EFFETTI COLLATERALI
DEGLI
ANABOLIZZANTI
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GIULIO SALADINI.Per chiarire meglio: non è che questi argomenti non mi interessino, anzi ho una opinione precisa in merito, ma la
decisione di prenderli o meno spetta a ciascuno nel suo intimo.
Qui parlerò da medico(Dott. Massimo Spattini), abbandonando ogni falso pregiudizio. Dal punto di vista chimico, basterà ricordare che per
steroidi anabolizzanti si intendono farmaci che derivano dal
testosterone con opportune manipolazioni, come togliere
(nandrolone) o aggiungere gruppi metilici (es. metiltestosterone,
bolasterone, metandrostenolone ecc.) ossidrilici (oxandrolone,
mesterolone, oxabolone) spostamento di doppi legami
(metandrostenolone, metenolone, boldenone), aggiunta di atomi di
fluoro o cloro (fluossimesterone, clortestosterone, ecc.)
nell'intento in generale di mantenere effetti anabolizzanti con
meno effetti androgeni.
Spesso, infatti, anche minime alterazioni della molecola
portano a grossi cambiamenti dell'effetto farmacologico. Tutti
però mantengono almeno in parte le caratteristiche androgene, e
questo vedremo cosa può comportare.
Essendo l' androgenicità la fonte dei principali effetti
collaterali, direi che è il caso di chiarire cosa significhi dal
punto di vista farmacologico e pratico. Farmacologicamente, si
vide che il testosterone possedeva sia le note azioni di
promuovere prima e mantenere poi le caratteristiche sessuali
primarie e secondarie dei maschi (tutto ciò, in pratica, che
cambia quando da bambini si diventa adulti, cioè statura, barba,
peli, ingrossamento del pene, personalità, comportamento
sessuale propriamente detto ecc.), sia quella di ingrossare anche
altri organi (soprattutto muscoli ed ossa, ma anche fegato,
milza, rene, ecc.), tramite l'aumento della sintesi proteica. Per motivi di praticità, si arrivò ad elaborare un test,
cioè una prova in cui i vari anabolizzanti creati allora (ad
es., il metandrostenolone cioè Dianabol, fu creato nel 1956 coll'intento...
di darlo al bambini denutriti, il Durabolin nel l962, ecc.)
venivano cimentati con un organo di natura prettamente sessuale
(di solito la prostata di animali) e con un muscolo (il
bulbo-cavernoso elevatore dell'ano), misurando l'accrescimento in
rapporto alle dosi si usate. Bene, se per esempio il testosterone
ha effetto poniamo 100 sulla prostata (effetto androgeno) e 100
sul muscolo elevatore dell'ano (eff. proteoanabolico), il
Decadurabolin aveva un effetto a parità di dose 400-500 sul
muscolo e solo 30 sulla prostata. cioè 4/5 volte più
'anabolizzante' e 3 volte meno androgeno, e quindi in totale il
rapporto Anabolizzante/androgeno è di circa 12 a 1, cioè
ottimo. Questo rapporto, calcolato per la maggior parte degli
anabolizzanti in commercio, è definito anche 'indice
terapeutico'. Nonostante il passare degli anni nessuno purtroppo ha pensato
di migliorare questo metodo, e i veramente pochi dati a
disposizione sono già di molti anni fa. Dico questo perché
questo test, ritenuto fondamentale, ha molti difetti. 1) Innanzitutto, vale per l'animale da esperimento
usato e non per l'uomo (ovvio!): spesso estrapolare è
impossibile perché, sappiatelo che gli animali possono
metabolizzare gli ormoni, dentro la cellula, in maniera del tutto
diversa dall'uomo. 2) L'azione 'androgena' in pratica, è una azione
anabolizzante (cioè fa ingrossare) sugli organi sessuali,
pertanto non si possono distinguere nettamente le due cose:
androgeno ed anabolizzante sono concetti che si riferiscono solo
all'organo interessato. La scelta del muscolo per fare il test è
stata inoltre criticata (è infatti, data la sua posizione, un
muscolo lui pure di natura 'sessuale'). 3) Infine, anche tenuto conto di questi limiti, occorre tenere
presente che i due effetti non sono uguali, ma possono comparire
con dosi diverse, e allora il rapporto androgeno/anabolizzante va
a farsi benedire. Mi spiego meglio: per es. il durabolin a dosi
basse ha minimo effetto androgeno e alto effetto anabolizzante; a
dosi più alte l'effetto androgeno aumenta sproporzionatamente, e
l'indice terapeutico pertanto, si abbassa coll'aumentare delle
dosi. Questo e fondamentale per il culturista: usare alte dosi di
un farmaco, anche se poco androgeno porterà invariabilmente alla
comparsa degli effetti androgeni stessi, mentre quello
anabolizzante, avendo raggiunto già il massimo, non aumenterà
più. Ecco una delle basi scientifiche che spiega come l'abuso di
queste sostanze sia negativo. Nonostante tutte queste critiche,
vi scrivo qui una tabella che indica il rapporto
androgeno/anabolizzante di molti farmaci tra i più usati dai
culturisti, in aggiunta ad altre caratteristiche che vedremo poi.
