Scena 16 (1'39") Interno notte. Night Club.
Nardi e Gioia ballano guancia a guancia. Al tavolo, Elvira e Fenoglio li osservano e commentano
fra loro.
Nardi: Durante il mio ritiro spirituale, Gioia, che cosa è avvenuto? Dimmi tutto.
Elvira Almiraghi Almiraghi: Cosa vuoi Carletto, l'amante è un passivo che può permettersi
un industriale come te, ma il mio cretinetti con quel giro di liquido che ha...
Fenoglio: Bè, certo sono cosine che costano, quelle lì.
Elvira Almiraghi: Lo dici a me! Se dovessi fare un bilancio...
Nardi: ...che significa?
Gioia: Significa che sono diventata molto amica di tua moglie; ed è stata proprio lei a
presentarmelo. Fenoglio è un uomo ricco sfondato!
Nardi (con orgoglio): Ma io sono giovane, Gioia, e ho l'intelligenza, e molto presto sarò
più ricco e più potente di lui.
Fenoglio: Secondo me lei è ancora convinta che tuo marito sia un grand'uomo.
Elvira Almiraghi: Ma sai lei è una sciocchina...un genere epico-patetico...
Fenoglio (ride fragorosamente): Haha!
Elvira Almiraghi:...solo che invece dell'eroe ha trovato mio marito; del resto, ci sono
cascata anch'io!
Gioia: ...cosa devo fare?
Nardi: Abbi fiducia in me e molla il gorilla.
Gioia: Ormai sono impegnata!
Nardi: Con chi?
Gioia: Col gorilla! Mi ha invitato a fare una crociera; è tua moglie che ha combinato
tutto. L'ha fatto per il mio bene.
Nardi: Tu sei scema! E mia moglie è volpe.
Gioia: Ma allora cosa devo fare? Ormai sono costretta a partire.
Nardi: Costretta? No Gioia, tu non farai la crociera, tu resti con me, te lo dico io!
L'orchestra inizia all'improvviso un cha-cha-cha (Pinaz Boat)
Gioia (si stacca ballando da Nardi): Ma…ormai come faccio a rifiutare? Cosa gli dico?
Nardi: Te lo dico io cosa gli devi dirgli.
Scena 17 (1'38") Interno giorno. Ufficio di Alberto Nardi.
Nardi indossa un paio di occhiali, fuma e detta leggendo, lo zio scrive a macchina, Stucchi è
alla calcolatrice, Fritzmayer al tavolo da disegno.
Nardi: ...dunque paragrafo 21: la porta dell'ascensore si apre lentamente, la signora
entra in cabina, il dischetto segna presente, eccetera eccetera, continua tu, zio! (gli passa il
foglietto) Come andiamo Fritzmayer? (si leva gli occhiali)
Fritzmayer: Bene commendatore: ho invertito i comandi innestando 19 su 20 e 20 su 19.
Nardi: Perfetto!
Stucchi (con in mano un pezzo del rotolo della calcolatrice): Permette commendatore?
Nardi: Si?
Stucchi: Dalle mie indagini statistiche risulta che l'ora morta del grattacielo è mezz'ora
dopo l'inizio dell'ultimo spettacolo, cioè verso le 10:40.
Nardi: Perfetto! Bravo Stucchi!
Stucchi: Grazie.
Nardi: E le giornate più indicate?
Stucchi: Direi Natale.
Nardi: Niente Natale! A Natale va da mamma.
Stucchi: Allora 1 e 2 novembre.
Nardi (assumendo una posa ‘mussoliniana' con le mani sui fianchi e bilanciandosi sulle
gambe, ed alzando la voce): Dunque lei direbbe santi e morti!
Stucchi: Senza ironia... direi i morti.
Nardi: I morti... tu che dici zio?
Ir Zio: Io dico i morti!
Nardi: Perfetto! Allora abbiamo otto settimane di tempo per mettere a punto il nostro
piano nei minimi dettagli.
Bussano alla porta.
