DIOCESI NOCERA - SARNO

CARITAS DIOCESANA

 

Non Solo Fango

SARNO DOPO L'ALLUVIONE

 

 

 

Libro bianco della solidarietà

Edizioni Associazione Archè

 

 

 

 Un gradito consenso

Roma, 9 settembre 1999

Gentilissimo direttore,

Desidero esprimerle tutto il mio apprezzamento per la grande solidarietà e l'impegno civile dimostrati alla popolazione di Sarno, così duramente colpita dai tragici eventi alluvionali dei giorni 5 e 6 maggio 1998.

Mi sento in dovere di ringraziare anche tutte le persone di Sarno che, con grande coraggio e buona volontà, sono riuscite a guardare avanti, a costruire un concetto di bene comune.

Esprimo inoltre, i miei complimenti per il lavoro svolto, e per come avete saputo dovumentare gli eventi con parole e immagini.

Cordiali saluti

Livia Turco

(Ministra per la solidarietà sociale)

 

 

INDICE

 

PRESENTAZIONE

 di Mons. Gioacchino Illiano

Vescovo della Diocesi di Nocera - Sarno

 

Davanti alla tragedia della Campania

di don Elvio Damoli

Direttore della Caritas Italiana

 

PREFAZIONE

Perché un libro bianco

di Nicla Iacovino

 

Le tappe dell'impegno della Caritas diocesana

di fra' Terenzio Soldovieri

 

  

PARTE PRIMA

GLI AVVENIMENTI

 

 Le frane del 5 maggio

di Antonio Milone

 

Il ricordo delle vittime, il racconto dei sopravvissuti:

Una tragedia prevedibile ed evitabile

I sopravvissuti ricordano

di Anna Sirica

 

La gestione della fase dell'emergenza

di Fiore Giordano

 

I lavori di scavo nell'area cimiteriale

a cura di Giovanni Lanzetta

 

Il campo di formazione - lavoro

a cura di don Gaetano Ferraioli

 

Progetto famiglie solidali alluvione Campania

a cura di Maria Pia Lanzetta

 

Progetto R…estate a Sarno '98

a cura di Amalio Milone

 

Il progetto alloggi

a cura di Guido Mazza

  

Il progetto Accoglinfamiglia

di Pio D'Amora

 

Le solidarietà

 

PARTE SECONDA

LE TESTIMONIANZE DEGLI OPERATORI

 

Aiuto concreto e condivisione

Presenze attive nel territorio

Il lavoro degli obiettori

a cura di Nicla Iacovino

 

PARTE TERZA

OLTRE L'EMERGENZA

 

Il lavoro, la cooperazione e i servizi per riemergere dal fango

di Dino Ricciardi

 

I progetti della Fondazione S. Michele Arcangelo

di Porfidio Monda

 

CONCLUSIONI

RILANCIARE IL TERRITORIO

 La risorsa del "Patto territoriale" nella ricostruzione di Sarno

di Salvatore Gargiulo

 

Un invito a riprendere il cammino

di mons. Franco Alfano

 

E' dando che si riceve

di mons. Alfonso Desiderio

 

APPENDICE

 Le frane nella storia di Sarno

di Antonio Milone

 

Dati riassuntivi delle persone accolte e dei volontari coinvolti

 

 

 

Un libro bianco. Perché?

Un libro bianco per una "notte nera", calata

su Sarno, sul Mezzogiorno, sull'Italia intera.

Un libro bianco per non dimenticare,

perché a Sarno è stata ignorata proprio

la memoria, il passato.

Un libro bianco per mettere in evidenza

la "perla luccicante" che emerse

quella notte dal freddo del fango:

la generosità, la fraternità, la pietà,

il volontariato che raccoglieva il dolore

dei vivi e lo spirito dei morti.

Un libro bianco, affinché non si ripeta più

"la crepa" delle istituzioni e non abbia

a scorrere più la "lava" dell'egoismo

sugli uomini e sulla natura.

Un libro bianco per invogliare al bene

e a costruire insieme "la civiltà dell'amore".

Ciò che offende i morti e uccide ancora i vivi

è sempre il "dimenticare".

Per il futuro di Sarno e dintorni, ricordiamo!

