G.A.M.T.
Gruppo
d'Ascolto della Marca Trevigiana
Antenna Ferrite Core Amplificata O.M. a cura di Ezio TOFFANO.
Le
formule che legano capacità, frequenza e numero di spire
dell'avvolgimento sono: Formule f = frequenza di ricezione L = induttanza A = sezione in mm quadrati dell'anima in ferrite l = lunghezza dell'anima in ferrite N = numero di spire u = permeabilità relativa del ferroxcube (circa 10-15) Risulta evidente come la sezione del filo utilizzato per l'avvolgimento non entri in questi calcoli: conviene però utilizzare rame smaltato da almeno 0,6 - 0,7 mm di diametro. |
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Siamo ora in possesso di un'antenna ad anima di ferrite (o ferrite-core come la chiamano gli anglo-americani), vedi disegno a lato. Alimentando opportunamente il diodo varicap, come nel disegno sotto, l'antenna potrebbe anche funzionare. |
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E quel che per noi è più importante, è di piccole dimensioni, facilmente trasportabile, e posizionabile anche sopra un tavolo o per terra.Ogni medaglia ha il suo rovescio, però. Infatti, la ridotta sezione dell'asta in ferrite comunque consente un livello del segnale in uscita non proprio adatto agli ascolti DX. E diviene indispensabile l'utilizzazione di un amplificatore.Quello qui presentato è un differenziale a JFET, col vantaggio di avere l'ingresso bilanciato, in modo da adattarsi perfettamente all'antenna, vedi disegno schema elettrico . |
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Tale amplificatore utilizza 2 JFET per piccoli segnali tipo BF245A, ha un'ottima dinamica (io non sono riuscito a farlo intermodulare neppure mettendogli in ingresso la longwire), un guadagno medio, ma dev'essere sistemato il più vicino possibile all'antenna. Fate attenzione ai terminali dei FET, l'esatta disposizione, visti da sotto, è quella del disegno a fianco.Il potenziometro P1 ( 100 kohm ) alimenta il varicap, ed è quindi responsabile della sintonizzazione dell'antenna.Il trimmer semifisso P2 da 100 kohm serve a bilanciare il segnale amplificato dai due JFET, per il colladuo si procede così , si sintonizza l'antenna su un segnale forte, si regola il potenziometro P2 per il guadagno massimo, e poi non lo si tocca più.Infine P3 limita il guadagno dell'amplificatore, evitando la saturazione del ricevitore. |
L'amplificatore funziona con due pile da 9
volt connesse in serie, possibilmente ricaricabili. Il
suo consumo infatti, 6 mA circa, le scaricherebbe dopo
non molte ore di lavoro. Le bobine sono avvolte su un
nucleo toroidale AMIDON T 80-15 (rosso-bianco).Il
Primario è di 88 spire di due cavetti, diametro 0,2 mm,
attorcigliati tra loro. L'inizio dell'uno e la fine
dell'altro collegati al positivo dei 18 volt dell'
alimentazione, viceversa i capi collegati ai drain. Il Secondario: 40 spire dello stesso filo, avvolte sopra il primario. |
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Buon
lavoro e buoni ascolti.
Ezio
Toffano
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