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  | Doctor Zhivago (2002)TV Miniseries | |||||
SAM NEILL interpreta Victor Komarovsky Sam Neill è più che felice di tornare alla televisione inglese ed è stato elettrizzato ed onorato dalla proposta di interpretare Komarovsky… "Non capita spesso che ti propongano di interpretare un personaggio tanto cattivo e quindi non ho potuto dire di no. Komarovsky è un magnifico "cattivo". E' un uomo della sua epoca, o forse di tante epoche perché riesce a cavarsela più che bene sotto qualunque regime o governo. E' un uomo che comunque vadano le cose cade sempre in piedi facendo male a quelli che lo circondano. Alcune persone sono prigioniere delle circostanze e lui è chiaramente prigioniero della sua personalità malvagia. E' un uomo terribile, ma alla fine si riesce ad apprezzarlo. Io amo tutti i personaggi che interpreto ma con Komarovsky ho un perfetto rapporto di amore/odio. Lo disprezzo ma al tempo stesso faccio il tifo per lui. Diciamo che alla fine sono dalla sua parte". Pensa che il pubblico proverà simpatia per Komarovsky? "Spero proprio di no visto che è decisamente il cattivo. Immagino poi che, visto che il pubblico tende a confonderti con il personaggio che interpreti, alla fine odieranno anche me". La passione di Sam Neill per il romanzo di Pasternak risale a tanto tempo fa. Sam era convinto che fosse giunto il momento per un nuovo adattamento del romanzo. "Il dottor Zivago è uno dei maggiori romanzi del XX secolo. E' una storia straordinaria, che si svolge su un arco temporale molto ampio durante il quale succedono cose straordinarie e sconvolgenti. Per quanto ne so, negli ultimi 20 anni, non è stato scritto niente di neanche lontanamente paragonabile. L'ho letto per la prima volta 30 anni fa e l'ho trovato assolutamente fantastico. Sono tutti impazziti per il film di David Lean, me compreso, ma nel romanzo ci sono tante cose che non sono mai state raccontate e credo che sia un romanzo che si presti magnificamente ad un adattamento televisivo. E' pieno di personaggi brillanti e di storie eccezionali. Sono sorpreso che nessuno ci abbia pensato prima e sono molto felice di partecipare a questo progetto". Sam Neill non è affatto preoccupato degli inevitabili confronti che verranno fatti con il film di Lean. "Essendo stato diretto da David Lean è chiaramente un caposaldo della storia del cinema. Noi però non stiamo lavorando sulla materia di David Lean, ma stiamo rivisitando e reinterpretando il romanzo di partenza. Sono passati più di 30 anni dal film, gli attori sono completamente diversi, lo sceneggiatore è diverso e anche il modo di guardare e interpretare questa meravigliosa opera letteraria è cambiato totalmente. E' un progetto ambizioso, lo so, ma siamo pronti a qualunque sfida!" Quali sono i sentimenti del suo Komarovsky per Lara? E' innamorato di lei o ne è semplicemente ossessionato? "Il rapporto tra Komarovsky e Lara è chiaramente un rapporto malato, malsano. E' una relazione ossessivo-compulsiva. L'uomo è letteralmente ossessionato dalla ragazza, il che non fa bene né a lui né tanto meno a lei. Aggiungiamo a questo una massa informe che si può anche definire amore e vediamo cosa viene fuori: un disastro". In questo adattamento di Zivago, Komarovsky ha molte scene di sesso con Lara. "Sesso? Io non ne so niente. E se ci sono state scene di sesso io non me ne sono accorto! Chiedetelo al regista se ha visto qualche cosa!" dice ridendo. "Keira è deliziosa e ci siamo tutti innamorati di lei. Chiunque guarderà il film si innamorerà di lei non soltanto perché è molto bella ma anche perché è un'attrice brillante e dotata, che si è calata con grande intelligenza nel personaggio. E' come se lo sentisse da sempre sulla sua pelle. Per via dei ruoli che interpretiamo, ci