Fedor Michajlovic Dostoevskij
Il sosia
La trama del romanzo
Il racconto si svolge in quattro giornate, con un crescendo di angoscia, frenesia nel comportamento del protagonista, che culmina nel tragico incubo finale dell'ultima notte, nella moltiplicazione dei sosia: "A ogni passo, a ogni battere del suo piede sul granito del marciapiede, saltava fuori, come di sottoterra, un altro uomo identico, esattamente simile al signor Goljadkin ma ripugnante per depravazione di cuore. E tutti costoro, copie conformi, subito al loro apparire si mettevano a correre uno dietro l'altro e come una fila di oche che si snodavano in una lunga catena arrancando dietro il signor Goljadkin senior, sicchè non c'era modo di sfuggire a quelle copie".
Il primo incontro con il sosia avviene in una notte di tempesta, tra turbini di neve e folate di vento: la triplice apparizione nella via deserta dello sconosciuto, che ha qualche cosa di così spaventosamente familiare, è il segno della rottura definitiva dell'equilibrio psichico di Goljadkin. Le fasi del suo rapporto con il sosia sono progressive: prima tenta di farselo amico, di allearsi con lui nella lotta contro il mondo ostile che lo umilia e lo respinge senza sosta, poi si accorge che di quel mondo Goljadkin junior è strumento subdolo, strisciante parte integrante. Comincia allora la battaglia disperata, contro i capi che lo vogliono cacciare, contro i potenti che lo vogliono allontanare dai balli, dai salotti, dalla fidanzata, contro tutti, poiché non c'è volto intorno a lui in cui non veda persecuzione, malignità, desiderio di annientamento. È la lotta per cercare di far valere la propria identità contro il mondo che lo misconosce per adottare il suo sosia, tanto simile nell'aspetto, quanto diverso interiormente. Gli scontri si alternano a patetici tentativi di spiegazione, le umiliazioni ai deliri sino alla finale corsa in carrozza verso il manicomio, sotto il controllo degli occhi di fuoco, "scintillanti di una gioia sinistra", del dottor Rutenspite e della saltellante ombra di Goljadkin junior, in uno scenario di volti stralunati e grida assordanti dei giustizieri di Goljadkin senior, smarrito come "un gattino innaffiato d'acqua gelata", caduto senza ritorno nell'incubo della follia che lo sottrae al mondo spietato e alle gerarchie, dove ognuno ha il suo posto, tranne lui, l'uomo qualunque a cui viene lentamente a mancare un'identità sociale ed umana, lui che viene rifiutato universalmente per essere sostituito da un sosia migliore, ma falso.