Nardi (gridando): Aaah! Non disturbare!
Elvira Almiraghi (entrando seguita dalla segretaria che riesce chiudendo la porta): Anche
la tua mogliettina disturba? Buongiorno a tutti!
Tutti (abbassando la testa) tranne Nardi: Buongiorno Signora Almiraghi.
Elvira Almiraghi (dando un'occhiata al foglietto inserito nella macchina da scrivere):
Spero di non aver interrotto il vostro lavoro.
Ir Zio toglie velocemente il foglietto dalla macchina da scrivere accompagnato da un gesto di
Nardi.
Nardi: Per chi credi che stiamo lavorando cara? Lavoro per me ma lavoro anche per te.
Elvira Almiraghi (guarda il disegno sul tavolo): Insisti ancora con l'ascensore?
Nardi: Ha ha... checché se ne dica, ma sarà proprio l'ascensore che mi darà la
fortuna!
Elvira Almiraghi: Io te lo auguro caro cretinetti ma ho l'impressione che questo ascensore
sarà la tua fine.
Nardi: Non è detta ancora l'ultima parola cara.
Elvira Almiraghi (incupita): Andiamo?
Nardi: Subito?
Elvira Almiraghi: Certo, sono le 5. Fenoglio ci aspetta.
Nardi: Marchese... (Stucchi gli porta la giacca e lo aiuta a indossarla) Miei cari
collaboratori, fate due giorni di vacanza anche voi tanto abbiamo tempo. Lunedì riprendiamo il
lavoro. Marchese... (gli consegna la sigaretta ancora accesa)
Elvira Almiraghi: Andiamo, Rockefeller.
Nardi: Pronti! (con tono ironico) Ci sarà gente bene a questo weekend di Fenoglio?
Elvira Almiraghi: (altrettanto ironica) Ambiente misto! Ma ti farà piacere incontrare la
tua ex-amante.
Nardi (aggiustandosi la cravatta): Lo so cara, e ti assicuro che ci divertiremo.
Elvira Almiraghi (fuori campo): Sì?
Escono.
Scena 18 (2'27") Esterno giorno. Piscina del commendator Fenoglio.
Alcuni ragazzi giocano nell'acqua con un pallone di plastica. Gioia si avvicina a Nardi in
costume da bagno, cuffia ed un bicchiere in mano mentre lui, steso su una sdraio mima l'ascensore
che precipita.
Gioia: Alberto!
Nardi: Gioia, allora siamo intesi?
Gioia: Lo sai che faccio solo quello che vuoi tu.
Nardi: Brava (le bacia la mano) Bacino alla vena? (le bacia il braccio)
Gioia: Oh, ti prego, Alberto, che ci vedono!
Fenoglio (off): Gioia!
Nardi: Gioia...
Gioia: Cosa…
Nardi:…non cambierai idea all'ultimo momento...
Gioia: No Alberto.
Nardi: Prometti cara?
Gioia: Sì, te lo prometto.
Nardi (continuando a baciarle il braccio mentre lei si allontana): Va…grazie.
Gioia raggiunge Fenoglio Elvira e altri amici sotto l'ombrellone.
Fenoglio: Venga qui anche lei... (batte le mani chiudendole) dunque: si parte tutti
stasera in aereo per Nizza. E lì, ci imbarchiamo su due yacht: su quello piccolo mi imbarco io
con tutti i miei amici più simpatici, che siete voi... (a Elvira) Mi dispiace per te, cara...
Elvira Almiraghi: Caro, la mamma...
Fenoglio: ...su quell'altro più grande ci mettiamo gli antipatici, che sono sempre la
maggioranza. Io farei la prima tappa vera e propria in Inghilterra, dove si sta sempre bene. Cosa
ne dice lei, Gioia?
Gioia: Eeeeh, io gli inglesi non li ho mai potuti digerire!
Nardi (alzando la voce): Brava!
Fenoglio: Cosa le hanno fatto gli inglesi?
