GIUSEPPE CUCINOTTA
Ipnotismo pratico
Ed. Luigi Taranto, Messina, 1924.
PREFAZIONE
[mancano le pagine I e II nell'originale]
forze; e completai la metodologia che ora presento, e per la quale,
se null'altro mi valga a scusarla, valgami il lungo studio e il grande
amore... Il lungo studio de la scienza benefica, bella e umanissima, destinata
a valorizzare le potenzialità latenti de l'anima, a rialzare la
salute de gli uomini, a prevedere le nostre vicende, a smascherare il mistero
che incombe su infiniti formidabili problemi de l'anima umana, che oggi,
si travedono fra le nebbie de l'incognito quid... Ipnotismo: è questa
la chiave che apre la porta che conduce a stabilire le funzioni, i perchè
e i modi di essere di quasi tutto quanto l'occultismo; è questa
la face[*] abbagliante verso la quale si debbono orientare, siccome verso
qual faro, i partigiani de le più alte discipline psichiche, se
realmente essi voglion la luce...
*
* *
Sottoposi al grande scienziato il manoscritto del presente lavoro,
pregandolo di sinceramente giudicare se per avventura la mia, fosse la
metodologia teorico-pratica, dianzi da lui si ben precisata; il metodo
quasi per bambini tanto necessario, che, a vero dire, per disgrazia mancava.
Mi scrisse poche parole personali e "-- al titolo del tuo ipnotismo pratico
con cenni teorici" -- puoi, anzi, dovresti con ragione aggiungere: (Metodo
anche adatto per bambini). Auguri.
*
* *
Debbo credere d'essere felicemente riuscito a risolvere l'arduo problema
in maniera soddisfacente? O forse la bontà e la benevolenza del
valente occultista, ha inzuccherato e di molto, il giudizio riguardo al
lavoro?
Che forse non s'incoraggiano sistematicamente i giovani, che s'ingegnano
a fare qualche cosa?...
Ed è per queste considerazioni, confesso candidamente, che
mi riprometto accertarmi de la reale efficienza del lavoro, aspettando
il giudizio di coloro, che, del tutto profani in materia, lo proveranno
con amore e perseveranza.
Che se poi, per avventura, fossi davvero riuscito a raggiungere
lo scopo; -- più per l'Ipnotismo di cui sono un umile, ma fervido,
ma innamorato e tenace cultore, -- che per la vuota, inutile soddisfazione
di una vanità appagata, -- potrei sinceramente presumere che il
tempo impiegato a preparare questo lavoro, non può di certo chiamarsi,
come spesso e causticamente "a caso o non" dicono i francesi: -- "Un tempo
perduto!".
Giuseppe Cucinotta
COSA È L'IPNOTISMO
L'ipnotismo, ovvero il magnetismo, fu il principio di quasi tutte le pratiche
occultistiche che in oriente, fin dai tempi remoti, si praticavano per
rialzare la salute de gli uomini, e per beneficare o maleficare date persone.
Quelli che lo praticavano, erano speciali sacerdoti. Si credeva, (o
si voleva far credere) che quel potere derivasse da favori sopra naturali,
prodigati da munifici Dei. Ma l'investigazione moderna ha dimostrato a
l'evidenza che ne i fenomeni ipnotici, nulla vi è di straordinario,
di divino o di diabolico; e che si tratta invece di "uno stato nervoso
artificiale di cui le manifestazioni multiple compariscono e svaniscono,
secondo i bisogni de la pratica e ad arbitrio de l'operatore".
Questa è la definizione che de l'ipnotismo dà Charcot,
che fu senza dubbio, uno fra i più eminenti ipnologhi francesi.
É quindi ozioso ripeto, dire che questa scienza, oltre ad essere priva
di misteri e di stregonerie, se tecnicamente praticata, può tornare
di grandissimo utile a l'umanità.
L'ipnotismo è un ottimo agente terapeutico. Come anestetico
è meraviglioso ed innocuo a lo stesso tempo; poi, è uno studio
nobilissimo e bello per ogni persona. Dà le splendide soddisfazioni
de la veggenza[*], sviluppa le facoltà mentali in modo prodigioso,
ci permette di produrre fenomeni del più grande interesse. Ci rende
piacevoli, ammirati, e non di rado temuti. Ci mette in grado di fare tante
altre cose belle, oneste ed umane.
Questo è l'ipnotismo, per chi lo studia con spirito calmo, e
con tenacia grandissima.
LEZIONE I.
Facoltá ipnotiche dominanti, e come si sviluppano.
La fiducia tranquilla e completa in se stesso, però senza albagia,
è una fra le doti migliori per l'operatore. Per riuscir bene ne
la pratica di questa scienza, bisogna tener presenti sempre le due parole:
"Fiducia personale." Agente che la sviluppa al massimo grado, è
l'auto suggestione.
Non domandate cosa sia l'auto suggestione, lo saprete in seguito, a
suo tempo.
Interessatevi a ripetervi mentalmente le seguenti parole: "posso ipnotizzare
facilmente ogni persona".
Questa frase, dovreste ripetervela sempre; ma con calma e convinzione
grandissima, e non pensando altro in quel tempo. In seguito, avrete agio
di giudicare il valore del metodo, che quasi sembra inconcludente.
Lo sguardo richiede allenamento saggio ed accurato. L'occhio dev'essere
brillante, fermo e resistente. L'acqua di mare è indicatissima per
renderlo più forte e lucido: possibilmente, lavatevi gli occhi con
quest'acqua per qualche volta al giorno. Sono pure raccomandabili i gargarismi;
poichè il sale rinforza notevolmente i timbri bassi di voce, li
rassoda e li rende decisi e puri. Cosa importante la voce, in ipnotismo
pratico.
Per lo sguardo, oltre l'acqua salsa è necessaria come ho dianzi
detto, l'educazione. Fissando le proprie pupille in uno specchio per mezz'ore,
si ottiene lo scopo desiderato.
Certamente, non potrete vederne l'effetto, che dopo il lungo, costante,
giudizioso esercizio. Dopo qualche minuto, l'occhio non esercitato a fissare,
ammicca, lacrima, si stanca. Allora si sente il bisogno di sviare lo sguardo,
o di chiudere gli occhi. Non badate a queste piccole e temporanee torture:
esse spariranno in un tempo relativamente breve. Con sforzo di volontà,
immobilizzate le vostre pupille a lo specchio; non curate punto le lacrime
che scorreranno da gli occhi: asciugatele con una pezzuola, ma seguitate
a fissare.
Questo è il metodo più rapido e razionale onde acquistare
la fissità anormale de lo sguardo; dote tanto necessaria (in certi
casi), a l'ipnotizzatore.
Non occorre dire che bisogna esercitarsi piú volte al giorno,
e che lo sviluppo de lo sguardo aumenta in ragione diretta a l'esercizio
che si fa. Questa è logica. Evitate di guardare la luce, perchè
essa attutisce il bagliore de l'occhio magnetico. Anche quando non vi esercitate
allo specchio, tenete sempre gli occhi aperti. In poco tempo questo lavoro
diventerà naturale; ed allora i vostri occhi si manterranno abitualmente
fermi, spalancati: fortissimi.
Perseguendo lo sviluppo de lo sguardo, usate pure l'auto suggestione,
facendo ogni mezzo per secondarlo. Esempio: "Il mio occhio è brillante,
è fortissimo, è immensamente magnetico". Se per natura avete
il nervo ottico debole, fatevi fare da qualche oculista una quantità
convenevole di iniezioni di stricnina vicino a le tempia.
Il calore animale richiede pur esso razionale sviluppo. Stropicciatevi
ogni momento le mani, ed esercitatevi a far con le dita come quanto si
spruzza l'acqua, avendo le mani bagnate.
Per rendere morbide le mani, usate una soluzione di glicerina e tannino;
o di vasellina e tannino in parto uguali, aggiungendo una goccia di un
qualsiasi profumo. Esercitate la mano a produrre quel certo solletico come
di carezza, che piace tanto e scuote. É fruttuoso il combaciare i polpastrelli
de le dita: pollice, a pollice indice a indice e così via, restando
alcuni minuti in tale posizione. Praticate spesso questi esercizi, poichè
sono molto necessari.
LEZIONE II.
Preparazione
Avendo eseguito per alcuni giorni gli esercizi anzidetti, studiate poco
per volta e molto bene le seguenti lezioni, fino a quella del risveglio.
Prego lo studente di non intraprendere lo studio e la pratica di una
lezione senza essersi completamente persuaso di quanto spiega la lezione
precedente. Questo consiglio importantissimo, non ammette eccezioni di
sorta.
Prendete dunque la persona che deve far da soggetto ne le prime esperienze,
e preparatela a la prova.
Cade acconcio[*] determinare il carattere de l'ipnotizzatore. Siate
calmissimo e completamente padrone di voi stesso, contegno serio e benevolo,
ma senza affettazione.
Per le prime prove, scegliete un ragazzo od una ragazza. L'età
più acconcia, è fra i 6 e 15 anni; ma se non vi è
possibile, preferite una donna. I tipi mansueti ed obbedienti, formano
i soggetti ideali per il principiante. Non credete -- come volgarmente
si afferma, -- che i nervosi siano suscettibili a l'ipnosi, e perciò
si addormentino più presto de gli altri. Tenete presente che è
difficile per il nervoso concentrare l'attenzione senza eccitarsi; e l'eccitazione,
certe volte ostacola il prodursi de l'ipnosi.
Quindi, si richiede un lavoro maggiore da parte de l'operatore. (S'intende
che parlo ne i riguardi di un operatore che è "a le prime armi"
poichè, per un buon pratico, il nervoso, è soggetto facilmente
dominabile.
Convincete il soggetto sul fatto che l'ipnotismo non può causargli
male, che esso è sommamente benefico in molte malattie, e che forse
lo metterà in grado di vedere cose lontane, che gli svilupperà
la memoria e l'intelligenza, che lo divertirà. Ditegli che l'ipnotismo
non ha niente di straordinario e di pauroso; asserite che proprio somiglia
al sonno naturale.
Assicurate il soggetto che non l'ipnotizzerete la prima volta; ma che
solamente l'eserciterete. Insomma, levate de la sua mente ogni timore,
adescate la sua curiosità, convincendolo de la vostra attitudine.
LEZIONE III.
Lo stato d'inerzia, ne la produzione del sonno ipnotico.
Lo stato d'inerzia consiste nel rendersi morto (come volgarmente si dice)
di svitalizzarsi, rilassarsi, mettersi in uno stato di completo abbandono.
Insegnate molto bene al soggetto il modo di rendersi inerte; cosa elementarissima
del resto.
Sedete e fategli osservare come deve stare, e controllate se ha capito.
Fatelo sedere, e alzategli un braccio che gli abbandonerete a l'altezza
de la spalla.
Se rilassamento vi sarà, il braccio piomberà in giù,
come un corpo morto.
In caso contrario, senza irritarvi, spiegate di nuovo il procedimento
e fate riprovare.
LEZIONE IV.
Come si concentra l'attenzione del soggetto.
Quando il soggetto è capace di mettersi in uno stato di completo
abbandono e volete provarvi al ipnotizzarlo, il primo lavoro, dev'essere
il concentrare la sua attenzione, ogni suo pensiero, su l'idea del sonno.
Fategli ripetere mentalmente questa o qualche frase identica nel significato.
"Ho tanto bisogno di dormire, sto dormendo".
Consigliatelo con serietà di fare il possibile per addormentarsi
quietamente; dite al soggetto di non pensare ad altro, che a dormire.
Ditegli che si sta addormentando, come fa la sera nel suo letto. Non
fate rumore, non parlate forte, non ammettete alcuna persona a le prime
sedute. Contentatevi d'essere solo col soggetto; così non c'è
il movente di sviare l'attenzione dal lavoro, e nessuno controlla se avrete
de l'incertezza, sa farete completamente bene o no. Comprenderete di leggieri[*]
la capitale importanza di tale condotta.
"Solità[*] e Santità" diceva una vecchia celebrità
de l'ipnotismo pratico, che ebbi la fortuna di conoscere e di veder lavorare.
Se avrete l'abilità di convincere il soggetto sul fatto certo
ed assoluto de la completa innocuità del sonno ipnotico; se l'avrete
preparato in modo da levargli la paura de l'ipnotismo, se l'avrete entusiasmato
descrivendo i beneficii ch'esso può renderci, potrete avere la certezza
di riuscire ad ipnotizzarlo, (cosa del resto facilissima!)
LEZIONE V.
Avvertenze importanti.
Precedentemente, ho detto di far capire al soggetto che non l'ipnotizzerete
subito, ma che l'eserciterete soltanto.
Il raggiungimento di due scopi importanti, consiglia di procedere così.
Anzitutto, il neo ipnotizzatore, non sempre possiede di colpo l'attitudine
d'ipnotizzare un soggetto nuovo; secondo, che il soggetto, (cioè
la persona che deve essere ipnotizzata); non sempre si trova predisposta
a subire l'ipnosi.
Spesso i soggetti ne le prime prove sono nervosi, e difficilmente arrivano
a concentrare i loro pensieri, anche facendo de gli sforzi per dominarli.
Solo chi ha lunga pratica, può presumere d'ipnotizzare in prima
seduta un soggetto nuovo a l'ipnosi.
Adesso esporrò alcuni de i metodi più facili e perfezionati
per produrre l'ipnosi, metodi moderni, di efficiente rendimento e di semplice
impiego.
Raccomando di praticare spesso gli esercizi precedentemente spiegati
ed elencati, e di studiare ed esperimentare le lezioni, ne l'ordine onde[*]
sono scritte. Cercate pure di formarvi un esatto concetto pratico e teorico
di quanto vado esponendo. Non trascurate alcun consiglio, non siate impulsivi
nel condannare o nel portare a le stelle un qualsiasi procedimento; e sopratutto,
non tralasciate i dettagli, non di rado creduti inutili, ma a torto.
Il principiante, colto od anche dotto per quanto possa essere, non
è in grado di giudicare con competenza, sul valore di un metodo
o di un esercizio, perchè non ha la pratica nel ramo ipnotico sperimentale.
Giudicherete poi.
Oltre, raccomando di non sbigottirsi, nè di entusiasmarsi: restate
calmi, non scoraggiarsi se non si riesce a perfezione ne gli esperimenti.
Nessuno è diventato bravo in un paio di giorni, e parlo di chi
esercita i piccoli mestieri. Che dire de l'ipnotismo, di questa scienza
bella e facile, ma che richiede tanta copia[*] di energia, d'intelligenza
e di perseveranza prima di lasciarsi possedere? Il tempo cambia in seta
la foglia del gesso[*].
Ecco tutto!
LEZIONE VI.
Primo metodo per produrre il sonno ipnotico.
Per maggiore facilità e chiarezza, dividerò in tempi il primo
metodo d'ipnotizzare.
Tempo I.
Fate rilassare molto completamente il soggetto, fatelo sedere comodamente,
e inducetelo a concentrare ogni suo pensiero, su l'idea del sonno.
È necessaria la quiete piú completa e la convinzione nel soggetto
che il sonno ipnotico non gli fa male. Insisto su questo.
Allargate l'indice ed il medio de la mano destra, e ponete le due dita
vicino a gli occhi del soggetto, (che li terrà aperti).
Il soggetto deve pensare solamente che ha sonno, che sta per addormentarsi
e niente altro. Deve guardare intensamente le vostre dita per circa tre
minuti od anche meno; ciò, nel caso che gli occhi del soggetto non
si chiudono prima.
Invitatelo spesso a pensare che ha molto sonno, suggerite che sta dormendo.
Parlate a voce bassa, e con sicurezza e convinzione.
Tempo II.
Seduto di fronte al soggetto, ordinategli di guardarvi ne gli occhi, senza
distogliere l'attenzione del vostro sguardo.
Lo dovrete guardare proprio ne gli occhi, pensando esclusivamente che
il soggetto non può resistervi, e che deve addormentarsi subito.
Il vostro sguardo, dev'essere già esercitato a mostrare una
decisa espressione d'imperio. Lo guarderete così, fermamente, quanto
piú potrete.
Gli occhi del soggetto lacrimano, si chiudono; il suo respiro diventa
debole, irregolare; egli china un pò la testa, (quasi sempre, con
tendenza di piegamento sul lato sinistro) e dopo qualche istante si assopisce.
Se il soggetto non oppone resistenza, cioè, quando vuole pensare
a dormire ed ha fiducia ne l'abilità de l'ipnotizzatore, e specialmente,
quando le istruzioni vengono integralmente e precisamente applicate, il
sonno ipnotico si produce cosi presto. Proprio in pochi minuti.
Se il soggetto resiste e non chiude gli occhi, (e sentite i vostri
molto stanchi,) con voce bassa e ferma dite improvvisamente; "Chiudete
gli occhi stretti" ed ora, servitevi di quanto indica il [il paragrafo
finisce qui. -NdR]
Tempo III.
Passati un cinque secondi da l'occlusione, ordinate: "aprite gli occhi"
e poi con l'intervallo anzidetto: "chiudete strettamente gli occhi".
Questa manovra si può ripetere parecchie volte. Al momento de
l'occlusione, dovrete premere su i globi oculari del soggetto, esercitando
una discreta pressione con i due pollici. Fate in modo che la pressione
agevoli l'occlusione: strisciate lievemente i pollici su i globi oculari
del soggetto, e ciò, fino a la congiunzione perfetta de le palpebre.
Si tratta di una manovra che produce grande sonnolenza, se ben seguita.
La pressione non deve essere forte, non fate male al soggetto. Accorgendovi
de i sintomi de la sonnolenza, mantenete il soggetto in continua suggestione.
Con voce bassa e sicura ma a tempo, dite: "Dormite, dovete dormire, state
dormendo, pensatelo. Vedo che sentite il bisogno di dormire, poichè
avete molto sonno. (Spesso, ordinate deciso:) Respiro profondo, profondo
dico, profondo. Ne lo stesso tempo, picchiettate con la destra sul petto
del soggetto, come per fargli intuire che deve respirare più profondamente.
Respirate voi pure più volte nel modo indicato: è facile
che il soggetto v'imiti, anche senza ordine. Badate al modo di parlare;
poichè può dipendere proprio da ciò l'esito de l'esperimento.
Non vi distraete, pensate di avere l'attitudine di dominare il soggetto.
Fermate la mente su ciò che fate; solo così si può
ottenere un risultato soddisfacente.
Tempo IV.
Stropicciatevi le mani palma contro palma, e mettete i pollici lateralmente
in contatto, al centro superiore de la fronte del soggetto; proprio, al
punto ove cominciano i capelli. Come si vede, tutte le dita -- tranne i
pollici, -- poggiamo su i lati de la testa del soggetto. L'operatore deve
stare a le spalle del soggetto, e costui deve tenere la testa interamente
rovesciata, e gli occhi strettamente chiusi.
Con movimento simultaneo, scendete i pollici fin sul principio del
naso del soggetto. Ogni pollici deve passare sul ciglio corrispondente,
per arrivare a la tempia, ove premerete leggermente per qualche secondo.
Raccomando di praticare adagio e sempre con la stessa velocità,
e di premere un poco in tutto il passo. di più a le tempia.
Il movimento de i pollici, dev'essere simultaneo in velocità
ed uguale in precisione e tensione. Questo passo, deve ripetersi per un
minuto o due.
Finitone uno per cominciare l'altro, si portano i pollici al punto
di partenza; e senza farli toccare con la fronte del soggetto, si ricomincia
il lavoro nel modo su esposto.
LEZIONE VII.
Seguito e dettagli del metodo.
L'ipnosi si è positivamente ottenuta dopo quest'ultimo passo; in
caso contrario, si smetta di operare per ripigliare alcune ore dopo, oppure
il giorno appresso "possibilmente a lo stesso luogo".
La produzione del sonno ipnotico, si può rudimentalmente conoscere
alzando un braccio del soggetto influenzato, per abbandonarglielo a l'altezza
de la spalla. "Riportarsi intieramente a la lezione terza.
Se il braccio cade come un corpo pesante, e poi, rimane inerte ne la
posizione che ha preso cadendo, l'ipnosi è stata prodotta. Regola
generale.
Altro buon mezzo, è l'esperimentare su la sensibilità
del soggetto. Pizzicate le sue mani. Se il soggetto non dà segno
di sentire dolore, vuol dire che più o meno profondamente, è
ipnotizzato.
Può anche accadere che il braccio del soggetto resti sospeso
a metà de l'altezza, o ne la posizione in cui l'avrete abbandonato.
Può anche scendere in grembo lentamente, ad intervalli di qualche
secondo fra un abbassamento e l'altro. Pure in questi casi esiste l'ipnosi:
solo, vi è differenza nel grado di sonno ottenuto.
Prendete l'abitudine di studiare il soggetto. Da la sua gola, esce
un rantolo speciale che va mano a mano sperdendosi. Il colorito del suo
viso diventa, anzi, può diventare alquanto scialbo[*], i lineamenti
perdono un pò de la mobilità naturale. Ma ciò, non
in tutti gli stati ipnotici.
Questa crisi del soggetto, impressiona moltissimo i principianti che
credono già una catastrofe irreparabile, il fenomeno ipnotico più
semplice e comune (1).
Spiegherò questo ed altri stati di crisi ipnotica; ma ora, il
metodo per fugare l'incubo immaginario.
LEZIONE VIII.
La produzione de l'obbedienza automatica nel soggetto.
Mettete il pollice de la mano sinistra su la tempia destra del soggetto,
e le dita su la tempia sinistra. La testa del soggetto dev'essere sostenuta
de la vostra mano. Con la palma de la vostra destra, stropicciate per circa
un ½ minuto, il centro de la testa de l'ipnotizzato.
Questo massaggio, vien praticato un pò forte e sveltamente,
ma sempre con uguaglianza di pressione. Sollevate la testa al soggetto
ed ordinate piano: "aprite gli occhi". Se il soggetto si prova invano ad
obbedire, aiutate con i vostri pollici l'esecuzione del comando dato. Calma
e decisione nel procedere.
Aprite leggermente e lentamente le palpebre de l'ipnotizzato dicendo:
"vedete che li potete aprire?". Brevi pause sono necessarie fra un procedimento
e l'altro.
*
* *
Dopo il massaggio anzi[*] indicato, il soggetto comincierà a
rispondere con voce un pò nasale ad ogni vostra domanda, e ubbidirà
quasi a tutto ciò che gli ordinerete con decisione; poichè,
mediante quel massaggio, egli entra in uno stato di sonno affine al sonnambulismo.
Se volete provare, ordinate al soggetto di mangiare o di bere qualcosa,
di ridere, di cantare ecc.
Passata mezz'ora o poco più, dal principio de la seduta, svegliatelo,
servendovi del metodo specificato ne la lezione "Risveglio".
Prima di provarvi ad ipnotizzare, leggetela parecchie volte; senza
andare oltre a curiosare ne le lezioni seguenti.
Ciò, è nel vostro interesse, tanto per evitare confusioni
dannose.
LEZIONE IX.
Il Risveglio.
Per svegliare un ipnotizzato ditegli:
"Vi sentirete benissimo, non avrete dolore a la testa, nè in
alcuna parte del corpo (pausa).
Sarete di buon umore, e contentissimo d'esservi fatto addormentare.
Starete tanto bene, come mai lo siete stato prima. Capite? Ripetete
un quattro volte l'ordine su specificato, indi suggerite:
"Pronto... svegliatevi. sveglio su...., sveglio dico così".
Nel suggerire "Sveglio" dategli un colpettino a la fronte con la mano
destra, o scuotendolo leggermente. Se volete, soffiategli in viso con un
ventaglio; od anche con la bocca.
Potete star sicuri che il soggetto si sveglierà immediatamente
che voi lo vorrete; non solo, e che si sentirà tanto bene da voler
subito bere e mangiare. Questo accade spessissimo.
Quanto di pauroso, pericoloso, letale alcuni sentenziano sul risveglio
ipnotico; è pura favola, incoscienza, e qualche volta cattiveria
derivata da l'interesse di taluni, a che la pratica de l'ipnotismo non
si propaghi.
LEZIONE X.
Altri dettagli al metodo "Risveglio"
Alcuni ipnotizzatori si servono di passi ipnotici per svegliare i soggetti.
Questi passi consistono nel portare lentamente le mani dal basso in alto,
fin su la testa de l'ipnotizzato. Si debbono fare a pochissimi centimetri
di distanza del corpo del soggetto, e rapidamente.