 

Il Vescovo Gioacchino Illiano

 

 

Questo volume nasce dal lavoro di ricerca e documentazione delle attività svolte dalla Chiesa attraverso la Caritas Diocesana Nocera - Sarno nella progettazione e gestione degli aiuti a favore della popolazione alluvionata dai primi giorni dell'emergenza ad oggi.

In quest'ottica, abbiamo intenzionalmente circoscritto il campo alla nostra esperienza, presentando gli obiettivi, i metodi e i percorsi del volontariato Caritas e delle associazioni di volontariato cattoliche e non che hanno operato a stretto contatto con noi nel periodo dell'emergenza.

 Non mancano pubblicazioni prodotte sull'evento frana in cui troviamo la ricostruzione degli avvenimenti con descrizione anche cronologica degli stessi.

Tali pubblicazioni hanno avuto soprattutto l'obiettivo di far emergere particolari aspetti dovuti al mancato ruolo delle istituzioni sia nella tutela dei cittadini di fronte alle prime colate di fango, e sia nei ritardi delle operazioni di soccorso.

Col presente libro bianco abbiamo voluto invece valorizzare gli elementi positivi di pezzi importanti della nostra società civile che, di fronte al tragico evento della frana, ha saputo attrezzarsi sin dalla prima fase dei soccorsi, gratuitamente, con dignità, senza attendere, senza delegare, rimboccandosi le maniche; insieme a tanti volontari arrivati da tutta Italia, affinché resti nella memoria, accanto al ricordo delle vittime, anche il valore positivo della condivisione e dell'impegno comunitario.

E abbiamo voluto anche presentare in questo libro i progetti per Sarno: "Oltre l'emergenza", evidenziando il valore fondamentale del progettare e la volontà di rilanciare un territorio povero di strutture e servizi, per una migliore qualità sociale.

 In che modo ringraziare quanti hanno dato il loro contributo umano e materiale nella gestione dell' emergenza? Il libro nasce anche da questa esigenza. Ma non è possibile ricostruire un elenco compiuto degli aiuti, nonostante il generoso servizio degli operatori volontari, dato il ritmo convulso soprattutto delle prime settimane dopo l'alluvione, e dato il numero elevatissimo di persone che hanno offerto e che si sono offerte volontariamente al Centro Operativo Caritas per il coordinamento dei soccorsi, e ai vari Centri di raccolta e di accoglienza.

 Ringraziamo quindi tutti in generale e ci scusiamo naturalmente se, nella raccolta e selezione di un materiale spesso frammentario, eterogeneo e di non facile ricostruzione, qualcosa può essere sfuggito.

 Il libro si divide in tre parti. La prima parte inizia con una breve ricostruzione dell'evento frana a Sarno, per zone e valloni interessati e con il ricordo delle vittime. Presentate alcune testimonianze dei sopravvissuti che ricostruiscono il susseguirsi degli avvenimenti nella giornata del 5 maggio.

Seguono la descrizione delle attività del Centro Operativo Caritas nella gestione della prima fase dell'emergenza, e le specifiche iniziative intraprese per affrontare le conseguenze dell'alluvione: i lavori di spalamento al cimitero invaso dal fango, i problemi dei senza tetto, la costituzione di un campo di formazione - lavoro per il volontariato, e i vari progetti, dal progetto "Famiglie solidali" a "R…estate a Sarno".

 La seconda parte è dedicata alle testimonianze degli operatori. E' un momento di riflessione, spesso presentato sotto forma di intervista, che riproduce, per quanto è possibile, le varie situazioni, i problemi e le speranze di quanti hanno vissuto direttamente gli avvenimenti rivestendo ruoli specifici nell'emergenza Sarno.

 La terza parte presenta i progetti "Oltre l'emergenza" elaborati per rilanciare il territorio di Sarno, anche alla luce del "Patto territoriale dell'agro nocerino - sarnese" approvato dall'Unione Europea per lo sviluppo dell'occupazione nell'agro. Segue, in conclusione, calato nell'attuale percorso sinodale, l'invito della Chiesa a riprendere il cammino e a ricostruire il "senso di comunità" in un contesto ferito dai tragici eventi.

