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![]() 54^mostra del Cinema di Venezia
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Ancora super Woody al Lido. Sorta di magica ricorrenza, idolo incontrastato degli accreditati, il genio irriverente di Wody Allen ha sin dall'inizio segnato di sè la 54.ma Mostra del Cinema veneziana.
Nonostante la ricercata assenza, infatti, pochi registi-attori come Woody si sposano così bene con l'ambiente lagunare... Bocca a dir la verità tema ricorrente di quest'ultima pellicola di Allen (parlo di quella femminile intenta in avidi, ironici, piacevoli e a volte "mordaci" blow-jobs...), che si incattivisce inoltre con decisione contro tutti i formalismi della destra ebraica tradizionalista e che ci dà anche un'idea infondo non poi così male dell'Inferno (nel quale i grandi peccatori possono anche sperare di trovare refrigerio con l'aria condizionata...). Woody a parte, la prima giornata ufficiale della Mostra si è trascinata via senza grandi sussulti, con una presenza non eccessiva alla Cerimonia (dedicata alla esagerata celebrazione del supposto uccisore di burosauri, il ministro Franco Bassanini) di imbucanti, con qualche vip ritardatario rimasto fuori della Sala Grande (come uno spaesato Gustavo Selva in ottima e giovane compagnia femminile) e una visione relax della Mezzanotte, con la proiezione de Il viaggio della sposa di Rubini. Nel palazzo del Cinema lidense a mezzanotte molti posti vuoti, ma atmosfera serena, nella quale anche un occhialuto Salvatores - efficacemente accompagnato da una piacente giovane di colore - non stonava...
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