
Foto in bianco e
nero di ANTONIO VACHINO,
mio bis nonno |
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Chiesa
(1950) |
Panorama
(1950) |
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Chiesa
(2001) |
Interno della chiesa |
Chiesa
(1999) |
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Settimo Rottaro, è un paesino sulle
colline del Canavese a 15 minuti da Ivrea.
Altitudine sul livello del mare: 258m.
ORIGINE DEL NOME:
Settimo Rottaro è un antico borgo che
esisteva già al tempo dei Romani, all'epoca era una "mutatio
ad septimum lapidem" da Ivrea: infatti tra Settimo e
Ivrea corrono sette miglia e Settimo era una stazione di fermata
come lo era tra l'altro Settimo Vittone sulla via consolare
romana per Aosta. L'origine della prima parte del nome è appunto
questa.
Sul termine "Rovedarium" si formulano diverse
ipotesi: la prima è che derivi da Rotari, re longobardo, che
avrebbe costruito il paese. La seconda lo fa risalire a "Ruera",
la rotaia, ossia il solco lasciato dalle ruote dei carri sopra
una strada molto frequentata; nello stemma del Comune figurano
infatti tre ruote, oltre la sigla del sette romano. La terza e
l'ultima ipotesi deriva dal fatto che nel borgo anticamente
cresceva abbondante il roveto.

Qualunque sia l'origine del nome, sta di
fatto che nel 1227 la chiesa eporediese, ignorando i diritti dei
signori di Cavaglià su queste terre, conferì la giurisdizione
del paese ai marchesi di Monferrato, che a sua volta assegnarono
il feudo ai conti Valperga di Masino, i quali lo tennero fino
all'abolizione dei diritti feudali. Dell'antica rocca
fortificata, distrutta nel 1397 da Facino Cane che era venuto a
mettere a ferro e fuoco il Canavese per conto dei Marchesi del
Monferrato, restano soltanto pochi ruderi.
Nei secoli Settimo Rottaro partecipò alle
vicende storiche del territorio. Nel Medioevo e durante la guerra
tra Arduino e i Vescovi di Ivrea e Vercelli, nel borgo ebbe
notevole rilievo la figura di Bonomio, abate di Lucedio; l'antica
chiesa di San Bononio venne demolita per far posto alla nuova
chiesa parrocchiale barocca costruita nel 1787 su progetto
dell'architetto Carlo Amedeo Rana.
La prima chiesa parrocchiale del paese era invece la chiesa di
San Martino, di impianto romanico , ricostruita nel Settecento.
Altra cappella che si distingue per le sue semplici ma eleganti
linee, è quella della Santissima Trinità, eretta all'inzio del
Seicento nel centro del paese.
La forza-lavoro del paese, un tempo quasi esclusivamente dedita
all'agricultura, è oggi occupata nell'azienda del paese, in
alcune piccole aziende della zona e nella vicina Ivrea.
LA LEGGENDA: IL DRAGO
VOLANTE DI S. BONOMIO 
Il drago era apparso sulle rive del
lago di Viverono, nelle melmose acque della Torbiera di
Moregna. Tratto, tratto uscivane puzzolente e, strisciando
insidioso per le boscaglie di Monfriodo e del Monte, volava
spaventoso sull'abitato, ed, ove piombava, seminava morte.
S.Bonomio dal suo romitorio, colla croce in alto, muove in
gloriosa tenzone col mostro, volteggiante in altro sopra Settimo.
Alla sua preghiera e benedizione il drago piomba a terra; ma
questa si apre in voragine e lo inghiotte, chiudendosi sopra.
Settimo Rottaro festante acclama Bonomio, che in solitudine se ne
ritorna. Più tardi, là nel luogo ove il drago sprofondò, i
padri vetusti eressero a Bonomio una chiesa, ove da novecento e
più anni le generzioni Settimesi pregano il loro santo.
IL SANTO:
Bonomio nacque a Bologna nel 946 da
nobili e ricchi genitori, che gli diedero un'educazione
profondamente cristiana. Bonomio, abate dell'abazia di Lucedio
nel vercellese, durante le lotte arduiniche intorno all'anno
1000, si ritirò, come dice la tradizione, in Settimo Rottaro. In
quei giorni di desolazione, di miserie e di malattie fu angelo
consolatore ed esempio di carità. Attorno alla figura del Santo
fiorì la bella leggenda del drago volante, contro il quale egli
lottò e dalle cui infestazioni liberò il borgo. Ogni anno, il
30 Agosto, nella ricorrenza della sua morte, Settimo Rottaro
celebra la festa di S.Bonomio. "Ogni anno la festa è
solennizzata con grande sfarzo di pompa esteriore: fin dal secolo
XVII era stabilita una badia, intenta a festeggiare il Santo
patrono con pompe civili e religiose, a cui interveniva, ed
intervenne sempre in forma ufficiale il Comune. I priori della
Badia autorizzati dal Comune, sogliono collettare offerte dai
capi famiglia per fronteggiare le spese dei festeggiamenti
esterni alla chiesa. Nel girono della festa la badia,
rappresentata dai coscritti dell'anno, colle alabarde in mano,
circondano il Gonfalone del Patroni di S.Bonomio ed i priori,
fanno la guarda d'onore schierati avanti all'altare, durante le
funzioni religiose".
(Tratto dal libro del
Sacerdote Carlo Benedetto:
"Settimo Rottaro, la sua storia civile e religiosa").
Come arrivare a Settimo: (Autostrada Milano-Aosta, uscita
Albiano)
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Elena
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