L'Appendice del libro contiene un'analisi storiografica di approfondimento, sugli eventi franosi verificatisi a Sarno, particolarmente utile per spingere l'attenzione sui problemi dell'ambiente e sulla prevenzione.

L'Appendice contiene, inoltre, dati e tabelle descrittive sui centri di raccolta e di accoglienza, attivati per fronteggiare l'emergenza.

 Ogni libro è il frutto di un progetto e ogni progetto presuppone una visione. In questo libro si è voluta rimarcare una visione di testimonianza, partecipazione e condivisione, considerando utili i contributi di ognuno, di tutti coloro che, in qualche modo, hanno aderito all'invito a realizzare questo libro. Il risultato è un mosaico di una pluralità di voci e di esperienze, che ricostruisce in maniera articolata - e ne consente una visione unitaria - fatti che inevitabilmente si sarebbero persi nella memoria.

Ringraziamenti, quindi, a quanti hanno creduto necessaria quest'ulteriore forma di testimonianza, contribuendo alla realizzazione del presente lavoro.

 

 

Nicla Iacovino

 

 

LE TAPPE DELL'IMPEGNO DELLA CARITAS DIOCESANA

 

 

Ore 15,30 del 5 maggio 1998, sono ad Episcopio per rilevare il dr. Raffaele Catalano, responsabile diocesano Caritas per gli anziani.

Andiamo insieme a Napoli presso la delegazione regionale Caritas ove avevo convocato un incontro di coordinamento di responsabili diocesani per gli anziani.

Terminata la riunione rientriamo insieme a Sarno. La pioggia, già battente dal pomeriggio, è sempre forte e abbondante.

Sono le 20,05 e siamo in viale Margherita a Sarno. Già una frana ci impedisce di raggiungere la casa del dott. Catalano. La raggiungiamo per altra via. Nessuno immagina quanto stava per accadere. Lo stesso Catalano lamenta il solito fango, e le solite colate d'acqua in tali circostanze.

Invitato a prendere un caffè a casa, devo rinunciarvi, avendo alle ore 20 a Nocera Inferiore un incontro del Consiglio Pastorale Diocesano.

Lascio Episcopio alle ore 20,15. Dopo l'incontro di Nocera rientro a casa alle ore 23 circa. Ignoro tutto quanto sta succedendo a Sarno e non solo a Sarno.

 

*****

 

Sono le ore 7.00 del giorno 6 maggio 1998. Ascolto, come al solito il giornale radio. Sento che a Sarno vi sono state frane, morti e distruzioni durante la notte. Immediatamente, insieme con fra' Damiano, ci mettiamo in auto e partiamo per Sarno.

A stento si passa per via Sarno - Palma. Notiamo i cancelli del cimitero divelti e sulla strada una montagna di fango che ostruisce il passaggio. Attraverso una deviazione giungiamo all'altezza del Centro Sociale e anche qui troviamo strade ostruite, case sventrate, automobili sommerse dal fango.

Anche il caro collaboratore dr. Raffaele Catalano insieme con la moglie viene travolto dal fango con la sua casa; verrà ritrovato cadavere qualche giorno dopo.

C'è già tanta gente impegnata nel lavoro di sgombro.

Chiediamo informazioni e veniamo a sapere che sono stati costituiti Centri di accoglienza nelle Scuole Elementari "De Amicis", "Serrazzete" e "Porcola", e che nel Mercato Ortofrutticolo è stato allestito un quartiere generale per i soccorsi.

Constatati i bisogni, Fr. Damiano raggiunge la sede diocesana della Caritas di Pagani per allertare tutte le Parrocchie perché portino viveri e indumenti immediatamente e direttamente nei Centri di Accoglienza.

 

Mi fermo al Mercato Ortofrutticolo e subito chiedo e ottengo in breve tempo uno spazio, telefono e fax per allestire un Centro Operativo Caritas ove far pervenire le domande e da cui far partire le risposte di soccorsi.

Nel giro di 24 ore il Centro Operativo è in funzione e ha i suoi volontari.

 

Visitando i Centri di accoglienza, mi rendo conto che è necessario assicurare una presenza di Chiesa: ottengo che alla "De Amicis" e alla "Porcola" vi vadano dei giovani frati minori, mentre della "Serrazzeta" si prendono cura i Padri Pavoniani.

