ALBO GIGANTE N.8
Storie: "Il gatto
nero" di Puccioni-Sclavi & Stano, "La banda
dello zodiaco" di Manfredi & Rinaldi, "Cuori
randagi" di Sclavi & Riboldi, "Il pozzo dei
dannati" di Anon & Stano, "L'altro" di Ruju e
Piccatto
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Il gatto
nero
Trama: La vita solitaria e monotona dell'avvocato Graham
Palmer è sconvolta dall'apparizione di un enigmatico
gatto nero
Commenti:
L'esordio di Gianluigi Puccioni come soggettista (la
sceneggiatura è nelle mani esperte di Sclavi) non
è entusiasmante. Storia dai risvolti romantici,
che stranamente non pone al centro Dylan, bensì il
personaggio di Graham, lo stereotipo del classico lupo
solitario che vive nel ricordo dei bei tempi. Se si esclude
l'elemento del gatto, però, lo svolgimento
dell'avventura non presenta situazioni "dylaniane", anzi in
alcuni tratti scade nel mieloso. Da questa prima storia non
sembra in effetti di avere tra le mani "Dylan Dog", ma
qualcosa di profondamente diverso; questo genere di storie
servono, per rompere la corrente esclusivamente horror?
Tenendo conto che il lettore, dal momento che acquista
"Dylan Dog", pretende di trovare all'interno del fumetto
determinate atmosfere, credo proprio di no; ma è
un'opinione personale.
Graditissimo, invece, il ritorno ai pennelli di Stano, che
ancora non torna alle lunghezze abituali; i suoi acquerelli
sono in alcuni tratti spettacolari. Peccato che si
collochino in tale contesto.
Voto: 5
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La banda
dello zodiaco
Trama: Un duplice omicidio porta alla luce una banda di
criminali che agisce sui tetti di Soho. All'interno del
gruppo esoterico, però, si scatenano delle sanguinose
rivalità, che coinvolgono inevitabilmente anche
Dylan
Commenti: La
storia centrale di questo ottavo albo gigante, che in quanto
a lunghezza potrebbe stare anche sulla serie regolare,
è sostanzialmente un giallo. E' stata una scelta
precisa dello staff e dei responsabili della testata, quella
di posizionare una storia del genere a reggere l'intero
Dylandogone, dal momento che i testi sono stati affidati a
Gianfranco Manfredi. Un autore di rispetto, per
carità, ma che si adatta sicuramente più a
"Nick Raider" o "Magico Vento" che al nostro Indagatore
dell'Incubo. Il discorso dei filoni, dei sottofiloni e delle
atmosfere dunque si ripropone, con qualche differenza: il
giallo, e in questo caso specifico il thriller, è un
sottogenere dell'horror, e dunque se ben orchestrato non
manca di produrre una buona riuscita anche sulle pagine del
Nostro. E' proprio questo l'effetto di "La banda dello
zodiaco"; tutto sommato Manfredi costruisce la spina dorsale
del gigante n.8 con grande disinvoltura, dando vita ad uno
scorrimento piacevole e divertente, in cui le sparatorie e
gli inseguimenti ci sono ma non ingombrano, che alla fine ha
una risoluzione geniale, addirittura con qualche goccia di
poesia. Altro merito: Dylan riesce finalmente ad avere un
rapporto con una donna (Lily) senza dover forzatamente
approfondire sul piano fisico. Manfredi è un perfetto
giallista; non è da lui che dobbiamo pretendere un
horror allo stato puro.
Personalmente non ho molta simpatia per Rinaldi, un altro
ritorno ai disegni dopo tempo immemorabile; se la cava,
tranne che con Bloch, il quale ha sempre la stessa
espressione malinconica; anche la tristezza ha le sue
sfumature!
Voto: 7
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Cuori
randagi
Trama: Il cagnone randagio Botolo coinvolge Dylan in una
storia di devastante quotidianità
Commenti:
Sclavi fornisce il meglio di sé sulle distanze brevi;
anche se la storia non è che da considerarsi un
intermezzo, si rivela un piccolo gioiellino. La figura di
Botolo è già collaudata, la sua presenza
è sempre coincisa con grandi albi nella serie
regolare (vedi "Dopo mezzanotte" e "Il cuore di Johnny"), e
non si smentisce minimamente. Tornano i temi delle
realtà sociali, trattati ancora una volta con
eleganza e delicatezza da una penna eccellente. Se vogliamo
trovare il pelo nell'uovo (anche perchè nessuno
è perfetto), Dylan, parlando inizialmente con Bloch
(pag. 151), spara un paio di luoghi comuni che si poteva
risparmiare.
Fanno una bella impressione i disegni di Enea Riboldi, anche
se con una manciata di pagine non sono giudicabili
pienamente.
Voto: 8
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Il pozzo
dei dannati
Trama: Doppio enigma per Dylan: a Londra una donna crede
di essere vittima di un maleficio vudu da parte del marito,
mentre in Galles un ricco americano vuole liberare il suo
castello da fastidiose "presenze". Le due storie finiscono
per intrecciarsi
Commenti:
L'autore che si nasconde dietro lo pseudonimo di G. Anon
è entrato nella storia della serie grazie proprio ad
un albo gigante, con l'indimenticabile "Marionette". "Il
pozzo dei dannati", come la precedente performance, è
una storia piena di suggestione; direi che punta tutto sulla
suggestione, negli ambienti della casa infestata, il pozzo
dei dannati, la via dei corvi, e nei personaggi di Hendricks
e Linnea, senza dimenticare lo spettro di Lord Blackmoors.
Purtroppo l'intreccio è invece abbastanza povero,
banale, prevedibile. Ho indovinato che Hendricks era il
marito di Claire esattamente a pag.179, ovvero quando Dylan
incrocia per la prima volta il signore del castello.
Rimane, però, la suggestione; la crea anche Stano,
che ci offre un Dylan Dog meraviglioso al buio, e rende
suggestiva anche la copertina dell'albo gigante, ispirata a
questa storia, che grazie alla maggiore grandezza è
stata partorita a colpi di pennello.
Voto: 7
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L'altro
Trama: Dylan Dog si è trasformato in un serial
killer? O è un serial killer che si è
trasformato in Dylan Dog?
Commenti: Mi
convinco sempre più che le storie brevi esaltino un
determinato tipo di autore. Tra questi vi è Ruju, che
sulla serie regolare e sullo Sp.13 ha perso diversi colpi;
la visione della storia dagli occhi del mostro, che sarebbe
poi Dylan, è azzeccata ed originale, grazie anche
alla collaborazione illuminata e meticolosa di Luigi
Piccatto. L'idea si fa ancora più interessante, dal
momento che la profonda instabilità della vita di
Dylan è rivisitata dalla mente contorta di uno
psicopatico, che ne sottolinea ulteriormente le
anormalità ed i paradossi.
Una storia che esce dalle convenzioni e stupisce; due
elementi non facili da confezionare insieme.
Voto: 8
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GLOBALE
Naturalmente la valutazione
non può essere omogenea, vista la profonda
diversità delle storie in questione. In complessiva
solo quella iniziale non mi è piaciuta, buone le due
centrali, ottime le due brevi. Dal prossimo anno si
avrà un'unica avventura; profondamente diverso, non
ci saranno mezzi termini. Potrebbe anche rivelarsi molto
rischioso. Per questo ultimo gigante vecchio stile, il conto
finale è sicuramente in attivo.
Voto: 7
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