PROGRESSIVI ITALIANI
di Roberto Cassano
CENNI STORICI
Fu il russo Znosko Borovski Evgenij che di ritorno da un torneo giocato in Scozia, scrisse su 'Lectures pour Tous' nell' Aprile del 1947 questo nuovo modo di giocare a scacchi: " Una nuova invenzione piu' attraente degli Scacchi Marsigliesi." Si basavano sulla successione progressiva delle mosse ( 1 al bianco, 2 al nero, 3 al bianco,... ), mantenendo dei Marsigliesi la regola secondo la quale, chi da' scacco rinuncia alla successiva mossa della serie. Pertanto, non pare azzardato asserire che il gioco marsigliese e' il 'ponte' tra il gioco classico ed i progressivi. Questo nuovo gioco non conobbe gli allori tributati ai Marsigliesi ma non cadde mai del tutto nell' oblio. Infatti, prima una citazione del nuovo gioco sul testo di Joseph Boyer "Les jeux d' echecs non orthodoxes" Paris, 1951 a pag. 43 e, dopo una di Antony Dickins sul libro "A guide to fairy chess" New York, 1969 alle pagg. 22-23, che sta gia' a comprovare l' avvenuta variazione delle regole e del nome che furono, in Italia, reinventati dal Professore di Storia Salvadori Roberto , che propose con due lettere datate 27 Marzo e 22 Maggio 1971 di disputare partite per corrispondenza al Professor Sicuteri ed al Dottor Armando Silli con una modifica sostanziale al gioco che aveva imparato dal Maestro Francesco Scafarelli: una norma, secondo la quale, lo scacco al Re puo' essere dato soltanto all'ultimo tratto della serie da eseguire: inutile sottolineare come il gioco, ne risultasse notevolmente arricchito.
E' il gioco più praticato dagli eteroscacchisti ed è forse quello più ricco di contenuti.
L'APERTURA
All'inizio si riteneva che i sistemi difensivi migliori fossero quelli aperti e, conseguentemente, si tendeva ad evitare le difese chiuse (ritenute non buone perché passive) mettendo così l'accento sul concetto del rapido sviluppo dei pezzi, concetto ripreso, pari, dal gioco ortodosso. In un secondo periodo, sono andate acquistando credibilità anche le aperture di gioco chiuso. Ci si è accorti che l'immediata apertura delle linee sovente permette al bianco di eliminare un gran numero di pezzi avversari con la conseguenza di una sconfitta per dissanguamento del nero. Oggi la teoria più avanzata è improntata ad una certa cautela di giudizio. I problemi più influenti nell'apertura sono due: uno che possiamo definire attivo, ed uno passivo; quello attivo può essere riassunto nel concetto generale di una rapida eliminazione della donna avversaria; quello passivo consiste nell'evitare il matto mentre si compie la prima azione. L'equilibrio di questi due fattori regolano - nelle aperture chiuse in particolare - la fase iniziale della partita.
C'è stato un periodo, nel quale si riteneva che se il nero, nella seconda serie, non giocava il tratto d7-d5, passa in svantaggio a causa di Af1-b5. Oggi l'alfiere in b5 è considerata un'arma a doppio taglio in quanto, se è vero che comprime lo sviluppo del nero, è anche vero che gli fornisce, specie nel prosieguo del gioco, la minaccia a5 a:b5 T:a2 T:a1.
L'apertura più giocata è quella di Re (1.e4) con la quale già si minaccia lo scacco matto (3.Ac4 Df3 D:f7).
Giocata con una certa frequenza è pure l'apertura di Donna (1.d4)
Dalla Finale del 14° Campionato Italiano un'istruttiva partita.
CASSANO - LEONCINI 1 - 0
1.d4;
2.c5, c:d4;
3.Ca3, e4, e5;
4.d6, d:e5, Ag4, Rd7;
5.Ad2, Aa5, A:d8, Ae2, A:g4+;
6.R:d8, Cf6, C:g4, C:f2, C:d1, Rd7;
7.R:d1, Re2, Cb5, Cc7, C:a8, Cf3, C:e5+;
8.Re6, f6, f:e5, Rf7, g6, Ca6, Cc7, C:a8;
9.Tb1, c4, c5, c6, c:b7, b8=D, D:e5, D:h8, D:h7+;
10.Abbandona
IL FINALE PR
Nei progressivi il finale è al corrispondente della partita negli scacchi ortodossi. E' praticamente assente: lo zugzwang. I pezzi infatti avendo a disposizione più mosse consecutive possono compiere triangolazioni e tornare nelle case di partenza.
Alcuni finali sono del tutto simili a quelli ortodossi, si pensi, ad esempio, al casi di Re contro Re e due alfieri.
IL FINALE ELEMENTARE
Per finali elementari si intendono quelli che vedono il re solo di una delle due parti opposte a re e donna, a re e torre, a re e due alfieri collocati su diagonali di diverso colore, a re, alfiere e cavallo, a re e due cavalli ed a re e pedone dell'avversario.
R e D/R - Chi ha la donna vince, mattando in un massimo di quattro serie;
R e T/R - La partita è patta per l'impossibilità del titpico scacco intermedio di torre senza esporre la torre stessa alla cattura, salvo il caso in cui il re solo si è già confinato in una casa marginale della scacchiera.
R e 2AA/R - La partita, se i due alfieri sono collocati su diagonali di diverso colore, è sempre vinta. E' sufficiente spingere il re ai margini della scacchiera (non necessariamente in un angolo);
R, A e C/R - La partita è vinta se, e solo se, il re senza pezzi si trova già confinato in una casa marginale della scacchiera.
R e 2CC/R - La partita è generalmente patta salvo il caso in cui il re in svantaggio si trovi, al termine della sua serie di mosse, in una delle quattro case d'angolo della scacchiera. La sicurezza del matto si ha, comunque, solo a partire dalla tredicesima serie di mosse;
R e P/R - La partita è sempre patta all'infuori delle tre seguenti circostanze:
1 - quando il pedono pò essere spinto in sesta e sostenuto dal proprio re che vada a collocarsi in settima;
2 - quando il pedone può essere spinto in settima e sostenuto dal proprio re che vada a collocarsi inb settima;
3 - quando il pedone può essere spinto in settima e sostenuto dal proprio re che vada a collocarsi in ottava (salvo il caso in cui il pedone bianco venga a trovarsi in "a7" o "h7" ed il suo re rispettivamente in "a8" e "h8" - e casi analoghi ed inversi per il nero - per la possibilità che l'avversario provochi la patta per stallo collocando il proprio re in "c8", in "c7", ecc.)
Non pare molto rilevante che il bianco abbia un numero dispari di mosse a sua disposizione per ogni serie ed il nero ne abbia un numero pari, anche se ci sono delle eccezioni degne di considerazione.
Nella posizione del diagramma a chiunque spetti muovere il nero vince. Se è il nero che deve muovere farà in modo di tornare in "c3" con l'ultimo tratto della serie; se invece è il bianco che deve muovere, non potendo eseguire triangolazioni ed avendo un numero dispari di mosse, sarà costretto a terminare la sua serie giocando il re nella casella "a2", permettendo così al nero di promuovere e, nel caso, anche di mattare immediatamente.
Girando la scacchiera di 180° ed invertendo, quindi, i colori, come è facile notare, il risultato sarebbe di parità; il numero pari di mosse, infatti, consentirebbero al re nero di tornare nella casa di partenza.
Invito calorosamente tutti i curiosi a sperimentare il gioco nel prossimo torneo per corrispondenza del GRAND PRIX AISE. iscrivetevi!
Progressivi Italiani
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