La coppa di porfido (e altre curiosità) sulla chiesa di San Zeno
All' inizio della navata di sinistra della basilica di San Zeno, nello stesso luogo in cui per secoli fu conservato il Carroccio del Comune di Verona (distrutto dai monaci tedeschi che vivevano nella vicina abazia...), si trova una grande coppa di porfido che, secondo una diffusa tradizione, fu portata qui da Roma nientemeno che dal demonio! Osservando il manufatto si notano benissimo le unghiate lasciate dal diavolo sulla pietra... Per raccontare come andò la faccenda prendo a prestito la narrazione del veronese Cesare Marchi apparsa nel libro "Grandi peccatori, grandi cattedrali" edito dalla Rizzoli:
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invece Zeno lo umiliò (il demonio), degradandolo a
facchino. All'inizio della navata sinistra della basilica
troneggia una vasca di porfido, del diametro di oltre due
metri, che il santo fece venire dalle terme di Roma,
servendosi della straordinaria forza fisica del principe
delle tenebre. |
In realtà la vasca - del tutto simile al basamento della fontana con Madonna Verona in Piazza Erbe - dovrebbe provenire da qualche edificio termale romano. Fino al 1819 si trovava sul sagrato, poi fu trasportata all'interno della chiesa.
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I ragazzini del quartiere di San Zeno non sono i soli ad aver lasciato una traccia sui muri della chiesa; se osservate attentamente gli affreschi presenti nella navata di destra noterete che molti viaggiatori hanno inciso nomi, date ed alcuni pensieri sulle pitture: alcuni di questi graffiti hanno un preciso valore storico poichè risalgono a parecchi secoli addietro! Dimostrano inoltre che la maleducazione ed il poco rispetto per le opere d'arte non sono prerogativa dei nostri giorni...