Gioia: Prima di tutto ci hanno fatto la guerra. Poi, dài a chiudere ed aprire il canale di
Suez, rovinando certe persone che stavano speculando onestamente sulla benzina.
Nardi (sempre ad alta voce): Pienamente d'accordo!
Fenoglio: Senta Gioia, scusi sa: ma chi è che le ha messo in testa queste cretinate?
Gioia: Me le ha insegnate una persona che non ha i milioni che ha lei mio caro
commendatore, ma ha una cosa molto più importante: l'intelligenza! (Nardi ha un'espressione di
soddisfazione).
Fenoglio (seccato): Senta, biondina: prima di tutto impari a tenere la bocca chiusa, che
che ci farà sempre bella figura; in secondo luogo lei, col suo fisico, avrebbe una carriera
sicura. Ma al giorno d'oggi, me lo lasci dire, anche per questa carriera occorre avere un minimo
di istruzione e un po' di garbo: due cose che lei non ha.
Gioia:...e poi quale sarebbe questa carriera?
Nardi: La mantenuta, cara! E' così chiaro. T'è capì?
Gioia (si alza e schiaffeggia Fenoglio): Ah sì? E allora guardi che questo è il compagno
di questo!
Fenoglio rimane colpito ed ha uno sguardo allucinato, Elvira Almiraghi alza le mani in segno
di disappunto, Gioia si allontana e passa accanto a Nardi che la afferra per un braccio.
Nardi: Brava! Il gorilla ti saluta cordialmente.
Elvira Almiraghi: Carletto... queste anemiche! Hanno una forza insospettata. Sai cosa ti
dico? Se hai ancora quel posticino libero sullo yacht dei simpatici ci vengo io!
Fenoglio: Brava! Bell'idea! (Nardi è sorpreso e preoccupato dall'imprevisto).
Elvira Almiraghi: Tanto la mamma passa un periodo buono...
Fenoglio: Benissimo.
Elvira Almiraghi: Magari ci perderai nel cambio...
Fenoglio: Ma cosa dici cara! Di' piuttosto che ci guadagno, con un'amica simpatica e
intelligente come te!
Nardi (parlando da solo si alza precipitosamente dalla sdraio): Oddio! Questa parte! E
allora, che facciamo?
Scena 19 (6'11") Interno giorno e notte. Pensione del ragionier Stucchi.
Nella sua stanza il ragionier Stucchi sta scrivendo a macchina e ripetendo ad alta voce.
Stucchi: ...l'ascensore si ferma al 20° piano...(bussano alla porta) Sì?
La Signora Milena, proprietaria della pensione, apre la porta con un gatto in braccio.
Milena: Marchese! Il commendator Nardi al telefono.
Stucchi: Ohi - quali nuove... (va a rispondere fuori). Commendatore buongiorno! Sì, sto
già battendo a macchina il progettino. Come? Novità grosse? Se ne va via per tre mesi? Benone!
Così abbiamo tutto il tempo di... (viene interrotto e scosta il ricevitore dall'orecchio).
Commendatore, si ricordi che ho una dignità anch'io... anticipare il colpo a stanotte? Ma... ma
lei ci ha dato... otto settimane di tempo...
Nella stanza del ragionier Stucchi. E' ormai notte. Stucchi, Fritzmayer e ir zio sono
illuminati dal fascio di un'unica lampada. Dalla radio, musica classica.
Ir Zio: Eh no, quando vie' je lo dico: questa sera non se po' ffa'.
Stucchi: Sentite? Vivaldi.
Ir Zio: Chi è?
Stucchi: Vivaldi. Concerto grosso.
Milena (aprendo la porta): Marchese, una visita per lei.
Nardi (entrando): Buonasera!
Milena: Marchese, serve niente?
Stucchi: Grazie... quattro caffè. Lo prende anche lei vero commendatore?
Nardi: Sì, forte e ristretto!
Milena: Benissimo (esce).