Operando i passi ipnotici e volendone cominciare un altro, si chiudono
le mani e si scendono a i fianchi de l'ipnotizzato. Ai passi anzidetti,
si può sostituire un ventaglio o un oggetto atto a far vento.
Anche in questo caso, bisogna ventare[*] dal basso in alto. I passi
praticati da l'alto in basso, (fatti con le mani) predispongono a l'ipnosi,
e non al risveglio.
LEZIONE XI.
Continuazione
Buon metodo per svegliare un soggetto, è anche questo mio speciale.
Può usarsi con certezza di successo, ne i pochissimi soggetti che
resistono a le suggestioni del risveglio.
Dire molto risolutamente. "Conterò fino a dieci, e ad ogni numero
da me detto, dormirete meno fortemente".
Al numero dieci, vi sveglierete completamente; non potrete più
dormire, è impossibile... capite? É impossibile.
Contate: Uno... due... tre... ecc. finchè, arrivando al numero
stabilito, scuoterete l'addormentato dicendo:
"Presto svegliatevi; svegliatevi dico." Potrete anche spruzzargli in
faccia alcune goccie d'acqua. Se dopo queste pratiche, il risveglio non
si è ottenuto, non vi allarmate. (Ma ciò, capita mai).
Se vi piace, seguitate a provare; in caso contrario fate coricare su
un divano l'ipnotizzato o lasciatelo tranquillo. Dopo qualche ora o più,
il soggetto si sveglierà spontaneamente, senza risentire il minimo
disturbo. Qualche caso di resistenza al risveglio (neanche l'1, su 150
generalmente) deve addebitarsi solo a poca attitudine de l'operatore.
Il dar troppa confidenza ad un soggetto in ipnosi, può influire
su i riguardi de le suggestioni nel risveglio.
Ciò, si spiega col fatto che molta gente, immersa nel sonno
ipnotico, provando gran piacere in esso, abusa de la confidenza che l'ipnotizzatore
le accorda; e non si vuole svegliare, o si sveglia a malincuore. Nessuna
paura quindi, poichè non v'è proprio nulla da temere.
LEZIONE XII.
Stadi d'ipnosi e loro caratteri.
(Teoria di Nanci)
Siccome ritengo importante questa limitata conoscenza teorica per chi intraprende
la pratica de l'ipnotismo; tratto brevemente, elementarmente la tesi. Ho
già detto che accenno proprio al necessario, a l'indispensabile
nel riguardo de la teoria.
... Quando in Francia, culla del moderno ipnotismo; si fondarono le
scuole famose de la Salpetraire di Nancj, successero molte polemiche scientifico-sperimentali
fra esse scuole. Charcot e la Salpetraire, sostenevano che ne l'ipnotismo
non esistono che tre stadi classici denominati: Catalessi, Letargo e Sonnambulismo;
oltre a due stadi poco importanti, detti intermedi o secondi: Letargo lucido
e fascinazione od estasi.
Ma la scuola di Nancj, asseriva che i tre stadi anzidetti, si producono
raramente in tutta la perfetta e rigorosa caratteristica (psico-fisiologica)
su i soggetti; -- e, se si producono, -- è solamente ne gli allenati
a lunghe sedute ipnotiche, o in gente anormale, segnatamente nevrotica.
L'ipnotismo de la scuola di Nancj, insegna che ne la gente che per
le prime volte vien sottoposta a l'ipnosi, si produce un certo grado di
assopimento, di rilassatezza più o meno totale, di sonno anche;
ma raramente nel neo-soggetto, si riscontrano i caratteri assoluti di alcuno
fra gli stadi ipnotici che Charcot e la sua scuola chiamò "Classici".
Praticamente, a mio vedere, è esatto quanto afferma la scuola
di Nancj; e gli stadi del sonno ipnotico su soggetti non allenati, son
proprio quelli rilevati da gli ipnologhi di cotesta scuola.
Con l'affermare questo, io sono molto lontano non solo dal dire, e
dal pensare che le indagini del geniale caposcuola de la Salpetraire e
de i suoi coadiuvatori fossero imprecise; ma, dico che il campo d'osservazione
di Charcot, era formato di soggetti prettamente isterici; mentre le indagini
de la scuola di Nancj erano fatte su soggetti isterici, e pure su soggetti
non isterici. Bisogna tener presente questo dato di fatto d'importanza
capitale.
Riporto a la meglio, e più semplicemente che posso, la classifica
de le due scuole, illustrandola con una biografia diagnostica de gli stati
sonnici.
Prego molto di studiare attentamente questa lezione, e sopratutto di
applicarla sperimentalmente.
Fra le classifiche de la scuola di Nancj, scelgo quella del Liebault.
Questo distinto medico e ipnotista, ha diviso in gradi i diversi fenomeni
di assopimento ipnotico, facendone sei.
Liebault, scinde in due parti gli stadi ipnotici, cioè: in stadi
con sonnolenza, e stadi con sonno. De i sei gradi o stadi de la sua classifica,
quattro di essi sono con sonnolenza.
In questi casi, il soggetto non dorme veramente; sente quanto si dice
intorno a lui, può rifiutare una suggestione se vuole. Spesso, tornando
a lo stato normale, dice di non essere stato ipnotizzato, ricorda quanto
accadde durante la seduta.
Insomma il soggetto non dorme: è semplicemente propenso al sonno,
che, se non venne in quella seduta, non mancherà ne le successive.
Gli altri due gradi, il quinto e il sesto, sono gradi o stadi sonnici
o sonnambolici. In questi due ultimi gradi, l'operatore ha maggiore dominio
sul soggetto. Non vi è ricordo al risveglio, sebbene il ricordo
si può ottenere per suggestione; il soggetto è suggestionabile
e allucinabile, vi è la possibilità de la post-ipnotica.
Ecco in poche note la classifica del Liebault:
A) Nel primo grado vi è rilassamento completo, propensione a
l'ipnosi, caratteristica confusione d'idee nel soggetto.
B) Nel secondo grado vi è inizio di una crisi catalettiforme.
Il collo del soggetto diventa poco pieghevole, anche il tronco e le giunture
acquistano una certa rigidità.
Alzate le braccia o le gambe del soggetto, ed esse resteranno ferme
e rigide per parecchi minuti. Respiro debole e raccoglimento caratteristico
nel corpo del soggetto.
C) Nel terzo grado, l'ipnotizzato si trova ne la impossibilità
materiale di sospendere un qualsiasi movimento del suo corpo, già
comandato per suggestione; o impresso, azionato, de le mani de l'operatore.
Per esempio, se ordinate al soggetto di dondolare la gamba, il braccio
o la testa; se gli fate girare le mani una intorno a l'altra con i pugni
chiusi, egli, non può astenersi dal farlo continuamente.
Se poi gli ordinerete la cessazione del movimento, il soggetto si trova
ne la impossibilità di obbedire.
Il movimento de le membra del soggetto, deve fermarlo l'ipnotizzatore.
Questo grado d'influenza, si distingue col nome di automatismo articolare
e rotante.
D) Nel quarto grado, vi è forma concreta di assopimento, non
di sonno ipnotico profondo. Il soggetto può essere allucinabile.
Alcune volte, -- se domandato -- non conosce il luogo ove si trova,
non vede altra gente che l'ipnotizzatore, non sente che la parola di costui.
In quel momento, -- oltre l'ipnotizzatore, non esiste persona o cosa al
mondo per il soggetto. Quando torna a lo stato di veglia, generalmente,
ricorda ciò che l'ipnotizzatore gli ha detto durante la seduta.
E) Nel quinto grado, vi è sonno sonnambolico concreto e caratterizzabile,
con suggestibilità ed allucinabilità durante la crisi. Il
soggetto non ricorda al risveglio ciò che accadde durante l'ipnosi.
Nel resto, analogia col quarto grado.
F) Nel sesto grado, si distingue il sonno sonnambolico autentico e
profondo: niente ricordo al risveglio, sebbene il ricordo può provocarsi
per suggestione, (cioè, ordinando al soggetto ipnotizzato di ricordare
ogni cosa quando sarà sveglio). I caratteri di cotesto grado, si
somigliano quasi completamente con quelli de lo stato classico che Charcot
definì: Sonnambulismo.
LEZIONE XIII.
Gli stadi ipnotici secondo Charcot e la Salpetraire.
L'ipnotismo ha vari stadi principali o classici, ed altri che comunemente
si appellano intermedi o secondi.
Gli stadi classici, come ho già detto, sono: catalessi, letargo
e sonnambulismo.
Catalessi
La catalessi è la prima a venire nel soggetto quando lo s'ipnotizza;
e questo stadio lo abbandona presto. In questo caso, a la catalessi succede
il letargo. I caratteri de la catalessi, sono chiari e distinti. Assoluta
rigidità e immobilità nel corpo del soggetto. Il catalettico
diventa molto rigido, e può sopportare sul corpo de i pesi straordinari.
Le sue membra possono restare per intiere mezz'ore in una determinata posizione,
-- anche in quella più incomoda, senza che il soggetto ne risenta
fatica.
In rapporto a tale straordinaria supernormale tensione nervosa, gl'ipnotisti
teatrali più celebri producono i così detti "quadri catalettici"
e molti altri esperimenti impressionanti e singolari. (In seguito, insegnerò
i metodi per produrre alcuni di questi esperimenti).
L'occhio del catalettico è un pò vitreo e smorto, le
palpebre sono ferme, e spesso incompletamente chiuse. Il suo respiro è
quasi sempre fievole ed ineguale; può anche essere rantoloso, specialmente
a l'inizio de la crisi.
Di tutti i sensi, il catalettico conserva in qualche modo l'udito e
la vista. La sensibilità tattile è una incognita per il soggetto.
Se la catalessi è ben sincera, potete punzecchiare, bruciacchiare,
battere il soggetto, senza ch'esso senta dolore.
A lo stato di veglia, egli, non ricorda ciò che ha fatto, visto
o sentito durante la crisi.
LEZIONE XIV.
Letargo
I caratteri de la letargia sono del tutto opposti a quelli de la catalessi.
Per far passare un catalettico in letargo, chiudetegli semplicemente
e nel modo più completo le palpebre con i vostri pollici, esercitando
al tempo stesso una leggiera pressione su gli occhi del soggetto.
Ne l'ipnotizzare un isterico, il letargo si manifesta subito dopo la
breve catalessi. Spesso, si produce quasi di colpo, tanto da far notare
appena lo stadio transitorio brevissimo di catalessia.
Il letargico, ha qualche somiglianza al morto. Alzategli le braccia,
le gambe, ed esse cadranno pesantemente; inerti, passive.
Tiratelo leggermente da una parte, ed esso cadrà, se l'ipnotizzatore
non lo sosterrà in tempo. Toccategli la testa, -- pure con un dito
solo, -- ed essa si piegherà subito de la parte opposta. Respiro
debole e rantoloso, sguardo senza espressione, sensibilità generale
e facoltà mentali quasi del tutto paralizzati. Ecco il letargo.
Non è mestieri specificare l'oblio completo che il soggetto ha al
suo risveglio, e la impossibilità di fare qualsiasi movimento volitivo
durante la crisi. Particolare curioso in certi letargici, è il continuo
aprire e serrare de gli occhi. Lo faccio notare, perchè lo studente
non si trovi di fronte ad un così detto... fatto nuovo, e si impensierisca
riscontrandolo in qualche soggetto eminentemente nervoso.
LEZIONE XV.
Proprietà de la catalessi e del letargo
Volendo cambiare la catalessi in letargo, è sufficiente premere
su le palpebre del soggetto (catalettico), oprando leggermente con i pollici.
Se da la letargia si vuol far passare il soggetto in catalessi, apritegli
le palpebre (sempre praticando con i pollici). Agendo così, su una
palpebra sola nel soggetto in catalessi, la metà del corpo corrispondente
a la palpebra entra in letargo: il resto del corpo permane in catalessi.
Aprendo un occhio al letargico, quella parte del corpo corrispondente
a l'occhio, va in catalessi; l'altra resta in letargo. Ad ogni manovra
tendente ad ottenere questi fenomeni, unire la suggestione. Non è
necessario questo; è vero, ma non è neanche inutile. Per
la produzione de la parziale catalessi, suggerite che la metà (specificata)
del corpo del soggetto, sta per diventare rigida, mentre il resto de la
sua persona resta inerte. Per la produzione del letargo, suggerite il contrario.
Sono esperimenti, -- direi meglio "virtuosità tecniche" -- che,
se ben eseguite, destano lo stupore nel pubblico, ne i dilettanti d'occultismo,
ed anche in quasi tutti i medici...
Sono segreti sperimentali, praticati solo da i più
[mancano la pagina 25-26 nel originale]
poco importanti. La differenza lievissima, può essere distinta
da i grandi pratici d'ipnotismo.
LEZIONE XVIII.
Estasi o fascinazione
In queste crisi il soggetto -- sempre da sveglio, -- ricorda per intero
ciò che fece e che gli fu detto durante l'ipnosi. Può muoversi
a piacere suo, parlare, camminare: pare, anzi è completamente desto.
Degna di nota, è la sensibilità del soggetto per le suggestioni
e per le allucinazioni.
Mediante la semplice asserzione recisa,[*] -- sempre accompagnata dal
gesto; -- il soggetto vedrà ciò che a l'ipnotizzatore piacerà
suggerire. Lieve tremito de i denti qualche volta, ma raramente; occhio
un pò più brillante del solito.
LEZIONE XIX.
Letargo lucido
Questa crisi è un vero e proprio letargo a lo stato di veglia, poichè
il soggetto non può muoversi in nessun modo e per nessuna ragione,
pure essendo desto. Anche in questo secondo stato, il soggetto ricorda
quel che gli accade in ipnosi. La vista e l'udito sono attivi; gli altri
sensi e le parti del corpo, sono invece completamente letargiche. Il letargo
lucido può prodursi pure senza che il soggetto isterico si sia trovato
in ipnosi; e può anche essere il risultato di una istantanea e fortissima
emozione. Una gran paura, un gran dolore, una gran gioia, una qualsiasi
intensa e improvvisa. (2)
LEZIONE XX.
Importanti chiarimenti teorici
Faccio notare che tutte le persone possiedono un grado personale di suscettibilità
a l'ipnosi. Tizio, dopo un minuto che si sottopone a l'ipnosi, puó
entrare nel quarto grado Liebault; un altro Tizio dopo una mezz'ora, arriva
a stento ai gradi più leggieri d'influenza. In questo caso, può
trattarsi di poca abilità ne l'ipnotizzatore, o semplicemente di
grado di suscettibilità naturale del soggetto. Assioma importante:
ogni soggetto possiede un proprio grado di suscettibilità naturale a
l'ipnosi, e, oltre quel grado non può andare, se non dopo razionali e continue
sedute ipnotiche che avanzano, o possono con molta probabilità, avanzare
il grado di suscettibilità a l'ipnosi, e quindi il grado di sonno.
Se s'ipnotizza un soggetto alienato, questi, in ipnosi, prende generalmente
lo stadio di sonno più alto che la sua suscettibilità gli
permette. Praticare oltre per ottenere un sonno più profondo è
poco fruttuoso, (ma non inutile però).
L'intensità del sonno ipnotico può essere diminuita per
suggestione, tanto che dal sonnambulismo può arrivarsi a i gradi
primordiali d'influenza.
Ma da i primordiali gradi d'influenza, non si può andare a gli
alti gradi ipnotici, che, ne i soli soggetti che possiedono quegli alti
gradi di suscettibilità. Se l'ipnotizzatore stimola nel soggetto
la produzione di gradi ipnotici non possieduti dal soggetto, costui resta
nel più alto grado ipnotico permesso de la sua personale suscettibilità.
(Grado ipnotico di temperamento).
Le suggestioni, le manovre tattili, ecc. non possono far altro che
rendere più spiccato, più perfetto il grado naturale d'ipnosi;
ma riescono ad aumentarlo molto difficilmente.
Solo l'allenamento, può avanzare il grado di suscettibilità,
poco per volta, lentamente, continuamente.
LEZIONE XXI.
Condizione mentale del soggetto durante l'ipnosi.
Il soggetto è privato de la facoltà di valutare, di ragionare
e di pensare ed agire a modo suo, per il fatto che l'ipnosi paralizza temporaneamente
il lui, le su dette facoltà mentali.
Quindi, si trova in condizione di obbedire macchinalmente a qualunque
ordine ricevuto. La mente del soggetto, essendo privata da la facoltà
di ponderare, di coordinare una qualsiasi idea, essendo priva de la logica,
accetta ed esegue a la cieca un consiglio, un comando, ecc. (suggestione)
che l'ipnotizzatore si piace ordinare. (3)
SEGUE LEZIONE XXI.
Le condizioni mentali del soggetto
Su lo stato mentale del soggetto ipnotico in crisi, si ritiene che le di
lui facoltà mentali attive, essendo paralizzate da l'ipnosi, perdono
il potere di vagliare un comando o una proposta (suggestione) che ad esse
proviene.
Per ciò, le altre facoltà, le passive, non essendo controllate,
accettano "macchinalmente, automaticamente, meccanicamente," qualsiasi
affermazione o comando che ad esse proviene.
Mi dispiace di non poter essere d'accordo con molti miei colleghi o
maestri, ma metto molto in dubbio tale asserto, per le osservazioni che
ora esporrò.
Prima di tutto: si afferma che l'ipnotizzato perde l'uso de le facoltà
coscienti, e fra le altre la volontà e la logica. In una parola,
si asserisce che il soggetto non può neanche sommariamente ragionare
su una cosa a lui comandata da l'ipnotizzatore e che quindi diventa un
gingillo ne le mani de l'operatore. Cosa questa, completamente non vera,
se consideriamo che la realtà c'insegna come le facoltà ragionanti
in ipnosi, si acuiscano in modo straordinario.
Per convincersi di ciò, basta analizzare -- pure superficialmente
-- un soggetto in stadio sonnambolico, stadio, a mio vedere, il più
propizio per gli effetti suggestivi ipnotici, e post-ipnotici.
Nel sonnambulismo, tutte le facoltà, -- dico tutte -- si acuiscono
in modo evidente. Questo è poco, ma è certo. Dunque, non
è possibile che le pretese facoltà attive coscienti, si trovino
annichilite[*] o paralizzate.
In questo caso, il sonnambulismo non esisterebbe nè a lo stadio
classico, nè a gli stadi più o meno sinceri. Deduzione certa
quindi: il "soggetto ipnotico non subisce la suggestione perchè
le sue facoltà mentali si trovano ne l'impossibilità di vagliarla."
Invece (credo) la parola de l'operatore (suggestione) genera ne l'ipnotizzato
una corrente simpatica potentissima, irresistibile, sì da creare
ne la mente del soggetto un caratteristico stato psicologico di condiscendenza,
di benevolenza, di attaccamento supremo verso l'operatore. Stato psicologico
che determina nel soggetto la completa fiducia ne l'ipnotizzatore, e quindi
la obbedienza rapida e completa.
Così l'ipnotizzato, eseguendo una suggestione, anche sapendo
di far cosa riprovevole o semplicemente non piacevole per lui, e prevedendone
a meraviglia le conseguenze, sente il bisogno psicologico, irresistibile,
di obbedire, di eseguire l'ordine ricevuto. Sente in sè, il bisogno
psicologico o più propriamente lo stimolo d'eseguire la suggestione
ricevuta, -- forse -- come si sentono i bisogni, gli stimoli fisiologici
del mangiare, del bere, de l'orinare, del defecare ecc. Ma lui è
pienamente cosciente di ciò che fa, se fa del male, conosce di farlo;
possiede intero il dominio de le sue facoltà mentali, -- solamente,
-- vuole ad ogni costo non obbedire ritengo, ma contentare il suo ipnotizzatore.
E non altrimenti possono spiegarsi le rare, ma importantissime resistenze
a le suggestioni.
Certe volte -- sebbene raramente, -- quando si dà una suggestione
completamente in opposizione con i modi di pensare de l'ipnotizzato, --
costui -- si rifiuta di eseguirla. Ma si rifiuta di eseguire la suggestione,
esclusivamente in virtù dei suoi poteri di discernimento oltremodo
attivi; -- altro che dormienti -- poteri, che in casi speciali, si oppongono
a la esplicazione de la suggestione data, paralizzando la corrente di compiacenza
sistematica creata nel soggetto de la crisi psichica.
Ammettendo per un solo istante, che le facoltà ragionanti siano
paralizzate ne l'ipnotismo, come si fa a spiegare la resistenza a la suggestione?
Se il soggetto non può ragionare, (non può vagliare logicamente
su una cosa, nessuna suggestione può essere rifiutata. Io penso
che qualunque argomentazione più o meno cattedratica, qui non vale
a distruggere il fatto positivo, nudo e crudo in sè stesso.
Mi pare che tutto questo, sia evidente ed elementare nei riguardi de
la suggestione ipnotica sul soggetto.
*
* *
Ma c'è di più e di meglio, analizzando la post-ipnotica
e la suggestione a scadenza. Per eseguire un ordine fra un giorno, un mese,
un anno, la memoria deve conoscere, sapere e ritenere quest'ordine, sia
pure per dimenticarlo a lo stato di veglia o naturale, e per ricordarlo
poi improvvisamente al momento determinato de la suggestione.
Ammettiamo abolita la memoria ne l'ipnotizzato.
In questo caso, essa non potè ritenere l'ordine suggestivo che
il suo uomo, soggetto ipnotico, deve compiere a data fissa, ed a condizioni
prestabilite.
Così, la suggestione post-ipnotica non esisterebbe, nè
quella a scadenza; ma solo la suggestione strettamente ipnotica. Quella
cioè, la di cui esecuzione si esplica simultaneamente a l'ordine
impartito da l'ipnotizzatore.
Ma la memoria del soggetto è attivissima; s'imprime gli ordini
de l'ipnotizzatore, ritiene questi ordini! E quando l'ipnotizzato promette
di eseguire una qualsiasi suggestione da qui a dieci giorni, per esempio,
è principalmente la sua memoria che s'impegna de la esecuzione prestabilita.
Spiegabilissimo è pure il fatto che il suggestionato di post-ipnotica
al destarsi non ricorda la suggestione ricevuta e che poi eseguirà.
Generalmente, il soggetto è in sonnambulismo (4) al momento
che subisce la suggestione. Il sonnambulo, da sveglio, non ha quasi mai
il ricordo di ciò che ha fatto, ha detto o le hanno detto durante
la crisi: è quindi naturale che il suggestionato di post-ipnotica,
da sveglio, ricordi per niente la suggestione subita. Ma, al momento preciso
che la post-ipnotica determinò, balza, a la memoria del soggetto,
il ricordo di essa suggestione in forma di stimolo, d'impulsività,
di desiderio improvviso e grandissimo di agire in modo spesso ingiustificato;
e la suggestione si effettua praticamente.
Si tratta de l'osservazione da tutti citata fino a la nausea.
Se un uomo si addormenta stabilendosi per esempio: domattina a le cinque
ore, mi sveglierò -- nove volte su dieci, -- costui, a le cinque
sarà sveglio senza saperne il perchè, nè ricordando
il proposito de la sera.
Durante la notte quell'uomo ha dormito bene, non ha pensato di doversi
svegliare a le cinque, e pure si sveglia.
La memoria aveva fatto suo quell'ordine; -- se lo aveva impresso, --
ed al momento prestabilito lo ha fatto eseguire a le determinate facoltà
mentali che lo dovevano azionare. (5)
D'altro canto, non è neanche esatto che in ogni caso, il suggestionato
di post-ipnotica a lo stato di veglia, dimentica sempre la suggestione
avuta, perchè io ho potuto stabilire il contrario. Ma si tratta
di casi isolati in verità. Ciò che il soggetto non ricorda
mai, è la persona che l'ha suggestionato. (6)
Ho detto mai, parlando del soggetto sveglio, poichè in ipnosi
può ricordare. -- E un'altra tesi:
Quando si vuole distruggere l'effetto di una post-suggestione, se ne
dà un'altra che noi ipnotizzatori pratici chiamiamo "contradittoria".
Ora (questo è un mistero de l'ipnosi sperimentale) perchè
la contradittoria non si effettua mai, se non vien data da chi diede la
suggestione iniziale, ossia, quella che si mira distruggere? Appunto per
il fatto -- io penso, -- che le facoltà mentali di un soggetto tutte
deste in sonnambulismo; -- deste e come! garentendo per esempio a mè
l'esecuzione di una suggestione, hanno generato ne le cellule cerebrali
del soggetto una impressione, che, al momento de l'azione produce i vari
impulsi volitivi che producono il fatto determinato e da avvenire; cioè,
l'esecuzione de la suggestione.
