le recensioni dai GIORNALI
  da  " IL SOLE -  24 ORE ",

inserto letterario di Domenica  24 Giugno 2001

 


 

 

 

 

 

    sito dello scrittore LUIGI TORINO

                                                            SCUOLA

Gli occhi  senza  stimoli del prof.

 Da che parte penderà la bilancia?

Alla fine prevarrà la sfiducia o qualche insegnante delle medie superio­ri sentirà ancora di avere una missione da compiere?

La  maggioranza di chi lavora in quell'ambiente è già stato spinto, temia­mo, verso la conclusione  più sgradevole, e conosce bene il grigiore e le assurdità che tendono a impedire alla scuola lo svolgimento delle funzioni che le sarebbero connaturate.

 La moltitudine estranea, certe cose invece nemmeno se le immagina.

Ecco allora, a guidarla nella scoperta, un libretto che mescola narrativa e medita­zione."  La giornata di un professore" fa vedere quel mondo attraverso occhi quanto più ordinari possibile.

Il protagonista non ha infatti nulla di speciale: ha la sua dose di ideali didattici, unita alla consapevolezza dei limiti imposti dalle circostanze, una superstite volontà di non lasciarsi andare, un normalissimo amore per la vita, un distacco, che però non diventa ribellione, nei confronti delle storture imposte dal ministero.

E insomma il personaggio adatto a far vedere cose incredibili, come la prima tragicomica applicazione dei famosi (o famigerati) sei rossi a uno scrutinio finale, senza che nel lettore  scattino il pregiudizio e la diffidenza.

 Chi non ha idea di certe assurdità, le apprende mentre legge i dialoghi ricorrenti e gradevoli del protagonista con la propria immagine riflessa nello specchio, nel parabrezza dell'auto o nel vetro della finestra, o la descrizione degli altri professori e di qualche studente particolarmente strano e difficile. L'effetto informativo, pur predominante, non cancella dalle pagine la poesia, che salta fuori qua e là, magari con l'accenno alla gioventù che fugge. (Gianni Fochi, IL SOLE - 24 ORE , Domenica 24/06/2001) .

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da "IL SALVAGENTE"

del  30 GIUGNO 2001

Professori alla deriva?

Forse chi insegna oggi soffre di più degli studenti. Specie nel Sud. Un romanzo di Luigi Torino sul disagio di una categoria.

 Mentre tutto questo accade (o non accade) nelle alte sfere, come se la passa un insegnante di ragioneria in uno dei tanti istituti tecnici del Sud? Luigi Torino, che nella scuola ci ha passato una vita, ha scritto un romanzo La giornata di un professore  descrivendo un microcosmo dal quale si comprende bene il disagio di una categoria sempre più sofferente.

L'autore, in realtà pensa di raccontare in primo luogo e difficoltà dei ragazzi e delle ragazze in una regione come la Campania dove i figli della borghesia colta e ricca frequentano licei (classico e scientifico), mentre I'istituto commerciale è destinato agli altri, quelli che hanno bisogno di un diploma che dia subito uno sbocco lavorativo. Ma quale, visto che quasi il 30 per cento dei giovani meridionali affolla le liste dei disoccupati?

E come fa un povero Cristo d'Insegnante, in queste condizioni, a   dire ai suoi allievi: " Studiate, perchè vi servirà".

Oreste, che nel romanzo è l'alter ego dell'autore, sostiene che quando mediamente un giovane impiega dieci anni per trovare un lavoro "la società e le istituzioni che la rappresentano, qualche interrogativo se lo devono pur porre, qualche soluzione al problema devono pur trovarla".

E la  conferma di questa necessità arriva, qualche pagina più in la, da Martuscelli: sua sorella ha frequentato, in passato, lo stesso istituto ed era una studentessa " tutti 8 e 9". Lei, invece, è svogliata, distratta, disincantata.

"Perché non ti applichi come tua sorella?, le chiede Oreste .

  "Professo', appunto mia sorella, si è diplomata con 58, e sapete cosa fa? Impasta!(...) Mia sorella lavora a tempo pieno, in una  ri­vendita di pasta fatta a mano. Credo che, fra non molto, finirò anch'io in camice bianco e bustina in testa con il matterello in mano.

 Capirete bene che, se e cose stanno cosi, il disagio giovanile si riversa anche sugli insegnanti e proprio quelli che più credono nel loro (malpagato) lavoro, si chiedono con maggiore forza il senso di quello che fanno in classe giorno dopo giorno.

Luigi Torino ha scritto un romanzo esile, ma sa  cogliere uno stato d'animo che accomuna una generazione di cinquantenni che al suo esordi in società era convinta di poter cambiare il mondo e che oggi, stranamente rischia di scivolare nell'elogio del tempo che fu.

La giornata di un professore costa 18.000 lire (per 90 pagine) e può essere chiesto a Alfredo Guida editore- Napoli -

(Telefono: 081/290768; E-mail: libri@guida.it)  

   

 

 

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