Nardi: Che fate, ascoltate la radio? (si leva la giacca e si siede)
Ir Zio: Vivaldi, Albe'.
Nardi: Via Vivaldi, abbiamo i minuti contati.
Stucchi: Commendatore, noi eravamo d'accordo al 100%, anzi al mille per mille sul suo
progetto, però vede...
Nardi: Se siamo d'accordo al mille per mille lasciamo perdere i però e veniamo al dunque.
Ha il progetto, marchese?
Stucchi: Sì commendatore.
Nardi: Lo prenda.
Stucchi: E' già battuto a macchina in quattro copie.
Nardi: Seguitemi attentamente, ho apportato qualche modifica al progetto. Distribuisca!
(Stucchi distribuisce i fogli agli altri mentre Nardi inforca gli occhiali) Dunque, paragrafo 1:
naturalmente avverrà questa notte quello che sarebbe successo fra quaranta giorni. Paragrafo 2,
3, 4, 5, fino al 16 tutto bene, invariato. Arriviamo così - volta foglio! - al paragrafo 17 in
cui mio zio entra nel bar. Si avvicina al telefono e attraverso i vetri guarda... zio?
Ir Zio: La finestra del 19° piano.
Nardi: ...che è la mia.
Ir Zio: ...ed è illuminata.
Nardi: Sono le ore?
Fritzmayer: Ah, le dieci e un quarto.
Nardi: Ecco la prima variazione - biro! - sono le ore una, perché mia moglie parte alle
ore due e un quarto dall'aeroporto. Paragrafo 18: la luce è accesa, io e la mia signora usciamo
dall'apppartamento con le valigie, io spengo la luce, chiudo la porta...
Ir Zio: ...e io vedo la luce che si smorza al 19° piano, infilo il gettone
nell'apparecchio e faccio il numero.
Nardi: Volta pagina! Io e mia moglie ci troviamo sul pianerottolo. Mia moglie sente
squillare il telefono, rientra in casa, risponde...
Stucchi: Ma siamo proprio sicuri che risponde?
Nardi: Domanda sciocca. Conosco mia moglie e so che risponderà al telefono. Che fa mio
zio?
Ir Zio: Io dico mi scusi, riattacco er ricevitore all'apparecchio, vado al bar, ordino un
cognac e domando al barista che ora è.
Nardi: Benissimo! Così il barista ti vede e ti sei fatto l'alibi. Bravo zio, bravo!
Stucchi: Questo è molto preciso.
Nardi: Zitto marchese! Adesso attenzione perché qui si tratta di secondi. Tutto deve
scattare al millesimo; mentre mia moglie risponde al telefono, io entro nell'ascensore e scendo.
Voi dove siete?
Stucchi: Siamo al piano di sopra, cioè al 20°.
Nardi: ...e sentite l'ascensore che scende, e sapete che nell'ascensore ci sono io. Giunto
al pian terreno esco dall'ascensore e sveglio il portiere: alibi per me. Il marchese cosa fa?
Svelto marchese! (abbassa la penna come se fosse una frusta)
Stucchi: Stacco la valv…la valvola: il 18°, 19° e 20° rimangono al buio.
Nardi: Proseguiamo: paragrafo 21 - volta pagina! Via, marchese!
Gli interventi si fanno più concitati ed anche la musica, fino ad ora in sottofondo, tende a
salire di intensità con Nardi che usa la penna quasi come una bacchetta da direttore
d'orchestra.
Stucchi: Nel frattempo la sua signora esce dall'appartamento, chiude la porta, si dirige
verso l'ascensore e preme il pulsante di chiamata.
Fritzmayer: Noi abbiamo già precedentemente scambiato i fili. L'ascensore anziché fermarsi
al 19° sale al 20°.
Nardi: Hop!
