Non
si può essere cristiani e neoliberali allo stesso tempo
tratto dall'Agenda Latinoamericana 1998
Non si può essere cristiani e neoliberali allo stesso tempo, perché un cristiano è discepolo di Gesù, la cui dottrina si basa sul comandamento fondamentale dell'amore solidale. Tale comandamento è stato espresso, con frasi lapidarie, dallo stesso Maestro: "Vi è più gioia nel dare che nel ricevere" (At. 20, 35).
Non si può essere cristiani e neoliberali allo stesso tempo, perché l'essere cristiano si caratterizza per la sua capacità di equa compartecipazione. Non c'è vita cristiana senza comunità di beni e di persone. La Chiesa è comunione di persone, il cui segno è la convivenza fraterna, dimostrata dal paradigma delle prime comunità cristiane in cui testualmente si dice: "chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno" (At, 2,45).
Non si può essere cristiani e neoliberali allo stesso tempo, perché storicamente il neoliberismo rappresenta la continuazione del capitalismo selvaggio degli inizi. La dottrina neoliberale - e la realtà lo conferma con le conseguenze più drammatiche - si pone agli antipodi del Vangelo di Gesù.
Nella sua vita terrena, Gesù Cristo è stato l'Uomo nel quale Dio si è incarnato per indicare a tutti gli uomini il giusto comportamento da tenere in questo mondo. Perciò, ci sono stati scrittorisacri che ci hanno insegnato la bella utopia secondo la quale è compito del cristiano acquisire "gli usi e costumi di Dio". Non hanno fatto altro che basarsi sulle parole che leggiamo nel Vangelo di Matteo (5, 48): "Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro Celeste" o in quelle di S. Giovanni (15,12): "che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati". E lo stesso apostolo commenta nella sua prima lettera: "Da questo abbiamo conosciuto l'amore: Egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli. Ma se uno ha ricchezze di questo mondo e vedendo il suo fratello in necessità, gli chiude il proprio cuore, come dimora in lui l'amore di Dio? Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità" (Gv 3,16-18).
Il cristiano è l'imitatore di Gesù Cristo. E Gesù Cristo è l'uomo che si da' agli altri. La personalità cristiana consiste nel darsi e lo Spirito che la anima spinge a formare, di tutta l'umanità, una comunità fraterna, giusta e solidale, con pari possibilità per tutti. E' la nuova civiltà dell'Amore, è l'alternativa di una convivenza civile fondata sui valori di Gesù Cristo, Signore della Storia. L'essere cristiani consiste nel lasciarsi animare dallo Spirito del Risorto che ricrea il mondo degli uomini come un mondo nuovo in cui possa vivere la famiglia dei figli di Dio. Invece il neoliberismo, che deriva fondamentalmente dalla mentalità capitalista, la cui dinamica interna porta all'accumulazione di beni, si nutre, nella propria attività economica:
Lo spirito del neoliberismo è diametralmente opposto allo Spirito dei cristiani:
Infine, non si può essere cristiani e neoliberali perché la fede cristiana promuove la cultura della vita, mentre l'ideologia neoliberale, nella sua realizzazione storica, rappresenta l'anticamera della morte per la maggioranza degli esclusi. In altra parole, il cristiano si caratterizza per la costruzione della PACE che Gesù Cristo ha conquistato con la Sua morte e la Sua resurrezione, per lasciarla a tutti gli uomini e le donne di buona volontà.
Miguel Esteban Hesayne
vescovo emerito di Viedma, Argentina
This page hosted by Get your own
Free Home Page