PERSIANO (فارسی) |
Il persiano è una lingua appartenente al sottogruppo ario, o indoiranico (suddiviso a sua volta in lingue iraniche, indo-arie e piśāca) del gruppo indo-europeo, che comprende le lingue italiche (osco, umbro, venetico, etc.), il latino, il greco, le lingue germaniche, baltiche, slave, celtiche, anatoliche, l’albanese e il tocario (oggi estinto). Altre lingue iraniche importanti sono il curdo, il pashto, il beluci e l’osseto.
Persiano achemenide (558-331 a.C.)
Il sillabario del persiano achemenide
Il persiano achemenide, lingua molto affine all’avestico e al sanscrito, era la lingua impiegata nelle iscrizioni solenni degli imperatori achemenidi, ed è conosciuto grazie alle numerose iscrizioni rimaste, fra cui le più importanti si trovano a Behīstūn (alias Bīsotūn), nei pressi di Kermānshāh, a Ganjnāmeh, nei pressi di Hamedān, a Pāsārgād e Takht-e Jamshēd (in greco Persepoli), nei pressi di Shīrāz. La scrittura in uso per questa lingua è di tipo sillabico e cuneiforme. Esistono altre scritture cuneiformi, come l’accadica (o assiro-babilonese, da cui ha preso origine la scrittura persiana) o la sumerica, di tipo misto (ideografico-sillabico). La scrittura cuneiforme persiana invece era una scrittura sillabica (un po’ come le scritture indiane, giapponese ed etiopica per intenderci), per cui ad ogni simbolo corrisponde una sillaba.
Persiano sassanide (226-651)
Dopo un lungo lasso di tempo che ha visto avvicendarsi l’impero ellenistico di Alessandro Magno e Seleuco e l’impero partico degli Arsacidi, ecco riemergere un nuovo impero persiano, quello Sassanide, e una nuova lingua persiana, nota col nome di pahlavi e già molto affine al persiano moderno e ovviamente priva del lessico di origine araba.
L’alfabeto pahlavi, di tipo consonantico come quelli in uso per la maggior parte delle lingue semitiche e islamiche, è alla base dell'elaborazione dell’alfabeto avestico, di derivazione aramaica e di tipo consonantico-vocalico come quello greco e latino. Anche ai tempi degli Achemenidi l’aramaico era lingua ufficiale a corte, un po’ come l’inglese oggi nei paesi ex-coloniali. Tale scrittura era dunque di tipo alfabetico, ma impiegava di frequente intere parole aramaiche quasi come se fossero ideogrammi, che venivano quindi lette in persiano in base al concetto che esprimevano, e non secondo i suoni indicati dalle singole lettere. Per esempio, la parola nāmag significava “lettera” (persiano moderno نامه nāmeh), e veniva scritta šmk (!!!), dove šm (ebraico šem, arabo ism) è l'aramaico per nām, due parole che significano “nome”!!!
Fra le iscrizioni più importanti in pahlavi ricordiamo quelle di Tāq-e Bostān a Kermānshāh e quella sulla Ka‘beh-ye Zartosht a Naqsh-e Rostam, presso Shīrāz.
Persiano islamico, o classico, o moderno (651-oggi)
Il poeta Abolqāsem Ferdōsi
Con l’invasione e la conquista dell’Impero Sassanide nel 651 da parte degli Arabi, una nuova civiltà sostituisce quella precedente, senza purtuttavia riuscire a scardinarla completamente; questa infatti coverà come fuoco sotto la cenere, per poi tornare a divampare qualche secolo più tardi. La lingua ufficiale e dell’erudizione diventa l’arabo, altra lingua semitica dopo l’aramaico, mentre il persiano rimane la lingua parlata da tutti gli strati della popolazione, e viene usato ben presto anche nella poesia (دقیقی Daqīqī prima e فردوسی Ferdōsī poi scriveranno in persiano puro, cioè con un apporto molto limitato di elementi lessicali arabi, la grande epopea del Libro dei Re). Il persiano riemergerà anche nella prosa, però con una novità importante rispetto alla tradizione scritta precedente: il vocabolario tecnico sarà profondamente debitore verso la lingua araba, veicolo d’espressione di quella civiltà che si è ormai imposta grazie al messaggio dell’Islam su tutte le popolazioni stanziate sul territorio iranico (pur sopravvivendo ai giorni nostri diverse tracce della cultura preislamica, come la quasi miracolosa tenuta della religione zoroastriana, e di alcune feste nazionali tipo čahāršanbeh sūrī, nowrūz e sīzdah bedar). Il persiano moderno fa uso dei caratteri arabi arricchiti da altre lettere per rappresentare i suoni assenti in arabo, quali p, c palatale e g gutturale. Notiamo come la storia del persiano si sia sempre intrecciata con quella delle lingue semitiche, babilonese prima, poi aramaico, e infine arabo.
