Celio.

La Porta Caelimontana, ora Arco di Dolabella e Silanus (costruito, nell'anno 10 d.C. in onore dei Consoli Cornelio Dolabella e Giunio Silano), è una ricostruzione in blocchi di travertino della primitiva Porta Caelimontana (che faceva parte delle mura Serviane e che sosteneva i condotti dell'acquedotto neroniano che alimentava le fontane e le terme dei palazzi imperiali), davanti alla quale prendevano inizio, nell'antichità, quattro strade, due delle quali, il Clivus Scauri e Via Caput Africae, superstiti con il medesimo nome, via Caelimontana (ora corrispondente a Via di S. Stefano Rotondo) ed il Vicus Ciclopis (ora via della Navicella). La piazza della Navicella era, infatti, un importante nodo stradale, "secolare prerogativa derivatale dalla sua posizione nel punto onde si diramano le varie vallette che frazionano la dorsale del Celio alla sua estremità" e che, a chi ne percorresse le strade "in cerca di quiete e di solitudine o in visita alle vestigia dell'antica Roma", ne offriva certo godimento.


Arco di Dolabella e Silano e particolare della parte interna

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