Come diventare nudisti
e scoprire il piacere di vivere nudi
Non basta togliersi i vestiti per essere nudisti.
Molte persone associano alla nudità l'idea di purezza, libertà e innocenza, ma non tutti condividono questa visione: nel nostro paese la maggior parte della gente lega indissolubilmente il nudo con il sesso, la trasgressione e, addirittura, la mancanza di igiene! È ovvio che tali persone non potranno mai diventare nudiste né comprendere cosa spinge un nudista a vivere nudo. Non facciamogliene una colpa: sono vittime di una certa cultura!
Il nudista non è semplicemente una persona priva di vestiti e nemmeno una persona che non usa il costume da bagno. La nudità è solo l'aspetto esteriore di un nudista. Quello che distingue il nudista da una qualsiasi persona nuda, e in particolar modo un esibizionista, è il suo comportamento, perché il nudismo è una vera filosofia di vita. Se dunque nella vostra mente accanto al nudo si trovano l'innocenza, la libertà e la purezza, allora possedete gli ingredienti giusti per diventare nudisti.
Secondo la legge italiana mostrarsi ignudi in pubblico offende il famoso comune senso del pudore, quindi vi beccate una multa. Tutte le donne che indossano la minigonna, i calzoncini corti, le canottiere o i top dovrebbero sapere che meno di cento anni fa mostrare le caviglie nude era considerata cosa indecente. Tutte le donne che oggi vanno al mare in bikini, o con il costume intero, dovrebbero ricordarsi che nemmeno cinquant'anni fa in Italia era proibito mostrare la metà superiore delle cosce, e indossare un bikini voleva dire farsi arrestare dalle forze dell'ordine. Tutti i ragazzi che al mare mostrano orgogliosi i pettorali dovrebbero sapere che appena cento anni fa era proibito togliersi la maglietta in pubblico, anche per fare il bagno. Tutti quanti voi che la mattina appena alzati vi fare la doccia nudi, nel bagno di casa vostra, dovreste sapere che ancora agli inizi del 1900 era considerato poco igienico lavarsi senza le mutande. Chi oggi pratica nudismo in Italia si trova all'incirca nelle stesse condizioni di una donna che avesse voluto usare il bikini nel 1960, o di un uomo che avesse voluto stare a torso nudo un secolo fa. Quindi, su con la vita!
Anche se lentamente, il nudismo comincia ad essere accettato dagli italiani. Le località dove praticarlo in relativa sicurezza però sono veramente poche per un paese con il clima mite come il nostro, e con migliaia di chilometri di coste balneabili. In Italia ci sono appena quattro campeggi, di cui uno solo dispone di spiaggia nudista, e due spiagge riconosciute dalle autorità locali: Capocotta nel Lazio e Lido di Dante in Romagna. Non ufficiali, ma controllate dalle associazioni naturiste, sono le spiagge di Nido dell'Aquila in Toscana, Guvano in Liguria e Liburnia nella Venezia-Giulia. Tutte le altre, citate in numerosi siti di Internet, sono frequentabili a proprio rischio e pericolo: rischio di incorrere in retate da parte delle forze dell'ordine, pericolo di essere molestati da uomini privi di vergogna. Capite che fare nudismo in Italia è un po' difficile. Ancora più difficile è cominciare. Nel nostro paese ci sono solo tre club naturisti con un terreno privato a disposizione: uno si trova in Alto Adige, gli altri due in Piemonte. Alcune associazioni (a Roma, Milano, Pavia e Bologna) affittano salutariamente durante l'inverno una piscina dove riunirsi, ma gli incontri sono spesso riservati ai soli soci. Dunque se siete alle prime armi, non sapete ancora se il nudismo fa per voi, oppure vi sentite un po' timidi/e, e vi trovate lontani/e da qualsiasi spiaggia, campeggio e club naturista, avete due opportunità: programmare una bella vacanza nei paesi dove il nudismo è ampiamente praticato e riconosciuto (Francia, Spagna, Germania, Croazia, Grecia, Finlandia, Svezia, Danimarca, Olanda), oppure compiere i primi passi nel posto più ovvio e sicuro: casa vostra!
Suppongo che alcuni di voi staranno pensando: "ma perché mettersi nudi? Che differenza possono fare pochi centimetri quadri di stoffa in più o in meno?" Per certe persone questa differenza è enorme, per altri non c'è alcuna differenza, per altri ancora stare senza mutande o reggiseno è un'esperienza altamente spiacevole. Dipende dai gusti, dipende dall'educazione ricevuta da piccoli, dipende dalla cultura, dipende da una qualche predisposizione genetica, dipende dalle esperienze vissute durante l'adolescenza, dipende da tanti fattori. In genere i nudisti sono individui che si sentono più a loro agio nudi che vestiti.
