PROTOCOL #81 - Fighting for Zion
Nelle viscere della terra c’era ancora qualcuno che combatteva.
Ogni anima pareva convogliare verso la gigantesca trivella che aveva preso a lavorare incessantemente al centro della città, intenta a raggiungere le profondità più impensabili.
Le macchine avevano fatto breccia nella cupola ed ora il terrore che Zion provava era all’apice della disperazione.
Le unità APU avevano preso a sparare, sotto la guida del capitano Mifune; gli uomini combattevano le macchine per mezzo di macchine.
Di nuovo.
Il secondo Rinascimento era stato solo l’inizio: ora non c’era alcuno che non ne fosse a conoscenza.
La strenua resistenza degli uomini era quasi inutile in confronto alla mastodontica perforatrice che s’insidiava nella terra e ruotava creando un suono vuoto e terribile, come se a muoversi fosse un altro intero mondo.
A questa si aggiunse ben presto una seconda trivella; anch’essa prese a vorticare su se stessa, sradicando ogni cosa fosse stata costruita in quel sito prima del suo arrivo.
Tra lacrime, sudore e sangue, ognuno contraeva macchinalmente i muscoli, facendo in modo di non essere sopraffatti dal panico, per caricare le armi e sparare.
Caricare e sparare.
Anche gli uomini erano divenuti macchine.
Il massacro era cominciato.