocità negli scodinzoli su ghiaccio, ma rende le curve meno arrotondate (infatti nello slalom speciale attuale non si fanno più curve ma si rimbalza solo da un palo all' altro con derapata e linee più dritte possibili).
Poi son arrivati i primi modelli riusciti come i K2 four (lo sci più venduto al mondo negli ultimi 2 anni con ben 1.5 milioni di pezzi, il record è detenuto dal Rossignol 4S che ne aveva venduti 2.5 M ma in quattro anni), gli Head Cyber 24X e gli Atomic Betacarve, sci facili che consentono di fare belle curve condotte con meno fatica, a tutte le velocità e con una polivalenza sui terreni difficili specie non battuti, impensabili per degli sci tradizionali.
I più quotati da neve fresca questo anno erano i Rossignol CUT 11.5 (lo sci di Brant Moles che grazie a loro ha vinto tutte le gare freeride del 1997), il Salomon X-Mountain (adatto anche ad un uso scialpinistico, ma troppo morbido per gli sciatori potenti o l' uso in pista) e tutti i buoni modelli da pista come i K2 gli Head e i Betacarve 9.22 e 9.26.
Per il prossimo anno la tendenza è verso sci sempre più portati per le nevi non battute, gli sci da gara sono in forte calo di immagine (in USA e Francia ormai son considerati "out"), arriverà un' invasione di sci da Free skiing (i famosi mid fat) anche da noi. Io son appena tornato dalla Francia dove i maestri di sci non usano più sci da gara come da noi, ma sci da fuoripista come i Bandit della Rossignol, o gli X-Scream della Salomon.
I modelli più attesi son i nuovi di K2, un Four riproposto con un estetica finalmente all' altezza del valore dello sci, una linea Magic estesa all' infinito, e soprattutto il nuovo X-15 (sostituto assai migliore del precedente Explorer) da nevi non battute, disponibile anche in versione per uomini veri, con il nome di Morrison,  collaudato da Seth un top free skier che fa parte del ampio (li ha quasi tutti lei) K2 freeride team.
Freeride anche da Rossignol che allarga la linea Bandit a 3 modelli con l' XXX ch sostituisce il CUT 11.5, l' XX più polivalente, e l' X che ha una rigidità più simile ad uno sci da slalom per chi li preferisce ( e sappiamo tutti che la Rossi ha sempre fatto i migliori sci da slalom del mondo).
Se volete modelli carving più da pista vi consiglio gli Atomic o il Volkl Vectris (ottimo anche in fuoripista) e l'ottimo mid-fat Cross Carver (in USA si chiama Cross Ranger) uno dei pochi sci larghi ad andare bene nelle curve strette/scodinzoli, la versione light del Vectris si chiama Carver X-Cape, sci molto facile ma anche tosto, pare un "El Camino" di Volkl.
Leggete anche le ottime prove sci su www.skinet.com/gear

Ah un particolare importante per l' uso in fresca, e ancor più se si deve portarseli in zaino o provare lo sci-alpinismo è la leggerezza.
Uno sci leggero è più facile, ma attenzione sotto una certa massa sciare diventa più faticoso, una certa massa aiuta la sciata quindi leggeri ma non troppo. Gli sci da sci-alpinismo ultra-leggeri  son notoriamente di scarsa sciabilità. Evitate gli sci con accessori cazzata come il Pro link della Salomon che affatica nella sciata a corto raggio, io ho una sciata molto aerea (saltellante) quindi odio questi aggeggi.
Importante sarebbe provare li sci prima di comperarli, confrontandone vari di simili delle diverse marche, purtroppo questo in Italia è ancora molto raro, al massimo c'è qualche ditta che in Dicembre fa fare le prove dei suoi sci, sennò dovete andare in Francia o sui ghiacciai estivi di tutta Europa.

scarponi
Uso scarponi Tecnica TNT Explosion (dopo che mi son esplosi i vecchi AVS), sono ottimi per me, ma la cosa più importante in uno scarpone è che sia comodo, provateli con calma stringendo al massimo e saltando, se potete.
Io ho un grosso problema ai piedi che mi ha creato molti problemi e dolori, ho il piede magrissimo (come tutta la mia costituzione, le ossa affiorano molto, beati i grassi in questo), in più ho un forte valgismo, piede piatto e malleoli molto sporgenti, insomma uno schifo di piedi.
