Carissima Annarita,
dopo tanto tempo, però eccomi. E' stato un periodo di molto lavoro per me perché ho dovuto organizzare legalmente il gruppo di donne che lavorano nell'artigianato (ricamo), se no erano grane con la legge. Ora riprendo il ritmo normale.
Prima di tutto: Buona Pasqua!
Vi ricordiamo. E' bello che la prima unione sia nella preghiera, ne abbiamo bisogno. Siamo ancora in quaresima e nelle attività di preparazione, ma più prossimi alla Pasqua. Qui le modalità, le possibilità di vivere questi tempi sono tutte speciali. Si cerca di adattare, inculturare (parolona!) i modi, il come, cercando di adattare e adattarci alla loro cultura. Vivendolo al livello semplice della gente, si impara tanto.
E' poco quello che riusciamo a fare. Adesso in quaresima appena riusciamo a fare un giorno in ogni «comunità» (piccolo paesino). E' chiamato «ricevere la visita di TOTATA Jesús» (del nostro Padre Gesù). E' un fatto. Chiamano loro Padre al Gesù flagellato e non ad un'altra immagine. Hanno una devozione immensa a questa immagine. E' identificazione del dolore. Più che riflessione, è vita per loro. Però ogni anno lanciamo un tema che aiuta. Quest'anno e Luca 15, 11-31: il Padre misericordioso. Prima lanciamo il tema e lo prepariamo con i catechisti, poi si presenta in ogni comunità. Ma in quest'ambiante non valgono tanto le parole quanto il vivere un'esperienza, la vita stessa: come preparano questa visita, come ricevono TOTATA, stare con lui, quello che gli lascia dentro. Ricevono nella loro comunità al Gesù sofferente, ma è il loro Padre, e allora preparano danze, canti, musica, da mangiare per tutti, e fanno festa. Certo, c'è tanto da evangelizzare, ma è un cammino lento e discreto, fatto al loro passo e non al nostro.
Passiamo a quanto tu mi chiedevi. Se il vostro orientamento è per aiutare qualche bimbo o ragazzo ad andare a scuola, va bene, ce ne sono. Ce n'è uno che desidererebbe tanto andare a scuola, fare le medie, ma è orfano di padre e la mamma non può sostenere le spese, perché ha altri bimbi più piccoli. Se so già che possiamo farlo prendo i nomi e quanto mi chiedevi. Non è possibile mandare il materiale da là, perché lo indica la scuola.
La lingua ufficiale e lo spagnolo, ma qui si parla Nahuatl, una delle lingue indigene messicane. Poi ti segnerò in una mappa dov'è Santa Cruz.
Per ora ti lascio con queste poche notizie. Tu fammi sapere, per favore, se posso incominciare ad segnalare qualche ragazzo, uno o due, quelli che siano. Cercherò di vedere anche quanto sarebbe la spesa, più o meno.
Un abbraccio
Santa Cruz, 26 marzo 1995
Maria Teresa Gargiulo
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