Quanto riportato di seguito vuole essere un omaggio ad
una delle menti piu' fervidi e geniali del XX secolo HOWARD
PHILLIPS LOVECRAFT.
Questo scrittotore ha sicuramente lasciato un'impronta indelebile nell'animo dei cultori del genere fantastico. In questa sede si analizzera' la genesi e le correlazioni con alcuni aspetti della sci-fi del famigerato "grimoire" NECRONOMICON che pur non essendo mai esistito ha fatto scorrere fiumi di inchiostro. |
Il Libro Maledetto : Necronomicon
di
G. Secondulfo
Parafrasando Paracelso si puo' dire che "sicuramente la fantasia e’ l’ingrediente principale di qualsiasi operazione di Magia", ed ancora come direbbe Valerio Evangelisti “tutta la letteratura è maschera”. Il Necronomicon e’ sicuramente il testo magico piu’ famoso di tutti i tempi, nonostante il fatto che non esista; ma che sia, per sua stessa ammissione, un parto della fantasia di un maestro della sci-fi del calibro di Howard Phillips Lovecraft; lo scritto del nostro Howard e’ talmente affascinante e ben articolato che da tempo viene utilizzato dai moderni operatori dell’occulto quale testo di riferimento. Veniamo dunque alla genesi dello scritto facendo riferimento alla voce stessa di Howard Phillips che in carteggi con conoscenti svela l’ “arcano”, sulla NON esistenza del Necronomicon di Abdul Alhazred. Lovecraft ci dice che : Il nome "Abdul Alhazred", gli venne affibbiato quando aveva cinque anni e sognava di essere un arabo dopo aver letto "Le Mille e una Notte" quindi qualche anno dopo penso’ che sarebbe stato divertente usarlo come il nome dell’autore di un libro proibito. Sempre Lovecraft afferma di aver inventato, il titolo dall’etimologia plausibile quale poteva essere Necronomicon ("nekros", cadavere, "nomos", legge, "eikon", immagine = "immagine [ovvero rappresentazione] delle leggi dei morti") che era originato da una traduzione bizantina "Nekronomikon" del titolo arabo Al Azif (Azif, e’ un’espressione mutuata probabilmente da un’allocuzione usata dagli arabi per indicare strani suoni notturni ( dovuti ad insetti , “the bugge by night”) che le credenze supponevano essere gli ululati dei demoni . Sui due termini Al Azif e Necronomicon, si possono ritrovare riferimenti ad un certo Ali Aziz effendi di Creta quale autore di testi arabi a carattere occultistico esoterico, o a testi di magia orientale quali Kitab al-Azif o Kitab al-Uhud (Il libro del potere) attribuiti al mago Abd el-Kadir ovvero dettato da Salomone al demone Amodeo). Per quanto riguarda il secondo termine qualcuno fa notare che non e’ correttissimo infatti questo dovrebbe spezzarsi: "nekros", cadavere; "nemein", considerare, classificare; "-ikon", suffisso aggettivale corrispondente al latino -icum. La traduzione corretta del titolo sarebbe dunque: "Una classificazione dei morti". Altri dotti esegeti spezzano invece il termine in "nekros", "nom-" e "-ikon", ricavando in tal modo "Guida alle regioni dei morti". Un’ulteriore suggestiva interpretazione dà "nekros", "-nomia": da cui "Dottrina della gestione dei morti". A meta’ degli anni venti Howard Phillips scrisse, ad uso scherzo per gli amici, una storia editoriale del Necronomicon, la quale si diffuse rapidamente ottenendo una fama che ando’ ben oltre le intenzioni dell’autore. Ecco cosa ci dice Howard nel 1927. L'autore è Abdul Alhazred, un poeta folle di Sanaa, capitale dello Yemen, redige tre copie manoscritte risalenti al 730-738, che trattano la cronaca di un viaggio mistico che egli stesso avrebbe fatto nella "Dimora degli Antichi", ovvero fra le rovine di Babilonia, nei sotterranei di Menfi e nel deserto arabico dove conosce i culti di Yog-Sothoth e di Cthulhu, e dove avrebbe ritrovato delle civilta' risalenti a prima della comparsa storica dell'uomo. Ma Abdul Alhazred non avrebbe avuto fortuna in quanto sarebbe stato straziato da un mostro invisibile davanti ad una folla sbalordita su una piazza di Damasco. Lovecraft fa trasparire che questo sara' il destino che interessera' coloro che cercheranno di penetrare nel mondo malvagio descritto dal libro. Intorno all'anno 950, l'Al