Per questo ho provato e cambiato parecchi scarponi, circa 4 scarponi in 8 anni e ogni volta provavo circa 10 scarponi !!!
Dopo un po' che li usavo, la scarpetta interna si schiacciava, e per me iniziavano i dolori, l' unica soluzione definitiva che consiglio a tutti quelli che hanno il mio problema è la scarpetta ad iniezione con modifica allo scafo.
Ringrazio per questo il negozio "Pro sport" di Vicenza che mi ha indirizzato alla casa madre la Tecnica di Giavera del Montello, dove con appuntamento il signor Pietro mi sembra, mi ha restituito alla gioia dello sci, ora scio per ore, con salti, gobbe e tutto il resto.
Uno scarpone ad iniezione non è doloroso come dicono, a meno che non si tenti di usare 2/3 misure in meno di scafo, come fa abitualmente Tomba, anzi non sono mai stato così bene in uno scarpone.
E non è affatto freddo, ma forse in questo non sono un buon testimone, in quanto è risaputo che ho raramente freddo ai piedi sciando, rispetto alla scarpetta originale è più caldo ed ermetico al vento e alla neve fresca, specie se lo si impermeabilizza con silicone, lo consiglio per il fuoripista.
Per provare un nuovo scarpone dovete andare in un buon negozio dove vi lascino provare con calma, usate un paio di calze un pò più fine di quelle che dovrete usare sulla neve, una volta infilato dovete chiuderlo un pò e camminare un poco, poi stringete di più (in negozio vi semberà troppo ma in pista no), saltate e piegatevi se potete, aspettate che il piede si abitui e poi stringete di più ancora, e avanti così finchè non potrete stringerlo di più.
Il sangue non vi deve più circolare (tanto son 10 minuti e il negozio sarà riscaldato no?) allora provate a saltare un pò a mettervi sopra il peso del corpo inclinandoli come se sciaste e se ancora non vi fa male, non stringe da nessuna parte di più delle altre e non vi sentite tirati i nervi, allora dovrebbe essere lo scarpone giusto per voi.
bastoncini
I bastoncini sembrano una stupidata invece son importanti per darsi il tempo, e pure l' equilibrio nei primi passi. dovrebbero esser alti 50 centimetri in meno della propria altezza oppure rovesciati impugnandoli sotto la rotella l' avambraccio dovrebbe essere parallelo al terreno. Per il fuoripista servon le rotelle grandi, non le paline che usano ora. Ogni tanto rifate la punta con una lima, vi servirà su ghiaccio. 
Io li ho da 1 metro e quaranta "l' asta di Bubka", sapeste che casino infilarli nei bagagliai delle auto ;-). Se vi piace il fuoripista dovete sostituire i pallini che mettono ora con delle rotelle ben grandi.
Importante sempre in fuoripista, non infilare i cinturini... sì lo so che avete faticato tanto per imparare la giusta impugnatura (comunque serve sempre in pista), ma se finite sotto una valanga è meglio non averli.
Anche senza valanghe se vi si impigliano in rametti vi strappano il pollice, oppure se fate un cascone con avvitamento carpiato in aria (a me è successo ;-) ) è meglio evitare che nella ricaduta vi cadiate sopra finendo infilzati come un maialino allo spiedo...  ;-)
attacchi
Gli attacchi son spesso dimenticati ma in caso di caduta sono la nostra ancora di salvezza.
Ora vi è la moda degli spessori, che approvo, che permettono di aumentare l' inclinazione sugli sci senza toccare con lo scarpone. 
Al contrario non ho trovato utile l' unione tra talloniera e puntale, fui tra i primi a provare gli ESS ma contrariamente alle 00 dette non cambiano le caratteristiche dinamiche degli sci, forse qualcosa solo ad alta velocità, ma se volete andare in fresca è molto più utile aver meno peso possibile da portarvi dietro, e questi tipi di attacco son pesanti.
Quindi vi consiglio un attacco semplice (attenzione ai Tyrolia che in fresca diventa inutilizzabile in quanto non riesci più a riagganciarlo), leggero e il più alto possibile basta che non siano zeppe pesanti. Io uso Marker.