Trascorsi i primi giorni, decidiamo di aprire un Centro Diocesano di raccolta di viveri, indumenti, suppellettili, presso la Parrocchia S. Maria delle Grazie in Casatori di San Valentino Torio.

Altri Centri di raccolta si costituiscono autonomamente nella Scuola "Amendola" e "Serrazzete", nonché presso le Parrocchie di Episcopio e S. Alfonso di Pagani e Lavorate di Sarno.

Visitato il Cimitero e avendo notato la quantità di fango e la distruzione da esso provocato alle tombe, otteniamo dal Comune di poter coordinare il lavoro di sgombero: ciò vuole essere una testimonianza, da parte della Chiesa, di rispetto verso il culto popolare dei morti, e una garanzia al rispetto e alla sacralità dei resti mortali dei nostri defunti sarnesi.

Giunge, frattanto, l'offerta di solidarietà e di volontariato da ogni parte d'Italia e non solo.

Decidiamo, così, di allestire un Campo di lavoro e di Formazione dei volontari.

D'altra parte ci rendiamo conto che l'alluvione ha provato psicologicamente tutti e in modo particolare i bambini e i ragazzi. Per questi, insieme con Scouts, Centro Amico, Centro Pavoniani e Parrocchia di Episcopio organizziamo "R…estate a Sarno e, in questo ambito, anche dei turni di colonia al mare.

A dieci giorni dall'alluvione già ci chiediamo quale sia la futura sorte dei senza casa accolti nei vari centri presso le scuole. Allora, d'intesa con il Vescovo, Mons. Gioacchino Illiano, si decide di prendere posizione contro la soluzione "campo containers" e ci impegniamo per rendere concretamente possibile una soluzione abitativa in casa. Nasce così il Progetto alloggi.

Perché, però, questo progetto possa essere operativo, non basta darsi da fare per reperire alloggi sfitti, bisogna adoperarsi anche per mettere le famiglie rimaste senza casa nelle condizioni di poter acquistare un minimo di arredamento e garantire a coloro che hanno perduto il reddito di poter vivere autonomamente almeno nei primi mesi fino a tanto che non interviene lo Stato con i suoi contributi.

Nasce così il Progetto famiglie Solidali alluvione in Campania.

L'alluvione, inoltre, ha prodotto anche problemi di natura giuridica relativi alla conoscenza delle normative che regolano i diritti degli alluvionati, nonché relativi a problemi creati dalla stessa alluvione.

Allo scopo nasce il Servizio di consulenza giuridica e "l'informatore giuridico".

La frana, distruggendo case e redditi, ha portato via anche i libri scolastici e quant'altro necessario per la scuola.

Si rende utile perciò un'iniziativa che dia risposte a tale bisogno. Avviato da una Caritas di Nocera Superiore il Progetto libri scolastici viene curato in collaborazione con i Pavoniani di S. Alfredo di Sarno.

Circa 1.000 persone sono rimaste senza casa a Sarno; oltre 4.000, però, hanno l'abitazione agibile, ma ubicata all'interno della "linea rossa".

Questo comporta che, in particolari condizioni meteorologiche, tutte queste persone dovranno lasciare la propria casa per mettersi al sicuro. Su suggerimento del Prefetto di Salerno, nasce il Progetto Accoglinfamiglia.

Esso si prefigge di dare come riparo una casa e una famiglia a chi dovrà lasciare la propria per motivi di sicurezza in caso di pioggia.

Infine, un impegno particolare viene rivolto a "Progetti oltre l'emergenza" per il rilancio del territorio colpito dall'alluvione: un polo per gli anziani, uno per i minori e gli adolescenti, una casa di accoglienza per donne in difficoltà e un centro di documentazione.

Sin dalla primissima fase dell'emergenza, l'impegno della Caritas come organizzazione pastorale della Chiesa è stato ed è aiutare le persone in difficoltà, sostituendo le istituzioni solo laddove esse non assicurano risposte ai bisogni, tirandosi indietro, però, quando esse siano nelle condizioni di assicurarle. Sempre, anche in questo ultimo caso, si è stati e si è sempre disponibili a rispondere ad altri appelli, per il bene di chi è provato dalla sofferenza.

Fra' Terenzio Soldovieri

 

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