Otomo parla del film
Ecco un'intervista al maestro riguardo l'anime.


"Volevo fare un film che fosse un'accozzaglia di immagini, anzichè mostrare semplicemente le parti più importanti di ogni scena. Volevo mostrare i dettagli, e se tali dettagli sono stati visti come un mosaico del tutto, e se di contro, lo spettatore può ricordare il film in quel modo, allora ho centrato la mia intenzione."

"Ecco perchè ho creato Neo-Tokyo per inquadrare ed enfatizzare l'immagine che avevo di Akira. Sebbene il titolo del film sia il nome di un bambino, di fatto questo non si evolve attorno ad un singolo personaggio. Nessuno è il protagonista, anche se molti possono semprare tali. Tutti i personaggi hanno una storia nella loro vita così il plot è semplicemente l'intreccio di molte storie."

"La sequenza finale del film era intesa per la storia originale. Ho aspettato a lungo di finire la storia con un nostalgico dialogo tra Tetsuo e Kaneda. Nella storia originale comunque, ero incapèace di controllare ciò perchè i personaggi sembravano andare di testa loro. Una volta che hanno guadagnato il loro momento, è difficile anche per il creatore fermarli, quindi la fine deve essere pianificata bene in anticipo."

"Uno dei problemi che ho avuto nel creare questo film è stato collegare le scene.  Sebbene avessi sufficienti immagini dallo script per coprire tutte le scene maggiori, il problema era collegarle mantenendo la suspance. Unaltro problema è stata la corrente o il tempo della storia. Nei fumetti, è permessa maggiore libertà di fare digressioni, ma se provi lo stesso in un film, perde di chiarezza e intensità."

"Quando stavo lavorando sugli storyboards, ho tenuto la considerazione dell'animazione sempre in mente, ma era molto difficile. C'erano alcune semplici scene, ad esempio un personaggio che cammina verso la cinepresa, che rendono le cose difficili. In TV la cinepresa può inquadrare la sezione superiore, ma in questo film l'intero corpo del personaggio doveva essere in vista, ed i suoi movimenti dovevano sembrare verosimili. Le scene che si suppone siano più semplici mi hanno creato i maggiori problemi."

Nella sequenza finale, quando tetsuo si trasforma, solo una parte dell'azione poteva essere catturata dall'animazione. Mostrare certe scene con un senso di realismo dipende molto dalla disposizione dei backgrounds. Se un personaggio di un fumetto viene stabilito dall'inizio, anche finali realistici non cambiano quella prima impressione. Lo spettatore sospende l'incredulità nel personaggio e non è sorpreso qualunque cosa accada. Ad esempio, dovendo mostrare scene spettacolari o straordinari poteri, l'artista deve dipingere normali backgrounds e scene con un grande senso di realtà. Facendo così il senso di devastazione si aggiunge al senso di realismo."

"Io sento che tutti fanno questo in tutti i film; se gli spettatori non credono nel personaggio, allora il film sarà un fallimento. Quindi e' veramente necessario creare un senso di realtà per lo sviluppo della storia."

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