Persiano lingua internazionale
Una quartina del poeta Omar Khayyam
Il persiano islamico si estendeva su una superficie molto vasta, e grazie al suo prestigio è riuscito ad imporsi sulle lingue dei vari popoli che costituivano l’impero. Alcuni accanto alla propria, altri addirittura in sostituzione di essa (gli Hazara dell’Afghanistan, ad esempio, discendenti dalle truppe di Gengiz Khan, hanno abbandonato la lingua mongola e sono al giorno d’oggi monolingui di madre lingua persiana). Grazie al suo ruolo di lingua di cultura, il persiano è stato per circa tre secoli lingua ufficiale dell’India, prima di venire soppiantato dall’inglese nel 1837. Il persiano è stato coltivato anche nei paesi di lingua turca e addirittura in Europa, nell’ex impero Ottomano: un esempio di rilievo del passaggio della cultura persiana nei Balcani è dato dalla capitale dell’Albania, fondata dai Turchi nel 1614 e chiamata Tirana (Tiranë) in onore di Teheran, per celebrare una vittoria in Persia. In Bosnia numerose sono le parole persiane entrate attraverso il turco nella lingua locale, quali hefta = settimana (dal persiano هفته hafteh), namaz = preghiera (dal persiano نماز namāz) e češma = fonte (dal persiano چشمه cheshmeh). Sempre in Bosnia, l’istituto culturale islamico Ibn Sina (Avicenna, filosofo e medico persiano) di Sarajevo offre fra le altre proposte di studio anche alcuni approfondimenti sulla figura dell’Imam Khomeini e dell’Ayatollah Khamenei: www.ibn-sina.net; e questo nel cuore della vecchia Europa!
Al giorno d’oggi il persiano ha status ufficiale ed è lingua d’uso corrente nei seguenti stati: Iran, Afghanistan e Tagikistan; si tratta sempre di persiano, ma per motivi politici viene chiamato rispettivamente fārsī, darī e tājīkī. Queste sono le denominazioni ufficiali, ma per esempio a Kabul gli afghani dicono di parlare fārsī (cioè persiano). È parlato pure in Uzbekistan, dalle parti di Bukhara e Samarcanda.
“Fārsī” viene dall’arabo e significa “persiano”. In persiano si diceva (e in certi ambienti zoroastriani e nazionalistici si dice ancora) “pārsī”, ma la forma araba alla fine ha prevalso anche in questa indoeuropeissima lingua. Il passaggio p > f è tipico della lingua araba, non possedendo questa lingua la labiale sorda (quando sentite un arabo parlare italiano, difficilmente riuscirà a evitare di dire “bane” anziché “pane”). Provate a suonare un campanello a Teheran, vi verrà risposto کیه kīe, che nel dialetto locale sta per کیست kīst (quis est) e significa, appunto, “chi è?”. Altri esempi dell’indoeuropeità del persiano: پدر pedar = padre/father, مادر mādar = madre/mother, دختر dokhtar = daughter, برادر barādar = frate(llo)/brother, دندان dandān = dente/tooth, ابرو abrū = brow, لب lab = labbro/lip, پا pā = piede/foot, گاو gāv = bue/cow, گرم garm = warm, ماه māh = mese/month, کی kī = chi, ام am = sono/am, است ast/eh = è(st)/is, دو
dō = due/two, شش shash = sei/six, نه noh = nove/nine, ده dah = dieci/ten, نام nām = nome/name; نه na = no.