siamo dovuti avvicinare molto e la cosa sarebbe stata piuttosto imbarazzante se lei non fosse una ragazza matura, sensibile e molto spiritosa. E' stato un autentico piacere lavorare con lei. E' la prima volta che interpreto un film in cui i due protagonisti potrebbero essere i miei nipoti. La cosa non mi ha turbato affatto e mi piacciano moltissimo entrambi". C'è qualche scena che ricorda in maniera particolare? "Non voglio menzionare nessuna delle mie scene ma voglio però ricordarne una interpretata da Keira e Hans della quale ho visto una clip. La guerra è iniziata da un paio di anni e i due lavorano nello stesso ospedale. Siamo al punto in cui stanno per tornare alle rispettive case e famiglie e finalmente Lara riesce a chiedere a Yury se è sposato e se è felice. Hanno interpretato la scena in una maniera così delicata e commovente da renderla fantastica. E io non c'ero proprio!' Intervista al regista GIACOMO CAMPIOTTI Dirigere un nuovo adattamento del romanzo di Boris Pasternak è stato forse al tempo stesso il coronamento di un sogno ma anche un'impresa titanica… "All'inizio ero molto spaventato, soprattutto considerando la bellezza e il successo mondiale del meraviglioso romanzo e del film che ne è stato tratto nel 1965. E' una storia con molti livelli per cui era difficile coprire tutti gli aspetti. Si trattava quindi di un progetto molto rischioso. Ma io amo correre dei rischi. Ho amato il romanzo e ho sempre pensato che contenesse tanti aspetti che nel film di Lean non erano stati toccati. Non esistono solo una o due maniere per raccontare una storia come Zivago, ma migliaia. La necessità di scavare a fondo nel libro è stata all'origine di lunghissime conversazione con lo sceneggiatore Andrew Davies che prediligeva il film. Ci è voluto del tempo ma alla fine lui si è dimostrato aperto e disponibile. Sono convinto che sarà un film molto diverso dal precedente; non so se migliore, ma certamente diverso. Abbiamo cercato di scavare più a fondo nell'animo e nei sentimenti dei personaggi. La trama di questo libro è molto popolare, simile a quella di una soap opera: una donna, Lara, e i suoi tre uomini… il marito dolce e debole che diventa un sanguinario assassino e che alla fine si ucciderà a casa dell'amante di lei… il ricco cattivo che seduce prima la madre e poi la figlia… e poi Yuri, l'uomo del destino. Ma la cosa che rende il romanzo un autentico capolavoro è la forza e la perfezione con le quali sono descritte le caratteristiche psicologiche dei personaggi. Poi è come se Lara, Yury, Pasha e Komarovsky fossero tutti su una piccola barca con i loro problemi personali; e ad un certo punto arriva un transatlantico, la Rivoluzione, che spezza la barca in due. Quanto lo sceneggiato è fedele al romanzo? 'E' impossibile essere interamente fedeli al romanzo perché la materia trattata è talmente vasta che è necessario tradirlo in un modo o nell'altro. Spero comunque di essere restato fedele allo spirito di questo libro così attuale, e dal grande potenziale visivo, che parla di un poeta che cerca di guardare il mondo con i propri occhi resistendo all'omologazione imperante ". In che maniera si è appropriato della materia e ha fatto un film che sia solo suo e diverso da quello di Lean? Ho cercato di mettere un po' dello spirito russo nel film, nelle scene, nei costumi nella musica, cosa che mancava totalmente nel film "british"di Lean. A quell'epoca la Russia era un luogo misterioso, proibito. E' un paese che conosco e amo particolarmente (ho scritto due miei film con Adabachian, lo sceneggiatore di Michalkov). Con Davis abbiamo deciso di dare più spazio ai caratteri di Tonya e Pasha e abbiamo cercato di scavare tra le relazioni dei personaggi. Ho scelto degli attori molto più giovani di quelli del film di