Fritzmayer: Il dischetto verde del 19° segna ugualmente presente
Nardi: ALT! (la musica raggiunge il suo climax, Nardi guarda i suoi interlocutori e si
leva gli occhiali) E siamo al momento culminante (si alza e mima aprendo la porta della stanza)
La porta dell'ascensore si apre automaticamente, mia moglie fa un passo ma non vedendo la cabina
esita, e, perplessa, non entr... (appare sulla porta Milena con il vassoio dei caffè, Nardi si
spaventa) Oddio chi è?
Milena: Commendatore ma cosa fa, si allena anche lei al gioco dei mimi? (Nardi si ritrae
imbarazzato strofinandosi le mani)
Stucchi: Faccio io signorina Milena, faccio io.
Milena (porgendo la tazza di caffè a Nardi): Come sta la sua signora?
Nardi: Parte stasera la mia signora, per una lunga crociera.
Milena: Eeeh, sapesse come la invidio, sua moglie (mette un cucchiaino di zucchero nel
caffè di Nardi), come vorrei essere al suo posto.
Nardi: (riferito allo zucchero) Grazie basta!
Milena: Sono tanti anni che sogno di fare una crociera (Nardi fa cenno al ragionier
Stucchi di mandarla via), ma non ho ancora trovato l'uomo che mi ci mandi.
Stucchi: Lasci, lasci, lasci Milena faccio io…
Nardi: Vada signora, pensa il marchese a tutto (Milena esce) Non avrà mica sentito i
nostri discorsi quella megera, eh?
Stucchi: No, parla per metafore. Ha un debole per me, vorrebbe che la sposassi. Mi
converrebbe, (serve i caffè a ir zio e l'ingegner Fritzmayer che stanno fumando) ma la mia mamma
è decisamente contraria.
Nardi: Non mi interessa marchese, torniamo alla mia signora. Dove l'abbiamo lasciata?
Ir Zio: Davanti alla porta dell'ascensore. Vojo vede' come taa cavi adesso!
Nardi: Seguitemi attentamente e sarete soddisfatti su ogni punto.
Stucchi: Cioè?
Nardi: E' questione di attimi, marchese. Quando lei sente la porta dell'appartamento che
si chiude -trac - si prepara ad intervenire.
Stucchi: In che modo?
Nardi: Molto semplice marchese: lei si toglie le scarpe e scende lentamente le scale al
buio fino a portarsi sul pianerottolo del 19° piano. Anche questo è buio, ma lei non ha bisogno
di vedere. Sa perfettamente che l'ombra davanti alla porta dell'ascensore è la mia signora.
Quindi, senza esitare, le dà una piccola spinta (mima).
Stucchi (anche lui mima): Una piccola spinta... materialmente...
Nardi: Sì, materialmente, una piccola spinta e mia moglie precipita.
Stucchi: E poi che faccio se lecito?
Nardi: Esce dalla porta di servizio.
Stucchi: E il mio alibi?
Nardi: Ha ha! Lei gira intorno al palazzo, rientra dalla porta principale dove troverà me
e il portiere davanti al cadavere.
Fritzmayer: E l'alibi per me?
Nardi: Lei va a Marina di Massa.
Fritzmayer (soddisfatto): Ah, io non partecipo al colpo!
Nardi: No, no, lei partecipa al colpo, solo che parte col treno delle 3:20, va a Marina di
Massa da suo cognato e ritorna giusto in tempo per i funerali...cosa c'è Fritzmayer, qualcosa che
non la persuade?
Fritzmayer: No, no, mi persuade. Ma siamo sicuri che tutto andrà bene?
Nardi: Miei cari, per dimostrarvi di quanto sono sicuro del buon esito dell'impresa, vi
dirò solo una cosa: ho già ordinato la corona (mima con le mani il cerchio della corona). Fate
attenzione (tira fuori l'orologio dalla tasca): sono le dieci e tre quarti meno 15 secondi; a
mezzanotte e 55 comincia l'operazione. Controllate gli orologi... meno 5, 4, 3, 2, 1.. (tutti
sincronizzano gli orologi)
Dissolvenza incrociata.
Scena 20 (31") Esterno notte in strada.
