-=] CAP 6 - La dichiarazione [=-

Restammo a bocca aperta a fissarci senza riuscire a trovare nulla da dire, poi decidemmo di comune accordo che sarebbe stato meglio avviarci verso la città: il sole stava per tramontare e non era saggio rimanere soli nel buio su quelle terre devastate. E poi dovevamo ancora ringraziare Scarlet di quei doni magnifici.

Ci fermammo un attimo a guardare dietro di noi, lo sguardo rivolto verso la casupola dove ci eravamo fermati svariate ore prima e non riuscii a trattenere un sospiro tremante alla vista di quella carneficina.
"Legolas... - dissi in un sussurro - poco prima che il muro di fuoco venisse in nostro soccorso... quando ci stavamo guardando... ero convinta che non ci saremmo mai più rivisti... Che non avrei più rivisto i tuoi occhi... il tuo sorriso."
Preoccupato scese al volo da cavallo, aiutandomi a fare la stessa cosa, e prese le mie mani nelle sue.
"Milady... Lidivien... - sussultai: erano rare le volte che mi chiamava così, troppo rispettoso per pronunciare con facilità il mio nome - non avete idea della paura che ho provato in quel momento..."
Mi avvicinò a sè, stringendomi e guardandomi disperatamente, come a trattenere la mia immagine nel suo cuore.
"Ero certo di non avere speranza... Ero certo che le nostre vite sarebbero andate perdute. Che vi avrei perso..."
Accostò le labbra alle mie, sfiorandole come il vento faceva con i nostri capelli, come nuovamente il sole infuocato del tramonto faceva con la nostra pelle.
Mi accarezzò i capelli, gentilmente.
"Lidivien... - la sua voce era quasi impercettibile - ho avuto paura che le nostre lunghe vite avrebbero trovato riposo. Ho avuto paura di non avere il tempo di potervi dire ciò che provo per voi... Ho avuto paura di non poter più fare nulla con voi..."
Mi guardò intensamente, stringendomi ancora di più.
"Vi amo Lidivien... più di ogni altra cosa... più della mia vita - sfiorò di nuovo le mie labbra mentre diceva quelle parole che affondavano sempre più nel mio cuore - Volete... Vuoi sposarmi?"
Lo guardai sorpresa. Lui notò il mio sguardo e probabilmente pensò di aver azzardato troppo ed allentò la stretta, abbassando gli occhi.
Sorrisi nel vederlo così contrito, e gli passai le braccia intorno al collo, avvicinandolo nuovamente.
"Certo che lo voglio... non desidero altro..." dissi piano.
Mi abbracciò così forte da togliermi il fiato, ma credo di aver fatto la stessa cosa.
Poi mi guardò raggiante, forse anche un po' agitato.
"Bene allora dovremmo tornare in città no?" disse concitato.
"Ehm... Legolas.. credo che prima dovremmo andare a cercare il nano e sperare che non abbia dato fondo alle botti di birra incustodite... Anche se temo proprio che sia accaduto e che dovremmo aspettare domattina."
Poi mi guardai intorno.

Il solo rosso del tramonto spargeva la sua luce sulla distesa di corpi che appestavano il terreno.
Sangue su sangue.
Rossastri bagliori sulle ossa scoperte degli scheletri, danzavano davanti ad i nostri occhi.
"Legolas... certo che questo non sia proprio il luogo adatto per fare una proposta di matrimonio... ecco..."
"uhm credo anche io..."
Ridemmo fino a sfinirci completamente, poi rimontammo a cavallo diretti verso l'improbabile locanda e un nano sicuramente ubriaco.
Scarlet non c'era da nessuna parte, ma il nano, addormentato contro una panca, aveva accanto a sè una nuova ascia scintillante, permeata di potere.

Mi addormentai felice nelle braccia di Legolas, immaginando cosa avrebbe detto il mio maestro a quella notizia.

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