Lean. All'inizio del romanzo Yuri, Lara, Tonya e Misha sono adolescenti ed è fondamentale che siano ragazzi che stanno per fare il loro ingresso nella vita. Yury e Tonya vengono da una famiglia benestante e davanti a loro hanno un futuro sicuro. Quando scoppia la rivoluzione, succede un po'quello che è successo a noi dopo l'11 settembre… Un altro elemento chiave è stata la decisione di girare inluoghi reali e non in set ricostruiti in studio. Amo lavorare all'aperto; le giornate migliori sono quelli in cui giro tra i boschi o sulle montagne. E poi c'è la parte finale del film, diversa e, credo, emozionante… una mia sorpresa. Lei ha deciso di rappresentare le scene di sesso in maniera più esplicita rispetto a Lean. Crede che questo scatenerà qualche polemica? "Esistono ancora molti tabù sul sesso. In televisione vediamo migliaia di persone uccise ma non possiamo parlare di sesso. Nel romanzo ci sono alcune immagini molto forti ed io ho cercato, senza voler offendere nessuno, di mostrare che l'amore può essere una cosa meravigliosa ma anche un qualcosa di orribile, come succede nella vita. Abbiamo tentato di portare alla luce la profondità dell'amore perché Il dottor Zivago è innanzitutto una storia d'amore. L'amore tra Yury e Lara è molto più importante della guerra che stanno vivendo. Giacomo Campiotti ha qualche difficoltà nel sottolineare la sua scena favorita, ma alla fine ne trova una. "Una delle sequenze più forti per me è quella in cui Komarovsky va a prendere Lara. Il regista è il primo spettatore, e così mentre guardavo Lara che abbandonava Yury, mi sembrava una scena molto potente, spero che il pubblico proverà le mie stesse emozioni guardandola. Sono soddisfatto anche delle scene di guerra, perché mi sembra che, al di là della spettacolarizzazione, rendano l'idea del dolore reale, umano che la guerra provoca e mostrino come la violenza non sia mai una soluzione ma porti soltanto alla follia. Ieri come oggi. Intervista allo sceneggiatore ANDREW DAVIES Da dove comincia un adattamento? Innanzitutto bisogna leggere l'opera di partenza e rileggere Il Dottore Zivago è stato un autentico piacere. E' stato inoltre un enorme sollievo trovare nel libro numerosi elementi e dettagli che non erano stati inseriti nel film di Lean e che mi sembravano perfetti per il nostro scopo; mi riferisco per esempio al suicidio del papà di Yury e al coinvolgimento di Komarovsky. Finita la lettura, ho fatto un bel respiro profondo, ho buttato giù una bozza di 15-20 pagine sulla quale poi ci siamo messi al lavoro. E' stata un'impresa scoraggiante o elettrizzante? Diciamo che è stato un misto di tutte e due. All'inizio ero un po' scoraggiato perché il libro è considerato un capolavoro in tutto il mondo e il film che ne è stato tratto ha riscosso un enorme successo e resta comunque un'opera meravigliosa. Personalmente, è un film che ho amato molto e considero Robert Bolt il re degli adattatori. Tuttavia, scavando nel romanzo mi sono accorto di non essere totalmente d'accordo con Robert Bolt per la maniera in cui ha raccontato la storia … ed è lì che la cosa ha cominciato a piacermi. Che cosa non le è piaciuto nella maniera in cui Robert Bolt ha raccontato la storia al cinema? Il Dottor Zivago è innanzitutto una grande storia d'amore e da questo punto di vista David Lean ha fatto un lavoro eccellente. Inoltre, riguardando il film mi sono accorto che spiega anche molto bene la situazione politica che fa da sfondo al film. Invece, l'aspetto nel quale il film è più carente secondo me è la maniera in cui descrive i rapporti tra i protagonisti. Forse la mia affermazione sarà dibattuta ma io credo che si possa dire molto di più sul rapporto tra Lara e Yury, sul modo in cui si incontrano, sulla situazione nella quale vive Lara all'inizio della