La mina è pronta, tutto è preparato per agire: si aspetta
solo la scintilla per far succedere lo scoppio.
Nel caso nostro, la mina è l'impressione mentale -- forse --
la predisposizione cellulare creata de la suggestione, -- che, a tempo
debito, aspetta l'impulso de la memoria, il permesso, l'avviso, per esplicarsi
e tradursi in atto.
Quando il soggetto ha promesso a mè una eseguzione suggestiva,
niuno tranne che io stesso, potrà sviarlo; potrà indurlo
a non mantener la promessa fatta. Se altri eserciterà a tal uopo
la contradittoria, il soggetto anche promettendo obbedienza, non obbedirà:
questo è quasi certo, e mai è accaduto il contrario (che
io mi sappia).
Non obbedirà, perchè solo io posso prosciogliere il soggetto
da l'adempimento de la promessa.
La sua mente ne i riguardi de la suggestione, è un catenaccio,
di cui solo chi suggestionò bene, possiede la chiave.
Forse, mi si sosterrà che ciò che dico non è completamente
esatto, perchè debbo ammettere, che, spesse volte, ne la contradittoria,
il suggestionato promette obbedienza. Al che, io rispondo dicendo di riconoscere
certamente che sovente[*] ne la contradittoria il soggetto promette obbedienza
-- prometta la non eseguzione de la suggestione di base; -- da mie osservazioni
ciò risulta tre volte su cinque. Ma la promessa non viene mantenuta
mai, -- ripeto, -- e la suggestione iniziale o di base, si effettua con
una precisione da fare rabbia. Questo mi fa dedurre che la primitiva impressione
cerebrale non è scossa da la contradittoria che non proviene da
chi diede la suggestione che dovrebbe essere paralizzata.
*
* *
E mi spiego per le allucinazioni:
Neanche ne i fenomeni di allucinazione, il soggetto perde la coscienza
propria, ma solamente ha fiducia; ha immensa fiducia ne l'ipnotizzatore.
Il soggetto non si dà la pena di vagliare, di esaminare ecc.;
dal momento che la tal cosa "l'ha detto l'ipnotizzatore". Il soggetto ci
crede, ha fiducia e basta... E così, scambierà una sedia
per un cavallo, solo perchè l'ha detto l'ipnotizzatore -- non perchè
lui, anche toccando l'oggetto -- ha giudicato da sè; e così
mangerá un tozzo di pane convinto di gustare il torrone più
fino, ingoierà la medicina più ripugnante convinto di libare[*]
il nettare de gli dei.
A l'atto del vedere, del mangiare, del bere, si connette l'impressione
suggerita da l'operatore e creduta ciecamente dal soggetto. E costui, avrà
così l'impressione oltremodo reale e assoluta di vedere il cavallo
invece de la sedia, di gustare il torrone più fino mangiando il
tozzo di pane, di sorbire il liquore prelibato mentre beve la medicina
nauseante.
In ogni caso però, non la vista, il tatto, il giusto[*], l'odorato
"organo" viene allucinato; ma, semplicemente il cervello, che accetta --
non ciecamente, ma indiscutibilmente, ma fiduciosamente, l'asserto de l'ipnotizzatore,
-- e predispone i sensori in modo che possano subire per azione riflessa,
l'allucinazione cerebrale creata.
Dunque, a me pare che neanche ne le allucinazioni il soggetto sia incosciente.
Egli è cosciente, immensamente cosciente; ma è pure immensamente
fiducioso!
Da parte mia poi, non so concepire l'incoscienza de l'ipnotizzato.
In questo caso il soggetto non sarebbe che un povero cretino... uno scimunito
di classe. Eppure non è così: L'esperienza mi fa credere
possibile, ma non facile che altri possa ottenere la obbedienza che ottengo
io, da un soggetto che mi onora de la sua fiducia, da tempo notevole.
Perchè domando io, solo l'ipnotizzatore di fiducia, può
irresistibilmente suggestionare il suo soggetto, mentre altri difficilmente
vi riesce?
*
* *
La padronanza de la logica e de le facoltà coordinatrici ed intelligenti
da parte del suggestionato, la dimostra in qual modo questa osservazione.
Per accertare il grado di suggestibilità di un ipnotizzato gli
si dà una suggestione, la di cui messa in pratica richiede un impiego
multiforme di facoltà critiche coordinatrici ed intelligenti.
Ora, sento il bisogno di dichiarare forte: solo l'abituato a l'osservazione
e a la deduzione costante, solo chi ha pratica di esperimenti ipnotici,
può apprezzare la somma di energie intelligenti che il soggetto
aziona per mettere in pratica la suggestione. E dico: se le facoltà
logiche, intelligenti, coordinatrici "dormono o non funzionano" come mai
il soggetto può ideare piani spesse volte complicatissimi e geniali,
per ottenere lo scopo fissato de la suggestione?
Per dimostrare come la coscienza de l'ipnotizzato rimane intatta, basta
costatare che la gente che non ha le facoltà mentali a posto, che
è anormale non può essere suggestionata.
Così i cretini, molto affetti da psicosi funzionale, i pazzi
senza eccezione. Dico meglio, costoro possono essere suggestionati, ma
è fiato perduto, perchè la suggestione non ha presa su tale
gente. (Regola generale questa).
Per queste considerazioni, concludo non ammettendo l'incoscienza mentale
nel suggestionato. Con ciò, non pretendo in tutte le parti infallibile
la sua esposta mia teoria; la presunzione è la figlia primogenito
de l'ignoranza...
Le mie, sono de le ponderate osservazioni, che indagini più
copiose e meglio accertate e criticate, potranno fare
ammettere o no per buone.
LEZIONE XXII
Temperamento e qualità de l'ipnotizzatore
In ipnotismo pratico, cosa de la massima importanza è il temperamento,
il perseverare calmo, uguale, coraggioso, di ogni ora, di ogni giorno.
Ipnotizzatore vuol dire uomo paziente e conscio de la propria superiorità
di fronte al resto de la gente, che per ciò, tratta sempre con deferenza;
vuol dire uomo pratico e sommamente benefico e buono.
La bontà!..
Ma è d'essa, che ha facilitato i successi de i più
insigni operatori! La grande, sincera bontà!
Chi vuol darsi a l'ipnotismo, dev'essere molto compiacente, non deve
adirarsi in nessun caso e per nessuna ragione; deve non curarsi di critiche
di invidie, di bighe[*] meschine ne i riguardi del lavoro.
V'è un'altra qualità che non deve trascurarsi: voglio
dire l'onestà.
Fa ribrezzo ed è il più nauseante vigliacco, chi usa
l'ipnotismo per indurre un soggetto ad azioni che potrebbero lederlo[*]
ne gli interessi o ne la dignità.
Si pensi che il soggetto è uomo come noi, -- anche non essendo
cristiani -- si consideri quel detto cristiano ispirato ad una morale profonda
"non fare ad altri, ciò che non vorresti fosse fatto a te". L'ipnotismo
deve nobilitare e non degenerare l'operatore. Si abbia sempre presente
la propria dignità personale, si pensi che certe forme di onestà,
sono le migliori qualità de l'uomo. Io, mille volte mi farei saltare
le cervella con un colpo di pistola, anzichè suggerire ad una persona
che lealmente mi si affida qualcosa di nocivo per essa, di poco retto,
di poco leale... É necessario dir questo prima di parlare de la suggestione
(7).
LEZIONE XXIII
Le Suggestioni
Le suggestioni consistono in un comando dato da l'ipnotizzatore al soggetto
nel sonno ipnotico, e dal soggetto eseguito durante il sonno stesso (suggestione
ipnotica).
De le suggestioni ipnotiche il soggetto non potrà ricordare
mai chi le ha date, e come, e quando le ha ricevute. La stessa cosa può
dirsi per le suggestioni post-ipnotiche e per quelle a scadenza. (8)
LEZIONE XXIV.
Suggestione ipnotica
Fate che il soggetto dorma del sonno ipnotico il più profondo che
sarà possibile provocare in lui.
Suggerite per esempio:
"Vi sentirete una gran voglia di ballare, non potrete piú trattenervi
dal farlo; mi sono spiegato? Proprio, assolutamente volete ballare."
É preferibile che il soggetto accondiscenda a quanto voi gli proponete
ne la suggestione.
Insistete molto recisamente "attento, avanti, ballate, ballate dico."
Il soggetto, con certezza, si metterà a ballare finchè
lo vorrete.
Raccomando molto il modo di suggestionare. L'ordine di ballare è
un esempio: l'operatore può dare suggestioni di qualunque nature
e specie. Ma i principianti devono essere prudenti, e nel dare suggestioni
devono cercare di non urtare troppo l'ordine di idee dei soggetti in esperienza.
É vero che il soggetto si trova in uno stato di adattabilità
mentale di condiscendenza, di dedizione quasi completa: ma potrà
lo stesso rifiutare una suggestione di molto contraria con i suoi modi
di vedere.
Prego il lettore di attenersi letteralmente a quanto consiglio in proposito.
LEZIONE XXV.
Suggestione post-ipnotica
La suggestione post-ipnotica al contrario di quella ipnotica che viene
eseguita dal soggetto durante l'ipnosi, si effettua al tempo da l'operatore
stabilito. Un esempio:
Dopo d'aver prodotto una profonda ipnosi su un soggetto, pigliate una
sua mano con la vostra sinistra. Con la destra, certe volte è bene,
-- operate un lieve massaggio su la sua fronte.
Ordinate per dieci volte "a la tale ora di domani (determinate tutto)
farete la tale cosa.... Per esempio, verrete in casa mia e porterete il
tal libro" Dovrete minuziosamente spiegare il vostro comando al soggetto.
Seguitate: "Ascoltatemi bene, per farvelo ricordare meglio, vi scrivo in
fronte quanto vi ho detto; ciò, per farvelo ricordare meglio. "Fingete
di scrivere tutto in fronte al soggetto. Ad ogni parola suggerita, pressate
col pollice su la mano del soggetto, come per richiamare di più
la sua attenzione su ciò che gli dite. Dopo aver dato un post-ipnotica,
cercate di produrre nel soggetto un sonno profondissimo.
Questo procedimento, imprime meglio la suggestione in tutti i casi.
In quel paio di minuti che cercate di approfondire il sonno, ditegli:
"Pensate che dovete obbedire scrupolosamente al mio ordine, ritenete
bene quanto vi ho detto."
Come ho spiegato, la post-ipnotica, si può dare, oggi per essere
messa in atto ad una scadenza lontana; ma è meglio per le prime
volte ordinarla per spazi di tempo brevi: un giorno o due. "Indi, si potrà
progressivamente comandarla per durate considerevoli.
LEZIONE XXVI.
Ancora de la post-ipnotica
Degno di studio è il fatto che i suggestionati, ne l'eseguire certe
suggestioni, si attengono al nome eslusivo [sic] de la cosa che la suggestione
specifica.
Parlo di tipi distinti di post-ipnotica, non in tesi generale. Si attengono
al nome eslusivo de la cosa specificata, non tenendo affatto conto de la
stessa cosa, o di un suo derivato distinto con altro nome.
Rimarco questo fatto su un sofferente di stomaco:
I.
Suggestionandolo, gli ordino fra l'altro, di non mangiar pomidoro[*], per
i quali era ghiottissimo. Il suggestionato fa completamente sua la suggestione,
diventa pallido al sol vedere l'ortaggio proibito, e prova nausea a sentirlo
nominare: però ne mangia con disinvoltura l'estratto ammanito[*]
ne le pietanze. Gli domando: Lei perchè si disgusta al sol vedere
il pomodoro, mentre ne mangia con piacere la salsa? Il soggetto mi spiega
che la salsa di pomidoro non è piú l'ortaggio schifoso che
non vuol mangiare mai, mai. Questa osservazione rilevata per puro caso,
l'ho poi controllata concordante su molti suggestionati.
II.
Volendo che un suggestionato non ricordi mai la persona che gl'ingiunse
di eseguire un ordine, suggerite prima di svegliarlo:
"Dimenticherete che sono stato io a dirvi la tal cosa, ma l'eseguirete
con cura.... Avete capito?"
Questa previdenza è un di piú, ed il praticarla non fa
nè bene, nè male: ma è cosa semplice e spiccia, quindi,
è meglio usarla.
III.
Molti ipnotisti affermano che il suggestionato di post-ipnotica a lo stato
di veglia, dimentica la suggestione ricevuta, per ricordarlo poi al momento
determinato.
Ciò è verissimo, ma non accade in ogni caso: qualche
volta, si trovano dei suggestionati, che a lo stato perfetto di veglia,
ricordano ciò che loro venne ordinato dormendo.
Per evitare questo, suggerite al soggetto prima di svegliarlo che "deve
ricordare quanto gli hanno ordinato, solo al momento in cui esegue la suggestione."
(Quest'avvertenza non giova in tutti i casi di post-ipnotica).
Per esempio, in una suggestione mirante a creare nel soggetto la volontà
di studiare o qualche tendenza speciale, il consiglio anzi dato è
fuor di luogo. In un post-ipnotica ne la quale si ordina al soggetto "fra
due giorni, a le dieci ore, canterete alcune romanze in casa del tal signore
nostro amico o farete questo scherzo" ecc. Qui, la precauzione è
giovevole, perchè il soggetto si crederà autore impulsivo
del di lui operare, e non dirà a sè stesso "da due giorno
sapevo di dover fare questo."
IV.
Mentre il soggetto esegue una suggestione, si possono scorgere dei segni
rivelatori de la sua interna tensione nervosa.
Questi segni, molto facilmente sfuggono a tutti, tranne che a qualche
pratico attento e consumatissimo[*].
La sensibilità tattile del soggetto si affievolisce, la di lui
voce diventa vibrante, nasale, e qualche volta sfiatata.
Le pupille del soggetto s'ingrandiscono e risplendono; anche il respiro
diventa irregolare. le dita de le mani vibrano caratteristicamente, in
tutti i suoi movimenti vi è una specie di nervosità, d'impazienza
repressa; spesso il suggestionato si muove a scatti, improvvisamente.
Quando sta per eseguire un'azione che non gli torna a genio, ma che
egli vuole eseguire a ogni costo, si nota un singolare fremito nel di lui
corpo, ma leggiero e breve; piú accentuato a le braccia.
I denti, certe volte, battono ad intervalli come per freddo. I lineamenti
del viso gli si alterano raramente. Tutte le facoltà mentali del
soggetto, tutte le sue energie fisiche e volitive, sono impegnate in una
sola bisogna:
Secondare la suggestione a qualunque costo!
V.
Se una post-ipnotica viene costantemente rifiutata o non completamente
accettata dal soggetto, è proficuo metodo quello di formulare mentalmente
con frasi brevissime e convincenti il concetto da inculcargli; e dopo,
studiarsi di farlo arrivare musicalmente a la mente del soggetto, come
onda emozionale, tanto che lui debba accettarla, perchè gli piace
l'effetto fonico che gli produce a l'orecchio. Proprio, come se si trattasse
di un bel motivo musicale.
Ma si richiede grande preparazione ed allenamento, per acquistare la
preziosa varietà musicale de gli effetti fonici, utilizzati ne la
suggestione pratica.
LEZIONE XXVII.
Le allucinazioni
Le allucinazioni agiscono dando al soggetto che le subisce, l'idea e la
sensazione materiata e precisa di una cosa del tutto fittizia. Eccone un
esempio: l'ipnotizzatore induce il soggetto a bere un bicchiere d'acqua
o di medicinale, suggerendo che si tratta di una tazza di caffè.
In tal caso, vi è una allucinazione al gusto. L'ipnotizzato, bevendo
la medicina o l'acqua penserà al caffè dianzi offertogli,
e l'assaporerà con indiscutibile soddisfazione.
Altra forma importante di allucinazione è quella che si riferisce
specialmente a la vista; sebbene tutti i sensi possono piû o meno
efficacemente venire influenzati.
Provare questo esperimento curiosissimo, (ma per diverse volte).
Mostrate al soggetto molti fogli di carta, totalmente identici uno
a l'altro e segnatene uno in maniera proprio invisibile, affinchè
lo possiate riconoscere voi solo. Mostrate il foglio segnato al soggetto,
senza fargli vedere il puntino che avrete fatto per riconoscerlo. Dite:
"Vedete?... è il ritratto del vostro amico signor tale....; guardatelo
attentamente, molto bene, vi dico. Adesso lo mischierò tra questo
fogli, vedete? (pausa)
Quando vi desterò, cercherete subito il ritratto fra queste
carte, e me lo mostrerete con premura". (Mescolate a piacere i fogli) Il
soggetto da sveglio, non si ingannerà e sceglierà sempre,
fra i fogli, quello che secondo la suggestione allucinativa ne raffigura
l'amico.
Un soggetto servendosi de l'odorato sia a lo stato di ipnosi che di
veglia, troverà ovunque, qualcosa che gli avrete fatto annasare
[sic] prima di nasconderla. Ma non tutti i soggetti inizialmente, hanno
tanta finezza; bisogna tener presente questo per non incorrere in delusioni,
sempre letali ne la pratica de l'ipnotismo.
Le più comuni allucinazioni usate in medicina sono: molliche
di pane o pezzi di zucchero che agiscono, mercè[*] la suggestione,
da calmanti o stimolanti di una determinata funzione; acqua pura al luogo
di purghe, di agenti digestivi, di narcotici, ecc.
Come ho fatto comprendere, la suggestione allucinativa, può
essere ipnotica o post-ipnotica, ed offre un campo larghissimo di applicazione
pratica.
L'intelligente capirà senza sforzo l'importanza enorme di questa
forma di suggestione, che può praticarsi ed anche stabilirsi, se
il caso lo richiede, mercè la post-ipnotica, per tempo indeterminato.
I veri ipnotisti, -- non quelli che da quindici giorni si occupano de la
materia, -- ottengono non di rado a lo stato completo di veglia, gli effetti
allucinativi, su la maggior parte dei soggetti in cura od in esperienza.
LEZIONE XXVIII.
Suggestioni allucinative
(Sensorie) (9)
Quasi sempre, ogni forma di suggestione, possiede alcuni caratteri di allucinazione.
Molti, ne possiede la suggestione sensoria, perchè agisce con azione
o calmante, o stimolante, o dolorifica o anestetica, su le svariate sensazioni.
Suggerendo ad un soggetto: -- "vi duole il capo" -- non vi siete servito
che di una forma di suggestione.:
La sensoria.
Identica cosa nel dirgli: sentite fame, sentite sonno, sentite prurito
ecc.
Queste suggestioni sono molto usate in medicina; anzi, formano parte
importante di un ramo speciale di essa: la terapia suggestiva.
LEZIONE XXIX.
Suggestione a lo stato mentale e suggestioni allo stato di sveglia.
A la suggestione mentale c'è chi crede, c'è chi la nega.
Praticamente, gli esperimenti sono dubbi. Chi vuol provare, pensi a
un comando facile e breve mentre il soggetto dorme. Convincetevi mentalmente
che l'ipnotizzato deve obbedire a l'ordine mentale vostro. Realmente, de
i soggetti obbediscono, ma la percentuale è scarsa, non bisogna
illudersi. Questa forma di suggestione si può sperimentare anche
a distanza. (Telepatia).
Fra gli esperimenti più riusciti e controllati di suggestione
mentale a distanza, faccio notare quelli del Gilbert e del barone Du Potet;
ma una casistica svariatissima potrebbe citarsi in proposito.
Spiegherò succintamente trattando la telepatia.
Per le suggestioni a lo stato di veglia, consultare (a suo tempo) la
lezione apposita. Raccomando di nuovo di seguire l'ordine de le lezioni.
La cosa è importantissima.
LEZIONE XXX.
Suggestioni collettive
La suggestione collettiva non entra strettamente ne l'ordine de i fenomeni
ipnotici, poichè di rado si suggestionano in massa persone ipnotizzate:
il di lei impiego in ipnotismo pratico, è quasi limitato a gli esperimenti
teatrali.
Il potere de la suggestione collettiva, è invece rincarchevole[*]
su le masse a lo stato completo e normale di veglia.
Un esempio di suggestione collettiva. Spesso, i grandi attori drammatici
ed i grandi oratori sacri, quasi riuscirono e riescono ad allucinare le
masse. La fede cieca, certe volte, è stata autrice de la suggestione
collettiva.
Un giovane e coltissimo medico mio amico, recentemente mi narrò:
"Un giorno, in città, si sparse la strana voce che una statua
muovesse gli occhi. Molti accorsero ad osservare il miracolo, che ai loro
occhi, appariva indiscutibilmente reale. Io ed alcuni colleghi de l'università,
recatici sul luogo, non potemmo costatare il portento così evidente
per gli altri". Per finire, voglio riportare un esempio:
Di sera, quand'ero bambino, mi divertivo a fare strillare i miei fratelli
minori che si trovavano con me, ne la stanza. Gridavo, dicevo di vedere
e di sentire cose spaventevoli; e loro, a gridare ed a scappare pazzamente
dietro di me. Tutto questo, senza che avessero veduto le cose spaventevoli,
senza aver mai visto il più piccolo diavolo.
Vi sono altre varietà di suggestioni collettive, ma a che prò
dilungarmi?
Esse consistono nel temporaneo attutimento de le facoltà analitiche
in una massa di gente, che è presa da una stessa idea, ed in merito
ad essa la pensa omogeneamente; può derivare per la trasmissione
di una sensazione o di un pensiero, che va da una mente a tante altre,
e così via; (o per eccessiva credulità di certa gente, o
per il bisogno sentito da i più, di associarsi ad un qualsiasi parere
enunciato da persona creduta più scaltra e saggia, o per la forza
de l'esempio, de l'ignoranza ecc.).
Deriva da la correlazione de le cose su elencate, -- e sopratutto --
da la deficiente cultura del volgo.
LEZIONE XXXI.
Resistenza a le suggestioni
Gl'ipnotizzati possono resistere a le suggestioni ricevute, e non eseguirle.
La resistenza a la suggestione da parte del soggetto, spesso dimostra
la deficienza de l'ipnotizzatore. Altre volte, -- sebbene son casi rari,
-- la colpa è del tipo di suggestione che non piace al soggetto.
L'ipnotizzato può resistere a suggestioni contrarie ai suoi principi
irremovibili. Decenza, religione, amore, onestá ecc.
I casi di resistenza a la suggestione, sono degni de la più
oculata analisi.
Nel primo carattere, il soggetto si ribella a la suggestione che non
gli garba, ostinandosi a non eseguirla.
Nel secondo, -- più facile ad incontrarsi in pratica, -- il
soggetto accetta la suggestione e fa ogni mezzo per eseguirla. Ma, mentre
la sta eseguendo, i nervi ed il suo corpo, si rifiutano di metterla in
pratica. Allora, il soggetto cade, -- o può cadere -- in una crisi
nervosa che può somigliare a la catalessi.
Per soggiogare le dette resistenze, si usano le suggestioni progressive.
(10)
Ne porterò un esempio: In teatro, specie alcuni ipnotizzatori,
(e parlo di quei pochissimi che presentano veramente fenomeni ipnotici
senza trucchi di compari) per dimostrare la loro potenza, comandano a de
i soggetti di spogliarsi sul palco scenico. Alcuni obbediscono; altri resistono,
e quindi non obbediscono. Ma, se invece l'ordinare di colpo, ai soggetti
-- "spogliatevi" -- dicessero: "Levatevi la giacca per piacere" e quando
questo comando verrebbe eseguito, "levatevi le scarpe" -- e poi le calze
ecc.; il soggetto si spoglierebbe completamente senza resistenza. In una
de le sue forme principali, la suggestione progressiva consiste nel fare
eseguire al soggetto una determinata azione complessa ma, in parecchie
semplicissime e graduali suggestioni, tendenti al compimento del proposito
di base. Pur non credendo proprio necessario parlare de le "resistenze"
l'ho fatto, per convincere il neo-ipnotista ad usare la massima cura nel
dar suggestioni. Bisogna tenere presente che da l'energia, da la sicurezza
del parlare, dipende quasi intero il successo.
Spesso i soggetti non obbediscono, perchè la suggestione è
stata data male.
LEZIONE XXXII.