"Ma come mai i nudisti affermano che stare completamente nudi è tanto piacevole?" altri si chiederanno. Possiamo azzardare una spiegazione. Gli organi genitali sono ricchi di terminazioni nervose... Cosa c'entrano gli organi genitali? Comunemente si crede che le nostre parti intime siano come elettrodomestici: hanno un pulsante per l'accensione e servono a fare una cosa sola. Niente di più sbagliato! Ogni parte del corpo umano è sempre collegata al cervello, a cui tramite i nervi giungono segnali elettrici ventiquattro ore al giorno, e risponde agli stimoli che provengono da agenti esterni o dal sistema nervoso stesso. In parole povere, i nostri organi genitali trasmettono e ricevono informazioni anche quando noi non ce ne accorgiamo. Non ce ne accorgiamo solo perchè la nostra mente è concentrata su altre cose. Riflettiamo un momento: quando non servono a fare sesso gli organi genitali forse scompaiono? oppure continuano ad essere parte integrante del nostro corpo? Sono forse delle appendici inutili per gran parte del tempo? Non credo proprio. Chi pratica nudismo può testimoniare che la sensazione di benessere, di piacere, di felicità e di gioia che si prova quando si è nudi nasce solo dopo essersi liberati anche della biancheria intima (o del costume da bagno). Indovinato il perché? L'azione dell'aria, del sole, del vento, o dell'acqua sugli organi genitali, nonché il movimento e la mancanza di costrizioni, sommata alle sensazioni provenienti dal resto del corpo, nudo anche esso, producono questo splendido risultato: la gioia di essere nudi. Chi non ha mai provato questa bellissima sensazione non può capire. Tuttavia il mondo è bello perché è vario, così quello che dà piacere a una persona può risultare spiacevole per l'altra. Dunque se non riuscite a comprendere cosa ci sia di tanto bello a stare nudi non preoccupatevi e continuate a rimanere vestiti; se invece stare nudi vi intriga o avete già scoperto che vi fa stare bene, allora benvenuti nel mondo del nudismo.
Veniamo dunque a voi timidi aspiranti nudisti, seduti davanti allo schermo del computer. Come vi sentite quando uscite dalla vasca da bagno o dalla doccia? Umidi, certo; ma dico: vi asciugate e poi... che fate, vi rivestite subito? Immaginiamo che siate appena tornati dal lavoro, una di quelle giornate estenuati; non vedete l'ora di essere a casa e mettervi in pigiama e pantofole. Prima però vi fate la doccia. Probabilmente è primavera o estate. Fa caldo; o comunque non fa molto freddo. Diciamo che si sta bene. Avete appena finito di usare l'asciugamano, lo buttate per terra o lo appendete al portasciugamani; accendete l'asciugacapelli. Ora cosa avete intenzione di fare? Rivestirvi subito? Ma dai... chi c'è in casa? Immaginiamo che siate soli, o che ci sia la vostra dolce metà oppure un'amicizia fidata (che non ci siano, insomma, i vostri genitori...) che bisogno c'è di rivestirsi? Dopo aver asciugato i capelli passate un paio di volte il getto d'aria calda sul vostro corpo, in modo da eliminare l'umidità residua sulla pelle, poi aprite la porta e... eccoci qua, nudi per casa!
Prima di fare qualche figuraccia fate mente locale: ci sono dei posti nella casa in cui potrebbero vedervi dall'esterno? Qualche tenda o finestra rimasta aperta, magari. Se è tutto sicuro allora gioite: questo sarà il vostro primo giorno da nudisti. Come vi sentite? Se non avete mai girato nudi/e per casa la prima volta deve sembrarvi tutto veramente strano, vero? Non preoccupatevi, è naturale che sia così. Lasciate che il corpo si abitui alle nuove sensazioni. Cosa potete fare adesso che siete nudi/e? Dipende dalla temperatura: se fa caldo potete rilassarvi guardando la TV, leggendo un libro, suonando la chitarra, studiando, navigando in Internet... insomma, quello che normalmente fate tutti i giorni. Cosa cambia farlo nudi o vestiti? Dipende da voi: stare nudi vi fa sentire liberi, felici, giocosi, contenti, positivi, allegri, soddisfatti, rilassati? Allora state nudi il più a lungo possibile! Stare nudi non costa niente, gli antidepressivi invece sì! Non è detto che subito il primo giorno vi sentiate a vostro agio: qualcuno avrà bisogno di un breve periodo di adattamento, una sorta di tirocinio al termine del quale finalmente si riesce a provare quella piacevole sensazione di cui i nudisti parlano. Se abitate in campagna e avete un giardino nascosto da sguardi indiscreti potete anche divertirvi all'aria aperta prendendo il sole, giocando con la palla, tagliando l'erba, zappando l'orto, lavando la macchina eccetera eccetera. La sera inoltre vi consiglio di provare a dormire nudi, se già non lo fate. Poco alla volta scoprirete che girare per casa nudi è una delle cose più piacevoli della vita.
L'uomo però è un animale sociale. Se al principio stare nudi in casa o in giardino sembrerà bastarvi, dopo un po' sentirete il bisogno di allargare i vostri orizzonti. Nessuno ama vivere in una prigione, anche se dorata. In Europa esistono circa dieci milioni di nudisti, perché non conoscerne qualcuno? Ora che vi sentite a vostro agio nella nudità, avete tre tipologie di luoghi dove incontrare altri come voi: la spiaggia, il club (o l'associazione) e il centro vacanze (o campeggio).
