Il territorio del Comune di Sesto Fiorentino è suddiviso in cinque circoscrizioni o quartieri, suddivisioni del tutto ideali, utili solo dal punto di vista amministrativo.
Il Quartiere 1, cioè il Centro Storico, è la zona delimitata ad est dal torrente Rimaggio e a ovest, in parte, dal torrente Gavine e in parte dal viale G. Cesare, comprende tutta la parte del vecchio centro storico di Sesto e la zona posta a sud della ferrovia compresa tra via del Termine (confine di Firenze), via di Pantano e il fosso di "acqualunga", la cosiddetta "piana".
Abbiamo scelto questo quartiere perché volevamo che entrambe le scuole che hanno eseguito la ricerca (media "Cavalcanti" ed elementare "De Amicis") entrassero a far parte del territorio esaminato e anche perché molti dei nostri compagni abitano nel quartiere.
In un primo momento avevamo stabilito di esaminare la zona compresa tra i due torrenti Rimaggio e Gavine ma in questo modo la scuola media restava fuori dal territorio e noi abbiamo preferito portare il confine a viale G. Cesare.
Sesto alle sue origini, si sviluppa attorno alla Pieve di San Martino di cui si ha notizia fino alla fine dell'800; però vi sono anche altri luoghi abitati o borghi i cui nomi ancora esistono: il Casato e Panicaglia a nord, salimbosco, il Canto, la Gora di Sopra, la Gora di Sotto, il Balestri, Padule, Pantano a sud della ferrovia. Questo territorio è raffigurato già fino dalla metà del XVI secolo nella "Pianta de' Capitani di Parte Guelfa".
La ferrovia, da quando esiste, rappresenta una vera suddivisione dell'abitato di Sesto fiorentino in due parti distinte; sopra la ferrovia il Centro e sotto la ferrovia la Piana: "sotto il treno", secondo un vecchio modo di dire sestese.
COLLOCAZIONE NELLA CITTA'
Il territorio da noi esaminato occupa nella città la parte storica. M.q DI VERDE
Su 1.000 mq. , 350 sono destinati al verde privato e 50 al verde pubblico.
Ad ogni cittadino sono destinati 15-20 mq. di verde, ogni scuola ne ha 41 mq.
Tutti i giardinieri hanno complessivamente 92,7 mq. di verde ciascuno da mantenere.
| Oggi il torrente Rimaggio, il cui nome di origine latina significa "Rio Maggiore" è molto sporco e inquinato perciò non permette alcuna forma di vita, all'infuori di talpe, topi di fogna e di campagna, e rane che si cibano di alghe di fogna che si trovano sul fondale del torrente. Il Rimaggio si getta nel Collettore della Cinta Occidentale. |
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Il torrente Gavine può essere classificato più che un torrente un misero rigagnolo dalle acque torbide, le quali scorrono tra sponde cementate piene di sporcizia. Tutto il corso del Gavine, salvo pochi tratti è coperto. Il Gavine sfocia nella Cinta Occidentale. |
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A differenza degli altri quartieri dove quasi tutti gli edifici sono stati costruiti dopo gli anni '60, il centro di Sesto non ha subito negli ultimi decenni grosse trasformazioni; questo perché case, botteghe, palazzi, piazze e vie sono stati costruiti da molto tempo e tutti i terreni sono ormai occupati.
Si tratta di scampoli di verde, non si può parlare ne' di giardini estesi ne' di parchi. Spesso si tratta di piazze di impronta ottocentesca, concepite con un'idea differente della nostra per quanto riguarda il verde. Erano piazze ornamentali, dove non si poteva certo giocare a pallone. Anche oggi, in queste piazze, le atrezzature sono progettate per giochi tranquilli, sono zone di sosta per anziani, per le mamme che portano i loro bambini a spasso, non sono certo piazze che offrono molta libertà di movimento. Infatti fra quelle visitate solo quelle progettate di recente offrono maggiore libertà.
Nella zona del centro l'unica espansione abbastanza recente, si è avuta con la costruzione degli edifici nei terreni dell'ex parco della villa Guicciardini, la "Ragnaia".
In futuro è prevista la realizzazione di un giardino, uno dei primi cinque in Italia, per portatori di handicap.