Suggestione contradittoria
Per distruggere l'azione di una post-ipnotica, più chiaramente,
per non farla eseguire al soggetto, si pratica una suggestione atta a paralizzare
lo svolgimento de la suggestione iniziale o di base. S'ipnotizza il soggetto
e gli si dice di non tener conto de la tale suggestione; di non eseguirla,
di non ricordarla. Ecco la suggestione contradittoria. Ma, il soggetto,
rifiuterà qualsiasi suggestione contradittoria che non provenga
dal medesimo ipnotizzatore che diede la suggestione iniziale o di base;
quella cioè che non dovrà essere più effettuata. In
proposito non vi sono eccezioni.
LEZIONE XXXIII.
L'ipnomania
Tutti i soggetti, dopo continuate ipnotizzazioni, sentono il bisogno d'essere
spesso ipnotizzati. Se la seduta dura dieci minuti o più ore, questo
praticamente non li interessa; solo, desiderano frequentemente l'ipnosi.
De i soggetti, quando non sono soddisfatti in questo bisogno, si sentono
male o perdono l'appetito; si affliggono insomma. La spiegazione di quanto
sopra, sta nel fatto che dopo una serie di ipnotizzazioni, il soggetto
ha molta simpatia verso l'operatore e proprio gode nel sapersi da costui
curato. Ne la mente del soggetto, si crea uno stato psicologico di benevolenza,
di attaccamento profondo e sincero. Ho più volte osservato de le
gelosie curiosissime fra soggetti, de i puntigli strani e qualche volta,
de i bisticci seri. A questo inconveniente, manco a dirlo, si rimedia con
la suggestione. Durante l'ipnosi si stabilisce al soggetto ogni quanto
tempo, dev'essere ipnotizzato, aggiungendo che se l'ipnotizzerete prima
del tempo fissato sarà solamente per vostra volontà. Così,
a l'inconveniente si ripara facilmente.
É inutile la contradittoria su un ipnotizzato che subì la suggestione
iniziale da un altro operatore. Il soggetto può promettere obbedienza;
ma la suggestione dianzi ricevuta si effettuerà fatalmente. Anche
i più eminenti operatori -- almeno così mi costa,[*] -- hanno
fatto fiasco ne la contradittoria praticata su soggetti che avevano ricevuto
da altri la suggestione che dovrebbe essere cancellata.
LEZIONE XXXIV.
II. metodo per produrre l'ipnosi.
Fate sedere comodamente il soggetto ordinandogli il completo rilassamento
muscolare. Causale vantaggiosa per la svelta produzione de l'ipnosi ne
i soggetti nuovi, è il far loro vedere qualche individuo nel sonno
ipnotico.
Eseguite col vostro indice destro, de i cerchi di un diametro variabile
a piacere. Gli occhi del soggetto debbono costantemente seguire il dito;
questo è di grande importanza. Dopo pochi minuti, gli occhi del
soggetto lacrimano o diventano rossi e stanchi. Noterete sul suo viso una
fissità curiosa di lineamenti, e qualche lieve tremito nervoso a
le sue braccia ed a le gambe. Dopo altri istanti, ordinate con tono deciso.
"Chiudete gli occhi stretti". Per il resto servitevi del primo metodo
di ipnotizzare, dal terzo passo in poi. Altro passo ottimo per la produzione
de l'ipnosi: Poggiate le vostre dita a le tempia del soggetto, ed i pollici
al centro superiore de la sua fronte, (dove cominciano i capelli). Dovete
stare dietro il soggetto, la sua testa dev'essere inclinata, quasi rovesciata.
Ora, scendete i pollici fin su le sue palpebre chiuse, premendo un pò
vicino a le glandole lacrimali. Questo passo deve essere fatto con lentezza,
a pressione media e con andatura strisciante.
*
* *
Contate, ordinando al soggetto di dormire e respirare più forte
ad ogni numero da voi detto. Dite con calma: "Uno... Due... Tre... ecc.
fin quando vi piace. Quasi ad ogni numero detto, suggerite a bassa voce:
"Respiro profondo, profondo dico. Dormite più forte, abbandonatevi
di più".
Contando, pigliate fra le mani la testa del soggetto, tenendola sospesa.
Il soggetto deve stare totalmente inerte. Badare troppo a questo particolare.
Può giovare anche il massaggio fatto con la mano destra, a la
parte inferiore de la testa del soggetto. Questo passo s'incomincia al
centro del capo, e finisce quasi a la nuca, ove presserete un pò
con le dita. La sinistra de l'operatore deve sostenere la fronte del soggetto.
Raccomando la calma completa e lo scrupoloso impiego de le istruzioni presenti.
Raccomando inoltre di non gridare per nessuna ragione lavorando.
LEZIONE XXXV.
III. metodo per produrre l'ipnosi
Prima d'ipnotizzare un nuovo soggetto, spiegategli sempre l'innocuità
del sonno ipnotico, ed i benefici che esso può rendere. Esortatelo
a mettersi in uno stato di completo abbandono, e fategli pensare che ha
molto sonno. Pregatelo di ripetersi che sta per dormire, e di credere esatto
quanto gli direte.
Raccomandategli di non discutere, ma di accettare senz'altro tutto
quanto direte. Il soggetto deve tenere gli occhi chiusi fin dal principio
de la seduta, e deve cercare di assopirsi. Ponetegli la destra su la fronte,
e fate ogni mezzo per non sviare la sua attenzione su quanto suggerite.
Il soggetto può anche stare sdraiato, specie se si tratta di un
malato. L'ipnotista deve fermare la sua attenzione su quanto dice; dev'essere
deciso a dominare il soggetto. Se no, è inutile qualsiasi potenza
di metodo.
Si tenga presente che in ipnosi, il lavoratore meccanicamente, apporta
il più squallido e desolante insuccesso. Il metodo più buono,
dà zero di rendimento, se non viene egregiamente[*] usato. Ricordarsi
bene di questi avvertimenti.
Suggestionate con energia, -- "Voi (o lei) state dormendo, avete molto
sonno, state già dormendo profondamente. Le vostre palpebre son
chiuse, strette... strette... (Pausa). Vedo che volete dormire. Bè,
dormite liberamente, respirate profondo. Dormite vi dico, così".
(Pausa).
"-- Vedete, il vostro corpo ha bisogno di sonno, non vi potete muovere...
avete un sonno enorme, non ci vedete più, abbandonatevi, dormite
dunque. Non pensate niente, non sentite niente, altro... che... la... mia...
voce... Respirate profondamente, dico".
Parlate con voce calma e sicura, mettendo energia e volontà
in ciò che dite.
Suggestionate per un dieci minuti, studiando la impressione che fanno
le vostre parole sul soggetto.
Dopo questo tempo, se non dorme procurate che il silenzio, l'immobilità
perfetta in cui lo manterrete, l'occlusione costante dei suoi occhi e la
continua suggestione, inducano in esso l'ipnosi.
Usate pure qualcuno dei passi precedentemente consigliati, quello che
vi dà maggior rendimento. Questo metodo può sembrare di poco
valore, ma non è vero. L'ipnotista, deve sapere suggestionare con
sicurezza ed evidenza, ecco tutto. É il miglior metodo per ipnotizzare
bambini e gente educata ad una certa obbedienza passiva; ed è pure
un metodo di grande valore pratico su gente malaticcia e nervosa. In terapia
suggestiva, si adopera quasi sempre questo metodo.
LEZIONE XXXVI.
IV. metodo per produrre l'ipnotismo
(Deleuze)
Il metodo Deleuze è attagliato per produrre l'ipnosi su soggetti
che si sviluppano per la veggenza e su gente isterica o nervosa che non
può venire rapidamente ipnotizzata. Quello che sto per esporre non
è lo autentico metodo Deleuze, bensì una modificazione di
esso. Fate sedere e rilassare il soggetto. Non occorre ripetere gli avvertimenti
generali; bisogna osservarli sempre con soggetti nuovi a l'ipnosi. L'operatore
deve sedere di fronte al soggetto: i ginocchi dei due si debbono toccare.
Tralascio il rapporto usato da gli operatori del vecchio stampo, reputandolo
di poco valore pratico. (11) Il soggetto deve mentalmente ripetersi che
ha sonno "e deve guardare proprio negli occhi l'operatore, con molta intensità.
Il metodo Deleuze consiste in passate. Questi passi sono di due specie:
i primi provocano l'ipnosi e per ciò si chiamano ipnotici. Sono
appunto questi che adopereremo nel metodo Deleuze.
L'altra specie sono quelli chiamati "contrarii, riversi o perturbatori"
-- e si praticano per provocare il risveglio o per diminuire il grado d'ipnosi
prodotto.
I passi Deleuze per produrre l'ipnosi, si fanno sempre da l'alto in
basso, mentre per il risveglio si fanno dal basso in alto. É chiaro?
Passi ipnotici:
L'operatore porta le mani su la testa del soggetto, salendo lungo i fianchi,
e mai avanti al suo petto.
Le braccia de l'operatore è meglio che si trovino in uno stato
di semi tensione nervosa; -- non però le mani -- che debbono combinarsi
un pò concave, e con le dita incurvate. Facendo i passi, pensate
di trasmettere nel soggetto alcunchè de la vostra energia e de la
vostra volontà che l'obbligherà a dormire.
Spruzzate, -- per dire scultorealmente,[*] -- le vostre dita su la
testa del soggetto; quindi, scendete lentamente le mani sul viso e sul
corpo, a qualche centimetro di distanza de le sue carni. Molti praticano
i passi fino ai piedi del soggetto; voi, li praticherete fino a i ginocchi,
ove premerete discretamente, senza scomporvi più oltre.
I passi ipnotici debbono essere uguali fra loro, sia in durata, che
in velocità, e tensione. Badate molto a questo consiglio importante.
Quando ne finirete uno, per cominciare l'altro non salite le mani avanti
al corpo del soggetto, -- ripeto per la seconda volta; -- ma, allargate
le braccia, portando in alto le mani. Per accelerare e approfondire l'ipnosi
(questo, dopo un trenta minuti impiegati a far passi ipnotici); usate le
informazioni precedentemente date. Nel fare i passi, stropicciate le mani,
e applicatele a più riprese per circa mezzo minuto a la volta, su
la testa del soggetto. Questo è il metodo Deleuze.
Per i passi riversi, nulla di difficile: si portano le mani dal giù
in sù, avanti al corpo del soggetto ed a pochi centimetri di distanza.
Le palme de le mani in sopra, si capisce.
LEZIONE XXXVII.
Consigli a fascio
Se non si è sicuri de la produzione de l'ipnosi, dite al soggetto:
-- "Non potete alzare il braccio destro" -- o -- "non potete alzarvi. Provate."
-- Se il soggetto si sforza ad alzare il braccio o ad alzarsi senza riuscirvi,
è naturale che trovasi in un grado di sonno ipnotico. Altro buon
procedimento è quello di assodare[*] se la sensibilità tattile
del soggetto è normale.
Pizzicate la sua mano, e osservate se sente dolore; solleticatelo con
un bastoncello di carta curando di esaminare se sente il solletico.
*
* *
Per facilitare il sonno in molti soggetti distratti, si può adoperare
un narcotico qualunque, solo per qualche secondo e con le dovute cautele.
Non deve usarsi per addormentare il soggetto, bensì per predisporlo
a la sonnolenza.
I profumi piccanti possono ben sostituire il narcotico. Il gelsomino,
il muschio vero, il venus[*] per esempio, più che altro.
*
* *
La pressione esercitata con l'estremità de le dita de la mano
destra su le ovaie, -- determina in alcune donne -- specialmente in quelle
propense a l'isterismo, il sonno ipnotico od anche il risveglio.
*
* *
Ne la gente di temperamento epilettico, si trovano alcuni punti indeterminati
del corpo, chiamati "zone ipnogene".
Premendo su tali regioni di eccezionale sensibilità, si può
ottenere l'ipnosi od il risveglio in maniera immediata.
Le zone ipnogene possono crearsi col post-ipnotismo, anche in soggetti
per niente nervosi. Ne darò il metodo nuovissimo ne la lezione:
"Ipnotismo per suggestione post-ipnotica"
Per non sviare da l'idea del sonno i soggetti nervosi o distratti,
ordinate loro di contare a bassa voce ogni pressione che farete con i pollici
a le loro tempia.
Altro buon procedimento -- sebbene de la stessa specie, -- è
il fargli contare i colpetti che l'operatore darà col medio e l'indice
destro su la testa del soggetto. Usare uguaglianza di tempo e di pressione
in questo lavoro. É naturale che più il sonno si delinea, più
pigro e stentato sarà il contare del soggetto.
*
* *
Lo specchio, può qualche volta facilitare l'induzione de l'ipnosi.
Potete anche dire al soggetto che deve pensare di non addormentarsi. Solo
obbligatelo a guardare attentamente, e senza permettergli di sviare o riposare
lo sguardo. Questa specie di suggestione "opposta al sonno" -- è
una virtuosità da grandi pratici. Certe volte, così facendo,
i soggetti che vogliono bravamente resistere, si addormentano prestissimo.
*
* *
Ipnotizzando, vagliate se è il caso di usare serietà,
o pure gentilezza e cortesia premurosa. Osservate il metodo che vi dà
i migliori risultati; vagliatene i dettagli e le inezie[*] aggiungetene
i perfezionamenti e le innovazioni che più si addicono a la vostra
personale attitudine.
*
* *
Quando ipnotizzate, cercate di non fare distrarre o ridere il soggetto.
Se per le prime prove costui è nervoso -- cosa che può
facilmente accadere, -- ditegli di non curarsi, di non badarci.
Fategli comprendere che non l'ipnotizzerete totalmente a la prima prova;
ma che lo allenerete a l'ipnosi.
La nervosità scompare a la seconda o a la terza seduta; allora
l'ipnosi si otterrà facilmente.
*
* *
Il celebre Charcot ha rilevato che un fascio di luce intensa, un gran
rumore, una qualsiasi eccitazione improvvisa, basta a produrre -- in certi
soggetto -- uno stato catalettiforme.
In questi casi il soggetto resta in catalessi, ne l'attitudine in cui
la luce, il rumore o l'impressione l'ha sorpreso. Altre volte, lo stato
iniziale di catalessia su detto, presto si imbastardisce in letargico.
*
* *
Se in qualche prova iniziale il soggetto è assai nervoso, e per
ciò resiste a le manovre induttive de la ipnosi, fategli chiudere
gli occhi, e fatelo respirare sempre profondamente.
I vostri pollici debbono essere applicati sui suoi occhi, per impedirgli
di aprirli. Suggestionate e curate che i vostri pollici immobilizzino le
di lui palpebre. Ma non premete molto: se no, gli farete del male.
Ordinate al soggetto di respirare sempre profondamente. Respirate voi
pure a quel modo, ch'esso vi imiterà subito. Ciò, ordinariamente
accade.
Spesso il sonno si ottiene facilmente con questo procedimento.
*
* *
Non smettete di studiare e di provare. La competenza tranquilla e sicura,
l'abilità personale -- "raggiante" -- per così dire, può
darla solo la pratica continua e coraggiosa. Non pensate troppo a qualche
insuccesso: a le prime armi ne avemmo tutti: parlo de gli specialisti,
(di quelli che si son dati anima e corpo a la pratica de l'ipnotismo; di
quelli che hanno dato al ramo appassionante dozzine di anni di fede, di
vita e di lotta; dozzine di anni di sacrifici, perchè l'alto ipnotismo
richiede anche sacrifici personali non comuni.
Che bisogna dire per gli operatori novellini? Non stancarsi, essere
fiduciosi ed entusiasti. "Volere, quasi sempre è potere."
LEZIONE XXXVIII.
Ipnosi fulminea "fascinazione"
Combaciate con precisione le mani del soggetto con le vostre. Il soggetto
e l'operatore piglino la posizione seguente: In piedi, uno di fronte a
l'altro, ben saldi su le piante dei piedi. Avambracci in su (a l'altezza
quasi de la faccia). Le palme de le mani in fuori. Le mani del soggetto
(che deve stare ne la identica posizione de l'operatore) combaceranno esattamente
con quelle de l'operatore. Ora, costui fa un passo indietro, e sempre rimanendo
ne la posizione descritta, farà piegare in avanti il soggetto, che,
ciò facendo, dovrà necessariamente sostenersi pel saldo appoggio
de l'operatore. Senza tale appoggio, il soggetto cadrebbe di certo, perchè,
il di lui corpo, è in maniera notevole sbilanciato in avanti.
Il soggetto si trova con i muscoli tesi ne lo sforzo che fa, per mantenersi
ne l'anzidetta posizione. Risolutamente ordinategli di guardarvi fisso
ne gli occhi, e senza deviare l'attenzione dal vostro sguardo.
Lo fisserete fermamente e con assoluto proposito di dominarlo. Poco
a poco, avvicinate il viso al suo; -- sempre guardandolo fermamente, e
in maniera da porre i vostro occhi scintillanti, a pochi centimetri da
i suoi.
*
* *
Dieci secondi ancora e vedrete un singolare cambiamento nel soggetto.
Il suo occhio si dilata, perde l'espressione naturale, diventa "spiritato"
dice il popolino. Le gambe e il tronco del soggetto si irrigidiscono, il
viso altera un pò i lineamenti; il soggetto è attaccato al
vostro sguardo come l'uccello a lo sguardo del serpe. (12)
Per accertarsi se la fascinazione è completa, muovete lentamente
la testa del soggetto, da destra a sinistra e viceversa. Questo non subito,
dopo qualche minuto.
Se il soggetto è "fascinato" eseguirà il vostro movimento
imitandolo con precisione; meglio, lo riprodurrà. In tal caso, sempre
guardandolo potete allontanarvi, e mettergli davanti più persone
per trattenerlo. Il fascinato con forza non comune, abbatterà tutti
pur di poter seguirvi, e guardare senza posa le vostre pupille.
*
* *
Volendo creare la letargia o sonnambulismo nel soggetto, praticate le
solite istruzioni. Il descritto, è certamente il procedimento più
rapido e sicuro per produrre l'ipnosi, ma, a gli stadii secondi.
Si richiede uno sviluppo concreto de lo sguardo ne l'ipnotizzatore;
contrariamente, si corre il rischio di rimanere ipnotizzati anzichè
d'ipnotizzare.
É una vera ed autentica prova di forza, di volontà e di resistenza,
fra i due. Anzitutto, sviluppare lo sguardo. (13)
LEZIONE XXXIX.
Ipnosi
(metodo Cucinotta)
Ne la pratica, non di rado capitano soggetti per natura svogliati, o che
per una qualsiasi ragione, non vogliono o non possono fermare la loro mente
su l'idea del sonno. Ciò, accade anche con esemplari di classe isterica;
ed in tali casi specialmente, l'ipnotista non riuscendo a produrre l'ipnosi,
compromette senza altro e la cura, e la fiducia del malato circa il valore
de l'operatore. Del resto, bisogna tener presente che di ordinario questi
soggetti non debbono sottoporsi a metodi ipnotici violenti e; che in gran
parte hanno per base la fascinazione: tanto, per non insidiare il loro
sistema nervoso già scosso. Per queste ragioni io, dopo molto pensarci,
ho ideato il presente metodo trovato efficiente da molti buoni operatori;
dato che esso risale a le origini de la premessa psicologica e fisiologica
per questa classe di soggetti ad eseguire... a riprodurre fedelmente direi,
le attitudini de l'operatore, s'interessa così mentalmente im questa
direzione; e a rigor di logica, gli si impedisce di fermarsi su altre idee
che per il successo de l'esperimento debbono accantonarsi.
Il metodo è facile: L'operatore siederà di fronte al
soggetto, pregandolo di riprodurre con precisione le azioni tattili che
subirà su la mano, e su la spalla. L'operatore prenderà ne
la sua mano sinistra la destra del soggetto, e poggerà la destra
su la spalla sinistra del soggetto. Costui a sua volta, deve poggiare la
sinistra su la spalla destra de l'operatore. Dopo presa questa posizione,
l'operatore dirà d'improvviso e in modo assoluto, fermo e piano:
-- "Signore, mi guardi proprio ne gli occhi: lei non deve chiudere
gli occhi, badi bene. Curi di riprodurre su la mia mano e su la mia spalla,
le pressioni come siamo rimasti. Attenzione."
L'operatore fissa la radice del naso del soggetto, e comincia ad eseguire
una discreta pressione su la destra del soggetto, attendendone la imitazione
precisa; poi fa la pressione a la spalla e così via. Ad un certo
punto l'operatore esegue a lo stesso tempo le due pressioni su la spalla
e su la mano del soggetto; e ciò, per qualche minuto. Ora l'operatore
modifica la respirazione, rendendola rada[*] e profonda; e curando (ma
senza parlare), che il soggetto la imiti. Dopo un cinque minuti di questo
procedere, se il soggetto dà segni palesi d'influenza, l'operatore
con disinvoltura, chiude gradualmente gli occhi e si abbandona, emettendo
un respiro profondo e piegando al contempo un pò la testa, come
fa il soggetto assopito.
Assicurarsi che il soggetto segue l'operatore anche in questo procedere:
ciò, accade ne la maggior parte dei casi. Nel lasciare il contatto
de la mano, e de la spalla del soggetto, l'operatore lo spingerà
debolmente indietro, su la sedia come per agevolarne l'abbandono. Nel resto,
metodo comune. Chiudere bene gli occhi al soggetto con i pollici, passi
soliti, respirazione sempre più alta e celere, a mezzo del metodo
del contare.
LEZIONE XL.
Ipnosi per catalessi
(metodo Cucinotta)
Soggetto seduto, con ogni suo muscolo più rigido che sia possibile.
Braccia distese con le palme de le mani volte in giù, e le dita
aperte. Raccomando la massima tensione e durezza muscolare nel corpo del
soggetto. Fatevi guardare intensamente ne gli occhi, a circa mezzo metro
di distanza. Guardatelo potentemente proprio ne gli occhi voi pure, e ditegli:
"Quando sentirete bisogno di chiudere gli occhi, fatelo e assopitevi con
calma. Se dopo circa due minuti, il soggetto non li chiude; d'improvviso,
dite con sicurezza: -- "Vi piegate in avanti" -- facendo atto con le mani
di trattenerlo ne la caduta. Il soggetto d'ordinario s'inchinerà;
ciò, denota uno stato ben sincero d'influenza. Guardatelo ancora
(dopo averlo rimesso ne la primitiva posizione) aggiungendo: -- "Ad ogni
numero che conto vi assopirete di più, e diventerete più
rigido in tutto il corpo. Ma vi sentirete benissimo sempre, sempre bene
io vo dico -- "Praticate un passo ipnotico partendo dal centro de la testa,
passando su le ciglie, dietro gli orecchi e lungo le braccia, fino ai medii
diti, su i quali, premerete pochino i polpacci. Contate (solito "metodo)".
Quando i caratteri da le catalessi saranno concreti, accentuatela se vi
è necessario; oppure usando le solite istruzioni, cambiatela in
sonnambulismo e sperimentate.
Questo è un metodo troppo rapido, e dà buon rendimento
con soggetti un pò anormali e restii a l'ipnosi.
LEZIONE XLI.
Ipnotismo per suggestione post ipnotica
Questo metodo semplicissimo ha un grande valore, per creare in maniera
fulminea l'ipnosi ne le prove seconde. A l'ipnotizzato si dà questa
suggestione: -- "Ogni volta che vi stringerò l'indice de la mano
destra, (stringendoglielo) e vi ordinerò di dormire, lo farete subito."
-- In questo caso, avrete creato col post-ipnotismo una vera e propria
zona ipnogena ne l'indice destro del soggetto. Non è detto che il
solo dito può essere determinato da la post-ipnotica; ma una qualsiasi
parte del corpo, a piacere de l'operatore. Anzi, consiglio di non specificare
mai il dito; bensì, qualche altra parte del corpo.
Praticate molte volte la suggestione, tenendo conto che più
la si ripete, più certa sarà la sua efficacia.
*
* *
Potrete anche dirgli: -- "vedete il mio orologio?" -- (o qualche altro
oggetto). D'ora in poi, quando ve lo mostrerò, vi addormenterete
subito."
Questo metodo convince chiunque in modo indiscutibile -- sebbene grossolano,
-- de la perizia de l'operatore nel produrre l'ipnosi.
Non si faccia palese per nessuna ragione, il perchè semplice
di queste ipnosi fulminee.
LEZIONE XLII.