Questa tabella è necessaria perché altrimenti dovrei parlare
per pagine e pagine di ogni singolo prodotto: meglio invece
classificarli. Il rapporto A:A è ovviamente l'indice terapeutico. Nella riga
successiva si vede se il farmaco sia aromatizzabile (se cioè
può essere trasformato, dal fegato o da altri organi, in
estrogeni); nell'altra riga se è alchilato in posizione 17-alfa
(il che lo rende più tossico), poi è indicata la potenza
anabolizzante stimata (cioè a parità di dose rispetto al
testosterone), ed infine la via di somministrazione (OR = orale,
IM = intramuscolare, SL = sublinguale). * Non in commercio in Italia, o introvabile ** ad uso solo veterinario E veniamo ora agli effetti collaterali, di cui molti appunto,
come dicevo prima, sono legati direttamente al grado di
androgenicità residua del prodotto, per cui è ovvio che
l'indice terapeutico, pur con i suoi limiti, rappresenterà una
guida orientativa. 1) Effetto di crescita dei tessuti sessuali. Non
riguarda il pene, le cui dimensioni non aumentano più dopo la
pubertà, ma altri organi, tra cui la prostata. Elevati livelli
di andrògeni per lungo tempo possono dare luogo ad accrescimento
della prostata (nella sua porzione extrasfinterica sensibile agli
androgeni), con lievi disturbi nell'urinare, ma soprattutto
rischio di un tumore maligno (carcinoma) della ghiandola. Sempre
mortale se non colta in tempo e dolorosissima, questa malattia
non viene causata di per sè dagli androgeni, ma il suo sviluppo
ne è accelerato. Probabilisticamente, cioè, alcune cellule
maligne, che magari verrebbèro sòpraffatte dai sistemi di
difesa del corpo potrebbero invece svilupparsi meglio dando luogo
al cancro. Questo rischio dovrebbe essere sufficientemente
spaventevole per togliervi dalla testa di usare queste sostanze;
ricordate almeno però l' importanzà di eseguire esami medici
preventivi (palpazione della prostata) per cogliere subito
l'insorgenza di un tumore. 2) Per quanto riguarda la crescita di altri organi
sessuali primari e secondari, va detto che questa è minimamente
visibile nel maschio adulto che prende androgeni: fra gli
effetti, il soggetto maschio noterà tuttalpiù infoltimento
della barba e dei peli del corpo. Per quanto riguarda la caduta
dei capelli, chè è chiaramente legata agli androgeni, va detto
che questo effetto sembra di natura ereditaria, e non viene in
genere accelerato dall'uso degli androgeni. Nella donna, invece,
gli androgeni provocano certamente, se il soggetto è
predisposto, alla calvizia di tipo maschile. 3) Oltre a questo, devo ricordare, dato il crescente numero di
culturiste in Italia, che gli effetti di tipo androgeno
degli anabolizzanti sono deleteri invece, anche se solo iniziali,
in una donna. Quali sono li sapete tutti: aumento della crescita
dei peli, eventualmente inizio di barba, raucità ed
ingrossamento della voce, tutti quanti praticamente irreversibili
e disastrosi per qualsiasi ragazza. 4) Inibizione della sintesi di gonadotropine. Le gonadotropine
sono ormoni prodotti dall' ipofisi che stimolano il testicolo sia
a produrre testosterone che a fabbricare gli spermatozoi. Quando
si raggiunge un elevato livello di farmaci androgeni dati
dall'esterno (soprattutto testosterone) le gonadotropine si
bloccano, e ne derivano: a) calo del grossezza e della consistenza dei testicoli b) entro 90-100 giorni, immancabilmente, riduzione degli
spermatozoi fino alla sterilità (effetto tipo pillola). Questi effetti sono reversibili solo sospendendo il farmaco,
ma occorrono almeno 5 mesi per il ritorno alla norma. Se uno ha
preso ormoni però per anni di seguito, non so fino a che punto
la reversibilità esista. Il blocco totale delle gonadotropine
avviene già a dosi di circa 200 mg alla settimana di
testosterone. Va detto che però alcuni prodotti anche molto
androgeni proviron, diidrotesterone) non danno praticamente
inibizione delle gonadotropine anche a dosi di 500 mg alla
settimana (se usati da soli): questo perchè non sono
aromatizzabili (trasformabili in estrogeni) dalla ipofisi stessa.