storia e sulla terribile infanzia di Yury dopo la morte dei genitori. Nel film, nessuno di questi elementi emerge chiaramente anche se sono presenti nel libro. Sono convinto che oggi, guardando i due diversi adattamenti, il pubblico si accorgerà che il nostro sceneggiato funziona molto meglio per la nostra epoca. Diciamo che è più contemporaneo del film realizzato nel 1965. Credo che il pubblico resterà colpito soprattutto da una recitazione più sottile ma che arriva direttamente al cuore. Forse tra 20 anni, anche la mia sceneggiatura sembrerà datata ma questo capita un po' con tutti i film. Infatti, guardando oggi il film di David Lean, tutti i protagonisti appaiono un po' ampollosi e datati. Forse non è una cosa carina da dire e a molti apparirà discutibile ma, vista oggi, Julie Christie è chiaramente una ragazza degli anni '60. Crede che le scene di sesso che ha inserito nello sceneggiato scateneranno qualche polemica? E' una storia d'amore e il pubblico vorrà vedere qualche scena appassionata. Non siamo più negli anni '60. Il sesso è parte integrante di questa storia e della narrazione; le scene di sesso ci sono ma non avevamo certo l'intenzione di essere salaci o pornografici. In realtà sono scene di sesso in cui domina la tenerezza e sicuramente faranno piangere più di uno spettatore. Il pubblico si ricorderà del primo amore e di come ci si sente o almeno spero. Che effetto le fa, una volta finito l'adattamento, affidare la sua opera ad un regista? E i registi in genere sono d'accordo con lei? No, al contrario capita spesso che le nostre visioni siano diverse. Infatti, le prime due settimane di lavorazione con Giacomo sono state tremende per me perché Il dottor Zivago è da sempre uno dei romanzi preferiti da Giacomo. Sognava da anni di dirigere un film tratto dal romanzo di Pasternak e aveva una sua interpretazione personale ben definita in mente. Ricordo che una volta in particolare, dopo una giornata durissima durante la quale non ci eravamo trovati d'accordo su nulla, ho pensato che non ce l'avremmo mai fatta e che avremmo dovuto scegliere tra lui o me. Alla fine, siamo giunti ad un compromesso e oggi devo dire con estrema sincerità che non ricordo più il motivo per il quale abbiamo litigato all'inizio; adesso che il film è finito siamo entrambi molto soddisfatti del risultato. Ho sempre pensato che avrebbe realizzato un bellissimo film perché ha una visone molto poetica e da quando ho visto i giornalieri e qualche primo montaggio, lo considero il mio regista preferito. Quale ruolo avrebbe voluto interpretare: Komarovsky o Yury? Komarovsky, senza ombra di dubbio. Pur non essendomi mai trovato nella sua situazione, mi è più facile identificarmi con lui. La cosa che mi affascina di più del personaggio è la miscela di sentimenti che lo animano: eccitazione, lussuria, tenerezza, senso di colpa e la sensazione di essere comunque un grande maestro. Lui possiede tutto ciò. Considera "ZIVAGO" una delle sue sceneggiature preferite? Una volta finito un film, si ha sempre la tentazione di dire che è il preferito anche perché per quanto mi riguarda, almeno fino alla prima stesura, detesto sempre la sceneggiatura sulla quale sto lavorando e di conseguenza quella appena finita mi sembra comunque bellissima. In ogni caso, Zivago resterà per sempre una cosa molto speciale. Quando ho visto il primo montaggio, ho pensato che fosse molto di più di un film per la televisione. Per la sua visione poetica e la sua intensità è molto vicino ad un grande film. Non voglio prendermi tutto il merito però, perché credo che sia stato soprattutto Giacomo Campiotti, con la sua visione e con la sua maniera di dirigere gli attori, a rendere magnifico il film. Back to Doctor Zhivagopage.
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