La spiaggia. Esistono due tipi di spiagge per nudisti: quelle presidiate e quelle no. In entrambe i casi, almeno in Italia, si tratta di spiagge libere. Non mi risulta che esistano stabilimenti nudisti in Europa. Le spiagge frequentate dai nudisti possono essere classificate anche in base alla percentuale di bagnanti nudi: se questi sono una esigua minoranza allora diciamo che la spiaggia è a nudismo facoltativo, se quasi tutti i bagnanti sono nudi allora siamo in presenza di una vera spiaggia nudista. Possiamo inoltre suddividere le spiagge nudiste in selvagge (o appartate) cioè quelle dove il primo che arriva stabilisce la regola (almeno nei paesi civili), quelle dove il nudismo è tollerato (in genere solo alle estremità di spiagge libere) e quelle dove il nudismo è consentito (in genere sono identificate da un cartello con la scritta FKK, nudismo o naturismo).
Per chi non ha mai praticato nudismo in un luogo pubblico conviene cominciare con una spiaggia dove il nudismo è consentito e che sia presidiata da una associazione naturista. In questo modo si evitano due spiacevoli situazioni: quella di essere sorpresi e multati dalle forze dell'ordine e quella di essere molestati da qualche maniaco. Le spiagge ufficiali e presidiate sono particolarmente indicate per le ragazze sole, a patto che tra l'associazione e le forze dell'ordine esista una convenzione in base alla quale chiunque assuma atteggiamenti scorretti possa essere identificato, allontanato e punito. Le spiagge dove il nudismo è solo tollerato, o che non sono presidiate, possono essere sicure oppure a rischio: dipende da luogo a luogo, da periodo a periodo e la situazione può cambiare di anno in anno. Consiglio queste spiagge solo a chi possiede un carattere forte ed è un nudista convinto. Le spiagge selvagge o appartate adatte ai nudisti si trovano comunemente sulle isole dell'arcipelago greco o nei paesi tipo Spagna, Svezia, Finlandia e Croazia. In questi posti, frequentati per lo più da tedeschi e olandesi, vige la regola che la prima persona arrivata determina se si può stare nudi o in costume. Quasi sempre c'è una grande tolleranza reciproca, per cui tessili e nudisti convivono pacificamente e la regola di prima non vale; diversa è la situazione se il luogo è occupato da un gruppo di italiani regolarmente in costume: allora conviene andare da un'altra parte. Gli italiani sono spesso boriosi e arroganti, e nella loro superba ignoranza ritengono di essere gli unici depositari del modo giusto di vivere (1). Se in Finlandia una persona trova un bagnante nudo e non gradisce tale presenza va a cercarsi un'altra spiaggia; se un italiano vede un bagnante nudo, fosse anche sullo scoglio più sperduto della nazione, chiama subito i carabinieri. Paese che vai, usanze che trovi...
(1) - Forse sembra un giudizio troppo severo, ma dopo aver trascorso diverse vacanze all'estero e aver visto come cambia l'atmosfera di una località quando, partiti i tedeschi o gli olandesi, si riempie di italiani, beh, allora finalmente ho capito che siamo un popolo di maleducati.
Il club. Se sulle spiagge non è possibile selezionare i bagnanti prima che arrivino, nei club naturisti entra solo chi ama stare nudo senza secondi fini. Nei club naturisti dunque le donne, le ragazze e i bambini sono particolarmente al sicuro, come anche sulle spiagge presidiate (ma in modo leggermente minore). Purtroppo di club in Italia ce ne sono pochi, mentre le associazioni non dispongono di una sede adeguata dove svolgere attività nudista(2). Però è un ottimo posto dove fare amicizia, conoscere altri naturisti seri, ricevere materiale informativo e organizzare vacanze. Il guaio dei club è che a volte diventano delle prigioni dorate, altre volte degenerano... però per chi non può stare nudo in casa sono un toccasana.
(2) - A qualcuno attività nudista suonerà strano. Eppure se uno si iscrive a un club o a una associazione naturista si aspetta di poter fare naturismo con i suoi associati. C'è già il mare, direte voi. Sì, ma al mare ci si va l'estate, e visto il sottobosco che frequenta le spiagge nudiste non è certo un posto dove stare tranquilli. Pensate a un circolo bocciofilo senza campo di bocce, pensate a una squadra di nuoto senza la piscina, pensate a una banda musicale senza una sala prove... non sarebbero ridicoli? Eppure un'associazione nudista senza una sede dove fare nudismo è la regola in Italia. Nemmeno c'avessimo decine di campeggi e centinaia di spiagge nudiste a disposizione...
