La scala di Giacobbe: la pietra grezza ispira, nel sonno, colui che, nella notte del Caos (disordine della materia allo stato grezzo), puo' dar principio all'Opera. Soltanto chi e' ben accetto alla Divinita' puo' incamminarsi per i gradini (simbolo delle diverse fasi) verso gli astri, materia sublimata. Nei tre passi della Bibbia a cui si riferisce Altus, si magnifica la virtu' della rugiada celeste.
MUTUS LIBER, IN QUO TAMEN tota Philosophia ermetica
figuris hierogliphicis depingitur, ter optimo maximo Deo misericordi
consecratus, solisque filiis artis dedicatus, autore eius nomen est Altus.
21.11.82. Neg
93.82.72. Neg
82.81.33. Tued
"Il libro muto, nel quale l'intera filosofia Ermetica viene rappresentata in forma di immagini geroglifiche, consacrato a Dio misericordioso, tre volte massimo ottimo, e dedicato ai soli figli dell'Arte, il cui autore ha nome Altus."
La serie di numeri citati dopo non sono altro che riferimenti al testo
biblico.
21.11.82 Neg si riferisce alla Genesi (Gen. abbreviazione di Genesi letto al
contrario diventa Neg e così per le citazioni numeriche del capitolo e dei
versetti) : 28: 11,12:
Capitò così in un luogo, dove passò la notte,
perché il sole era tramontato;
prese una pietra,
se la pose come guanciale
e si coricò in quel luogo.
Fece un sogno:una scala poggiava sulla terra,
mentre la sua cima raggiungeva il cielo;
ed ecco gli angeli di Dio
salivano e scendevano su di essa
93 82 72 Neg corrisponde a Genesi 27:28,39:
Allora suo padre Isacco prese la parola e gli disse:
Ecco, lungi dalle terre grasse
sarà la tua sede
e lungi dalla rugiada del cielo dall'alto,…
82 81 33 Tued corrisponde a Deuteronomio 33: 18,28
Per Zabulon disse:
Gioisci Zabulon, ogni volta che parti, e tu Issacar, nelle tue tende!…
Israele abita tranquillo,
la fonte di Giacobbe in luogo appartato,
in terra di frumento e di mosto, dove il cielo stilla rugiada…
La scala è da sempre stata utilizzata per raffigurare il processo di crescita dell'uomo, l'ascesa progressiva nell'individuazione del sé; le ritroviamo nei riti di iniziazione orfici; nei misteri mitriaci e nei riti sciamanici. La scala raffigurata al centro della tavola simboleggia però nel contempo anche la scala philosophorum. Salendo questa scala l'uomo potrà compiere le tappe della Grande Opera alchemica. Possiamo contare 12 pioli sulla scala, gli unici a noi visibili. Il numero non è casuale, al contrario lo conosciamo come carico di significati nel linguaggio alchemico. Il 12 segna il compimento di un ciclo, perché 12 sono le ore del giorno e 12 quelle della notte, 12 sono i mesi dell'anno e ancora 12 sono i segni dello zodiaco. Anche in alchimia ci sono 12 fasi nel processo a cui verrà sottoposta la materia:
1) calcinazione
2) congelazione
3) fissazione
4) soluzione
5) digestione
6) distillazione
7) sublimazione
8) separazione
9) cerazione
10) fermentazione
11) moltiplicazione
12) proiezione.
Le 12 fasi del processo corrispondono ai 12 segni zodiacali a cominciare
dall'Ariete.
La pietra su cui l'uomo del Frontespizio posa la testa simboleggia la prima
materia degli alchimisti, punto di partenza della Grande Opera di
trasformazione.
I rami di rose che fanno da cornice alla scena possono
probabilmente riferirsi al Rosarium philosophorum, perché la rosa è flos
sapientium, e rappresenta il sole sulla terra ed il luogo di nascita del filius
philosphorum, risultato finale dell'Opera. L'alchimista Eirenaeus Philaletes
scriveva:
Ascoltate e svelerò il segreto che è stato difeso da
spine come una rosa,
e così pochi nel passato sono riusciti a cogliere il fiore.
Il nodo che lega i rami di rose, al centro in basso, indica la complessità del processo. Il nodo deve essere sciolto per compiere la Grande Opera e arrivare al centro. Nelle Upanishad, disfare il "nodo del cuore" significava raggiungere l'eternità, l'immortalità. Il nodo non va tagliato come fu tagliato il nodo gordiano, perché, come questo, continuerebbe a riformarsi continuamente. Bisogna saperlo sciogliere con pazienza e dedizione.