La lingua persiana scritta è la medesima per l’Iran e l’Afghanistan (in Tagikistan si impiegano tuttora i caratteri cirillici di staliniana memoria, anche se non mancano proposte nel senso di rentrodurre i caratteri arabo-persiani), mentre a livello parlato possiamo riscontrare delle differenze anche sensibili, ma non tali da indurre a parlare di lingue distinte. Il persiano di Kabul (darī) presenta degli elementi di maggior arcaicità rispetto al persiano di Teheran (fārsī), quali la conservazione delle vocali /ē/ e /ō/, del dittongo /aw/, passato ad /ō/ in fārsī e ad /av/ in tagico, e del nesso /khw/. Esempi: Iran si scrive ایران e si pronuncia Īrān in fārsī e Ērān in darī, frutta si scrive میوه e si pronuncia mīve in fārsī, mēwa in darī, giorno (روز) è rūz in fārsī, rōz in darī; نو (nuovo) si pronuncia naw in darī (nav in tagico), ma nō in fārsī, سوگند (giuramento) si pronuncia sawgand in darī (savgand in tagico), ma sōgand in fārsī;
sorella è khār in fārsī, khwār in darī (nella lingua scritta è خواهر khwāhar < *swāsar, per aspirazione delle sibilanti); shīr (شیر) in fārsī significa sia latte che leone, mentre il darī distingue fra shīr (latte) e shēr (leone). Inoltre ast (latino est) in fārsī viene letto generalmente [e], in darī si pronuncia [as]. E si badi bene che sono tutte parole che nella grafia non presentano alcuna differenza!!! Il tagico non è altro che il darī della Repubblica del Tagikistan (infatti i parlanti darī dell’Afghanistan si chiamano Tagiki).
Collegamenti
Organismi e istituzioni
Il sito dell’Accademia Iraniana della Lingua e della Letteratura Persiana: persianacademy.ir, di cui potete vedere un’immagine cliccando qui.
Lingua
Un sito dedicato specificatamente alla lingua persiana: www.persian-language.org
Corso di persiano per principianti, del dott. Iraj Bashiri: www.angelfire.com/rnb/bashiri/Lessons/PfBindex.html
Corso di lingua persiana all’Università di Uppsala: www.lingfil.uu.se/afro/persiska
Lexicon of Iranian Languages: www.amitis.org
Corso di persiano dell’Università di Siviglia: www.cursodepersa.cjb.net
L’alfabeto persiano: web.tiscali.it/angolodidario/unmondodiscritture/Persiano.html
Un sito utile per l’apprendimento del persiano: www.easypersian.com
Iranian Studies at Harvard University: www.fas.harvard.edu/~iranian/
Un ottimo sito sulla cultura iraniana, comprendente una sezione dedicata alla lingua persiana: www.farhangsara.com
Le istituzioni americane offrono buone opportunità per l'apprendimento on line. L'Università di Washington offre un racconto di Mohammad ‘Ali Jamālzādeh con traduzione interattiva: www.lib.washington.edu/neareast/yekruz. L'Università del Texas di Austin offre materiale vario, audio e video: www.persianintexas.org
Dizionari in linea inglese-persiano: www.farsidic.com e www.math.columbia.edu/~safari/masood/cgi-bin
Eurofarsi è un forum che promuove l’introduzione dell’alfabeto latino per la scrittura del persiano: www.eurofarsi.com. UniPers è un altro sistema di traslitterazione: unipers.com. Concordo sulla necessità di un buon sistema di scrittura secondario (cioè da affiancare a quello attualmente in uso, come avviene per arabo, sanscrito, serbocroato, cinese, giapponese etc.), sono tuttavia molto scettico sull’opportunità di sostituire nell’uso ufficiale l’alfabeto latino a quello arabo-persiano, per una serie di ragioni, fra cui l’estraneità dell’Iran all’area culturale europea, la forza unificante dell’attuale sistema ortografico, che non tiene conto delle differenze di pronuncia fra fārsī, darī e tājīkī, e infine l’incomparabile eleganza della scrittura persiana, come testimonia questo bellissimo sito: www.kelk.org. Ma voi cosa ne pensate? Dite la vostra nella nuova mailing-list...
