Mi chiamo
Helen, ho 26 anni, appena compiuti. Ho trovato il tuo sito e l'ho
trovato carino, semplice. Così ho pensato di scriverti. Mi piace
la complicità che ci può essere tra noi, che non è equiparabile
a nessun altro rapporto tra persone di sesso diverso...
Io mi sono ritrovata al di là del semplice rapporto di amicizia
con una ragazza proprio in virtù di questa incredibile intimità
e complicità che ci può essere tra due amiche.
Avevo un'amica, un poco più grande di me, con la quale si era
instaurato un bellissimo rapporto. Mi sentivo incredibilmente a
mio agio con lei, le raccontavo ogni cosa di me senza farmi alcun
problema. E lo stesso faceva lei con me.
Lei viveva da sola ed io ero spesso a dormire a casa sua.
E lei aveva solo un grande lettone, e, naturalmente, dormivamo
insieme. Ma non è a letto che è iniziato tutto. Come ti dicevo
avevamo un rapporto molto spontaneo, e non c'era alcun pudore ma
neppure alcuna malizia nel farsi vedere nude mentre ci si cambiava
o si faceva il bagno o la doccia. Oppure mentre si facevano le
fusa coi rispettivi ragazzi.
Io avevo un ragazzo fisso, da conque anni, lei, invece, era più
instabile, dopo un pò si stancava. Però non faceva fatica a
trovarne un'altro, in effetti è sempre stata molto carina.
Poi, una sera, è cambiato tutto.
Eravamo in quattro a casa sua, Io, il mio fidanzato, un amico del
mio ragazzo e lei. Abbiamo mangiato cous cous, lei è bravissima a
cucinare, e, soprattutto, bevuto: tre bottiglie di chianti in
quattro! Allora i maschietti hanno improvvisato un gioco erotico,
tipo streep poker, e chi perdeva doveva essere spogliato da chi
vinceva la mano. Inutile dirti che io, mezza brilla, ho perso un
sacco di mani. Allora capitava che in una mano persa mi togliesse
un indumento il mio ragazzo, ma, in un'altra l'altro ragazzo,
oppure la mia amica... Insomma io sono stata la prima a finire
completamente nuda, mentre gli altri erano ancora abbastanza
coperti. Ero imbarazzata, certo, ma soprattutto sorpresa del fatto
che paolo, il mio ragazzo, fosse visibilmente eccitato, anzichè
geloso, nel condividere il mio essere nuda coi nostri amici e, in
effetti, ero eccitata dall'essere stata spogliata da tutti loro e
dall'essere l'unica completamente nuda. Così, per continuare il
gioco, accettai che, non avendo più nulla da togliermi, gli altri
potessero accarezzarmi nella zona corrispondente all'indumento che
gli altri avevano, così che se il piatto era con chi indossava
calzoni o collant, se perdevo io, lui(lei) mi toccava lungo tutte
le gambe, la maglietta di uno corrispondeva al mio petto, lo
sfilare le mutande, se vincevo io, corrispondeva all'essere
toccata tra le cosce se perdevo. Insomma, prima che tutti
finissimo con l'essere completamente nudi, io fui toccata ovunque
da tutti e tre i compari della serata. Mi sentivo strana, mi
girava la testa, avevo decisamente bevuto troppo, ma ero molto
eccitata. Ricordo la sensazione fisica di essere toccata da ognuno
di loro. Le dita di paolo che mi sfioravano mi facevano un estremo
piacere, ma nulla di più; quelle del suo amico, invece, mi
imbarazzavano; le mani di Valeria, invece, mi davano i brividi...
inizialmente ridevo ogni volta che sentivo le sue mani sulla mia
pelle, ma, alla fine, mi resi conto che era il contatto con lei ad
eccitarmi, a farmi bagnare...
Finimmo tutti e quattro sul lettone. Ma senza strani scambi. Paolo
scopò con me, e il suo amico con Valeria. L'incredibile era fare
sesso a pochi centimentri di distanza gli uni dagli altri. Mentre
i ragazzi ci erano sopra le loro mani si incrociavano e, mentre
una mano del ragazzo toccava i miei seni, quella di paolo
stringeva il petto della mia amica. Io ero proprio partita e, in
quel frangente, le dita del ragazzo sul io seno non le sentivo più
estranee, ma nulla più. La mia mano destra, invece, era stretta a
quella di Valeria e, per tutto il tempo dell'amplesso, attraverso
quel contatto, condividemmo le nostre sensazioni. Improvvisamente
vidi il cazzo del ragazzo alzarsi dal suo pube ed iniziare a
schizzare sulla pelle bianca di valeria, gocciolando sul ventre e
sul seno di lei. Non sò cosa mi prese, ma istintivamente portai
la mia mano sul suo addome e iniziai ad accarezzarla, spargendo,
come un latte, il seme di lui sulla pelle e sui seni di Valeria. I
nostri occhi si incrociarono. Mi sentii come se, per tutto quel
tempo, non avessi fatto la'more che con lei. L'accasciarsi di
paolo sul mio petto mi fece rendere conto che, nel frattempo, era
venuto dentro di me. Non me ne ero neppure accorta!
Dormimmo qualche ora. Io, tra paolo e valeria, mi sentivo felice.
Come una bambina che, trasgredendo algi ordini, si intrufola nel
lettone e si addormenta tra i suoi genitori.
Il mattino dopo paolo mi svegliò per avvertirmi che lui ed il suo
amico deovevano andarsene. Assonnata mi alzai. Feci pipì e, nuda,
andai in cucina per preparare un caffè. Mentre sciaquavo le tazze
sentii un lieve prurito sulla mia natica, istintivamente mi girai.
Erano i riccioli d'oro del pube di valeria, mi ritrovai l'addome
sull'addome di lei, e miei seni sfiorati dai suoi capezzoli,
ricordo che sospirai e poi mi persi nei suoi occhi, sempre più
grandi, sempre più vicini. Le sue labbra sfiorarono le mie. La
mia bocca si fuse con la sua, immediatamente, istintivamente. Ci
baciammo La mia lingua si avvolgeva attorno alla sua. Ci
stringemmo l'una all'altra. Sentivo il suo calore, il battito del
suo cuore, i suoi capezzoli, il suo seno morbido e grande. Spinsi
il mio bacino contro al suo e strusciai il mio pube contro al suo
inguine. La toccai, la baciai, la leccai dappertutto, senza alcun
pudore, alla ricerca di ogni più piccola goccia del suo umore. Io
non l'avevo mai fatto, ma, mi stupii, nell'accorgermi di come la
mia lingua sapesse farsi strada dentro di lei, come se fosse la
cosa più naturale del mondo. E, lo stesso, con me fece lei,
calmando la sua sete con ogni goccia del mio sudore, calmando la
sua fame con ogni goccia del mio miele. Era passione allo stato
puro. L'eros, a lungo celato, sublimato nel nostro guardarci e
accarezzarci senza malizia e senza eccitazione, era esploso in
tutta la sua forza e trascinava le nostre membra, già provate
dall'assenza di sonno e da precedenti amplessi, in una tortura
incessante e sublime. Non ho il coraggio di raccontarti tutto ciò
che abbiamo fatto, sento che mi gira la testa! Ma è stato
bellissimo. Ci siamo amate con tutto di noi stesse fino a non
ragionare più, fino alla sensazione di svenire, di perdere
conoscenza, per risvegliarsi in una condizione di puro spirito.
Non sò spiegarmi, però , credimi, è stato sublime.
Impossibile da dimenticare.