Fuori dal bar di fronte alla torre, un orologio stradale indica l'una meno cinque, ir zio esce
dal bar mangiando un cornetto che sta zuppettando in un cappuccino. Guarda l'orologio al polso,
mette gli occhiali con la parte esterna delle lenti poggiata sugli occhi e guarda la luce accesa
al 19° piano della Torre. Nell'interno del bar si nota una donna che sta parlando ad un telefono
a gettoni.
Scena 21 (28") Interno notte. Appartamento dei coniugi Almiraghi-Nardi.
Nardi e la moglie si avviano verso l'ingresso, lui porta due valige e una borsa da
viaggio.
Elvira Almiraghi: ...Epoca, Settimo Giorno, Borghese... le due valigie ci sono, la borsa
da viaggio, l'ombrello... pare che c'è tutto... il passaporto! Toh, dimenticavo il passaporto,
cretina! (torna indietro)
Nardi: Ma come hai dimenticato il passaporto!? Parti e non prendi il passaporto? Ma
possibile sempre così con te, non si può mai stabilire un'ora precisa? (tira fuori l'orologio
dalla tasca) Eccoo llà, siamo già fuori orario, mezzanotte e 57... andiamo Elvira, esci che io
spengo (fra sé) Vai zi'!
Escono.
Scena 22 (24") Esterno notte. Strada e bar.
Ir zio vede la luce spegnersi ed entra nel bar. Si avvicina al telefono, occupato dalla stessa
donna di poco prima.
Donna: ...nella tua torre d'avorio dove ti sei rinchiuso è tutto facile, ma io vengo da
Lodi con l'appéndice ancora fresca e mi trovo questa bella sorpresa! Ricordati che tutta Lodi ti
ha giudicato.
Ir Zio (impaziente fra sé): Macché Lodi...
Donna: Non te ne importa di Lodi?
Ir Zio: Scusi signorina io debbo telefonare. Si tratta di cosa grave.
Donna: Sapesse la mia...
Ir Zio: Eh, ma la mia de più!
Scena 22 (3'38") Interno notte. Pianerottolo 19° e 20° della Torre Velasca e bar.
Nardi (poggiando le valigie e la borsa da viaggio vicino all'ascensore): Ecco, abbiamo
tutto vero cara?
Elvira Almiraghi: Si.
Nardi: Non hai dimenticato niente…
Elvira Almiraghi: No.
Nardi: Ecco, bene, sei sicura?
Elvira Almiraghi: Si.
Nardi: Non hai dimenticato proprio niente?
Elvira Almiraghi: No.
Nardi: Chiamo ascensore.
Elvira Almiraghi: Chiama.
Nardi (grida mentre spinge il bottone): Chiamo a-scen-so-re!
Elvira Almiraghi (seccata): Ma che strilli?! Che cos'hai stasera?
Nardi: Non ho niente, perché? (segue la salita dell'ascensore) Uno... due... tre...
quattro…(si sente tossire il ragionier Stucchi che si trova vicino all'ascensore del piano
superiore con l'ingegner Frirtzmayer) Shhh! (finge di essere stato lui a tossire) Coff -
coff!
Fritzmayer: Non tossisca marchese, si trattenga! (Stucchi ha un espressione di stizza
verso Fritzmayer non riuscendo a trattenersi) 11…
Nardi: 12... 13... 14... (squilla il telefono nell'appartamento) Ecco il telefono! (indica
con il braccio)
Elvira Almiraghi: Oddio la mamma!
Nardi: Rispondi tu cara, io intanto (gridando) scendo con valigie!
Fritzmayer: Ricevuto... 18...
Arriva l'ascensore, Nardi ci mette le valigie ma non fa in tempo a entrare.
Elvira Almiraghi: Alberto, è per te.
Nardi: Chi è?
Elvira Almiraghi: Tuo zio.
Nardi (entrando in casa, atterrito): Che? Mi' zio? Chi zio? Ma che dici? E come può
esse…
Elvira Almiraghi: Dai presto! Se no perdo l'aereo.
