Quanto segue viene riproposto per diffondere conoscenza e verità, e come omaggio personale al Prof. Louis Sala-Molins. Ringraziamo il Prof. Louis Sala-Molins e l'editore Sergio Fanucci che hanno reso possibile la pubblicazione di quanto segue. La nota introduce l'edizione italiana de " Il manuale dell'inquisitore" di Nicolau Eymerich e Francisco Peña a cura di Louis Sala-Molins Ed. Fanucci, Roma 2000. |
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Lo proponga tal quale in italiano per farla finita con la tartuferia e il furto di cui sono vittima in Italia. Rino Cammilleri pubblica nel 1998, per le edizioni PIEMME un plagio perfetto della mia edizione francese del Manuel des Inquisiteurs - senza la mia introduzione - che presenta ai lettori come il frutto del proprio lavoro di storico, di ricercatore e di traduttore. Cammilleri non avvisa il lettore, come faccio io introducendo il lavoro da lui saccheggiato, della distanza tra la mole documentale del Directorium Inquisitorum e la complessita' del testo da un lato, e la tecnicita' della mia edizione e la sua comodita' di lettura dall'altro. Probabilmente per mascherare bene il suo plagio e forse per meglio rispettare i lettori . Il Directorium e' di circa mille pagine in folio dalla scrittura molto fitta. Il 'mio' manuale consta di circa 200 pagine in quarto. I miei lettori sanno che propongo loro unicamente l'essenziale della parte procedurale del testo latino: gliene parlo a lungo e quanto basta nella mia introduzione, rinviandoli alle edizioni latine per saperne di piu', se lo desiderano, la serieta' delle mie analisi e dei miei tagli.Cammilleri riesce nel miracolo di un trattamento assolutamente identico al mio, che presenta come Directorium nella sua totalità. da cui si vede la serietà di questo 'storico' nell'utilizzazione delle sue fonti... Ho chiarito dunque a sufficienza di non essermi limitato a tradurre? PIEMME e Camilleri non hanno ritenuto utile informarsi sui miei diritti. A dispetto delle leggi sulla proprietà letteraria. A ciascuno in questo mondo la propria nozione di eleganza, di proprietà e probità letteraria. L'ho chiarito a gennaio di quest'anno su un numero di Avvenimenti. Questa pirateria merita l'attenzione del tribunale per la forma, e il disprezzo, che le concedo con generosità, per la sostanza. Ma non e' tutto Rino Cammilleri, quest'uomo che osa scrivere <<Insomma, l'Inquisizione? (Forse) molto rumore per nulla>>(1); questo agiografo da quattro soldi di tutti i santi del paradiso che firma una Storia dell'Inquisizione (Roma, 1997, 90 pp) tanto magniloquente quanto vuota e in cui si fiuta a piene narici l'olezzo della compunzione 'bigotta' di un De Maistre; questo personaggio utilizza a contrario il mio lavoro a supporto delle sue personali elucubrazioni stupidamente integraliste e settarie, bassamente controriformiste e antisemite. Ne infarcisce i testi di Eymerich e Peña per ridurne astiosamente e fallacemente il valore storico. Detto chiaramente: al plagio storico e letterario e al saccheggio costituito dal non rispetto dei miei diritti, Cammilleri e PIEMME non si vergognano di aggiungere la deviazione morale della mia integrita di storico ed editore. Che provino a cercare, nelle loro sagrestie, prima o dopo le loro devozioni, quale titolo della Casistica possa costituire una giustificazione morale di questi modi, che provocano il mio più profondo disgusto. Louis Sala-Molins, 30.3.2000
(1) Manuale dell'inquisitore, PIEMME, 1998, pag. 15 ^ |