Il centro vacanze (o campeggio). Un ottima soluzione per familiarizzare con altri nudisti è quella di fare vacanza in un campeggio appropriato. Andare in campeggio (molti oggi affittano anche bungalow e miniappartamenti) vuol dire avere la possibilità di stare nudi non solo al mare ma anche negli altri momenti della vita quotidiana, cioè quando si va al bar, quando si va a fare la spesa, quando la sera ci si ritrova tutti intorno a un tavolo, eccetera; inoltre nei migliori campeggi è possibile giocare nudi a tennis, a pallavolo, a minigolf, a bocce, oppure fare escursioni a piedi, in bicicletta, equitazione, gite in barca, windsurf e altro ancora, tutto nella completa nudità. Il campeggio è il posto ideale dove abbandonare per pochi giorni la vita da tessile e abbracciare in pieno, ventiquattr'ore su ventiquattro, lo stile di vita nudista. In questo caso bisogna scegliere con attenzione il posto: non tutti permettono di fare a meno dei vestiti dal giorno in cui si arriva a quello in cui si parte. Se vivere sempre nudi per due o tre settimane vi sembra una cosa eccessiva allora vi consiglio di non andare in un campeggio nudista, bensì di soggiornare in un albergo o in un campeggio tessile che si trovi vicino a una spiaggia nudista. Le spiagge sono più numerose dei campeggi e la scelta è vastissima (fuori dall'Italia, ovviamente!). Riguardo ai centri vacanza naturisti (in Europa ce ne sono oltre 400) alcuni si trovano al mare, altri in collina, alcuni anche in montagna, quindi la scelta è molto ampia. Purtroppo è difficile sapere a priori che tipo di nudismo è possibile praticarvi e, in particolare, conoscere eventuali restrizioni alla nudità. In un campeggio naturista ideale dovrebbe essere consentito stare nudi sempre e ovunque senza limitazioni, fatta eccezione per chi vi lavora (camerieri e cuochi è meglio che stiano vestiti, mentre chi siede alla reception o ad altri servizi può anche restare nudo).
Sarebbe utile poter suddividere i centri vacanza naturisti in base alla possibilità concreta di fare nudismo. Non esistendo nulla del genere a livello ufficiale ho deciso di inventare io una classifica. Invece delle stellette o delle forchette, usate per i ristoranti e gli alberghi, ho scelto come simbolo un sederino abbronzato. Ecco allora come suddividerei i posti in cui si può stare nudi:
nudismo non obbligatorio, permesso solo in determinati luoghi (spiaggia, piscina...) o in determinate ore.
nudismo non obbligatorio, permesso in tutti i luoghi all'aperto senza limitazione d'orario; nudismo vietato nei ristoranti, nei negozi, nella reception e altri locali.
nudismo non obbligatorio, permesso in tutti i luoghi sia all'aperto che al chiuso senza limitazione d'orario.
nudismo obbligatorio(3) in tutti i luoghi all'aperto; nudismo vietato nei locali chiusi (ristoranti, negozi, eccetera)
nudismo obbligatorio(3) in tutti i luoghi destinati al pubblico, sia all'aperto che al chiuso, senza limitazione di orario, tempo metereologico permettendo.
(3) - Qualcuno storcerà sicuramente il naso a leggere la parola obbligatorio. D'altronde se vi presentate a un campeggio naturista/nudista è perché avete intenzione di stare nudi, altrimenti cosa ci andate a fare? Il termine obbligatorio è solo un pretesto per scoraggiare chi pur non usando il costume da bagno non abbraccia l'etica e lo stile di vita naturista/nudista. Di fatto il campeggio naturista migliore è una sorta di comunità di persone che condividono uno stesso ideale. Purtroppo gli ideali si sposano male con la pura Produttività: per questo di buoni campeggi ne esistono pochi. Se la parola obbligatorio vi fa storcere il naso, vi consiglio di frequentare solo i centri vacanza che i popoli di lingua inglese chiamano clothing-optional: sono posti dove ognuno fa come gli pare riguardo al vestiario. Nella mia classifica tali campeggi vanno da un sederino a tre, ma io non gli darei l'appellativo di nudisti.
Come comportarsi in presenza di altri nudisti? Quando la buona educazione e le buone maniere venivano insegnate in famiglia avrei risposto: comportatevi da persone educate e rispettose verso il prossimo! Oggi come oggi cosa potrei rispondere? Non fate agli altri quello che non vorreste fosse fatto a voi, ma nemmeno fate agli altri quello che vi piacerebbe venisse fatto a voi: potrebbero non gradirlo. La prima volta che vi spoglierete su una spiaggia o in un campeggio vi sentirete al centro dell'attenzione, come se gli altri intorno a voi non fossero nudi. Penserete: "cavolo, finalmente sono qui, nel posto che ho sempre sognato; sono nudo e tutti intorno a me sono nudi". Sarete un po' tesi come durante il primo giorno di scuola, o il primo giorno di lavoro, ma dopo un po' vi sembrerà di essere nudisti da sempre; anzi, vi domanderete come mai non avete avuto il coraggio di farlo prima.
