Il rosone di San Zeno ovvero la Ruota della Fortuna |
Il rosone, detto Ruota della Fortuna, è opera di maestro Brioloto realizzata verso la fine del XII secolo. Una delle prime grandi finestre del romanico diventate più tardi caratteristica dello stile gotico. Lo stesso tema della Ruota della Fortuna è presente anche in un affresco della torre soltanto parzialmente conservato. È detta "ruota" perché in realtà ha la struttura di una ruota a dodici raggi formati da coppie di colonnette esagonali innestate in un "mozzo" centrale a dodici lobi e, nel cerchio esterno, dai grandi archi a tutto sesto. Quattro cerchi in marmi bianchi, azzurri e tufo formano la cornice e sul penultimo sono scolpite sei figure umane in diverse posizioni. Nella prima l'uomo è saldamente in trono, nella seconda precipita, poi è schiacciato sotto il peso dell'estrema sventura e quindi è in ripresa e risalita. Una scritta latina spiega la simbologia: Ecco che io Fortuna governo sola i mortali -Elevo, depongo, dò a tutti i beni o i mali. Vesto chi è nudo, spoglio chi è vestito - Se alcuno in me confida andrà schernito. (En ego fortuna moderor mortalibus una - Elevo, depono, bona cunctis vel mala dono - Induo nudatos, denudo veste paratos - In me confidit si quis, derisus abibit.)