GREEN YOGA

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 AHIMSA NON VIOLENZA

Accettate questo scritto come un insieme di piccoli suggerimenti per sviluppare una pratica sicura non come un sostituto di un consueling medico. Le tavole anatomiche risultano essenziali per la comprensione del testo, anche se il praticante deve essere orientato più a fare esperienza dell'anatomia, più un sentire la propria anatomia che al pensare alla propria struttura fisica. Ritengo tuttavia fondamentale in caso di problemi.specie all'inizio di rivolgersi presso un insegnante qualificato e di consultare il medico di fiducia 

Se ti offrono un fiore lo prendi delicatamente dal gambo? 

o lo afferri schiacciandone i petali?

In asana ti trovi di fronte a questa scelta. Puoi prendere delicatamente il tuo stelo, la colonna vertebrale, o afferrare la corolla, il resto del corpo, rischiando di schiacciarla.  In asana molti sottovalutando l'intensità soggettiva delle asana stesse forzano certe parti del corpo, invece di aprirne altre che in genere risultano più rigide. In questo modo si esercita violenza sul corpo e lo yoga sostiene ahimsa la non violenza.

 

QUANDO ASANA E' ISOLATA DAL SUO CONTESTO ORIGINALE, OVVERO, PARTE DI UN PROCESSO DI TRASFORMAZIONE E DIVENTA COMPETITIVA, NE PUO' DERIVARE UN DANNO. Stephen Cope


Un altro riferimento classico lo troviamo ancora nello Yoga Sutra  Patanjali II 46 sthirasukhamasanam la duplice qualità di un asana: vigile o anche solido e rilassato o confortevole.La parola asana significa sedere, connessione con la terra. Ciò significa che la nostra connessione con la terra deve essere solida e piacevole.

 La pratica di asana implica degli esercizi fisici quindi  e naturale che si possono incontrare una serie di problematiche legate all'utilizzo errato dei meccanismi corporei oppure esacerbare un problema strutturale latente. Le aree del corpo più interessate sono: Collo Polsi  Ginocchia e Zona Sacrolombare.

Le anche

L'articolazione dell'anca é una palla che si muove entro una cavità essa  può muoversi  in tre dimensioni.Spesso le ginocchia e la zona sacrolombare sono interessate dalla rigidità di questa articolazione. Non dobbiamo chiedere a queste due aree di compiere le azioni che dovrebbe svolgere  l’articolazione dell’anca. Per esempio  in Paschimottanasana la zona lombare può essere forzata se incontra resistenza alla rotazione del bacino sull'anca e tendini posteriori delle gambe (hamstrings) sono troppo rigidi e corti. Applicare ahimsa in quest'asana implica dunque prima preparare il corpo, riscaldarlo nei punti che offrono maggior resistenza. L'idea sarà di distendere la schiena sulle gambe non di incurvarla, occorre mantenere l' essenza di un movimento in estensione mentre si sta flettendo il corpo facendo perno sulle anche. 

In Padmasana le ginocchia possono essere forzate lateralmente se manca la compliance dell'anca .
Il ginocchio: l'articolazione del ginocchio è come un cardine;il suo range di movimento è solo in due dimensioni . Esso deve sempre essere tenuto allineato tra l'anca e la caviglia. Permettere al ginocchio  di tendere verso l'interno, o distorcerlo fuori da questo allineamento può causare problemi.  Il ginocchio opera in un  sicuro range di movimento se è tenuto allineato tra l'anca e la caviglia  . Se l'articolazione del femore nella pelvi è rigida e poco mobile non forzare il movimento nell'articolazione del ginocchio movendolo oltre la posizione di sicurezza . La flessibilità nella cavità dell'anca è molto importante ma deve essere raggiunta  isolando questa parte del corpo. Non va raggiunta  viceversa forzando il ginocchio o la zona Sacrolombare .La forza che sviluppi nel tenere il ginocchio in questo allineamento sarà per te di grosso beneficio. 