Nardi: Mi zio? (prende la cornetta preoccupato) Pronto! Che è successo? Te sei fatto
riconosce!
Ir Zio: Albe', manco ho detto pronto che m'ha riconosciuto! E adesso che devo fa'? Ma
volemo lassa' perde per stasera?
Nardi: Ma che lasci perde, ahò! Riattacca, conta fino a 10 e richiama!
Ir Zio: Faccio a tempo a pija' ‘n cognacchino?
Nardi: Macché cognacchino, che dici! Conta fino a 10 e richiama. E fa' la voce da
donna!
Ir Zio: ...da donna?
Nardi, dopo aver chiuso la cornetta, esce sul pianerottolo, ma Elvira sta già scendendo
con l'ascensore.
Nardi (gridando): Elvira! Elvira! Elvira! Mannaggia zio... Scendi?...
Stucchi: ...questo è il commendatore che scende.
Fritzmayer: Perfetto.
Nardi: ...tre...due... e ndo' scappi, io te richiamo! (richiama l'ascensore mentre la
moglie sta per uscirne) T'ho beccata! T'ho beccata! ...tre ...quattro ...cinque ...sei...
Fritzmayer: ...sette ...otto ...nove ...l'ascensore sale a vuoto.
Stucchi: Perfetto.
Fritzmayer: Perfetto. Dieci ...undici ...dodici...
Nardi: ...tredici ... (suona il telefono) suona, zio, suona!...14 ...15 ...16... non te ne
anna', zio, suona più forte! suona più forte! ...19! Eccola! Eccoti qua! (salta ed applaude per
la gioia)
Elvira Almiraghi: Cosa fai cretinetti, mi hai richiamato? Stavo già uscendo.
Nardi: Non lo senti il telefono, è mamma tua!
Elvira Almiraghi: Oddio la mamma! Come fai a sapere che è la mamma, sta ancora
suonando.
Nardi: Sta ancora suonando? E chi può essere a quest'ora!
Fritzmayer: Adesso l'ascensore sta salendo qui. Al piano di sotto segna presente (arriva
l'ascensore con dentro le valigie, ma non le vede). Io vado a far saltare le valvole. Lei
marchese si tolga le scarpe e appena buio si prepari per la spinta (mima con la mano)
Si stringono la mano con espressione grave. Stucchi aspetta, la luce si spegne, si leva le
scarpe e scende al buio mentre l'ascensore si richiude. La mdp fa una panoramica dall'alto in
basso dell'esterno della Torre, mentre la musica imita un grido in caduta.
Scena 23 (1'31") Esterno giorno. Villa Almiraghi.
Funerale solenne. Esce dall'interno della villa, al suono di una grottesca marcia funebre, una
bara portata a spalla dagli operai della Nardi in uniforme da lavoro. Essa è preceduta dalla
banda poi dal sacerdote e i chierichetti e seguita dal corteo. In prima fila Elvira Almiraghi con
il commendator Fenoglio e Padre Agostino, poi stacco su Donna Italia che parla con Gioia con
l'aria di darle istruzioni. Poi Lambertoni che appare molto contrariato conversando con un uomo.
Poi il trio Stucchi, Fritzmayer e ir zio.
Ir Zio: Bel tecnico anche lei, complimenti! Adesso chissà chi me le ridà le 700mila lire
che ho prestato a mio nipote...
Fritzmayer: Ma io anche in disgrazia sono contento. Tecnicamente la cosa ha funzionato. Se
la prenda col marchese se vuol cercare un responsabile.
Stucchi: Ma scusate, io ho agito al buio, in una mano avevo le scarpe (mima) Ho contato
fino a 10, e quando ho visto un'ombra...ho dato la spinta (mima). Quando ho sentito la voce del
povero commendatore che diceva: "Ma che fa marchese, spinge?" era ormai troppo tardi!
Inquadratura in campo lungo del corteo funebre.
Fine.

Quarta parte