Uno dei problemi che potreste incontrare la prima volta che vi trovate insieme a gente nuda è che non sapete dove guardare. Nella vita di tutti i giorni nessuno si rende conto di come e dove vaga il proprio sguardo sul corpo delle persone che sono intorno o di fronte; è una questione di abitudine: sin dalla nascita siamo circondati da gente vestita! Se fossimo nati e cresciuti in un posto dove la nudità fosse la regola non ci porremmo questo problema. Il fatto è che non potete mettervi a fissare qualcuno, eppure vorreste esplorare con lo sguardo tutti quei corpi nudi. Se vi sentite così non preoccupatevi: è naturale. Tutti siamo curiosi davanti a una novità. Forse quando vedete un vestito o un oggetto nuovo non siete presi dalla voglia di osservarlo, studiarlo, memorizzarlo? Ovviamente questo momento transitorio non può durare molto a lungo, diciamo qualche ora o al massimo qualche giorno. In caso contrario vi consiglio di rivolgervi a uno psicologo. Tenete a mente che dopo un po' di tempo essere nudo in mezzo ad altri nudi dovrà sembrarvi tanto naturale quanto stare vestito tra persone vestite, altrimenti vuol dire che qualcosa dentro di voi non va.
Passato il primo periodo di adattamento resta sempre da chiarire dove possiamo posare lo sguardo sopra un corpo nudo senza risultare offensivi. La risposta è quasi scontata: ci si comporta esattamente come se la persona davanti a noi fosse vestita in modo normale; immaginate un uomo o una donna in tuta da ginnastica o in jeans e maglietta. Lo sguardo vaga senza fissare alcun punto in particolare. Sicuramente gli occhi si poseranno saltuariamente anche sugli organi genitali, o sui seni: questo succede anche quando si è vestiti; ma l'importante è non fissare lo sguardo sui punti sensibili perchè potrebbe dare adito a incomprensioni. Dato che sono soprattutto gli uomini a porsi questi problemi (o forse a non porseli, col che fanno la figura dei soliti maniaci), metto un breve esempio per i miei simili: immaginate una donna vestita; cosa succederebbe se vi metteste a fissarle i seni o i glutei? La donna penserebbe che siete dei gran maleducati e percepirebbe lo sguardo come una scortesia, a meno che non siate fidanzati, allora è tutto un altro discorso. Se fissare i seni di una donna vestita è maleducazione, allora lo è pure fissare i seni di una donna nuda. Comunque per i nudisti non esiste parte del corpo brutta, sgradevole o peccaminosa, dunque non esistono zone del corpo da non guardare assolutamente! Lo ripeto ancora una volta: lasciate che il vostro sguardo vaghi ma non mettetevi a fissare alcun punto in particolare, esattamente come fate quando vi trovate insieme a persone vestite.
Affrontiamo ora uno degli argomenti più spinosi del nudismo: chiunque abbia un pene e decida di avvicinarsi a tale stile di vita si pone il problema di cosa fare se improvvisamente ha un'erezione. Al di là del fatto che stare in mezzo a tante persone nude non è affatto eccitante(4) come comunemente si crede (chi cerca l'eccitazione nel nudismo rimane ben presto deluso... ma ricordatevi che gli esibizionisti e i frequentatori dei club privé non sono nudisti anche se sono nudi!), l'erezione di per sé non dovrebbe essere un problema; il guaio è che, essendo vissuti tanti anni in un ambiente sociale malsano, molti uomini sfruttano l'erezione come una scusa per mostrare il peggio di sé e delle proprie frustrazioni sessuali. Perché ho scritto che l'erezione non dovrebbe essere un problema? Il mondo nudista è diviso su quale atteggiamento debba tenere la comunità in presenza di un maschio con il pene eretto: da una parte ci sono coloro che ritengono l'erezione una cosa esecrabile, così in alcuni club e campeggi si arriva al punto di essere immediatamente espulsi la prima volta che capita un episodio del genere (questo modo di fare nasce dal presupposto che un'erezione sia automaticamente segno di eccitamento sessuale, cosa inammissibile per tutti coloro che vedono nel nudismo un simbolo dell'anti-sessualità: per alcune persone essere nudisti vuol dire diventare più puri dei preti e più asessuati degli angeli); dall'altra invece ci sono quelli che ritengono l'erezione una funzione naturale del corpo umano e perciò non punibile. Il nocciolo del problema sta nel fatto che non tutte le erezioni sono uguali. L'erezione di per sé non dice niente sull'uomo a cui appartiene, mentre dice molto il comportamento che l'uomo tiene mentre ha un'erezione. Il fatto è che pochi sanno come funziona realmente un pene perché tutti i libri si limitano a parlarne nel contesto dell'atto sessuale. Il fatto è che finché si è vestiti è facile dissimulare un'erezione parziale o anche un'erezione completa. In verità il pene cambia continuamente dimensione e rigidezza a seconda dell'umore, della temperatura e delle condizioni fisiche dell'uomo. Da vestiti è impossibile notarlo, quando si è nudi sì. L'erezione può essere paragonata a uno stiracchiamento, a uno sbadiglio oppure a un sorriso. Ai primi due corrisponde l'erezione mattutina, che è un'esigenza fisiologica del corpo umano, indice di salute fisica: poco prima di svegliarsi, o subito dopo, non importa se sia veramente mattino o no, un uomo sano ha un'erezione involontaria (la mancanza di erezione al mattino per periodi prolungati può ad esempio essere un sintomo di malattie all'apparato circolatorio). Il sorriso è qualcosa che ha mille significati diversi a secondo del contesto. Il sorriso può essere anche un messaggio di apprezzamento sessuale: non per questo diremmo che è vietato sorridere (ma pensiamo alle donne talebane, a cui era vietato persino ridere!). Discorso analogo per il pene: un'erezione vuol dire mille cose; che l'uomo è rilassato, che l'uomo è felice, che l'uomo è soddisfatto, che l'uomo è in forma, eccetera... e infine anche che l'uomo è eccitato, ma non solo ed esclusivamente quest'ultima, come molti ritengono.