Questo vale, ancora di più, per altri prodotti 5-alfa ridotti
poco androgeni (oxandrolone, primobolan). Viceversa, dosi anche
basse (50 mg) di decadurabolin, che dovrebbe essere poco
androgeno ma è aromatizzabile, possono dar luogo a
riduzione delle gonadotropine, il tutto a confermare come
l'indice terapeutico possa talvolta voler dire poco. Nella donna
il calo delle gonadotropine porta a possibilità di amenorrea, e
di interferenze pesanti con la produzione di estrogeni (da cui
riduzione delle mammelle, e dei depositi di grasso femminili
sulle coscie ecc.); in più alcuni farmaci (soprattutto tipo
decadurabolin) possono avere azione di tipo progestativo, per cui
alla sospensione si può avere emorragia dell'utero. S) Aumento della produzione del sebo (pelle unta) con
risultati acne; questo in entrambi i sessi. La tendenza all'acne
dipende dal grado di androgenicità del prodotto e ovviamente
dalla dose. Il testosterone ad esempio la dà, in forma più o
meno grave, nel 30%40 ca. dei casi, il decadurabolin solo nel
34%. E chiaro che ci sono notevolissime variazioni individuali
nella comparsa di questo fenomeno. 6) Collegato al n0 4, nei maschi che prendono
anabolizzanti (testosterone escluso) si vede sempre un calo più
o meno netto (spesso assoluto) delle concentrazione di
testosterone prodotto dal corpo ed anche degli androgeni di
origine surrenalica (DHEA, androstenedione). Questo è
naturalmente dovuto al blocco delle gonadotropine si molanti la
produzione di questi ormoni da parte della componente androgena
dei farmaci. Il danno di ciò deriva anche dal fatto che, una
volta sospesi gli anabolizzanti, i livelli di testosterone
rimangono bassi per parecchio con possibilità di disturbi tipo
astinenza (perdita di masse muscolari, svogliatezza, ecc.). 7) Il testosterone dà al maschio, come accennato, la tipica
mentalità maschile (desiderio sessuale, o libido, e
aggressività e competitività nei rapporti sociali; così dicono
i libri. Bene, aumentando a dismisura i livelli di testosterone (la
quota normalmente prodotta dai testicoli è di 80-120
mg/settimana in media) come capita in chi assume oltre 500
mg/settimana, questo fatto tende ad aumentare in maniera
sproporzionata, anche se sempre molto variabile fra gli
individui. Ne derivano cioè da un lato un aumento nella sfera
sessuale propiamente detta (libido maggiore, con pensieri erotici
spesso ossessivi, ecc. ,e spesso aumentata frequenza di erezioni
anche in momenti diciamo anormali), e dall'altro un aumento dell'
aggressività propriamente detta (si diventa iracondi,
irritabili, ecc.). A :A alchilato anabolica (propionato) Testoviron (enantato) Depot Depot Anasith * Metilbisexovis
Metabolina stenolone Clostebol Stanolone Pesomax Si ringrazia per la bibliografia la rivista it.
: "Body's Magazine" del prof.Panatta di Apiro (Macerata).
Storia del Bodybuilding:Sito
in costr. leggibile
Principi di Alimentazione:in costr. leggibile
Nome
chimico
Nome
commerciale
Rapporto
Aromatizzabile
17-alfa
Potenza
Uso via
Testosterone
Testovis
1:1
SI
NO
1
IM
Testosterone
Testoviron
1:1
SI
NO
1
IM
Metiltestosterone
Testovis,Testoviron(confetti)
1:1
SI
SI
1/3
OR,SL
Nandrolone decanoato
Decadurabolin
12:1
SI
NO
4/5
IM
Nandrolone fenilpropionato
Durabolin
10:1
SI
NO
4/5
IM
Metenolone enantato
Primobolan
16:1
NO
NO
?
IM
Metenolone acetato
Primobolan,*
13:1
NO
NO
?
IM,OR
Metilandrostenediolo
Methandriol *
2,5-4:1
SI
SI
2
IM,OR
Metandrostenolone
Dianabol,*
2/7:1
SI
SI
2/3
OR
Quimbolone
Anabolicum
2/7:1
SI
?
OR
Formebolone
Esiclene
2/7:1
SI
?
OR,IM
4-cloro-metandro
Turinabol *
7-8:1
NO
SI
?
OR
Stanozololo
Wistrol
6-15:1
NO
SI
10
OR,IM
Oxandrolone
Oxandrolone
13:1
NO
SI
3
OR
4-cloro-testosterone o
*
4:1
NO
NO
?
IM
4cloro19nortestosterone
Anabol 4-19
10:16:1
NO
NO
?
IM
4ossi19-nortestosterone
Steranabol
?
?
NO
?
IM
Ossimetolone
Anadrol 50 *
2-5:1
SI
SI
?
OR
Diidrotestosterone o
Anabolex
2:1
NO
NO
1
IM,SL
Mesterolone
Proviron
?
NO
NO
1/10
OR
Trembolone
**
?
NO
NO
?
IM
Boldenone
**
?
SI
NO
?
IM
Bolasterone
Myagen *
?
SI
SI
?
OR