Ad esempio, per i non vedenti è prevista l'installazione di manopole guida sulle quali saranni incisi i nomi di tutte le piante presenti nel parco. Le piante previste sono officinali e molto profumate proprio per permettere ai non vedenti di rendersi conto dell'ambiente che li circonda.
La realizzazione di questo giardino incontra alcune difficoltà come ad esmpio la necessità di molta manodopera per la cura delle piante e per la pulizia. Sarebbe necessaria quindi la collaborazione dei cittadini, ad esmpio con opere di volontariato, affinchè il progetto non sia a rischio. Comunque l'Assessore all'ambiente di Sesto Fiorentino assicura che i lavori verranno iniziati e portati a termine nel giro di pochi anni.
Fino a pochi decenni fa il sud ferrovia era quasi completamente spopolato; a parte le casupole dei vecchi borghi, la villa S. Lorenzo e le case dei contadini c'erano solo i campi. Questi, in gran parte, hanno mantenuto la suddivisione in appezzamenti di forma rettangolare, separati dai fossetti di scolo delle acque, data tantissimi anni fa dagli antichi romani (tale suddivisione si chiama Centuriazione, cioè dicisione in centurie che significa cento particelle). In questi ultimi anni invece sono state costruite molte nuove strade e anche tantissimi edifici.
In quella che era una grande distesa di terreni pianeggianti, un tempo paludosi ma, dopo la bonifica buoni da coltivare, l'uomo moderno vi ha piazzato fra l'altro l'aereoporto, l'univerdità, fabbriche, capannoni e la discarica dei rifiuti
Al giardino di San Lorenzo si accede da via degli Scardassieri, via G. Cavalcanti, via dei Ciompi e viale Ariosto. Dalla parte opposta del giardino si trova la villa di San Lorenzo.Nel 1.500 c'erano poche abitazioni ed il resto della zona era verde. Infatti se si andava dalla Villa di San Lorenzo alla Chiesa di San Martino, non s'incontrava nessuna abitazione.
Il giardino, progettato dall'architetto Frilli in maniera moderna, è atrezzato per il gioco dei bambini e dei ragazzi (girello, campo da tennis e campo da calcetto) e il riposo degli anziani (panchine). L'area di gioco e l'area di riposo sono separate da un viale delimitato da alberi di pino. Altre piante presenti nel giardino sono cespogli di lauro e viburno e alberi di cipresso.
Purtroppo il lato negativo di questo giardino è che essendo adiacente a viale Ariosto, una strada molto transitata, fa si che il tasso di inquinamento sia elevato.
La piazza è delimitata dalle seguenti vie:
via A. Volta, via A. Cantini, via G. Chiostri, via V. Vannini, via C. Pisacane
L'area era di proprietà privata adibita a pista per le corse dei cavalli e divertimenti più vari, indicata dal popolo come "il Tondo" e, nei documenti ufficiali, "Piazzale delle corse". I 24.000 mq. di terreno furono in parte utilizzati per la formazione della piazza e di alcune strade, e in parte destinati alla realizzazione "Dell'edificio scolastico del Capoluogo".
I lavori di costruzione della nuova scuola, realizzati in due lotti di terreno, su progetto dell'ingegnere Ettore Granchi, iniziati l'11 novembre 1909 furono portati a termine il 4 agosto del 1914: cioè all'inizio della seconda guerra mondiale.
Edmondo De Amicis, a cui è dedicata la piazza, era un giornalista, uno scrittore e un ufficiale di fanteria, partecipò alla battaglia di Custoza nel 1866. Incoraggiato dal successo, abbandonò la carriera militare per dedicarsi definitavamente alla letteratura; scrisse una serie di libri di viaggio e nel 1886 pubblicò il libro per ragazzi "Cuore", fra i più letti e tradotti nel mondo.
Adesso la piazza ha una forma rettangolare e vi sono piantati alberi imponenti per ombreggiare le panchine e i giochi per ragazzi: castelli in ferro, castelli in legno e pista di pattinaggio. Al centro è situato il monumento ai caduti circondato da piante di alloro.
Alla piazza si accede da:
via C. Pisacane, via N. Sauro, via XI Febbraio e via Santa Caterina (circoscrizione 2: Campo Sportivo, Padule, Querceto, campo di Zolfanello). La piazza fu edificata in onore di San Francesco, patrono d'Italia, fra il 1929 e il 1940.