Ipnosi rapida
(metodo Cucinotta)
Per ottenere rapidamente l'ipnosi su soggetti nuovi e non di rado, ostili
a l'esperimento, ho trovato molto efficace ne gli effetti pratici il seguente
metodo. Ma per praticarlo, anzitutto è necessario trovarsi "in forma"
cioè bene allenati con lo sguardo, il tatto e la voce. Altrimenti,
con questo metodo si fa nulla,.. Cioè, si fa spesso una piccola
cosa da niuno vagheggiata: si fa cattiva figura. (Tanto per intenderci).
*
* *
Il soggetto stia col viso a la luce, in piedi e ne la posizione che
i militari chiamano "attenti", (ma con le braccia avanti al corpo di circa
10cm.; non di fianco). Il soggetto deve poggiare bene e fortemente i piedi
a terra, e star diritto col corpo; le mani chiuse strette a pugno, e deve
esercitare una forte tensione in tutto il corpo, dovendo stare diritto
diritto.
L'operatore ispezionerà lo stato di tensione de le giunture
del soggetto; poi, d'improvviso gli si porrà davanti, a la massima
distanza di 20 centimetri. Dirà: -- "Signore, mi guardi bene proprio
ne gli occhi". -- La mano sinistra de l'operatore deve saldamente e con
tensione tenere al polso destro il soggetto, le cui braccia devono stare
rigide e diritte, come del resto tutto il corpo.
La mano destra aperta de l'operatore, deve stare a l'altezza de la
sua testa, (di fianco), e prossima a la faccia del soggetto.
Guardare così per circa un minuto il soggetto; poi, allungare
in modo pianissimo la destra già alzata, posandola pesantemente
su la sua testa. Dire con decisione assoluta: -- "dormite, vi dico" --
esercitando una più marcata pressione su la testa del soggetto;
e subito dopo, in maniera precisa, alzare il braccio destro del soggetto
(già saldamente tenuto al polso) e portarlo a l'altezza de la sua
spalla. Dire con potenza e con calma: -- "Diritto questo braccio, non si
può piegare, dormite forte vi dico, signore". -- Poi, pressione
su i globi oculari; poi, metodo comune d'intensificazione del sonno. Questo
metodo è rapidissimo, e influenza i soggetti più restii a
l'ipnosi; ma, pur troppo, non è adatto per tutti gli esperimenti...
Per usarlo, bisogna prima allenarsi con pazienza, onde non ricavarne insuccessi
dannosi e letali.
LEZIONE XLIII.
Allucinazione
(metodo pratico)
Tenete per mano l'ipnotizzato, e suggerite:
" -- Quando vi dirò di aprire gli occhi, lo farete subito, e
vedrete vicino a voi, (esempio) un grossissimo cane. Però, non vi
spaventerete, nulla vi farà del male".
Dettagliate bene, poi, mettete il pollice de la destra a la radice
del naso del soggetto; tirando in sù, come per aiutarlo ad aprire
gli occhi.
Le altre dita de la mano, poggino su la testa del soggetto. (14)
Ora dite -- "Aprite gli occhi" -- Quando il soggetto aprirà
gli occhi, scostate la destra de la prima posizione; ma, a tempo a tempo,
fino a che il braccio si distende intieramente.
Suggerite: -- "Guardate, guardate bene quel cane; eccolo, guardate.".
--
Se il parlare ed il gesto saranno fatti bene, il soggetto vedrà
realmente il cane che in realtà non esiste.
Qualora l'allucinazione non riuscisse, accentuare il gesto e la voce,
onde ottenere il completo effetto illusorio. Invece di scostare la mano
destra de la fronte del soggetto, il gesto allucinatore può eseguirsi
con la sinistra.
A lo stesso metodo che si fa vedere al soggetto una cosa inesistente,
si può privarlo dal vedere una cosa esistente. Non includo istruzioni
per altre specie di suggestioni allucinative; non ne vale la pena, poichè
basta l'esempio esposto per far comprendere il principio basilare del procedimento.
LEZIONE XLIV.
Ipnotismo a lo stato di veglia
I soggetti ripetutamente ipnotizzati, diventano suggestibili a lo stato
di veglia, ne la identica maniera di quando sono ipnotizzati.
Questa suggestibilità, ordinariamente si limita ai movimenti
articolari volontari. (15) Ci occuperemo di questa parte. Volendo privare
il soggetto totalmente sveglio, de l'articolazione d'un braccio, facendoglielo
stendere e irrigidire ordinate. " -- Il vostro braccio è intirizzito,
non si piega più, se non dietro mio ordine. Proverete inutilmente,
provate." -- Guardatelo intensamente ne gli occhi mentre suggestionate.
La vostra mano deve stringere l'articolazione del soggetto, che la suggestione
paralizza temporaneamente. Dite: -- "Non lo potete piegare, provate." --
Levate la mano dal braccio del soggetto, ed alzatela in modo da puntargli
l'indice, risolutamente, in faccia. Tutto questo, seguitando a parlare
nel modo indicato.
Quando il soggetto tenterà invano un momento; dite aiutandolo
con la mano e, sorridendo affettuosamente: " -- Ora lo potete fare, potete
piegare il braccio, provate.
L'esempio del braccio, si addice pure per le altre articolazioni. Cambiando
la suggestione ed usando le identiche istruzioni, le gambe, possono venire
influenzate parzialmente ed anche simultaneamente.
Il soggetto allora non può piegare le gambe, non può
saltare un bastone, non può camminare normalmente.
Ad un soggetto seduto, applicate le vostre mani ai suoi ginocchi per
un mezzo minuto, e guardandolo ne gli occhi ordinategli: "Non potete alzarvi,
siete proprio attaccato a la sedia, non vi potete alzare; questo è
evidente".
Levate le mani da i suoi ginocchi, e rizzandovi improvvisamente dite:
"-- Provate" -- (al solito modo).
Per fare alzare il soggetto, ordinateglielo. Se tarda ad obbedire perchè
troppo influenzato, scuotetelo leggermente dicendo: -- "Alzatevi." -- Il
soggetto può venire influenzato in modo da non poter staccare le
mani l'una da l'altra, senza il vostro ordine. Per quest'esperimento, le
dita del soggetto debbono incrociarsi, braccia diritte e rigide.
Le mani de l'operatore premano su quelle del soggetto; nel resto metodo
uguale. Mettete un bastone in una mano al soggetto, e facendoglielo stringere
fortemente dite: "-- Come potete levarvi il bastone di fra le mani, come
lo potete lasciare; vi è proprio impossibile. Provate. --"
Le braccia del soggetto debbono star rigide fin dal principio, in questo
esperimento.
*
* *
Gli elencati, sono esercizii di facilissima eseguzione, specie se praticati
su soggetti già ipnotizzati. Son pure di grande utilità,
perchè sviluppano ne l'operatore la facoltà del parlare suggestivo.
Quando si possiede questa facoltà, i su detti esperimenti diventano
un giuoco, anche se praticati su gente a lo stato totale di sveglia, e
che non è mai stata ipnotizzata.
LEZIONE XLV.
Fate sedere comodamente il soggetto, ordinandogli di mettersi in uno stato
di completa passività. Deve tenere gli occhi aperti e contare un
numero a la volta, cominciando da uno, ad ogni colpetto che gli darete
su la testa, con l'indice ed il medio destro.
La sinistra de l'operatore deve pressare lievemente la gola del soggetto,
precisamente sul così detto "-- Pomo d'Adamo. --".
Il picchiettare e la pressione debbono esercitarsi rigorosamente simultanei,
ed a la svelta. Gli occhi del soggetto debbono chiudersi strettamente ad
ogni numero contato, per riaprirsi subito dopo, e chiudersi di nuovo al
momento di pronunziare il numero seguente.
Se l'esatto procedimento del metodo sarà intuito, ed il contare
ed il chiudere de gli occhi sarà con precisione coordinato al picchiettare
ed a la pressione a la gola, dopo due minuti o poco più, vi sarà
sonnolenza e forse ipnosi anche nel soggetto più ribelle.
Contando, la voce del soggetto diverrà pigra e stentata, ed
il corpo sembrerà invaso da una stanchezza curiosa, mentre appariranno
prestissimo i segni di una grande propensione a l'ipnosi. Insistete ancora
per qualche minuto in questo procedimento; poi usate il primo metodo d'ipnotizzare,
dal terzo passo in poi.
LEZIONE XLVI.
Per ipnotizzare più persone in una volta
In questa prova sono di grande ausilio i soggetti educati a l'ipnosi.
Fate mettere in posizione di abbandono le persone che volete ipnotizzare,
disponendole a sedere in linea retta.
Spiegate bene a questa vostra gente l'innocuità assoluta de
l'ipnotismo. Dite che la suscettibilità a la ipnosi, dimostra l'attitudine
di saper dominare le proprie idee, il possesso di una volontà forte
e fortemente educata, che l'accondiscendere a l'ipnosi e poi il non secondarne
la produzione, mette soggetti in una posizione poco seria di fronte a loro
stessi ed a l'ipnotizzatore.
Asserite che la suscettibilità è un pregio di valore
inestimabile, e non un difetto. Dite che non userete violenza, e non ipnotizzerete
persone poco suscettibili. Il vostro scopo non è di smargiassare[*]
una irresistibile potenza personale, ma di presentare, mercè la
loro graditissima cooperazione, alcuni fenomeni semplici e interessanti.
Insistete nel dire che ipnotizzerete solo chi a l'esperimento volentieri
si presta. Fate sapere che i soggetti più refrattari[*] a l'ipnosi,
sono le persone affette da squilibri mentali e nervosi, o quelle che non
possiedono la primordiale attitudine di dominare per poco tempo i loro
pensieri.
Fate sapere che le persone colte, sono le più suscettibili a
l'ipnosi.
Dite tutte queste cose, molto dignitosamente, poichè queste
argomentazioni -- logiche e vere, del resto -- spifferate proprio al momento
de la prova, fruttando sempre bene.
*
* *
Se fra le persone che dovrete ipnotizzare, intuite ve ne fosse qualcuna
scettica, malevola, o che si è messa in mente di far da pagliaccio
durante l'esperimento; scartatela senza cerimonie; anzi, poco cortesemente.
Potendo scegliere, prendete ragazzi e donne, giovanetti gracili, mai uomini
robusti e sanguigni. Scegliete chi vi guarda quasi interrottamente, chi
sentite che vi ammira, o che mutamente vi teme per quel "quid" misterioso
che crea l'influenza di un buon operatore.
Insomma, gente che una improvvisa eccitazione esterna affatica di colpo,
gente ben disposta a l'ipnosi. Ma anche la gente forte, anche il gigante
fisico, può essere facilmente dominato: è questione di competenza
ne l'operatore, ed anche di pratica e di momento adatto....
Certe volte, vi sono dei soggetti, che per quanto cerchino di secondare
l'ipnotizzatore, non possono arrivare che ai primi stati di sonnolenza;
mentre ve ne sono de gli altri che vanno facilmente in sonnambulismo senza
punto industriarsi ad arrivarci.
Scientificamente, ripeto, è provato che l'ipnosi dipende da
la suscettibilità del soggetto, sebbene vi siano de i soggetti,
che diventano veramente suscettibili dopo reiterati esperimenti.
L'esperimento:
Siate calmissimo e deciso a riuscire. Tutti i soggetti si debbono tenere
per le mani, fra loro, pensando che "han sonno".
Fate che i soggetti allenati a l'ipnosi (avendone) tengano per mano
i nuovi a l'esperimento. Ogni soggetto educato può star benissimo
in mezzo a sei soggetto nuovi; tre da una parte e tre da l'altra.
L'operatore in piedi, in modo da poter dominare tutto e tutti col suo
sguardo di ferro, e con la volontà formidabile.
Siate serio e sicuro se volete riuscire; mettetevi in testa che se
riuscirete una sola volta, riuscirete sempre. Spesso, da una sola prova
modesta e semplice, può dipendere l'intiero avvenire di una carriera.
Dite improvvisamente: "-- Guardatemi tutti fermamente, e non distogliete
lo sguardo dal mio, se non ve l'ordino" -- Cercate mutamente di convincerli
che li guardate tutti. Dopo circa due minuti, ordinate: "-- chiudete gli
occhi molto stretti, più stretti, più stretti dico.
Pensate di dormire; badate, dovete dormire tutti.... tutti dico. (Pausa)
Avete gran voglia di dormire, di abbandonarvi. Fatelo, fatelo tutti
dico, dormite" -- (Curate molto l'inflessione de la vostra voce, e ritenete
fin d'ora tale qualità siccome uno dei principali poteri influenzanti).
I soggetti educati a l'ipnosi dormiranno subito, inducendo ne gli altri
per la forza de l'esempio, uno stato congenere di assopimento, che una
buona suggestione può cambiare in ipnosi più o meno profonda.
Praticate la pressione su i globi oculari, quando i soggetti chiuderanno
gli occhi. Fate annasare qualche profumo piccante, eseguite qualcuno dei
passi ipnotici precedentemente riportati ecc.
Per approfondire il sonno suggerite:
"-- Ad ogni numero da me detto, tutti respirerete più profondamente.
Dovete farlo tutti, dico" -- (Pausa)
"-- Uno --" profondo respiro, profondo dico..... Due, profondo respiro
dico ecc.
Produrre il sonnambulismo come al solito.
Volendo ad esempio, far vedere ai soggetti qualcosa di speciale, ordinate:
"-- Quando dirò di aprire gli occhi, lo farete subito e vedrete...
(determinate la cosa con qualche chiarezza e abbondanza di dettagli).
Potrete farlo ballare, cantare, ecc. Eseguite gli esperimenti che più
vi parranno del caso, ma non fidate troppo ne l'esecuzione di suggestioni
complicate. Trattandosi di soggetti nuovi, o meglio improvvisati, bisogna
agire con prudenza onde evitare insuccessi.
*
* *
Apparecchio che facilita la produzione del sonno ipnotico in massa,
è lo specchio ipnotico. Ma non è usato che da gli spratici.
Le celebrità praticano esclusivamente qualche metodo basato su la
fascinazione: questo che sto riportando, su l'ipnosi per trasmissione,
o qualche altro sveltissimo procedimento, confacente a la personale attitudine.
Non bisogna illudersi poi, è la pratica che dà a l'ipnotista
quegli artefici, quelle sorprese psichiche... quegli scoppi di voce e l'arte
del gesto, ecc. e tutte quelle altre "virtuosità" di tatto e di
voce che assoggettano quasi fulmineamente chiunque a l'ipnosi, e fanno
distinguere di leggieri lo specialista dal dilettante.
LEZIONE IIIL.
Per svegliare soggetti ipnotizzati da altri operatori.
Senza le lungaggini e le incertezze di suggestioni graduali, ecco un buon
metodo pratico per svegliare soggetti ipnotizzati da altri operatori. Da
le istruzioni precedenti, terrete senza dubbio presenti le proprietà
del letargo, de la catalessi e del sonnambulismo.
Se il soggetto da svegliare trovasi in sonnambulismo, il vostro lavoro
si limita ad una pressione su i globi oculari, per renderlo letargico.
Attendete qualche minuto affinchè la letargia si delinei, e
cercate intensificarla mediante la suggestione. Suggerite "abbandonatevi,
rilassatevi tutto, così.
Quando i caratteri del letargo appariranno evidenti nel soggetto, fregate
con la destra, il centro de la sua testa, come al solito. Questo procedimento,
in pochi secondi determinerà il sonnambulismo. Ora, fategli eseguire
lievi suggestioni ipnotiche, tanto per assodarne l'obbedienza.
Fatelo camminare, leggere; fategli scostare un oggetto. Se obbedisce
subito ed accetta senza esitare la suggestione, svegliatelo col metodo
usuale, senza confondervi.
*
* *
Se il soggetto si trova in catalessi o in letargo al momento che dovete
destarlo, portatelo sempre in sonnambulismo e poi svegliatelo.
LEZIONE IIL.
Catalessi per esperienze ultra normali.
Fate alzare l'ipnotizzato, ordinandogli di stare più diritto che
può.
Talloni uniti, braccia pendenti, gambe, testa, tronco diritti piú
del possibile.
Mettetevi dietro lui, e poggiate le mani su i lati de la sua testa.
Dovete eseguire un movimento in su, -- come di sollevamento, -- tendente
a irrigidire piú perfettamente la testa ed il collo del soggetto.
Dite:
"La testa ed il collo sono diritti, sono rigidi; ma vi sentirete benissimo".
Tirate in giù le braccia suggerendo "diritte" dure le giunture,
dure mi raccomando; non si possono piegare: irrigidite le braccia e sentitevi
bene".
Ponete energicamente le mani su i ginocchi del soggetto dicendo "più
tesi, piú diritti, diritti dico. Date un colpetto per ogni giuntura
da la parte di dietro dicendo: "Non si possono piegare, ma vi sentirete
molto bene, questo è certo; state benissimo. Suggestionate:
-- "Siete diritto come una trave, ma vi sentite assai bene si capisce;
siete diritto e rigido. State diritto di più, piú che potete;
così --".
Fregate le mani sul corpo del soggetto cominciando da la testa, per
finire ai piedi o quasi.
Fatelo sostenere, perchè può perdere l'equilibrio e cadere
di peso.
Suggestionate per un dieci volte usando la formula precedente ed eseguendo
i passi anzi detti. I passi (o più propriamente le passate) si eseguono
su ogni parte e lato del corpo del soggetto, sempre dal su in giù.
Bisogna praticarli a forte e pieno contatto, e rapidamente. Metodo del
contare con la suggestione che ad ogni numero detto, il soggetto deve irrigidirsi
ancor più. Contate fino a quindici o a venti, dicendo ad ogni numero
"diritto" non potete piegarvi, siete tutto rigido, ma vi sentite benissimo.
Quando il soggetto è, realmente rigido, mettetelo su due sedie nel
modo qui indicato. Si mettono due sedie a la distanza di circa, un metro
e quaranta centimetri, l'una da l'altra, e con i sedili per dentro. Tale
distanza può essere aumentata a secondo la lunghezza del soggetto,
che deve essere disteso con la testa e i piedi, da poggiare sui due sedili
de le sedie.
La testa e i piedi del soggetto debbono posare su un morbido oggetto,
cosi il catalettico quando sarà sveglio, non avrà male a
le parti che poggiano su le sedie.
Mettetegli su le coscie, sul petto e su lo stomaco un peso che può
variare dai venticinque ai duecentocinquanta chili, o più. Ordinariamente
da uno a tre uomini. Il peso che il soggetto deve sostenere, è il
rapporto diretto con la perizia de l'ipnotizzatore che ha prodotto la catalessia;
ed anche con la sincerità del fenomeno prodotto.
Ne i primi esperimenti, incominciate con pesi di poca importanza; dai
venti ai cinquanta o più chili, massimo ottanta.
Bisogna tener conto del soggetto in esperimento. Questo è importantissimo;
poichè, ad un ragazzo posto in catalessi, dovrete far sopportare
un peso minore di quello che farete sopportare ad un uomo robusto.
Credo che questo sii chiaro e logico per tutti. Durante l'esperimento
suggestionate bene: "Diritto, rigido, più teso, bravo, così".
Toccate con la palma de la mano la schiena del soggetto, come per fargli
comprendere che non deve incurvarsi. Il catalettico può sopportare
il peso per parecchio tempo senza soffrire niente, e senza ricordare nulla
al risveglio.
Ma fatelo sottostare brevemente a l'esperimento: qualche minuto, o
poco più.
Lo scopo, è quello di far notare la proprietà de la catalessi,
non quello di battere il record di resistenza de la catalessi con i pesi.
Questa briga, lasciatela ai più egregi specialisti de l'ultra ipnotismo
sperimentale; a quelli che conoscono tante altre cose sublimi... oltre
che la tecnica l'ipnotica.
Avendo presentato l'esperimento, fate togliere il peso da sopra il
catalettico, e fatevi aiutare da qualcuno per mettere in piedi il soggetto.
Badate che bisogna sollevarlo di peso, e metterlo in piedi "come un
brillo[*]".
Il soggetto nulla può fare; neanche il minimo movimento. Ritenete
bene questo particolare importantissimo. Dite: Conterò da uno a
dieci, e voi, ad ogni numero, diventerete sempre meno rigido". Contate
passando le mani sul corpo del soggetto; ma questa volta da i piedi a la
testa. Fra un numero e l'altro contato, suggerite: "vedete cominciate a
diventare meno, meno rigido, meno diritto; bravo".
Battetegli la mano su la spalla, dicendo sicuro -- "sciogliete i muscoli,
piegate a tempo le giunture (toccandole) piegate, piegate le giunture ho
detto obbedite". --
Se il soggetto non può farlo, ordinate il parziale piegamento
dei suoi arti.
Dite calmissimo: bene una cosa per volta. Piegate il braccio destro
(aiutatelo ad obbedire con le vostre mani) dopo piegate il sinistro, sciogliete
le dita, indi la gamba destra ecc. Effettuato il piegamento de gli arti,
fate sedere il soggetto e svegliatelo come al solito.
LEZIONE IL.
Quadri catalettici
I quadri catalettici consistono in atteggiamenti impressi da l'operatore
al corpo de i soggetti in catalessi.
I soggetti possono rimanere per de le mezz'ore in quelle faticose posizioni,
ma senza alcun disturbo, senza neanche la minima fatica.
Il procedimento è facilissimo. Mettete i soggetti ne la posizione
che più vi piace e suggerite l'immobilità completa. Eseguite
de le passate su gli arti più interessati al lavoro, lavorando con
calma e senza incertezze. Per il risveglio, suggestionate prima il piegamento
parziale de le giunture, indi metodo solito. Altri importanti esperimenti
possono prodursi mercè la catalessia; ma non ritengo opportuno trattare
in questo elementare lavoro esperimenti d'ultra ipnotismo arrischiatissimi,
familiari a pochi iniziati; esperimenti che si astengono dal provocare
non pochi eminenti ipnotisti.
E la ragione è che alcuni, pure essendo bravi pratici, non possono
produrre ultra esperimenti, più per mancanza di temperamento assolutamente
dominante, che per cognizione su la materia. Se questo lavoro avrà
benevola accoglienza, mi studierò in altro dimostrare con metodi
semplici graduali e sicuri gran parte, de gli esperimenti ultra normali
conosciuti. Esperimenti che sembrano sconvolgere le leggi de la natura
e de la logica; esperimenti che sembrano magherie...
LEZIONE L.
Ipnosi per posta e per telegrafo
Questi esperimenti si fanno esclusivamente con dei soggetti allenati a
l'ipnosi, o meglio, con soggetti preparati acconciamente[*], mediante la
suggestione post-ipnotica. Ad un ipnotizzato assai suggestibile suggerite:
"Sentitemi bene: appena riceverete un mio scritto nel quale vi ordinerò
di dormire, (però, lo scritto deve essere proprio di mio pugno)
voi, mi obbedirete subito. É giusto?".
(Pausa) Non potrete fare a meno di obbedire; dormirete solo dieci minuti,
ogni volta che ve lo farò sapere per lettera. Avete capito?".
Fate che il soggetto prometta obbedienza, e manifesti ripetutamente
tale proposito nel sonno ipnotico.
*
* *
Identica suggestione per il telegrafo, però, specificando ne
la post-ipnotica una parola (una frase segreta) che deve "sempre" far parte
del testo del telegramma.
Ciò, per garentire il soggetto del riconoscimento del vostro
ordine.
LEZIONE LI.
Ipnosi per telefono
Dite a l'ipnotizzato per molte volte: "vi chiamerò al telefono dicendovi
di dormire, e voi lo farete subito, è vero? Non potrete trasgredire
a quanto vi dico, già lo sapete". Se la post-ipnotica è data
bene, il soggetto, al momento che riceverà il vostro ordine telefonico
di dormire, ubbidirà. Questo è sicuro. Molti operatori non
danno la post-ipnotica per questi esperimenti, fidando ne la suggestibilità
dei soggetti; ma con la post-ipnotica si ottiene la certezza del successo.
Perchè non usarla dunque? Costa poca fatica. Non fate sapere d'aver
preparato il soggetto per tali esperimenti. Prove così ingenue e
semplici hanno fatto di colpo la reputazione di qualche mediocrismo operatore,
faccendiere autentico de l'occultismo, e de l'ipnotismo in particolare.
LEZIONE LII.
Per mettere l'ipnotizzato sotto il controllo di altre persone.
Ponete il soggetto in letargo, e fatelo porre in sonnambulismo da la persona
che volete abbi dominio sul soggetto. Già ho detto che chi pone
in sonnambulismo il soggetto, è obbedito da costui. Prego di ritenere
bene quanto precedentemente vado chiarendo. Per farvi obbedire, suggestionate
come segue (e logicamente) prima che altri produca il sonnambulismo sul
soggetto. "Oltre a quel signore, dovete sempre obbedire mè".
