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Il Canto degli
Italiani
Fratelli d'Italia L'Italia
s'è desta, Dell'elmo di Scipio S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria? Le porga la
chioma, Ché schiava di Roma Iddio la creò.
Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Noi siamo da
secoli Calpesti, derisi, Perché non siam popolo,
Perché siam divisi. Raccolgaci un'unica Bandiera, una speme: Di
fonderci insieme Già l'ora suonò. Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte L'Italia chiamò.
Uniamoci,
amiamoci, l'Unione, e l'amore Rivelano ai Popoli Le vie del Signore;
Giuriamo far libero Il suolo natìo: Uniti per Dio
Chi vincer ci può? Stringiamci a coorte Siam
pronti alla morte L'Italia chiamò.
Dall'Alpi a
Sicilia Dovunque è Legnano, Ogn'uom di
Ferruccio Ha il
core, ha la mano, I bimbi d'Italia Si chiaman Balilla, Il suon d'ogni
squilla I Vespri suonò. Stringiamci a
coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò.
Son giunchi
che piegano Le spade vendute: Già l'Aquila d'Austria Le penne
ha perdute. Il sangue d'Italia, Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco, Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò
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Lo Statuto Albertino
La Costituzione Italiana
Tricolore Nazionale
Gli ex Presidenti
Il Tricolore dall'epoca napoleonica
ai nostri giorni.
Canto degli Italiani
Breve storia.
Scritto nell'autunno del 1847 il
Canto degli Italiani, (meglio
conosciuto come Inno di Mameli) divenne ben presto il
più amato canto dell' unificazione.
Scritto dal ventenne patriota Goffredo Mameli fu musicato poco dopo a
Torino da un altro genovese, Michele Novaro.
Il Canto degli Italiani nacque in quel clima di fervore patriottico
che già preludeva alla guerra contro l'Austria.
Fu naturale, dunque, che il 12 ottobre 1946 l'Inno di Mameli divenisse
l'inno nazionale della Repubblica Italiana.
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