LA VITA E LE OPERE DI TIZIANO
SCLAVI



Tiziano Sclavi nasce a Broni (Pavia)
nel 1953. Studia ma non prende mai la laurea, per il dispiacere della
madre. Di carattere riservato, ma sempre entro certi limiti, ama i
suoi gatti e cani, i suoi libri e odia giornali e televisione; adora
il videogioco Myst, a cui ha addirittura dedicato una storia
(Il mistero dell'isola D'YD) nel sesto "Dylandogone". Il suo
scrittore preferito è Stephen King, giudica Il miglio
verde uno dei migliori romanzi del secolo. Pensa che il grande
successo di Dylan Dog abbia un pò interferito con la sua
carriera di autore di libri, ma non è fra quelli scrittori che
odiano il suo personaggio. Se volete saperne di più sullo
Sclavi-pensiero, leggete la magnifica intervista che trovate
QUI
Il suo primo romanzo è Film;
risale al 1974 Tiziano lo scrive a 19 anni, vincendo la prima
edizione del Premio Scranno e vedendoselo pubblicato da Il
Formichiere, una casa editrice attualmente scomparsa. Sclavi
ripubblicherà poi questo romanzo come appendice a
Nero.
(1992, Camunia), un testo scritto pensando fortemente al cinema, e
che, infatti, fu pressoché immediatamente trasportato su
pellicola (Nero, 1992, regia di Giancarlo Soldi, con Sergio
Castellitto e Chiara Caselli).
Intanto, lanno precedente, Sclavi aveva pubblicato
Dellamorte
Dellamore (Camunia,
1991), romanzo horror puro, nel quale molti ritengono di vedere le
origini del personaggio Dylan Dog, per quanto, con tutta
probabilità, sia stata più la sua versione
cinematografica (di Soavi, con Anna Falchi e Rupert Everett nella
parte del protagonista) ad avvalorare questa tesi piuttosto che
espliciti riferimenti nella storia.
Il romanzo merita un piccolo approfondimento: protagonista è
Francesco Dellamorte, guardiano del cimitero di Buffallora, paesino
non meglio specificato nella provincia italiana, insieme al suo
assistente, il ritardato mentale Gnaghi (Segni particolari:
tutti). La sua attività è alquanto anomala: infatti
deve fronteggiare i ritornanti, dei morti che risorgono sotto
le sembianze di zombie, e possono trovare la pace definitiva solo con
una revolverata in fronte. Francesco non si chiede perchè
succede, e nessuno si preoccupa di spiegarlo. E' così e
basta.
Inevitabile che in questa atmosfera sia facile perdere la bussola:
è quello che succede allo sciagurato guardiano, che decide di
fare gli straordinari, e comincia a piantare pallottole in testa
anche ai vivi. Nel frattempo,ha un'inquietante storia d'amore con una
ragazza che sembra avere nove vite...
Sclavi, incapace di abbandonare sé un personaggio così
riuscito, l'ha ripreso, ed ha creato una versione fumettistica, e
facendolo incontrare con Dylan Dog, nello Speciale n.3, Orrore
nero (vedi scheda della storia)
Ancora prima di questi romanzi, poi, di Sclavi sono reperibili, negli
Oscar Mondadori, Sogni
di Sangue (1986) e
Tre
(1988). Quest'ultimo merita una segnalazione particolare: in un
ospedale psichiatrico si muovono tre personaggi deformi, i cosidetti
mostri, sullo sfondo di una sorta di padiglione degli orrori.
Il primo è Sam, privo di arti, poi c'è Ciccio, che
è un nano talmente piccolo da sembrare invisibile, e Gnaghi,
l'omonimo apparso in Dellamorte Dellamore, minorato. Vivono
una vita squallida, perchè è squallido tutto quello che
li circonda. Fino al momento in cui Ciccio sbircia di nascosto le
radiografie dell'infermiera Ilde, e scopre che la donna ha un cancro.
"Finalmente l'hai capito che ci si trova meglio dalla parte nostra!"
dice affettuosamente.
<<Solo i "diversi", quindi, hanno la possibilità di
sentire nella sua totalità la fragilità e la grandezza
della vita, e non è un caso che, in un'occasione, Tiziano
Sclavi abbia affermato che "io non sono né Dylan Dog né
Groucho. Io sono i mostri">>
(Intervista a Dylan Dog, di Angelo Calvisi, Edizioni
Theoria)
Ultime segnalazioni per Apocalisse
(Camunia, 1993, e più recentemente Oscar Mondadori), dove una
coppia in vacanza si trova ad affrontare un inaspettato assaggio
dell'armageddon, e La
circolazione del sangue
(Camunia, 1995), un apparente romanzo giallo che sfocia nell'epico
binomio vita-morte.
Lopera più recente è Non
é successo niente
(Mondadori, 1997) é unaltra ottima prova (con un buon
riscontro anche nelle vendite, peraltro) e con un titolo che
più chiaro di così non potrebbe essere, nell
evidenziare e illuminare il mondo narrativo di Tiziano Sclavi.