Anzi, dovete obbedire mè, più che lui. É chiaro? mi
sono spiegato?
*
* *
Altro buon mezzo, è l'ordinare al soggetto che per un determinato
numero di minuti deve obbedire al designato individuo che l'operatore preciserà.
Dite:
"Ascolterete il signor X... e farete per dieci minuti quanto egli vi
dirà.
Ma solo per dieci minuti; mi avete compreso bene? Dopo dieci minuti,
basta".
Per maggior cautela, fate che la persona che deve temporaneamente dominare
il soggetto, tocchi per qualche momento con la sua mano la testa de l'ipnotizzato,
o stringa la di lui destra. Ma generalmente questi particolari sono di
più. Basta dire -- "farete quanto vi dirà il signor x..."
-- ed il soggetto obbedirà senza discutere.
LEZIONE LIII.
Per accrescere la suscettibilità de i soggetti.
Perchè il soggetto diventi molto suscettibile a l'ipnosi, ditegli:
-- "Da questo momento in poi, dormirete profondamente subito che io
ve lo dirò; sarete suscettibilissimo a la mia influenza, e dormirete
proprio molto fortemente". Questa post-ipnotica a cui può aggiungersi
quant'altro l'operatore ritenesse opportuno in merito, basta ad ottenere
l'effetto voluto.
LEZIONE LIIII.
Per rendere i soggetti refrattari a l'altrui influenza.
Dite a l'ipnotizzato: -- "Badate, io solo posso farvi dormire a questo
modo; nessuno può ipnotizzarvi oltre che mè. Nessuno, se
non è un uomo con tre occhi". -- Fate bene questa post-ipnotica,
e l'intento sarà sempre e con certezza raggiunto. Il caso dei tre
occhi -- "buffo, ma ottimo praticamente" -- ê un esempio.
Tutto sta nel persuadere il soggetto che un uomo normale non può
ipnotizzarlo, senza il pieno consenso da parte sua.
Si puo anche fare eccezione col soggetto per qualche persona.
LEZIONE LV.
Ipnosi nel sonno naturale.
Per trasformare in ipnosi il sonno naturale è sufficiente adoperare
un metodo suggestivo: "psichico" -- propriamente detto. -- (16)
É meglio che il soggetto resti col lato destro in su.
Bisbigliate al suo orecchio: (pianissimo) "seguitate a dormire più
forte e più profondamente".
Ditegli che non deve destarsi, e che deve fare quanto gli direte. Dopo
un cinque minuti di questa suggestione, fatelo respirare sempre più
forte ad ogni numero che conterete (solito metodo nel contare). Toccatelo
il meno possibile, ma ragionategli a l'orecchio, pianissimamente. Ditegli
che sta sognando di dormire fortissimo ecc.
Osservate se effettivamente il soggetto dorme e respira progressivamente
più forte, e se esegue quindi la suggestione. Contate dicendo spesso
che -- "deve assolutamente dormire più forte, che deve obbedire
ecc." -- Quando credete che l'esperimento sia riuscito, dite: "Voltatevi
da l'altra parte" poi toccatevi un pochino la testa, avete una pulce" e
tante altre piccole suggestioni di sondaggio.
Se il soggetto le eseguirà facilmente, praticate una buona suggestione
preparatoria ed ordinategli poi quel che volete che faccia subito, o la
mattina: sperimentare insomma. Per levarlo da l'ipnosi dite: "ora basta.
Seguitate a dormire naturalmente come tutte le notti. Fra mezz'ora vi sveglierete
per un momento, e poi dormirete di nuovo come al solito fino a la mattina".
Vi sentirete benissimo e nulla ricorderete di quanto vi ho detto e
fatto fare. Questo metodo "siccome è poco noto" è difficilmente
trovabile ne i trattati d'istruzione. Ritenendo che qualche volta può
essere giovevole, io l'ho incluso.
LEZIONE LVI.
Per far battere leggermente o in modo celere i polsi del soggetto.
Suggerite a l'ipnotizzato prendendogli un polso ne la vostra mano.
"-- Chiudete gli occhi" -- Quando vi dirò di riaprirli, questo
vostro polso batterà veloce veloce. Avete capito? -- Fate passare
mezzo minuto affinchè la suggestione abbii l'agio d'imprimersi bene
ne la mente del soggetto; poi, di scatto, aggiungete: -- "Questo vostro
polso, sentite? Batte veloce veloce" -- Attendete parecchi minuti il risultato
de l'esperimento. Per far battere adagio i polsi del soggetto, metodo identico:
cambiare solo la parola "veloce" ne l'altra "a tempo o, pure adagio". Si
può suggestionare l'ipnotizzato in modo da far battere al medesimo
tempo i suoi polsi, uno in maniera veloce e l'altro in maniera lentissima.
Eccone il procedimento:
Prendete ne le mani i polsi del soggetto, e suggerite: -- "Quando vi
dirò di aprire gli occhi, il polso destro vi batterà veloce
veloce il polso sinistro invece, molto lentamente. Mi avete compreso bene?"
--
Fate che il soggetto convenga a quanto gli proponete. Determinando
i polsi, premete su', col pollice da una parte, e l'indice ed il medio
da l'altra. Suggestionate diverse volte, e sopratutto, date tempo al soggetto
di poter attivare la suggestione. Non agite con fretta. Poi dite: "-- Aprite
gli occhi, dico. Il polso destro (stringetelo) vi batte veloce veloce,
osservate và" -- (Abbandonare violentemente il polso del soggetto)
serietà in faccia, sicurezza ne la voce, convinzione ne la mente,
forza ne lo sguardo: badateci.) Dopo "Il polso sinistro vi batte adagio,
molto lentamente vi batte il polso; sentite. Attuazione pratica come pel
precedente esperimento.
*
* *
Ogni persona, per quanto scettica o malevola, sarà vinta da l'evidenza
significativa di questo meraviglioso esperimento d'alto valore pratico
in terapia, come dimostrerò in seguito, parlando de le nervosi del
cuore.
LEZIONE LVII.
Ancora del metodo precedente
Può tornare vantaggioso in questo esperimento il metodo del contare
con la suggestione che ad ogni numero detto i polsi del soggetto debbono
pulsare nel modo anzi determinato. Praticissimo anche questo:
-- "Io conterò fino a dieci: ad ogni numero da me detto, il
vostro (o i vostri) polso, batterà sempre più velocemente"
-- contate: uno. due; tre.,. Arrivando al numero dieci, direte: "-- adesso
conterò inversamente: ad ogni numero da me detto, i polsi batteranno
sempre meno forte; finchè, al numero uno, il battito tornerà
normale." Ma non presentate questi esperimenti senza averli praticati molte
volte sul medesimo soggetto, perchè fatti di colpo, non sempre riescono
perfettamente.
LEZIONE LVIII.
La veggenza
(informazioni teoriche)
É imbarazzante trattare de la veggenza... Non metto in dubbio questa splendida
facoltà, questo potere indagatore del pensiero altrui e de le cose
note ed ignote; tutt'altro! Ho praticato e valutato parecchio la veggenza,
forse le ho dedicato ragguardevole parte de la mia attitudine... L'ho "notomizzata[*]"
ne le sue parti più insignificanti, sempre con passione indicibile
e con perseveranza. Risultati? Prove evidenti, indiscutibili de la sua
esistenza; prove serissime e controllate. Ma, altre volte, risultati pratici
irrisori (non bisogna essere presuntuosi) forse, per la mia non eccezionale
abilità pratica.
*
* *
Il fatto di base, è che solo alcuni ipnotizzati, solo i malati
di sonnambulismo lucido, possiedono tutte le idiosincrasie psichiche che
rendono proficua l'educazione ipnotica per la veggenza. Mercè tali
soggetti, la veggenza ipnotica diventa scienza esatta. Ma, quanto ho detto,
è la regola generale: possono trovarsi dei soggetti comuni che tecnicamente
sviluppati diano risultati brillanti, o per lo meno buoni. Bisogna scegliere
fra i soggetti, quello che possiede "naturalmente" la singolare facoltà;
poi, svilupparlo con grande determinazione di riuscire, e con metodo laborioso
e diligentissimo.
Senza dubbio, i migliori soggetti per la veggenza, sono le complessioni[*]
ne le quali -- "non esiste il giusto equilibrio fra la materia e la psiche"
-- come dice il Maël in un suo romanzo, le complessioni atte ed [sic]
avere
[la pagina 89-90 nell'originale è strappato e ne manca la metà]
a lo stato natu[...]
sime antiveggen[...]
date le condizio[...]
Discreti sog[...]
sere le persone d[...]
qualunque sogge[...]
mente al paragon[...]
Contrariamen[...]
bra che l'istruzion[...]
za; specie quan[...]
Ma è pure acce[...]
argomento, possono[...]
cultura[...]
Io parlo de la ve[...]
mai ad unanimità da[...]
gli scrocconi e le (?) s[...]
di ultra ipnotismo. In[...]
venzionali, e qualche v[...]
proviene da uno stato s[...]
tratta del volgarissimo[...]
espediente con tanto ba[...]
lebri leggitori del pensi[...]
La condizione ment[...]
d'imbrogliare il prossimo[...]
ciosa di pigliare in giro[...]
É questione di eser[...]
trattano di fortune e di[...]
strapazzo, associate a queg[...]
(1) E, più che vergognoso [...]
tanti parrucconi che passano p[...]
gli esperimenti più serii e fonda[...]
abbiino sovente preso sul serio[...]
chisti!..
[...]le loro conti-
[...]ruita e di equo
[...]pnotica. Era ne-
[...]dimostrare a i
[...]a veggenza, che
[...]gua il trucco vol-
[...]co.
[...]seguenti:
[...]può avere in
[...]speciali indi-
[...]lo volete chia-
[...]intuire anche a
[...]sa sconosciuti.
[...]i, luoghi e persone
[...]tupefacente, intuisce
[...]no con meravigliosa
[...]colari.
[...]o? -- che questi fe-
[...]re per la coesione di
[...]ini che accennerò nel
[...]resente lo scopo essen-
[...]ro,
[...]attitudine psichica del
[...]on i veggenti naturali,
[...]one straordinaria de i
[...]tutte; stato speciale pis-
[...]a insisto nel far notare
[...]si manifesta mai nel sog-
[...]e eccitazione sensoria.
[...]iarsi nel fenomeno, quasi
[...]É meravigliosa nel veg-
[...]sentire, vedere a distanze
[...]altra per esempio, da una
[...]dove vede" non ve lo sa
dire in nessun caso: non lo sa, e la vostra domanda lo sorprende, il piú
de le volte non poco.
Si può con certezza affermare che il soggetto "non veda" mercè
l'organo ordinariamente assegnato per tale funzione; e se insistete ne
la domanda, il soggetto v'indicherà quasi sempre la fronte. Cosa
che ci può dimostrare essere il cervello, la fonte da cui deriva
il fenomeno di chiaro [sic] visione.
La veggenza può anche essere una speciale e passeggera condizione
de le cellule cerebrali naturalmente predisposte a produrla. Ma nulla autorizza
ad affermarlo. Siamo nel campo de le congetture, e l'una vale benissimo
l'altra.
Il veggente non vede per gli occhi; questo è sicuro. Ipnotizzai
una ragazza cieca, ed in sonnambulismo lucido, questa ragazza vide un po'
bene ciò che le fu ordinato vedere, e fece di molte cose mediocri
descrizioni. Poi, sembra che al comando di vedere una determinata cosa,
"l'io psichico" del veggente si rechi sul luogo descritto e determinato.
É certo che il veggente, descrive qualche cosa, solo dopo che immaginariamente
vi reca sul luogo ad investigare. Spesso dice: "Si, sono arrivato, vedo,
vedo". (17)
Quindi, la grottesca insinuazione smammata[*] da un luminare "Il soggetto
non tiene gli occhi completamente chiusi, e vede mercè la straordinaria
eccitazione sensoria che lo domina" cade completamente; perchè anche
una cieca in sonnambulismo lucido, discerne le cose come ogni altro soggetto
comune. Ma tenendo conto di tutte le possibili ed impossibili eccitazioni
sensorie, non è pazzesco sostenere che mercè gli occhi, un
veggente messo in una stanza di Roma per esempio, possa vedere e leggere
ciò che si fa, si dice o si scrive in una stanza di Palermo, di
Marsiglia, di Londra?
In questi casi dov'è l'esaltazione sensoria oculare? E per mezzo
de l'organo naturalmente incaricato a percepire suoni, come si può
ottenere "la chiaro udienza" a le istanze su dette? E qui, sorge la tesi
quanto mai logica: La veggenza è la messa in atto de le facoltà
animiche[*], possiedute dal soggetto.
*
* *
Altro importante fattore di veggenza è la facoltà curiosa
generata da la crisi nel soggetto, (sempre per le anormalità de
la sua psiche) di leggere come su un libro, oltre che ne la mente de l'ipnotizzatore,
in quella de la persona interessata ne l'esperimento.
De i veggenti per esempio, fanno la descrizione minuziosamente esatta
di gente morta da molti anni e conosciuta solo da chi domanda.
Dico descrizione minuziosamente esatta, volendomi riferire a le forme
fisiche, a le abitudini, a i gusti de la persona descritta.
Non è forse questa una compenetrazione precisa, oltre ogni dire
del pensiero altrui?
Per la perfezione de l'esperimento, influisce anche l'ambiente piû
o meno simpatico nel quale veggente si trova.
É preferibile lavorare veggente ed operatore da soli; al più,
non ammettere che il consultante.
Questo fatto è molto importante, poichè lo stato psichico
del soggetto, lo rende suscettibilissimo a gli apprezzamenti, sia pure
mentali, che si fanno ne l'ambiente. Ed è per questo, che, de le
volte, veggenti splendidi, sono impossibilitati a dare l'equo rendimento
che da loro si attende, a dimostrazione del loro reale valore.
Se fra i presenti a la seduta vi è una persona scettica o malevola
che critica o dileggia[*] gli esperimenti, essi vanno a monte, o non danno
il risultato che il valore del soggetto fa giustamente aspettare. Queste,
sono le risultanze pratiche di tutti i giorni.
Altro argomento inconfutabile, per dimostrare con certezza che le sonnambule
da piazza non sono delle vere veggenti; in tal caso, non potrebbero lavorare
fra persone di pensieri discordi e promiscui; ma, ripeto, si tratta di
gente, che accoppiando l'isterismo e la frode a la lunga pratica di dir
bugie, hanno l'agio di sfruttare i gonzi.
Le più comuni inesattezze de la veggenza, consistono in isbagli
[sic] di calcolo fatti da i soggetti, e specialmente riferentesi ad apprezzamenti
su periodi di tempo. Quanto a la classifica dei colori a distanza, si sono
sovente ottenuti risultati positivamente buoni.
Spesso, i veggenti calcolano ad un terzo il tempo che decorre da quello
predetto, a quello in cui il fatto realmente si attua.
Ho avuto occasione di osservare questo particolare anche in lucidissimi
soggetti. Predizioni esatte, ma che si effettuavano in tempo quasi triplo
da quello determinato in crisi di veggenza.
Ma ciò, non significa che non vi possano essere de i soggetti
che possiedono la nozione precisa del tempo trascorso o da trascorrere.
Osservo che i veggenti hanno piú spesso nozione sul modo e sul
luogo ove si è svolto o si svolge un fatto, anzicchè sul
tempo.
Riepilogando:
Per la veggenza, bisogna trovare il soggetto adatto. L'ipnotizzatore
dev'essere specializzato in questi esperimenti; ed allora il successo sarà
sicuro e radioso. Ma io non consiglio alcuno a far de la veggenza una specialità
di lavoro professionale. Non parlo ne i riguardi finanziari, che anzi,
chi a la veggenza si dedica e vi riesce con successo, ha la certezza di
guadagnare molto e facilmente per parecchie ragioni.
Ma, abbi la genialità di Charcot, sii pure uno scienziato ed
un psicologico di vaglia[*]; dai piû, sarà ritenuto sempre
un impostore. Nel seguente metodo pratico per lo sviluppo del veggente,
vi accorgerete con quanto amore ho studiato la veggenza, e che il consiglio
su dato, proviene da un uomo che può parlare con coscienza di causa.
LEZIONE LIX.
Veggenza
(Metodo pratico)
Producete nel soggetto una ipnosi profondissima, servendovi di un qualsiasi
metodo elencato in queste lezioni, tranne de la fascinazione. Volendo affidarvi
a me ne la scelta, consiglio il metodo Deleuze. Per approfondire l'ipnosi,
servitevi del metodo del contare. Piû alto è lo stato d'ipnosi
prodotto, meglio sarà ne i riguardi de l'esperimento.
Fate che il soggetto vadi in sonnambulismo concreto. Suggeritegli frequentemente
che deve dormire, che deve abbandonarsi, che deve rendersi inerte, passivo,
letargico. É molto importante un grande rilassamento, perchè predispone
il soggetto ad una più grande lucidità. (18)
Ponetegli i vostri diti medi ne l'interno de gli orecchi, e le altre
dita accostate ai lati de la testa. Dite: "Potete sentire molto bene i
suoni, discorsi, ogni parola che si dice, anche a distanza grande. Ovunque,
io vi dico! É vero? Mettete la vostra destra su la fronte del soggetto,
e la sinistra su la sua testa. Suggestionate: "Siete in grado di intuire
i pensieri altrui, potete leggere ne la mente de le persone, come su un
libro aperto; siete in grado di compenetrare il pensiero altrui in modo
sicuro e senza fatica". Dite molte volte con energia, e cercate produrre
[sic] nel soggetto una profonda ipnosi. Seguitate: "Aprite gli occhi."
E poi aggiungete convinto: "Ora sì, che potete vedere, sentire,
intuire benissimo e facilmente ogni cosa. É vero?"
Fate che il soggetto approvi quanto dite; concentrate il pensiero su
l'esperimento, siate convinti che può realmente vedere; anzi, che
deve ad ogni costo vedere. Il veggente dev'essere avanzato progressivamente
ne gli esperimenti; in principio, fategli vedere una persona conosciuta
da voi e da lui, esortatelo a sentire le parole che essa dice, esortatelo
ad intuire i pensieri che passano ne la mente de l'analizzato. Suggestionate:
"Voi (ed anche io) siamo proprio vicini al signor tale, vedete? Lui non
ci vede, ma noi lo vediamo molto bene, sentiamo le parole che dice, di
lui sappiamo tutto insomma. Sto pensando che voi sapete dirmi in proposito
qualche cosa; e con precisione, con precisione, dico. (Pausa) Improvvisamente:
Ecco, ecco il signor tale (gesto allucinativo) Io lo vedo, è là;
vedetelo, guardatelo anche voi."
Persuadete il soggetto, convincetelo, obbligatelo a vedere ed a dire.
Trattate il veggente con le buone, con affetto, senza mai perdere la pazienza.
Non lo tempestate di domande, dategli il tempo di pensare, di guardare....
bene.
Siate calmo, e se il soggetto sbaglia, non rimproveratelo, che si mette
a piangere e si dispiace molto, allora. Dissimulate l'insuccesso. Ditegli
"state attento di piú, badate bene a quel che dite" dovete parlare
in tono calmo, basso, deciso, convincente. Non gridate mai e per nessuna
ragione. Offrite un bicchier d'acqua al soggetto, asserendo che quel liquido
possiede la virtù di far vedere le cose con maggior chiarezza.
Ispirategli fiducia, accarezzatelo, aiutatelo con spiegazioni e suggestioni.
L'esperimento deve durare qualche ora, ma ripetetelo ogni giorno, e
qualche volta, due volte in un giorno. Dopo sei giorni di piccole prove
preparatorie dite al veggente: "Io penserò un numero fra l'uno ed
il nove; voi lo leggerete ne la mia mente, e poi me lo direte. Ciò
che chiedo è cosa facile, perchè voi potete sapere cose molto
più difficili ed importanti. Dunque, vi tornerà facile leggere
il numero che io penso quà. (Toccatevi la fronte con la mano del
soggetto). Ora pensate un numero d'una sola cifra. Agite con grande concentrazione
mentale, fermate bene la mente su quanto pensate; pensate esclusivamente
una cifra.
Se il soggetto indovina, lodatelo e regalategli un confetto, un fiore,
o qualche cosa. Ma seguitate a provare e per più giorni, onde accertarvi
che nel soggetto l'intuizione è reale e non casuale. Se sbaglia
il numero da voi pensato, non fateglielo capire. Dite semplicemente: "Si,
ma guardate meglio, state più attento, avete capito?
Dopo una serie di prove di tal genere, e ben riuscite, esercitate il
veggente con una cifra composta di due numeri, e poi di tre o più
numeri.
Identico lavoro per la lettura di una frase o di un pensiero, che passa
per la mente vostra. La facoltà di leggere -- d'intuire piú
propriamente, -- il pensiero altrui, bisogna svilupparla al massimo grado
nel veggente, poichè è una qualità preziosa, è
forse una de le migliori prerogative de la veggenza. Se il soggetto stenta
a leggere qualche cosa da voi pensata, poggiate per qualche minuto la vostra
testa a la sua, ed invitatelo a dire. Questo procedimento, alcune volte
rende bene. Tenere presente che non per tutti i soggetti che si sviluppano
può usarsi l'identico procedimento, ne la pralitica[*] de l'ipnotismo.
Alcune suggestioni migliorano al massimo certi veggenti, mentre fanno nessun
profitto su altri.
Questa constatazione di fatto, è una de le pietre d'inciampo
a gli effetti de la pratica.
*
* *
Scrivete una parola su un pezzo di carta, e poggiatela su la fronte
al veggente, invitandolo a leggere. Provate con l'orologio, usando il metodo
su detto e pregando il soggetto a leggervi l'ora precisa. Quando questi
esperimenti riescono abbastanza bene, aprite un libro, ponendolo in modo
che il soggetto non vi possa leggere sopra. Istigatelo a leggere un periodo
di una determinata pagina, cioè, di quella aperta. A le prime volte
è poco probabile la riuscita di quest'esperimento ma non è
impossibile. A lo stampato, è preferibile la scrittura a macchina
od a manoscritto assai chiaro.
L'esercizio può anche farsi con carte da giuoco, scoprendone
una a caso sul tavolo, ed invitando il veggente a specificare la carta.
Provate prima guardando voi la carta; poi, senza guardarla.
Non vi illudete che nel periodo di sviluppo il soggetto risponda speditamente
a le domande che gli rivolgerete. Molte volte vi dirà di vedere
ma di non saper dire, di non saper leggere: di conoscere il nome di qualche
cosa interessata ne l'esperimento, ma di non saperla chiamare.
L'operatore deve avere una buona dose di pazienza, se no, è
meglio che non si occupi di questi esperimenti. Se il veggente si dispera
od anche piange perchè non vede bene, confortatelo con premura.
Ditegli che ciò non importa, che farà meglio ne le prossime
volte, che già ha fatto benissimo. Fatelo pensare a suo agio, senza
affaticarlo: questo è importante. (Perchè il grado di ipnosi
non diminuisca durante la seduta operate spesso qualche passo per intensificarlo;
ordinate per suggestione il sonno profondo e lucido).
*
* *
Dovendo far vedere al soggetto una persona assente, ma interessata a
l'esperimento, se vi è possibile mostrategli la fotografia, asserendo
che fra un minuto vedrà di persona il signore in questione. Chiudete
gli occhi del veggente ed al minuto preciso ordinate: "Aprite, aprite gli
occhi, guardate qui, c'è il signor X del ritratto (solito gesto,
allucinatorio).
Non avendo la fotografia, ingegnatevi di fare la descrizione ordinata,
minuziosamente ed esatta de l'uomo da fare idealmente vedere al soggetto.
Pigliate poi un pezzo di carta e suggerite: Ecco la fotografia de la persona
che or ora vi ho descritto: guardatela bene." Suggestionate a modo[*],
poichè proprio in questo consiste il segreto del successo in ipnotismo.
Metodo che dà risultati ottimi quando il soggetto (fatto che spesso
accade nel periodo di sviluppo) vede qualcosa ma non la sa chiamare, è
il seguente: Suggerite.
Nominerò una dopo l'altra le lettere de l'alfabeto. Quando ne
troverete una de la parola che non sapete dire, me la farete notare in
questo pezzo di carta. (Cominciate) A, B, C, D, finchè il soggetto,
ad esempio dirà C.
