Stando alla tradizione, anche il
monastero di S. Onofrio era benedettino.
Piccola fonte S. Onofrio.
Esso sorgeva nei pressi dell'omonima fonte tutt'ora
esistente, dove sono state trovate due lapidi, una con la scritta: "SISTE ET BIBE, VIATOR"
(sosta e bevi, viandante!) e l'altra con raffigurato lo stemma del Comune di
Frosolone.
Chiesa e Rifugio S. Egidio.
Poco lontano dalla fontana sorge l'attuale chiesetta di S. Egidio, un tempo probabile edificio
staccato dell'ormai scomparso convento, che svolgeva, per tipica regola dei benedettini,
funzione di ricovero ospitando pellegrini, viandanti e poveri.
Secondo la tradizione popolare il culto di S. Egidio, abate cassinese, inizio' nel sito ove
attualmente sorge la chiesetta, intorno al 1.200; non a caso proprio in un punto di passaggio
obbligato sul percorso piu' breve che univa i due versanti della montagna.
Mentre
il convento di S. Onofrio, a seguito di diversi terremoti fra cui quello catastrofico del 1454,
rimase allo stato di rudere, la chiesa di S. Egidio con l'annesso "romitorio" risorse per la
devozione dei fedeli e dei pastori e per le fiere di bestiame che in quel luogo si svolgevano,
conservando cosi' il suo carattere di rifugio-ricovero, di luogo di fede e di ospizio sicuro per
coloro che vi giungevano attraversando la montagna.
Un documento del 1704 attesta che su proposta del notaio M. Vago e di tal Zaccagnino, la
chiesa fu ristrutturata aggiungendovi una casa per il cappellano e dei servizi quali il pagliaio,
l'orto ed il pozzo.
Una della lapidi murate sulla facciata della chiesa ricorda in latino I'avvenimento; l'altra
lapide, datata anch'essa 1704, ringrazia il beato Egidio protettore di Frosolone.
L'll febbraio 1707, come da manoscritto conservato nell'archivio comunale, S. Egidio viene
elevato a santo protettore di Frosolone.
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