N.164 LA DONNA
URLANTE
Trama: Celia Kendrick, scultrice in
rotta con la sua famiglia, sta ultimando la creazione del suo
capolavoro: "La Donna Urlante", inquietante proiezione dei suoi
incubi. Ma qualcosa va storto, l'opera scompare ed inizia una catena
di sangue. Qui ci vuole Dylan Dog...
Nome: Croce
E-mail: croce@cyberdude.com
Commento: Sono stato piacevolmente colpito da questo numero
perché dopo tanto tempo mi ha riportato alle prime sensazioni
che ricevevo leggendo Dylan Dog. Infatti per la prima volta
dopo un bel pò di tempo, la storia è puramente di paura
e tralascia moralismi che a volte trovo scontati. La storia è
semplice, ma non troppo, la sceneggiatura regge bene il tutto e i
disegni di Montanari e Grassani danno quel senso di classico che solo
loro riescono a dare (benché non siano i miei preferiti...).
Per cui un numero che forse non sarà ricordato come un
capolavoro, ma che una volta tanto fila senza problemi e senza
scadere nel patetico.
Voto: 7


Nome: Emandini
Commento: Uhm... vediamo un pò: qui abbiamo Pasquale Ruju che
si comporta meglio del solito. Non sprofonda nel suo amato buonismo,
ma anzi architetta una storia che fa quasi paura. Dopo tanto tempo si
rivede anche un pò di sano splatter (siamo in un fumetto
horror, ci vuole...). Alcuni personaggi sono ben caratterizzati, mi
riferisco soprattutto alle figure femminili.
Parlando di trama, si ripete la solita cantilena: questo n. 164
è un giallo, magari con un pizzico di suggestione, ma è
un semplice giallo. Se non tutto, molto si riduce ad una caccia
all'assassino che non è poi così impegnativa; inoltre
l'autore non si stacca da alcuni deja-vu: donna del mese,
ultima vignetta con sorpresa, solite freccette lanciate contro il
male sociale di turno (in questo caso la scelta cade sul consumismo,
vedi pag. 10-11), qualche forma femminile che poi finisce male. La
scelta degli ambienti, tra statue, musei ed appartamenti oscuri fa
guadagnare alla storia in fatto di atmosfere; questo va riconosciuto
senza ombra di dubbio.
"La Donna Urlante" si legge piacevolmente, non entusiasma come "Il
sorriso dell'Oscura Signora" né fa storcere la bocca come "Il
Druido", per fare esempi recenti. Ruju è in rialzo, ma deve
ancora migliorare liberandosi di alcune imposizioni.
Il duo Montanari & Grassani torna sulla serie regolare, mentre la
loro situazione si fa preoccupante; i Maxi sembrano sempre di
più un tentativo di farli fuori dalla collana. E' vero, i loro
disegni non hanno mai entusiasmato, ma infondono un senso del
classico e agevolano la leggibilità, che non è poco.
Non subiscono trasformazioni né evoluzioni, il loro tratto
è sempre quello; però mi sembra che non abbiano mai
sfigurato e che non meritino un trattamento simile.
Voto: 6,5
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