Allora, noterete la lettera C, e comincerete a dire da capo: A, B,
C, finchè il soggetto sceglierà la seconda lettera de la
parola che vuol formare, e poi sempre da capo a la maniera descritta, finchè
sarà interamente formata la parola che il soggetto voleva dire.
Usate l'identico metodo per la numerazione, cominciando a dire i numeri
da zero a nove. Il soggetto così sceglierà quelli occorrenti
a formare la cifra che vuole precisare. Quanto ai numeri, buon metodo è
pure questo: mostrate le mani al soggetto dicendo: "Toccate quà
tante dita, da formare il numero che volete dire. Numero di giorni, di
mesi di anni, di persone o di cose. Se il numero è di cifre doppie,
prima fatevi dire quale è il primo numero de la cifra che vuol formare;
dopo che lo avrete scritto, mostrate di nuovo le mani, invitandolo a determinare
il secondo numero de la cifra da formare, e se occorre il terzo, il quarto,
e così via; sempre con identico procedimento. Altro buon metodo
sì per la numerazione che per la scrittura, è il mostrare
al soggetto (e scritte chiaramente su un foglio,) i numeri da zero a dieci,
o tutte le lettere de l'alfabeto; ed il soggetto fará progressivamente
la scelta de i numeri o de le lettere, onde formare la parola ed il numero
voluto.
*
* *
Ma al veggente, date il tempo di poter riflettere a suo agio, non lo
confondete mai, non lo tempestate di domande. Ripeto forse per la quinta
volta questa raccomandazione, poichè la ritengo molto importante.
Queste applicazioni ingegnosissime, danno risultati fecondi, specie se
l'operatore ha la pazienza; possiede la spiccata attitudine operatoria
che non si compra, non s'ingegna e non si vende;.. e nel soggetto comincia
a delinearsi la facoltà di veggenza. Sono certamente i migliori
esercizi di sviluppo oggi concepiti, e che io ho elencati così,
sinceramente! Sono frutto di esperienze continue mie, o di altri... di
ricerche noiose oltre ogni dire! Mentre si domanda qualcosa, la mente de
l'operatore deve stare inerte in modo assoluto, cioè non deve per
nulla pensare a la risposta: non deve in maniera assoluta formulare alcun
giudizio su ciò che sta esaminando il soggetto. Spesso accade che
costui, influenzato dal parere de l'operatore, si cura poco di esaminare
quanto costui gli ha domandato; e ripete meccanicamente il di lui pensiero,
senza curarsi se dice bene o male. La passività mentale, difficilmente
può ottenerla un ipnotizzatore principiante; ed è a ciò,
che spesse volte debbono attribuirsi molti rovesci de la veggenza.
É opportuno far notare che non si confonda la veggenza autentica,
con quello stato crisiaco provocato, chiamato in gergo "sonnambulismo lucido."
Cotesto fenomeno si riscontra in gran parte degl'ipnotizzati che
[mancano le pagine 101-116 nell'originale]
LEZIONE LXVI
La telepatia
(metodo Cucinotta)
[a partire dalla 4ª pagina della lezione]
de l'esperimento. I soggetti, dopo di avere eseguito la trasmissione mentale,
vi diranno che han finito.
Intensificate possibilmente l'ipnosi, facendo loro ripetere di nuovo
per cinque minuti, le solite suggestioni da trasmettere. Ciò, per
tre volte di seguito; ad ogni volta, cercando d'intensificare l'ipnosi.
L'allucinazione de le persone da telepatizzare, deve spesso venire
suggerita a i soggetti in esperienza.
Domandate poi se quanto avete ordinato di pensare, ha fatto presa su
la persona che l'ordine doveva ricevere. Indi svegliate gl'ipnotizzati,
suggestionandoli in modo che ne le seguenti prove, si prestino meglio a
l'esperimento.
*
* *
Prego di non giudicare questo metodo così... a la stregua, nè
di pronunciarsi su la efficienza dopo una sola prova.
Sviluppate i soggetti, e provate molte volte con calma e con fede;
confrontate poi i risultati ottenuti con quelli del precedente metodo,
ed allora giudicate. Questo metodo è il risultato di otto mesi di
lavoro esclusivo, di confronti, di prove analitiche infinite e noiose,
di ricerche sfibranti e spesso infeconde (19).
LEZIONE LXVII.
Per creare azioni motorie, sensazioni varie ecc. mediante la suggestione
mentale e senza.
Soggetto ad occhi chiusi ed in alto sonnambulismo. Suggestionare:
"Percepirete benissimo ogni mio pensiero a vostro riguardo, e proprio
come leggendolo, obbedirete a quanto mentalmente vi dirò di fare:
siamo intesi? Pensate potentemente che l'ipnotizzato deve (per esempio)
muovere il braccio destro. Cominciate sempre da la parte destra.
Mentre si pensa quanto sopra, muovete il corrispondente braccio; volendo
assolutamente che il soggetto obbedisca. Se ciò accade complimentatelo;
ma fategli ripetere piú volte l'esperimento, e per molti giorni.
Dopo, provate senza muovere il braccio, ma tensionando in esso i nervi
ed i muscoli. In ultimo, provate imponendo il pensiero senza alcuna tensione.
Identico metodo per la mano, la gamba, ecc.
É imprudente lusingarsi di riuscire sempre e con tutti i soggetti,
in questi importanti esperimenti, praticamente difficili e noiosi; quindi
non scoraggiarsi per eventuali insuccessi.
*
* *
Esperimento di piú alto valore occultistico, è la percezione
di azioni sensorie esercitate su l'ipnotizzatore (da se stesso o da altri);
e sentite dal soggetto come se fossero state fatte direttamente su lui.
Dite: -- "Voi sentirete ogni toccamento che si fará su mè;
e pur stando ad occhi chiusi, lo subirete totalmente, come se si esercitasse
su voi stesso".
Provate molto questa parte de la lezione, e quando il soggetto percepisce
la sensazione, allontanatevi sempre piú. Ciò, per stabilire
in metri la distanza massima in cui l'ipnotizzato percepisce senza vederla,
l'eccitazione sensoria esercitata su l'ipnotizzatore. In qualche soggetto
speciale, mi sono adoperato a fargli percepire le sensazioni fatte su un
altro uomo, a lo stato normale, o su qualche animale od oggetto, allontanando
sempre piú il soggetto su cui l'azione si esercita, da l'ipnotizzato,
che l'azione deve percepire. Ciò, come dianzi ho detto -- per definire
l'ambito massimo dentro il quale l'esemplare è suscettibile a le
azioni esercitate in questi esperimenti. Non mi posso esattamente pronunciare
su l'entità de i risultati, poichè son troppo vari e non
concordanti. (20)
LEZIONE LXVIII.
Terapia Magnetica (Note teoriche)
In questo ramo speciale de l'ipnotismo, debbo raccomandare immensamente
d'aver fiducia, molta fiducia in sè stesso.
Ecco il perchè misterioso che ha portato certi analfabeti, certe
nullità... a le vette piú eccelse de la fama, ecco la sorgente
inesauribile di tante guarigioni miracolose, inutilmente, vanamente, criticate
e discusse da fior di scienziati piú fedeli a i trovati scientifici,
che a le umane potenzialità fisiche.
Fate che il malato sia convinto di dover guarire, procurate di renderlo
bramoso, entusiasta de la cura magnetica. Questo è quasi tutto --
"Innamoratelo" -- ecco il grande segreto che apparecchia il successo ne
le cure magnetiche piû disperate, cure per altro, poco note e poco
in voga in Occidente.
Rendetevi simpatico al malato, fate ogni mezzo per piacergli e ispirargli
fiducia ne la vostra competenza.
É grande errore il garentirgli la guarigione.
Solo qualche specialista reputatissimo può concedersi questo
lusso; poichè, se la cura finisce con un mezzo successo, egli non
perde di certo la reputazione. Come in tutte le cose, è la bandiera
che copre la merce. Vi parlo sinceramente.
Spesso, ho avuto occasione di osservare che una cura magnetica fatta
da un buon operatore, ma poco noto, (e fatta bene,) non porta miglioramento
nel malato; mentre la stessa cura, eseguita -- e certamente con minore
premura di successo -- da un operatore reputato, produce di colpo la guarigione.
*
* *
Le cure magnetiche, richiedono una sufficiente pratica ne l'operatore.
Il curatore magnetico, è come il pianista: deve avere una lunga
e squisita pratica de l'arte sua, per essere perfetto, per formarsi il
"tatto magnetico".
In principio, è folle lusingarsi; non si possono mietere i successi
come le spighe mature: la pratica si acquista col tempo, ed allora le guarigioni
diverranno svelte e numerose.
Contrariamente a quanto han fatto altri, non tratterò queste
cure in una miriade di lezioni; poichè ritengo il trattamento magnetico
quasi identico per ogni malattia; ed anche per snellire il lavoro.
Queste cure consistono in leggieri fregamenti o massaggi su la parte
malata, in applicazioni de le palme de le mani, in passaggi magnetici,
e piú specialmente -- almeno secondo me -- in insuffiazioni.
Alcuni han classificato le passate magnetiche in una moltitudine di
termini: rotatorie, striscianti, perpendicolari, inverse, rette ecc; determinazioni
che specificano la maniera onde vengono eseguite.
Credo tali manovre giovevoli, poichè sollecitando con studio
ed in modo acconcio la parte malata e dolente, probabilmente, si può
vivificarla.
Ma, ritengo che il massimo rendimento in questa forma di terapia, sia
subordinato a la perizia che ha l'operatore di dirigere la mente del malato
verso la guarigione.
Nel modo di vedere mio, la guarigione deve scarsamente attribuirsi
a tutte le qualsivoglia manovre tattili; ma a la speciale condizione mentale
del malato, generata da la fiducia che costui ha ne la nuovissima antichissima
cura.
Prevedo l'opposizione de i magnetisti accaniti, ma per me, la base
principale de la cura magnetica è la suggestione; è la fiducia
che l'ammalato ripone nel trattamento misterioso.... non la manovra "tattile"
su di lui esercitata.
Il malato ha fiducia in quel lavoro, lo crede benefico, ecco venire
la guarigione per effetto prettamente mentale, auto suggestivo e suggestivo,
non tattile e fludiopatico[*]. (21)
Invero, provatevi ad operare su una persona che non ripone fiducia
ne la cura magnetica; -- che non crede a la sua efficacia -- nel senso
assoluto de la parola. Fregate, soffiate, ammollite, operate a comodo vostro;
la guarigione non viene, questo è quasi certo.
Dico questo serenamente, che non son nemico de la cura magnetica; anzi
credo l'insuffiazione un possente ausilio per ogni terapia. Ma, d'altro
canto, qual competente potrà negare che le manovre magnetiche non
siano altrettante suggestioni per il paziente?
Solo teoricamente, la suggestione è il comando prettamente verbale;
praticamente no. Anzi, possiamo determinare le manovre magnetiche col nome
di suggestioni suppletive o tattili. Tutto questo, sempre in pratica.
Posando la mano su un malato; -- se costui ha fede, -- immagina speciosa
la manovra tattile eseguita su lui da l'operatore, ha fiducia in tal personaggio
di leggenda.... pensa che quei sforzi, quel lavoro è fatto a lo
scopo de l'espulsione del male che lo affligge.
Così il malato si trova influenzato, e la sua mente s'impressiona
a danno de la malattia. Penso che non si potrà neanche tentar di
negare, che l'azione meccanica de la cura magnetica, sia pel malato fidente,
una vera e propria suggestione intuitiva, a discapito de l'affezione morbosa
contro la quale si opera.
É preferibile mentre si opera di consigliare il malato d'addormentarsi,
pensando che starà meglio.
Cosa ottima per non distrarne l'attenzione, è il coprirgli il
viso; così, nulla vedendo, potrà concentrarsi od assopirsi
più facilmente.
Dite spesso al malato che si sente meglio. Fate nessun conto di ciò
che dice ne i riguardi del trattamento; non rispondete o sviate il discorso.
Mostratevi superiore ad ogni giudizio pieno di riguardi, cortese e
divertente.
Però, dignitoso e sempre elevato e sicuro nel procedere. La
molta confidenza accordata al malato, guasta spesso la cura.
Esser cortese e divertente non vuol dire accordare eccessiva familiaritá,
o fare il pagliaccio. Parlategli con calma di un gran numero di guarigioni
che avete ottenuto, -- anche se non è vero, -- fategli comprendere
che il male l'avete curato con successo moltissime volte; ispirategli fiducia
e sicurezza ne la competenza vostra. Lavorando, pensate che il malato deve
ad ogni costo guarire; nient'altro pensate. Questo sforzo di energia mentale,
facilita il successo.
Non sentenziate mai in quanti giorni potrete guarire un paziente; poichè
per giudicare in merito, si richiede una pratica lunga, ed una competenza
eccezionale. Nè basta essere medici per giudicare de le cure magnetiche;
poichè in questi trattamenti; troverete l'incognita del tempo. Certi
malori apparentemente seri e gravi guariscono in pochi giorni, od anche
in un paio di minuti; mentre, cosa da nulla, resistono molti giorni al
trattamento. Evitate le domande inconcludenti che i malati sogliono fare;
appagate quasi mai la loro curiosità. Rispondete semplicemente:
Così è più conveniente per ottenere la guarigione.
Non spiegate al malato in che consiste la cura, e qualche volta, datevi
de l'importanza dignitosa. Spesso, nel trattare magneticamente un malato,
tornano in lui i sintomi morbosi di malattie che altre volte lo ha colpito.
Verificare questo, è ordinariamente un beneficio; perchè
l'operatore potrà essere quasi certo di guarire abbastanza rapidamente
il male antico ed il nuovo.
Ciò, avviene per l'azione vivificatrice e benefica del trattamento,
che agendo da tonico potentissimo sul sistema nervoso e sul corpo, scova
gli avanzi de le affezioni morbose sopite[*], per debellarle completamente.
Fate sapere che la cura magnetica non è contraria al trattamento
medico. Il malato che si sottopone a la magneto-terapia, può pigliare
tutti i farmachi che il medico gli ha prescritto. Dite ciò, specialmente
ai farmacisti. Convincete bene in proposito gli ammalati che rifiutano
il trattamento magnetico, per non lasciare le prescrizioni del medico di
fiducia. Per i malori che non metto metodo speciale, si pratichi il metodo
magnetico generale, qui appresso specificato.
LEZIONE LXIX.
Metodo pratico per le cure magnetiche
L'ammalato si metta in posizione assai comodo. Seduto, sdraiato. in piedi;
ne la posizione che trova meno faticosa. Anche l'operatore non deve provar
fatica, deve lavorare liberamente sul malore da trattare. Badate a la importanza
di questo particolare. Gli occhi del malato debbono star chiusi. Copritegli
il viso, e ditegli di tenere gli occhi chiusi. Invitatelo a dormigliare,
ditegli che se sente bisogno di dormire, si assopisca liberamente pensando
che sta meglio.
Scoprite la parte malata -- questo è il modo migliore; -- e
praticate. Congiungete le dita, -- piû chiaramente, -- fate che un
dito tocchi l'altro; tranne il pollice, che deve agire separatamente. (Parlo
de la destra). Date a la mano una leggera concavità, e passate piû
a tempo che sia possibile i polpastrelli de le dita, su la parte malata.
Questo, per circa due minuti e premendo con garbo. Il passo deve cominciare
quindici centimetri sopra il dolore, e finire quindici sotto. A la fine
di esso, prima di cominciare l'altro, spruzzate le dita lontano dal malato,
o soffiate lievemente su le vostre mani. Ora, fregatevi energicamente le
mani, ed applicatele ardenti, su la parte in cura, per un minuto la volta.
Ciò, si ripeterà un quattro volte.
Posate il medio e l'anulare destro sul centro de la parte malata, le
altre dita stiano sospese. Eseguite dei cerchi, che progressivamente s'ingrandiscono,
fino ad arrivare al limite de la parte afflitta dal male. Praticate sei
volte circa questo passo, procedendo dal centro del male. Il riverso dà
meno rendimento -- mi pare. -- Ogni tanto, immergete le mani in un pò
d'acqua fredda, specie trattando reumatismi acuti o malori affini. Pigliate
una pezzuola tessuta non fitta, affinchè, il fiato passi con facilità.
Piegatela in quattro, e posatela su la parte malata. Applicate la bocca
su la pezzuola; e soffiate con violenza.
Facendo le insuffiazioni, per riprendere fiato, scostate la bocca dal
fazzoletto e da la parte inferma. Agite lentamente, se no vi sfiaterete
presto e ciò è male. Fate così, per tre volte a lo
stesso punto. Al finire de l'insuffiazione, ponete subito la mano su la
parte che la subì. Pensate che il vostro fiato scottante, dovrà
paralizzare di colpo il dolore. Il beneficio de l'insuffiazione è
quello di paralizzare a l'istante il dolore, o per lo meno di attutirlo.
Più uso farete d'insuffiazioni, piû rapido sará
il successo del trattamento magnetico. Ne le scottature non deve mai usarsi
l'insuffiazione, ma il fiato freddo. Facendo le insuffiazioni, badate di
lavorare sempre da l'alto in basso, e non contrariamente. Fregate fortemente
le vostre mani, ed operate un massaggio completo su la parte malata. Il
massaggio consiste nel fregare e manipolare con velocità ineguale,
ma con arte di produrre solletico, la parte malata o dolente. Riguardo
al massaggio si può asserire che ogni operatore usa un suo procedimento.
Varietá ragguardevole di esso è il picchiettato che si pratica
con la punta de le dita sul male, sempre da l'alto in basso, a velocità
media. Per la pressione, dico che si comincia a sfiorare lievemente la
pelle, per arrivare al picchiettamento ed al fregamento, a media pressione.
Pressione si capisce, che il malato sopporta senza dolore. La pressione
giusta per il massaggio, non la può dare nè il presente,
nè tutti gli scritti su l'ipnotismo pratico esistenti o che esisteranno.
Non la può dare neanche la lezione "de visu"[*] de lo specialista,
ma sola la lunga pratica. Si tratta di intuizione tattile, di squisitezza,
di educazione di tocco; null'altro. Bisogna farli a tensione nervosa, e
con la convinzione assoluta che il procedimento fa bene al paziente. Ciò
è molto importante. Al termine del trattamento, dite al malato:
"Lei si sente meglio ora, non è vero?" Sollecitate il suo parere,
che sarà quasi sempre favorevole. Toglietegli la benda, e se è
addormentato svegliatelo.
Guardatelo proprio ne gli occhi, con espressione amorevole e maliosa[*].
Dite che lo trovate sollevato, che senza dubbio deve sentirsi meglio. Toccategli
la spalla con la destra, in maniera amichevole e confidenziale; e ditegli
guardandolo nel modo anzi indicato e con sorriso a le labbra:
"Signore, è vero che si sente meglio? ne sono felice". Se, caso
raro, il malato dice di no, aggiungete subito con disinvoltura. "Lei se
ne accorge poco adesso, ma cambierà parere, e riconoscerà
che dico il vero asserendo il suo rapido miglioramento". (22)
Certe volte il miglioramento non viene istantaneo, ma non ci badate,
poichè, dopo qualche tempo, si afferma evidente. Lavorate con calma
ed entusiasmo, studiate il malato. Lavorando, pensate solo a ciò
che state facendo, se no, è proprio inutile ch'io mi studi a dettagliare.
Sono gli ultimi consigli che posso dare in merito.
LEZIONE LXX.
Trattamenti reumatici ed affini.
L'origine del reumatismo, dicono, deriva principalmente da quantità
di acido urico che inceppa il procedere del lavoro funzionale de l'organismo.
La cura magnetica, agevola la guarigione di questa morbosità,
specie se è combinata con i rimedi de la medicina; rimedi a dir
vero ordinariamente inadatti a provocare la guarigione. Invero, contro
tale male, la medicina si arrangia.., dato che al presente non possiede
specifici veramente efficienti per combatterlo.
Praticando la cura magnetica, -- ch'è senza dubbio la terapia
migliore in tali casi; -- bagnate spesso le mani in acqua fredda, ed operate
gran numero d'insuffiazioni su la parte malata.
Nel resto, metodo generale. Possibilmente, esercitate la cura due volte
al giorno ne i casi gravi.
Fate muovere a la meglio l'arto infiammato, senza procurar del dolore
al malato.
Come bevanda le acque litiose[*] sono adatte.
Non fate imbrattare di tintura di iodo il malato; poichè il
suddetto specifico increspa la pelle, e la cura magnetica viene ostacolata
di molto.
Se si usa per attutire il dolore, quanto è mai superiore una
post-ipnotica!...
Risultati pietosi dà la soluzione anagrammata di olio d'oliva
e salicilato de metile, come unzione. Nel reumatismo infiammatorio, sono
veramente benefiche le compresse fredde per attutire il dolore. Pure le
insuffiazioni fugano il dolore a la svelta. Non permettete che il malato
prenda de la morfina o de l'acqua cloroformica, poichè gli anestetici
sono immensamente nocivi a l'organismo. Vi è un piccolo innocente
secreto per far diminuire sveltamente il gonfiore; ed è l'uso de
la spazzola sul male. Passate a cerchi discreti e poco veloci una spazzola
morbida. Il dolore e il gonfiore diminuiranno.
LEZIONE LXXI
Le paralisi
Alcuni curatori magnetici trattano pure le paralisi con la magneto terapia,
ma è assai più spiccia l'ipno-terapia, che riesce quasi sempre
a debellarle. Volendo procedere magneticamente, fate un massaggio molto
completo su gli arti offesi, e su la spina dorsale. Strofinate le parti
-- sempre dal su in giù, -- con alcool a 96 gr. e obbligate il paziente
a muoversi. Si può combinare il trattamento magnetico col suggestivo:
questo è il procedimento migliore.
LEZIONE LXXII,
Terapia suggestiva
L'impiego de la suggestione ne la cura de le malattie, si determina col
nome di Terapia Suggestiva. Si tratta del servizio più culminante,
più umanitario benefico ed utile che ci rende l'ipnotismo. I procedimenti
terapici[*] formavano la "medicina divina" de gli antichissimi popoli orientali;
ed i sacerdoti che ne i templi la praticavano, non erano che veri e propri
completissimi ipnotisti. Con l'andare de i secoli, l'importantissima forma
di cura sparì; od almeno venne abbandonata. Da Mesmer in quà,
si ripratica; ed i risultati furono e sono splendidi e lusinghieri. Per
la terapia suggestiva, paralitica riprendono l'uso de le membra, isterici,
neurastenici, epilettici, alienati mentali diventano gente quasi normale.
Anche le malattie organiche offrono poca gagliarda resistenza a la cura
suggestiva, e si può lealmente affermare che non vi è malattia
che non si mitiga, mercè la terapia suggestiva.
*
* *
Altro nobilissimo ed umanitario suo campo, è la psico-terapia,
che trionfa per la correzione di vizi e cattive abitudini; morfinomania,
eccezionale sviluppo sensorio ecc. Ma lavorando, bisogna agire sempre con
entusiasmo, con fede nel successo. Questo è quasi tutto. La fede
è il miglior ausilio per ogni cosa, come è il miglior rimedio
per tanti malori. Sò di un distinto medico -- forse il migliore
de la città, -- che a gli affetti di resipola[*], non dà
medicine, nè alcun rimedio farmaceutico. Dirige semplicemente i
pazienti da un prete (?!) e costui, sopra un foglio di carta velina, segna
una quantità di croci (tre o quattro) mi pare. Tale carta "santa"
applicata su la parte offesa, provoca in molti, rapidissimamente la guarigione.
Richiamo l'attenzione del lettore su questa parte -- la più bella,
-- de l'ipnotismo sperimentale. Io cercherò di essere a l'altezza
de la tesi, sempre tenendo presente l'elementarità del presente
lavoro. La suggestione in terapia viene data con ogni riguardo tecnico,
per ottenere il massimo rendimento curativo. Ne la terapia suggestiva (come
in ogni altro ramo de l'ipnosi sperimentale,) si richiede ne l'operatore
"proprio una gran fede" torno a dire. Illimitata, temeraria fede ne la
propria abilità, slancio, entusiasmo di fare il bene -- anche per
niente; -- determinazione di riuscire a guarire od alleviare il paziente
da i suoi mali. È necessario essere sviluppati ne la facoltà del
parlare suggestivo; di quel parlare a bassa voce, ma forte, sicuro, entusiastico.
Di quel parlare che impressiona la gente, anche a lo stato di veglia completa.