(4) - Ciò che eccita non è la nudità in sé ma la sensualità e l'erotismo. Ricordatevi che si può essere erotici e sensuali anche vestiti (anzi, secondo alcuni sociologi si diventa erotici e sensuali soprattutto quando si è vestiti! Ovviamente intendono vestiti in determinati modi che cambiano da cultura a cultura). Tuttavia per chi non è abituato a vedere persone nude, anche la semplice nudità può provocare eccitamento. Fatto sta che finché i corpi nudi vi eccitano al primo sguardo non potrete mai diventare nudisti. Se persino i corpi semi-nudi vi eccitano sempre e ovunque forse una visita dallo psicologo non ci starebbe male!
Su alcuni siti naturisti c'è scritto che in caso di erezione bisogna o nasconderla con un asciugamano, o mettersi a pancia sotto, oppure tuffarsi in acqua. Personalmente trovo questi consigli alquanto ridicoli: forse che quando uno ride deve avvolgersi un telo intorno alla bocca o ficcare la testa in un secchio? Oltretutto tuffarsi in acqua quando si è accaldati o si sta digerendo può essere molto pericoloso: c'è il rischio di rimetterci la vita! Se dunque vi capita di avere un'erezione(5) improvvisa fatevi l'esame di coscienza: volevate forse impressionare qualche ragazza? Se la risposta è sì, siete dei poveri illusi. Se invece la risposta è "non so perché è successo, ma mi sento felice e/o rilassato" allora secondo me dovreste continuare a fare quello che state facendo, qualsiasi cosa sia (tranne avere rapporti sessuali in pubblico, masturbarsi o cercare di attirare l'attenzione con comportamenti cretini!). Tuttavia ricordatevi che molti non la pensano così: quindi siate prudenti. Le erezioni involontarie in genere durano dai 2 ai 5 minuti e scompaiono senza che nemmeno ve ne accorgiate. L'importante è non focalizzare la vostra attenzione su di esse(6)! Qualcuno potrebbe obiettare che mostrare un'erezione in pubblico sia una cosa sgradevole, oltretutto in spiaggia o in campeggio ci sono anche i bambini. Primo, qui non si tratta di mostrare: il discorso è analogo a quello che fanno alcuni tessili, i quali ritengono che i nudisti vogliano mostrarsi agli altri, mentre ciò non è vero. Il nudista ama stare nudo, ma lo fa per sé, non per gli altri. Ovviamente persone con gusti simili si incontrano, si conoscono e frequentano gli stessi posti: ecco allora le spiagge, i club e i campeggi. Comunque se l'erezione dovesse essere nascosta solo perchè c'è chi la ritiene sgradevole, allora perchè non impedire che si spoglino le persone con troppi peli sul corpo, o con la pelle secca, o non sufficientemente belle? Non sono anche queste cose sgradevoli, almeno per qualcuno? Riguardo ai bambini, è scientificamente noto che i maschi siano in grado di avere un'erezione completa sin dall'età infantile(7): personalmente posso testimoniare di avere erezioni da prima che compissi i cinque anni. Se dunque per un bambino l'erezione è un'azione fisiologica normale, perchè dovrebbe rimanere sconvolto vedendo quella di un'altra persona, sempre che questa persona si stia comportando in maniera corretta (vedi sopra)?
(5) - Tenete conto che più ore trascorriamo nudi più aumenta la probabilità di avere un'erezione, magari nel momento meno desiderato. Perché il pene è un organo strano: quando serve sembra che dorma, poi quando l'ultima cosa al mondo che vorreste è un'erezione ecco che lui si sveglia. Forse è questo il vero motivo per cui nei campeggi naturisti tutti si rivestono il prima possibile!
(6) - Una volta mi capitò di avere un'erezione mentre ero sdraiato a pancia sotto: avevo appena fatto una lunga nuotata e quindi ero steso a prendere il sole. Disgraziatamente cominciai a pensare che cosa sarebbe successo se in quel momento fosse venuta una qualsiasi persona e mi avesse chiesto una qualsiasi cosa che avrebbe comportato l'alzarsi dall'asciugamano. Ebbene, poco alla volta cominciai a diventare sempre più teso e nervoso: ormai ero asciutto, il sole cominciava a bruciarmi sulla schiena ma io non potevo alzarmi perché quell'erezione non andava più via. Continuavo a sentirla, e sentendola non riuscivo a pensare ad altro. Alla fine, dopo ben un quarto d'ora, riuscii a distrarmi concentrandomi intensamente sul programma di un esame. Fu un'esperienza che non volli più ripetere. Se oggi mi capita di avere un'erezione la ignoro... e quando vado al mare non penso agli esami!
