Oltre il Quarto Sifone
le prospettive future
di Giancarlo Spaziani
Nell'estate del 1996 il faticoso ed impegnativo svuotamento dei primi 3 sifoni e la conseguente esplorazione complessiva della grotta del Formale rendeva a tutti evidente che si era in presenza di un complesso sotterraneo di proporzioni notevoli. Tale complesso speleologico è in grado di fornire soddisfazioni ai partecipanti in termini di possibilità esplorative ed interesse geologico per le relative prospettive di sfruttamento idrico delle economie locali. Le esplorazioni, al 1° settembre 1996, sono state fermate, lungo la direttrice principale della grotta, da un quarto sifone.
Il superamento di tale sifone ha permesso di evidenziare come le esplorazioni della grotta siano ben lungi dall'essere terminate.
Il sifone in oggetto presenta un andamento meandriforme con una larghezza media di circa 3 metri ed una profondità che non supera i 2,5 metri. In alcuni punti del primo tratto sommerso di circa 30 metri sono presenti delle piccole sacche di aria; dopo tale distanza il sifone cambia direzione verso destra in modo evidente e, sulla sinistra del punto in cui si ha il cambio di direzione, è presente una diramazione le cui proporzioni non consentono alcuna possibilità di esplorazione; qui è stata rilevata la massima profondità. Il sifone principale prosegue in leggera salita per ulteriori 20 metri fino all'uscita dall'acqua nella prima sala post-sifone larga circa 3,5 metri ed alta 7 caratterizzata dalla presenza di roccia scura che abbassa notevolmente la luminosità generale dell'ambiente. Il percorso aereo volge nella stessa direzione dell'ultimo tratto sommerso con una salita che costringe ad una arrampicata su rocce viscide e fangose fino alla successiva grande sala di dimensioni 8 x 5 metri ed alta 20. Tale sala presenta tre possibili prosecuzioni: due in salita ed una in discesa. Il primo percorso nel ramo destro sale in modo evidente costringendo ad una attenta arrampicata tra rocce sempre molto fangose; salendo ulteriormente, dopo circa 50 metri, il condotto presenta un'ulteriore cunicolo in direzione diametralmente opposta al cunicolo che si sta percorrendo; entrambe le prosecuzioni salgono con una pendenza di 45 gradi circa. Il secondo percorso verso l'alto ha un andamento simile al precedente diversificandosi unicamente per la larghezza del meandro leggermente inferiore al precedente e da una sua maggiore pendenza, circa 50 gradi: il percorso prosegue in salita con una decisa svolta verso destra di 90 gradi.
Il meandro in discesa segue una direzione di 90 gradi verso sinistra rispetto al condotto di arrivo del sifone con un diametro notevole, circa 3,5 metri; immediatamente a sinistra uno stretto cunicolo conduce, con un salto di 4 metri, ad una strettoia che si ricollega con la sala subito successiva al punto di uscita del sifone; il percorso principale del condotto in discesa, dopo 80 metri circa, cambia l'andamento piegando contemporaneamente verso l'alto e verso destra; nel punto più basso è presente acqua che potrebbe facilmente sifonare all'aumentare della portata delle acque nella grotta.
Nella metà inferiore del descritto percorso in discesa un cunicolo di dimensioni 2 x 0.8 conduce, con una ripida salita verso un'ulteriore sala di dimensioni 5 x 3 metri ed alta 10 con due prosecuzioni esplorate entrambe per circa 60 metri fino al punto in cui presentano un deciso cambiamento di andamento.
Complessivamente, nonostante le difficoltà di esplorazione post-sifone dovute essenzialmente ad una attrezzatura limitante nei movimenti e nell'illuminazione (specifica per l'immersione), sono stati percorsi circa 400 metri con 6 diverse possibilità di prosecuzione esplorativa.
Tutti i condotti, per le loro dimensioni, sono facilmente percorribili e le uniche difficoltà sono rappresentate dalla notevole fangosità delle zone percorse.
Copyright © 1996 by Giancarlo Spaziani.