Al centro di essa fu eretta "Chiesanuova" sul progetto dell'architetto Severino Crott. L'aspetto definitivo della piazza, compresa l'alberatura, venne realizzata negli anni '60. In seguito all'espansione edilizia circostante e il conseguente aumento della popolazione, la chiesa assunse la funzione di parrocchia. Adesso la piazza ha una forma quadrata circondata da alberi ed è adibita al gioco e al riposo.
Piazza IV Novembre è delimitata dalle seguenti vie:
via R. Brogi, via XXIV Maggio, Largo V Maggio, Via Mazzini, via A. Manzoni.
Ha una forma rettangolare molto allungata ed è in leggero declivio. Per ombreggiare la piazza sono stati piantati pini e lecci.
Piazza IV Novembre, realizzata nel 1871, nel piano regolatore del 3 maggio 1868 era destinata ad accogliere il mercato settimanale di Sesto Fiorentino.
Mantenne il nome di "piazza del mercato" fino al 1910 quando il Consiglio Comunale, guidato dal Sindaco Fortunato Bietoletti la dedicò ad Andrea Casta in occasione della sua morte.
La "Società operaia dei Solerti" famosa per la sua Banda Musicale, detta anche dei "Gobbi", realizzò nel lato ovest della piazza, nel 1882, la propria sede ricreativa chiamata oggi "Polisportiva Sestese".
In origine l'apetto della piazza era assai diverso da quello attuale. Il giardino era scarsamente frequentato e privo di atrezzature. La funzione principale della piazza era quella di parchegio.
Gli interventi eseguiti in seguito hanno senz'altro rivalutato l'immagine di piazza IV Novembre. Tutta la piazza raffigura un robot che simboleggia la solitudine dell'uomo in una terra tecnologicamente avanzata e priva di rapporti umani. In fase di progettazione l'architetto ha tenuto conto delle memorie storiche del luogo e della situazione urbanistica ed ambientale della stessa. Proprio per questo l'elemento principale del progetto è l'acqua che ha avuto fondamentale importanza nell'aspetto della Piana Fiorentina. Non bisogna infatti dimenticare che un tempo la zona di Padule era una palude.
L'architetto nell'utilizzare l'elemento acqua ha voluto evitare di costruire la classica fontana esclusivamente decorativa sostituendola con dei canali che suddividono la piazza in spazi adibiti al gioco dei bambini (vasca di sabbia, gradoni e arredi semifissi), al gioco dei ragazzi (gioco con la palla), e al riposo degli anziani (panchine).
Il ripetersi di atti di vandalismo hanno fatto sì che il Comune di Sesto Fiorentino abbia deciso di svuotare le vasche dall'acqua e riempirle di terra per adibirle in futuro a fioriere.
A piazza Vittorio Veneto si accede da:
via F. Cavallotti, via D. Alighieri, via del Mercato, via P. Azzarri, piazza della Chiesa, via della Tonietta, via A. Barducci e largo v Maggio.
Sorta fra il 1869 e il 1871, contemporaneamente alla costruzione del Palazzo Comunale, assunse in origine il nome di piazza del Municipio, che mantenne fino al 1924. L'esecuzione dei lavori di costruzione della nuova sede municipale, secondo il progetto ideato dall'ing. A. Mariani, scelto tra i ventuno elaborati presentati ao concorso pubblico indetto con delibera del Consiglio Comunale del 17 febbraio 1869, ebbero inizio ufficialmente con cerimonia pubblica il 7 novembre dello stesso anno, in occasione della posa della prima pietra.
Portato a ternine nel giro di venti mesi, l'edificio venne solennemente inaugurato il 25 giugno 1871, come è ricordato nella lapide situata nell'ingresso del Municipio.
Attualmente la piazza ha una forma quadrata ed è circondata da alberi imponenti, ha spazio per il gioco dei bambini e per il riposo degli anziani. Al centro è situato un monumento ai caduti della prima guerra mondiale. L'opera è dello scultore concittadino A. Franceschini (1879-1958). Fu inaugurata il 21 giugno del 1925 alla presenza del Duca d'Aosta delle rappresentanze del Senato, della Camera dei Deputati e delle autorità civili e militari.
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