(7) - (Focus n.130, p.102) Le erezioni si verificano addirittura prima della nascita (sono state osservate con l'ecografia in feti di 7 mesi) e in molti casi continuano a presentarsi per tutta la vita, e senza che la volontà possa controllarle.
Con la scusa che nell'avere un'erezione non c'è nulla di male, alcuni ritengono che valga la pena compiere un ulteriore passo avanti e consentire che si possano consumare rapporti sessuali in pubblico. Queste persone commettono un grave errore: l'erezione di per sé possiamo considerarla un'espressione del corpo, o anche una sua qualità. Lui ha le guance rosse, lei ha il ventre stretto; lui ha il pene eretto, lei ha un braccio alzato. Ma fare l'amore? Fare l'amore non è una qualità: avere un rapporto sessuale vuol dire compiere un'azione. C'è una bella differenza, quindi! Noi non diciamo "loro hanno sesso" oppure "loro sono sesso" perché appunto "fare sesso" implica un movimento. Ogni azione comporta delle conseguenze. In presenza di soli adulti fare l'amore in pubblico può essere percepito come una cosa sgradevole da qualcuno ma al di là degli effetti che provoca negli altri non è un'azione malvagia. In presenza di soli adulti, dico. Passiamo ora nel mondo naturista, costituito da spiagge pubbliche e campeggi, o centri vacanza in cui i bambini sono i benvenuti, essendo loro i naturisti per eccellenza. È noto che i bambini imitano gli adulti nel modo di parlare, di atteggiarsi, di pensare e ne imitano anche le azioni. Pensate cosa succederebbe se i bambini vedessero gli adulti fare sesso e volessero emularli! La società in cui viviamo ci sta già dando un assaggio di cosa accadrebbe: le gravidanze indesiderate in giovane età sono in forte aumento, così come il dilagare delle malattie sessualmente trasmissibili e i casi di violenza carnale tra preadolescenti. La nostra bella società ci inonda di immagini cariche di erotismo e sensualità, e nella maggior parte dei film che passano in televisione c'è come minimo una o due scene di sesso quasi esplicito. I bambini guardano e poi imitano. Un mondo in cui il sesso viene praticato in pubblico non è certo un bel mondo. Dunque la pratica di avere rapporti sessuali in pubblico non deve trovare spazio all'interno della vita naturista. Ciò non vieta che degli adulti consenzienti possano incontrarsi in un luogo chiuso o recintato, il cui ingresso sia vietato ai minorenni, e che in tale luogo privato, riservato solo agli adulti, si possa fare sesso davanti ad alte persone. Tali posti già esistono e si chiamano club-privé o locali per scambisti. Nulla vieta a queste persone di girare nudi in tali posti, ma non per questo stanno facendo nudismo o naturismo! E soprattutto è fondamentale che tali persone non scambino le spiagge nudiste e i campeggi nudisti per club-privé economici. Chi vuole capire intenda!
Dopo aver parlato tanto dei maschietti, veniamo ai problemi delle femminucce. Se per noi uomini è tutto sommato abbastanza facile spogliarci, per le donne le cose si complicano. La colpa non è loro ma della società in cui vivono e del modo in cui sono state cresciute. Anche se oggi le donne possono indossare i calzoni, andare in giro seminude e svolgere gran parte delle professioni un tempo riservate ai maschi, una sorta di complotto tende sempre a relegarle nel ruolo di "bambole" subalterne, o a complicar loro la vita al punto tale da diventare succube del sistema.
Il sistema vuole che le donne debbano essere sempre belle, sexy, perfette, vestite alla moda e disponibili nei confronti del maschio. Se questa disponibilità è stata in parte riscattata, nella società attuale le donne continuano ad essere schiave delle moda, delle tendenze, dei modelli stereotipati da copertina, da velina, da top model. Anche il maschio ultimamente non se la passa meglio: ormai viviamo nella società dell'apparire. Tutti debbono migliorarsi, cambiarsi, rinnovarsi; nessuno deve essere soddisfatto di come è. Non c'è da meravigliarsi se le donne continuano ad avere seri problemi a spogliarsi. Un tempo c'era il pudore, oggi il senso di inadeguatezza fisica. Troppe volte si sente dire in giro che solo chi ha un determinato fisico può permettersi di indossare certi vestiti oppure mettersi nudo. In entrambe i casi quel che conta è esibire. Per il nudismo e il naturismo invece ciò che conta è l'essere umano inteso nella sua totalità.