Il persiano degli ebrei: il dialetto degli ebrei di Bukhara: www.bukharianjews.com/modules.php?op=modload&name=Sections&file=index&req=listarticles&secid=14 e una breve descrizione del giudeo-persiano: www.jewish-languages.org/judeo-iranian.html
Il progetto Lingua Dari, teso alla salvaguardia della lingua parlata dagli zoroastriani di Yazd: www.darilanguageproject.org
Grammatiche e crestomazie di varie lingue iraniche: www.azargoshnasp.net/~iran/languages/languagemain.htm
Sito dedicato alla lingua persiana: www.parsi-l.com
Sito di Libor Sztemon dedicato al persiano e a suoi tentativi di costruire una lingua artificiale a base persiana: www.sweb.cz/ls78/libor.htm
FarsiTeX, un software per scrivere in persiano: www.farsitex.org
Il progetto del vocabolario italiano-persiano: xoomer.virgilio.it/iwwcm/index.htm
Un corso offerto dal Defense Language Institute Foreign Language Center: onlinelearning.lingnet.org/Persian/main.htm
Pars Translator:www.parstranslator.com
Media
I programmi in persiano della Deutsche Welle: www.dwelle.de/persian
Persian Voice, emittente canadese: www.persianvoice.ca
Radio Azadi: www.radioazadi.org
Una radio omonima, ma dal Tajikistan: www.ozodi.org
Letteratura
Il sito della Ferdosi Society: www.ferdosi.org; l’opera di Ferdowsi è consultabile su www.shahnameh.com; una selezione in traduzione inglese è disponibile su: www.enel.ucalgary.ca/People/far/hobbies/iran/shahnameh.html
I massimi poeti su: www.enel.ucalgary.ca/People/far/hobbies/iran
La poesia di Khayyām su www.okonlife.com e su khayyami.free.fr, scritto in persiano puro e in caratteri latini.
La poesia di Hāfez su www.falehafez.com, www.hafizonlove.com e www.hafez.com
Tutto sul grande mistico Jalāloddin Rumi: www.khamush.com
Poesia classica persiana: www.oocities.org/persianclubs/Classicalpoems.html
Letteratura persiana in inglese e persiano: www.iranonline.com/literature
Poesia contemporanea afghana in persiano: www.oocities.org/Athens/7261
Il sito ufficiale di Bozorg Alavi: www.bozorgalavi.com
Racconti di Sādeq Hedāyat, in PDF: www.sokhan.com/hedayat/
Il sito di Ahmad Kasravi, uno scrittore che scriveva in persiano puro: www.kasravi.info
Nel sito di Wordtheque sono disponibili numerosissimi testi: www.wordtheque.com/owa-wt/new_wordtheque.wcom_literature.literaturea_page?lang=FA&letter=B&source=search&page=1
Il Corano in persiano: www.hawzah.net/Per/Q/QA/Quran.htm, e in formato PDF: www.islamhouse.com/dc/books/fa/fa3251.pdf
La Bibbia in persiano (in formato PDF): www.gospelcom.net/ibs/bibles/farsi/index.php
Persian Digital Library: digilib.sharif.ac.ir
Libri persiani computerizzati, documenti letterari e medici ospitati dal sito del Ministero della salute iraniano: www.hbi.ir/hosting/bioterrorism/Computerized-Books/COMPUTERIZED.htm
La storia dell'Iran in persiano, in PDF: irantarikh.com/tarikh
Riviste
Rahavard Persian Journal: www.rahavard.com
ﻰﺳﺎﻨﺸﻧﺎﺑﺯ ﻪﻠﺠﻣ, Iranian Journal of Linguistics: http://www.kkhec.ac.ir/iranianjournallinguistics.htm
ايران شناسي Iranshenasi, a journal of Iranian studies: www.iranshenasi.net
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