Azif, che era stato diffuso largamente, anche se in segreto, tra i filosofi dell'epoca, venne clandestinamente tradotto in greco dall'erudito bizantino Teodoro Fileta, col titolo Nekronomikon, cioè, letteralmente: "Libro delle leggi che governano i morti". Per un secolo favorì innominabili esperienze, finché non venne soppresso e bruciato intorno al 1050 dal vescovo Michele, patriarca di Costantinopoli. Nel Medioevo (1228), il danese Olaus Wormius ne fece una traduzione latina, basata sulla versione greca di Fileta, che vide la stampa due volte: una alla fine del quindicesimo secolo, in caratteri gotici (evidentemente in Germania), e una nel diciassettesimo (probabilmente in Spagna). Entrambe le edizioni sono prive di qualsiasi segno di identificazione, e possono essere localizzate nel tempo e nello spazio solo in base a considerazioni riguardanti il tipo di stampa. L'opera, sia in latino che in greco, venne posta nell'Index Expurgatorius sin dal 1232 da papa Gregorio IX, cui era stata mostrata la traduzione di Wormius. A quell'epoca l'originale arabo era già andato perduto, come mostra la prefazione alla prima versione latina (vi è tuttavia un vago indizio secondo cui una copia segreta sarebbe apparsa a San Francisco in questo secolo, e sarebbe andata distrutta nel famoso incendio del 1906). Nessuna notizia si ebbe più della versione greca - che fu stampata in Italia fra il 1560 e il 1570 - fino al resoconto del rogo cui fu condannato nel 1692 un cittadino di Salem con la sua biblioteca. Una traduzione in inglese fu fatta dal dottor John Dee intorno al 1580, non venne mai stampata, ed esiste solo in alcuni frammenti ricavati dal manoscritto originale. Il nostro amico Howard si dilunga poi indicando le sedi dove e’ possibile ritrovare delle copie o frammenti di queste (tra cui la biblioteca Vaticana). Lovecraft va a concludere dicendo "Il libro è posto all'indice da tutte le religioni del mondo. La sua lettura determina conseguenze terribili, la lettura provoca la follia." Sono dell’idea che H.P. Lovecraft, per i suoi scritti fra l'altro, abbia tratto ispirazione dal "Picatrix Latinus" probabilmente ritrovato nella vasta biblioteca dei nonni, tale testo diede maggiormente corpo ai suoi incubi e trovo’ ispirazione per costruire la sua mirabile opera dedicato all’influsso dell’Orrore Cosmico sul mondo del reale; divinita’ orrorifiche che aspettano l’occasione per ripresentarsi ed il media puo’ essere appunto l’utilizzo un libro maledetto o una religione proibita che produce una frattura spazio temporale. Una visione romantica della sci-fi, non puo’ far escludere che quanto raccontato da Lovecraft non rappresenti una pura invenzione ma l’esposizione di esperienze vissute o per reincarnazioni o per salti temporali, e in quest’ottica Howard potrebbe anche essere presente fra noi. Necronomicon e Nostradamus Seguendo il ragionamento teste’ esposto alcuni hanno accostato le esperienze di Lovecraft a quelle di Nostradamus (per cui Abdul Alhazred = Nostradamus = Lovecraft nel 1500?) ed in particolore alcuni hanno visto in alcune quartine riferimenti al Necronomicon. Necronomicon e Massoneria Il legame fra Necronomicon e Massoneria e’ indiretto infatti Edward Alexader Crowley meglio noto come Aleyster Crowley contemporaneo di H.P Lovecraft inventa un suo ciclo mutuando (forse plagiando) completamente quanto scritto da Howard nei suoi cicli. Nel 1937 Crowley e’ responsabile per conto del terzo Reich dell’ O.T.O. (Ordo Templi Orientis gli adepti si ricollegavano direttamente ai Templari medioevali praticando forme di magia satanica) e non e’ escluso che i suoi scritti abbiano influenzato la mente di Adolf Hitler. Per entrambi (Lovecraft e Crowley) non sono da escludere in ogni caso influenze dei culti e della tradizione tradizione Sumerica. Lovecraft con le sue ambientazioni, stile e personaggi ispiro' un altro grande esploratore dell'oscura zona di confine tra normalita' e follia quale Robert Bloch (l'autore di Psycho) La notte s'apre sull'orlo dell'abisso
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