Il nudismo/naturismo è agli antipodi della società moderna, ecco perché sempre meno persone si ritrovano in questo stile di vita, tranne quando viene banalizzato nel semplice non indossare il costume da bagno per poi magari mostrare piercing e tatuaggi nelle parti intime. Dunque, care ragazze: vi stressa essere sempre perfette, passare ore intere a imbelletarvi, pettinarvi, depilarvi, sottoporvi a diete inutili e durissime per superare la famosa prova costume, strizzarvi in abitini succinti, passare ore a piangervi addosso davanti allo specchio per un po' di cellulite o la pelle a buccia di arancia, eccetera eccetera? Bene, nel mondo nudista e naturista tutti questi problemi improvvisamente scompaiono. L'importante è che siate in salute sia fisicamente che psichicamente; per il resto che siate alte o basse, more o bionde, magre o grasse cosa importa? A qualcuno piacerete sicuramente, ma ciò che più importa è che piacciate a voi stesse! Non esiste un modello unico e universale di bellezza: dimenticate queste cavolate. Ognuna di voi possiede la propria bellezza e il proprio fascino, e il mondo è bello perché è vario. Sono solo parole, dite? Non importa: c'è bisogno che qualcuno cominci a cambiare un po' le cose, quindi perchè non voi? È inutile aspettare che siano sempre gli altri a fare la prima mossa... e comunque tra i nudisti troverete molta gente che la pensa esattamente come ho detto prima: nessuno commenterà le vostre forme. Nelle spiagge e nei campeggi nudisti/naturisti potete semplicemente essere voi stesse, potete finalmente guardarvi allo specchio e dire "questa sono io e sto bene così!"
Ovviamente non tutto è perfetto nel mondo nudista; primo perché tale mondo non esiste: è solo un'astrazione, almeno finchè qualcuno non fonderà una repubblica nudista con i suoi usi e costumi; secondo perché nell'ambiente naturista a volte si intrufolano persone che di naturista non hanno nemmeno l'unghia del mignolo: vanno in giro nude, questo sì, ma non sempre e non dappertutto, e inoltre il loro comportamento è poco consono al posto. In genere vengono cacciate via, ma quando pagano è più complicato: si sa che i soldi non hanno colore! Questo però non deve essere una scusa per tenersi addosso quei benedetti vestiti confezionati da qualche operaio sottopagato del Sud-Est asiatico, o per trovarsi otto bikini e quattro costumi interi nell'armadio. La vostra pelle è il miglior costume che esista al mondo, e dura tutta la vita senza mai andare fuori moda! Inoltre è un elegantissimo vestito, ha un colore inimitabile e vi calza alla perfezione, rendendo il vostro corpo armonioso e snello. Vi sembra che sto esagerando? E invece no: è proprio così. Prendete una modella, spogliatela e poi mettetele accanto una ragazza qualsiasi, nuda anche essa. Dov'è finita tutta quella differenza che c'era quando erano vestite?(8).
(8) - Ovviamente dovete fare la prova dal vivo! Forse non vi rendete conto cosa riescano a combinare i truccatori e i fotografi con creme, spray, polveri varie, flash, riflettori e fotoritocco digitale. E poi ricordatevi che buona parte delle donne che sfruttano il loro corpo (dalle modelle alle vallette, dalle attrici alle cantanti) sono passate sotto le mani esperte di un costoso chirurgo estetico. In pratica la loro bellezza è tanto artificiale quanto quella della macchina che guidate.
Comunque sia, è un dato di fatto che, specialmente in Italia, le ragazze non scoprono quasi mai il nudismo da sole, e anche quando vengono trascinate dal proprio fidanzato sono alquanto titubanti: il più delle volte finisce che restano in topless. In fondo le capisco: i maschi non ispirano certamente fiducia. Una persona abituata a sentire tutta la vita certi commenti sul proprio corpo come può credere che esistano posti dove le cose vanno diversamente? E poi i maschi hanno quel brutto vizio di fissare le donne quasi fossero una preda; anzi, per alcuni di loro la donna è una preda, e se per giunta è nuda allora pensano che sia pure disponibile. Dunque è scontanto che le donne debbano difendersi da individui simili. Nei luoghi di villeggiatura naturisti, nei club, nelle piscine e in alcune spiagge (purtroppo non in tutte) si respira tutta un'altra aria. Il naturismo pone uomini e donne esattamente sullo stesso piano, e li invita ad avere rispetto reciproco. In un sano ambiente naturista la donna può finalmente vivere con naturalezza e semplicità senza doversi sempre guardare dietro le spalle; il corpo diventa l'espressione della sua personalità, non più una carrozzeria o uno strumento di seduzione. Non che sia vietata la seduzione all'interno di un campo nudista, ma quando il corpo è completamente libero dai vestiti i rapporti sociali cambiano. Come mi disse qualche tempo fa una ragazza nudista: "Quando si è nudi ci si guarda finalmente negli occhi!"
Il mio invito a tutte le donne che vogliono abbracciare il naturismo è di sfruttare la nudità come momento di crescita, per acquistare sicurezza nelle proprie capacità e nel proprio aspetto. Ciò vi servirà anche nella vita di tutti i giorni, quando magari siete vestite. Una persona che si vergogna della propria nudità, o che è sempre insoddisfatta del proprio corpo, ha una debolezza che qualcuno potrebbe sfruttare per sottometterla; una persona totalmente in armonia con la propria fisicità non può essere attaccata: il suo senso dell'onore rimane sempre intatto e nessuno riesce a sopraffarla, almeno psicologicamente.
BIRICHINO,
scritta il 15 Giugno 1998 - aggiornata il 6 Agosto 2003
© Birichino 2003
[<<] - [Pagina principale] - [>>]