 La zona Sacrolombare

Le vertebre che costituiscono questa zona hanno un unico range di movimento ed è a causa  dei rapporti con le ossa adiacenti che si possono muovere facilmente in qualsiasi direzione qualche volta anche troppo facilmente! La  zona Sacrolombare mantiene unite due parti del corpo che spesso diventano rigide e resistenti al movimento: le anche e la parte superiore della schiena  con la gabbia toracica. Per questo che una pratica scorretta spesso ferisce la zona Sacrolombare Occorre ripartire lo sforzo equamente in queste due aree adiacente  attivando le gambe e la parte superiore del torso altrimenti si applica una pressione eccessiva alla zona Sacrolombare e ne può risultare un danno. L'integrità della regione può essere sostenuta attraverso esercizi che  isolano e creano forza e flessibilità  nelle anche e nel torace senza forzare la parte bassa della schiena. E' pure importante fortificare i gruppi  muscolari circostanti, addominali e Ileopsoas.Le asana che aprono queste zone rigide generalmente sono estensioni. Questa volta incontreremo resistenza all'allungamento dei muscoli anteriori della coscia (quadricipite) che impediscono al bacino di ruotare. Virasana e la sua variante supina supta virasana ci può fare comprendere meglio questo meccanismo.

  Consapevolezza di quanto premi  in questa parte del corpo è  la migliore prevenzione del danno.

Il collo

Il collo è una zona di passaggio molto delicata, non non forzare mai i movimenti del collo . Il collo è spesso affetto da rigidità nella spalla e tensione  portata dai gruppi muscolari adiacenti ad esso.Il collo e la zona lombare si bilanciano a vicenda. I problemi di una zona spesso si ritrovano nell'altra Anche il carico ha un ruolo molto importante come fonte di danno. In Sarvangasana dovresti stare in piedi sulle spalle, non sul collo. In Sirshasana  va sviluppata l'abilità di scaricare il peso del corpo da testa e collo. Lo sviluppo di questa forza richiede molti anni di pratica. All'inizio è essenziale sviluppare una consapevolezza dell'orientamento delle vertebre cervicali rispetto al resto della spina dorsale, e sulle rigidità dei muscoli circostanti il collo come pure sviluppare la forza per scaricare qualsiasi eccedenza di peso dal collo. Assumere Sarvangasana su una coperta ripiegata in cui le spalle sono su e la testa appoggia per terra fuori dal margine della coperta riduce l'angolo cervicale e aiuta a stabilire il giusto schema per scaricare il peso del corpo.

Il polso: come la zona Sacrolombare ed il collo,un luogo di passaggio e  di unione tra diverse parti del corpo.Il polso è spesso un posto dove l'energia ristagna, invece di passare attraverso, causando effetti avversi. Sviluppare sensibilità a questa tendenza è l'inizio della prevenzione del danno. Quando senti  il polso congestionato ancora fermamente la mano nel pavimento allo stesso tempo solleva le ossa del braccio via dal pavimento.Se pratichi su di un materassino morbido fai attenzione perché questo aumenta l'angolo della piega del polso  

PSICOLOGIA DEL DANNO

Lo yoga classico è molto chiaro sulla meta della pratica: l'attenuazione dei kleshas o cause della sofferenza. Ma nella sua trasmissione alla nostra cultura esso e diventato sinonimo di: ottenere un alterato stato di coscienza, il corpo perfetto, ottima salute, allineamento perfetto ecc. Il paradosso è che tutto questo sforzo di aggrapparsi e trattenere tende ad intensificare i kleshas, l'attaccamento, le avversioni, ciò aumenta la possibilità di danni. Essere troppo attaccati ai progressi o al fitness fisico spesso allontana dallo scopo della pratica. La preoccupazione dell' esperienza esterna  spiega Stephen Cope scatena ciò che in psicologia è conosciuto come "false-self complex" quando una forte idealizzazione di ciò che dobbiamo essere, apparire, e sentire crea una profonda disconnessone dal corpo, conducendoci fuori da come siamo noi e le cose attorno a noi sono.

Nella pratica delle asana questo falso e sconnesso uso di referenze esterne invece di quelle interiori per ottenere una posizione, misurarsi con gli altri, fotografie di libri, cosi pure paragonare come sentivi la stessa asana ieri. Questo ci allontana dall'essere qua ora.Ahimsa quindi è praticare per una migliore integrazione corporea. L'importante non è ottenere l'asana più estrema ma potere sentirsi bene anche dopo la pratica. E' più importante vere una schiena che ti permette di sedere per ore davanti a un computer,  fare i lavori in giardino, sostenere l'immobilità nella meditazione piuttosto che avere la flessibilità di uno spaghetto scotto.

bibliografia

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