La probabilità di successo in questi trattamenti, è interamente
proporzionata a la perizia del suggestionatore. Quando si dà una
suggestione terapeutica, non bisogna intrattenere il malato in ipnosi,
su alcun altro argomento. Tenete presenti queste istruzioni, e praticate
le informazioni incluse ne la prima lezione di terapia magnetica; specie,
il modo di agire verso il malato. Tralasciando alcunchè, il successo
può divenire problematico, e questo; per biasimevole negligenza,
per poca attitudine personale, e non per inefficacia di metodo. Ad ogni
insuccesso, domandatevi con calma se avete fatto quanto consiglio, e se
l'avete fatto con diligenza ed entusiasmo.
Ottimi risultati si ottengono con la fusione de la cura magnetica con
la suggestione. Il più de le volte, praticate a questo modo.
LEZIONE LXXIII.
Terapia suggestiva.
(Metodo pratico)
A gli ammalati, bisogna presentarsi con garbo, procurando di fare loro
la migliore impressione. Dico impressione di voi persone, e di voi operatore.
Fate in modo d'innamorarli; studiatevi di conquistarne intera la stima.
Per praticare le terapia suggestiva, s'ipnotizza il paziente portandolo
nel grado più elevato di sonno che la sua psiche permette.
Dategli de l'acqua asserendo con sicurezza:
"-- Bevete... bevete questo magnifico medicinale. Non temete, è
buonissimo, è dolce, è saporito. Presto mitigherà
le vostre sofferenze; questo è indiscutibile. Vi sentirete meglio
subito, ne sono sicuro, capite?... ne son sicuro --" (Pausa). Prendetegli
la destra con la vostra, mentre con la sinistra manipolerete la parte malata.
Suggerite:
"Vedo... il male è quasi sparito, il mio farmaco portentoso
ha di già prodotto il suo effetto benefico, e fra poco vi guarirà
intieramente. Questo è certo, ve ne potete convincere benissimo.
Sì, sì ha fatto un magnifico effetto il mio farmaco; sì,
sì".
(Pausa, altro tono di voce).
"Pensatelo, pensate che la vostra malattia è passata, pensate
che non potrete più sentir dolore, pensate che starete sempre allegro,
sempre, sempre, sempre. Pensate che al destarvi, vi sentirete benissimo;
pensate tutto questo, dico io."
Aggiungete a questa suggestione ogni altro suggerimento reputato utile,
e non dimenticate di toccare continuamente la parte malata, per tutto il
tempo de la suggestione. Dopo mezz'ora o meno, cercate d'indurre nel soggetto
un più alto grado d'ipnosi. Ditegli di convincersi che deve proprio
obbedire, che deve avere la certezza di guarire presto, ditegli di pensare
che sta meglio, che migliorerà sveltamente. Dieci minuti ancora,
e svegliate il soggetto. Suggestionate: -- "Quando vi sveglierò
starete positivamente bene, il male è scomparso, è fiaccato
per sempre."
Quando dormirete, sognerete che siete guarito, e che io vi ricordo
sempre quanto ora vi sto dicendo.
Ciò, da buon rendimento a i fini de la cura suggestiva. Per
il risveglio, metodo usuale. Non destate di colpo il soggetto. Dite:
"Vi sveglierete piano piano, vi sentirete molto, ma molto bene, vi
sentirete".
Sarete contento di questa cura magnifica, ed ogni volta che vi dirò
"Va... dormite..." ubbidirete subito. Certo che ubbidirete, è vero?"
usando questa suggestione, ne le prove future, otterete [sic] l'ipnosi
con facilità e prestezza[*].
Se i malati durante la seduta diventano nervosi o respirano in modo
anormale, dite: "-- Respirar bene mi raccomando, respirar sempre uguale,
calmo, calmo -- così bravo, così". --
Si può omettere la suggestione de l'acqua o la si può
cambiare, usando una mollica di pane o un pezzetto di zucchero, sempre
con la formula e gli sopi[*] definiti di guarigione, come per l'acqua.
Esporrò varietà di suggestioni terapeutiche; e succinte informazioni
diagnostiche riflettenti le malattie che più si adattano a la cura
suggestiva.
LEZIONE LXXIV.
Mal caduco o Epilessia
L'epilessia è una nevrosi quasi sempre ereditaria, e può
sinceramente includersi nel numero de le malattie ribelli a la comune terapia.
Consiste in crisi nervose molto impressionanti e svariate. Ordinariamente,
il paziente ha coscienza de i sintomi che preannunziano la crisi. Si tratta
di una vaporosità fredda, che percorre il corpo, sensazioni di soffocamento
e di stanchezza curiosa; di smarrimento, di smania impotente ad agire.
È lungo dire di tutte le forme di epilessia. La dividono in due forme
principali: l'ordinaria e la classica. Notevoli son pure i casi in cui
essa si appiglia a le anzidette due forme, senza appropriare gli specifici
caratteri d'una di esse.
L'epilessia può anche formare un triste connubio con l'isterismo.
(Istero-Epilessia). Le esplicazioni[*] crisiache sono multiformi. Perdita
di sensi in maniera totale o parziale, scosse nervose in tutto il corpo
con intensità variabile dal leggiero eccitamento, a la contrazione
che mette paura; rotazione e dilatazione de gli occhi, battito de i denti,
marcatissima alterazione ne i lineamenti del viso, impossibilità
di eseguire alcun movimento volitivo e d'arrestare la crisi, impossibilità
di parlare, abolizione di sensibilità termica e tattile, schiuma
e sangue a la bocca, derivante dal battito de i denti; grida speciali ecc.
Al fine de la crisi, l'epilettico si orina senza volerlo, e per più
ore resta quasi letargico, debole, inebetito[*], depresso. Le sue facoltà
mentali si velano, il sistema nervoso fiaccato da la crisi recente, rende
assai difficile per più e più giorni, il procedere del lavoro
funzionale.
L'attacco epilettico può paralizzare o quasi, stringendo fortissimamente
le membra più interessate ne la crisi. (23)
Con questo procedimento, in due o tre minuti, si strozzano crisi che
generalmente durano mezz'ora.
Trattando in massa le accennate forme d'epilessia, dico che la durata
de la crisi varia da i dieci, a i quaranta minuti. Ne la grande epilessia,
crisi si succede a crisi, e non di rado per giorno.
La suggestione, coadiuvata da i tonici migliori, è il razionale
trattamento per questa malattia. Ma è bene dir sinceramente, che
neanche la suggestione annienta l'epilessia ereditaria, come alcuni affermano.
La suggestione prolunga di molto l'intervallo di tempo fra le crisi, può
indebolirle assai ne la loro energia malefica, può ridurle di molto;
può annientare facilmente tutti i seguiti del male: disappetenza,
irascibilità o mansuetudine e benevolenza esagerata, dolori di testa,
debolezza generale perenne, alterazione a le facoltà mentali ed
al procedere funzionale de l'organismo; ma non estirpa nel senso proprio
de la parola, questa malaugurata nevrosi vaso-motoria del cervello. Suggestionando,
suggerite al paziente che gli attacchi sono passati, che li deve dimenticare,
che non lo colpiranno più, che si sente bene, e mai più soffrirà
disturbi nervosi.
Post-ipnoticamente, ordinategli di praticarsi l'auto-suggestione: ditegli
che dormendo tutta la notte, deve sognare che -- "la malattia è
sparita, che sarà sempre allegro e forte ecc." --
L'epilettico deve essere trattato suggestivamente per almeno trenta
giorni di seguito. Se è epilessia ereditaria, questo tempo può
anche essere insufficiente. É bene provocare la crisi epilettica durante
l'ipnosi, prevenendo il paziente che la crisi sparirà appena lo
comanderete. Con questo procedimento, gli attacchi si succederanno a la
distanza di parecchi mesi, e quand'anche si succedessero a piú brevi
intervalli, cesserebbero, previo vostro comando. Se non altro, si ha l'agio
di dominare le crisi. Altro buon metodo, è quello di provocarle
brevi e leggieri col post-ipnotismo, e per una durata definitiva. Questa
trovata, dà buon rendimenti. Dite: ogni quindici o piú giorni
-- "Domani, a le nove precise, avrete un attacco nervoso. La sua durata
sarà di un minuto preciso, e non sarà violento. M'avete compreso
bene? Dopo, vi sentirete forte e gagliardo per sempre. Mi sono spiegato
bene? --"
Fate molte volte questa suggestione, ed insistete sul -- "minuto preciso".
Così facendo, vi è il modo che la terribile epilessia
diventi un disturbo proprio lieve, una cosa sopportabile. Può anche
darsi che il trattamento suggestivo cambi la forma epilettica grave, in
forma ordinaria o in quella intermedia. Si tratta di miglioramenti effettivi
e concreti oltremondo[*] splendidi, che in queste malattie, solo l'ipno-terapia
può dare. Essa è una pratica scientifica "esatta" poichè
fa sempre bene in ogni singolo caso. Questa è evidenza indiscutibile.
LEZIONE LXXV.
Come aiutare un nevropatico in crisi
Veramente l'aiuto si riduce a ben poca cosa. Allentargli le vesti affinchè
possa respirare liberamente. Senza impedire le contrazioni muscolari, ponete
a letto il paziente e fatelo muovere a suo piacere.
Non dovete tenerlo, nè spruzzargli l'acqua in faccia, nè
fargli annasare aceto come fanno le feminucce[*]. É inutile. Curate che
il crisiaco abbia intorno oggetti soffici; così, non potrá
riportare contusioni dimenandosi. Se batte i denti e rischia di ferirsi
la lingua, ponetegli fra i denti un bastoncello di bambagia ben grosso,
o un pezzo di sughero. Con una tovaglia, stringete fortemente le articolazioni
del paziente. Ne i casi di violenza eccezionale, fate annasare de l'etere.
Durante il pseudo letargo che succede a la crisi, sono di grande giovamento
le insuffiazioni di fiato scottante sul cuore e su la testa del paziente.
Cercate di produrre il sonnambulismo, partendo dal principio che il crisiaco
trovasi in letargo ipnotico. Cambiate anche questo letargo in sonnambulismo.
Non è difficile che si riesca sempre. In questo caso, suggerite
al paziente che non potrà essere piû attaccato da la crisi,
che non è stanco, che si sente bene ecc...
LEZIONE LXXVI.
La neurastenia
Malattia d'attualità. Però, non si chiama neurastenico chiunque
ha temperamento capriccioso, irascibile, o è affetto da uno stato
avventizio[*] di nevrosi. Ci vuol altro. Dico questo, perchè è
di moda chiama neurastenia ogni disturbo nervoso, anche lieve. La neurastenia
autentica è ereditaria; ma, forme gravi, possono essere causate
da logorante ostinato lavoro cerebrale, da indebolimento del sistema nervoso
in seguito a malattie, da l'onamismo[*] continuo, o da impressioni che
si ribadiscono gravissime su l'individuo, come per esempio:
Dispiaceri grandi, amori infelici, paure, gioie, ansie fuor de i limiti.
I disturbi, -- sempre vigili e spietati, -- incrudeliscono per il corpo
del paziente. Emicranie dolorosissime, più ordinariamente, leggiere
e persistenti, continui disturbi intestinali ed oculari, noia e disgusto
per ogni cosa, eccitabilità strana che può provocare disordini
mentali qualche volta duraturi, disappetenza o appetito straordinario,
cattivi sonni e più spesso insonnia, perdita di memoria, stanchezza
mentale e corporale, amori e odi puerili, stranezze le più inconcludenti,
pensieri vaghi, paura di tutto, -- anche di niente; -- nevralgie in tutte
le ragioni corporali, ed interessanti tutti gli organi, più specialmente
il cuore.
Concludendo: Una miriade di disturbi, che si manifestano e spariscono
vicendevolmente, con pertinacia[*]. Ne le forme benigne di neurastenia
-- o a l'inizio, ne le forme gravi, -- il paziente è colpito (ad
esempio) per una settimana, da l'emicrania; poi l'emicrania sparisce e
viene la stitichezza, poi una nevrosi cardiaca o qualche altro disturbo,
poi si presenta nuovamente la stitichezza ecc.
La neurastenia, cede a la suggestione. Quei casi che non si vincono
del tutto, bisogna classificarli ereditari. Suggestionate ogni giorno,
e potendo più volte al giorno. Ordinate al malato il ripristino
progressivo de la salute, e combattete suggestivamente i malori che accusa.
La cura ricostituente non è necessaria: fa nè bene nè
male. Son pochissimi i successi ottenuti mediante i vari preparati ricostituenti,
anche se iscritti a le farcopee[*] ecc. (Certo, i farmacisti non possono
essere d'accordo in questo...) È il morale che bisogna curare nel neurastenia,
non il fisico, poichè fisicamente, nulla o quasi ha di male. Ordinate
al malato l'appetito, la buona digestione, il sonno, l'umor gaio, tutto,
tutto per suggestione. Se durante l'ipnosi lo vedete nervoso, irrequieto,
anormale, comandategli la calma e la mansuetudine completa.
Raccomandategli di respirare bene, fategli fare de le passeggiate non
strapazzose, ma modeste e metodiche, fatelo divertire ad ogni costo. Fa
bene anche la ginnastica da camera.
Ciò tutti i giorni, per cinque, dieci minuti, secondo la resistenza
fisica del malato. La ginnastica non deve strappazzarlo; ma occuparlo piacevolmente.
*
* *
Che il malato non abbia occasione di arrabiarsi, [sic] e si dica un
gran bene in sua presenza, de la cura ipnotica. Quasi sempre, dopo un dieci
giorni di trattamento suggestivo, (lavorando con attitudine e coscienza)
la guarigione si delinea. Il miglioramento effettivo, si rileva fin dal
primo giorno.
Forse ne la sola neurastenia, l'operatore suggestivo può assolutamente
garentire la guarigione, in un periodo di giorni a piacere suo.
Date bene le suggestioni, ed entrate più che vi è possibile
ne le grazie del malato. Dovreste dominarlo dolcemente, nel modo singolare
che certe donne dominano gli amanti, i mariti e simili oggetti.
Anche l'auto suggestione dà buon rendimento.
Non chiamate col vero nome la neurastenia dinanzi al paziente. Molti
hanno de i preconcetti basilari, e al sentir neurastenia si spaventano
terribilmente. Dite che si tratta di un caso nervoso comune: e fate che
il malato non si "applichi" -- pensando a la malattia. La neurastenia è
una malattia morale più che fisica: si badi a questo; si agisca
quindi sul morale.
LEZIONE LXXVII.
L'isterismo
L'isterismo è un complesso di disturbi morali e funzionali. Di questa
nevrosi se ne fanno due fondamentali varietà, e parecchie altre
secondarie.
Le ultime, risultando oltre che da lo stato morboso diagnosticato,
da le multiformi esplicazioni del male.
Le varietá principali sono: l'isterismo comune, che si fa vedere
in quasi la metà de le donne, fra i sedici ed i trenta anni; e l'isterismo
classico o ereditario, che ha ragione d'esistere per predisposizione naturale.
Pure l'isterismo comune apporta copiosi disturbi, ma questa forma non
ereditaria, si vince facilmente, o se ne va da per se, come venne.
Può derivare per l'influenza di letture assai sentimentali,
amorose, eccitanti; per colloqui... galanti ecc., cose che accadono a tante
ragazze. Può esserne causa l'anemia, un dispiacere, una emozione
intensa, un lavoro mentale o materiale eccessivo, indebolimento generale
rimasto ne l'organismo dietro una malattia ecc.
Non è esatto l'asserire che l'isterismo è causato da
eccitamento a l'organo genitale, e quindi, dal bisogno inappagato di sfoghi
veneri; sebbene la dipendenza de l'eccitamento, qualche volta può
esserci.
Si può ammetterlo quasi certamente ne le gravidanze, causa de
i multiformi disturbi: disappetenza o fame eccessiva, vomiti, stanchezze,
nevralgie, perdita di gusto, nausea, alterazione del carattere ecc...
La dipendenza si può anche ammettere in certe donne che sono
state troppo vicine a l'amore, senza averne saputo o potuto usufruire.
Ma spesso, è assurdo ed anche ingiusto sostenere cotesta dipendenza,
poichè non bisogna dimenticare esplicazioni sintomatiche le più
inaspettate e multiformi.
Ebbi a suggestionare per combinazione stranissima, una signorina molto
aristocratica, e distinta. La diagnosi del male l'aveva dianzi fatta un
"santo" de la medicina, una vera illustrazione de la clinica italiana.
Quale non fu la mia sorpresa, -- quando, la paziente caduta in sonno
lucido (sonnambulismo) -- disse obbiettando la mia affermazione: -- "Senta,
lei non potrà essere più nervosa, mai, mai, ecc....."
"-- Ma non vede? il mio male e quà (e si toccava lo stomaco).
Ho un verme lungo lungo, che mi apporta tutti questi mali. Si chiama,.....
lo vedo, aspetti: te...nia --".
Ed era vero. Con le medicine del caso, il tenia venne espulso, ed i
presunti fenomeni isterici, sparirono per sempre in quella paziente.
*
* *
Quanto a la forma grave, si tratta di una ereditarietà inevitabile.
Nel tempo che la ragazza si fa donna, l'isterismo si presenta improvviso
ed inesorabile, per martoriarla insistentemente. Ordinariamente, la sua
comparsa coincide a qualcuna de le causali che precedono l'isterismo comune.
Per ciò, si può quasi ammettere che evitando nel soggetto
predisposto l'occasione che fa germogliare il male, questo tarda a presentarsi.
Di ordinaria terapia medica, è inutile parlare; un termine solo
ne precisa scultoreamente il rendimento: "inefficace sempre."
Da che mondo è mondo, la medicina comune ha mai guarito una
vera isterica. Bagni, tonici, elettricitá, aria de i monti o de
le marine, svaghi ecc., sono palliativi[*] assolutamente meschini.
Nè la suggestione -- "uccide" -- il vero grande isterismo ereditario,
bensì lo fiacca totalmente, impedendone le multiforme manifestazioni
sintomatiche. Manifestazioni però, che a la nuova emozione, al nuovo
incidente, possono riapparire con probabilitá. Certe volte, i miglioramenti,
sono così completi ed evidenti da abbattere totalmente la predisposizione
funesta; ma ciò, non garentisce assolutamente la scomparsa di questa
nevrosi importante. La cura suggestiva può essere lunga, come immediata
ne i suoi effetti. Per l'isterismo, non c'è niente di determinato.
Ma è certo che l'esito de la cura, dipende in gran parte da
l'abilitá de l'ipnotista, ed anche da la sua bellezza o da la simpatia
che ispira. Sembra strano, ma è così.
*
* *
Fra i disturbi isterico mentali, notevole è l'allucinazione,
ossia lo stato crisiaco nel quale l'isterico vede una cosa per un'altra,
vede tutto a colori diversi da i naturali; o immagina di vedere cose per
nulla esistenti. Spesso, ne l'isterica, si acuisce o s'intorpidisce la
vista.
L'isterica può vedere con grande chiarezza a due o tre chilometri
di distanza, come non distingue suo padre a la distanza di due metri, o
non vede neanche il letto, per esempio.
Qualche volta dice che tutto le gira intorno, o ch'essa vola, o che
discende da un personaggio illustre, che ha ucciso o derubato qualcuno
ecc.
Può anche dire, -- e ciò accade di frequente; -- d'essere
stata bastonata, accoltellata, derubata, o sottoposta a violenza carnali.
É caratteristica l'evidenza del suo racconto, sovente del tutto fantastico
e strano. Ma dal parlare de l'isterica, sgorza una tal forza di convinzione,
da indurre molti a creder vere le di lei affermazioni.
Vi sono momenti in cui la memoria de l'isterica si paralizza completamente,
o diventa lucidissima. Lo stesso, accade per l'intelligenza.
La volontà de l'isterica è cocciuta ad un grado incredibile;
altre volte è pieghevolissima. Un distinto alienista, mi disse di
una paziente che, per ben tre giorni, non volle prendere neanche un cucchiaio
di latte, asserendo d'avere deciso a quel modo.
Rimproveri, minacce, preghiere, promesse, furono inutili a distorgliela.
[sic]
Identicamente, si stabiliscono di non voler parlare, camminare, sentire,
vedere, orinare, dormire ecc.. Ne ho visto una che non voleva assolutamente
orinare; e siccome era già passato qualche giorno, si lagnava di
fortissimi dolori a le regioni vescicali. Mi fu impossibile dissuaderla,
e siccome (avevo mai visto questa crisiaca, che, per altro, non voleva
farsi ipnotizzare,) mi fu mestieri procedere a la di lei ipnosi con un
metodo fulmineo.
In più che dieci anni di studi e di pratica, mai avevo trovato
un soggetto, che facesse tanta opposizione ad una semplicissima suggestione
strettamente ipnotica. E chi suggestionava, (modestia inutile a parte)
ero io, allora in "forma onnipotente!"
L'isterica non è che non può eseguire un determinato
atto, ma semplicemente non vuole farlo per partito preso il più
de le volte.
Ripeto che la di lei testardaggine non si può concepire: bisogna
osservare per convincersi. Il suo udito può essere beatificato da
le musiche più celestiali o da i rumori più assordanti --
sempre fittiziamente, così; -- può sentire o immaginar di
sentire, parole che mai le furono rivolte. Neanche il di lei carattere
si raccomanda. L'isterica è petulante, maligna, manesca, vana, cattiva
in modo eccessivo: vuol sempre ragione, e spesso gode del male altrui;
e si diletta di procurarlo.
Certe volte, diventa di indecenza non comune, studia il mezzo di far
parlare di lei, di mostrarsi eccentrica, originale, squilibrata; idea mezzi
per annoiare gli altri, con genialità eccezionale.
*
* *
Ve ne sono che domandano al medico un parere personale su la loro bellezza.
Guai se il giudizio non è favorevole. In questo caso, l'isterica
si stabilisce, per esempio, di non camminare per qualche settimana, di
non parlare, o di piangere per molte ore al giorno.
Ne la clinica di un distinto specialista, ho notato che l'isterica,
qualche volta, non si trattiene dal baciare e stringere al suo petto il
medico che la cura, e ne osserva le eccentricità. Ordinariamente
s'innamora di lui, specie se lo trova giovane e buono. E fa tutto questo
con semplicità sì infantile, da destar meraviglia in chi
non conosce la fenomenologia de l'isterismo.
Se il medico sa trarre partito dal singolare... amore de la paziente;
la cura diventa facilissima e brillante, poichè l'isterica si fa
guidare automaticamente da chi arriva a piacerle.
In questi casi, l'ipnosi è inutile. Ne i pochi casi speciali
capitatemi, trattai una paziente, che al primo vedermi disse di amarmi
immensamente. Lo poveretta, da circa un mese era affetta da paralisi isterica
motoria, ed era per ciò, obbligata a stare a letto. A la mia frase:
"Bene, carina, ora che sei guarita puoi alzarti benissimo: se non ti alzi,
vuol dire che non mi vuoi bene" -- l'isterica, con sforzo supremo scende
dal letto, -- e senza tener conto de i presenti, cammina, per la stanza,
in camicia e a piedi nudi, dicendo d'avermi voluto contentare.
Praticai la suggestione, non più per ordinare la libera articolazione
de le membra, ma per comandarle di non pensare più "al suo amore"
e di star bene.
*
* *
I disordini mentali, qualche volta degenerano in devozione o disprezzo
esagerato per la religione. Vi son pazienti che dicono d'aver visioni,
colloqui e amplessi carnali, con santi o con diavoli celebri. Alcune isteriche
pregano o bestemmiano a giorni prestabiliti e per de le ore, con grande
raccoglimento. Ne i reparti di cura per l'isterismo, si produce qualche
volta il fenomeno di suggestione-allucinazione collettiva.
Così tutte le pazienti diranno di vedere spettri, che turbano
la tranquillità, o di essere allagate, o di sentire rumori spaventevoli.
Certe volte, nessuna fra esse può parlare, o tutte tossiscono nel
modo speciale de le isteriche. La paura di un rimedio atroce, può
far scomparire la crisi collettiva, poichè le isteriche sono paurosissime
per natura.
Accennai a i più volgari sintomi isterici mentali, ma non sta
qui tutto il male; bisogna aggiungere i disturbi funzionali.
Emicranie nomadi o stabilite in un punto de la testa (chiodo isterico
Valentiner;) sensazione di soffocamento, nevrosi a l'apparato cardiaco,
respiratorio, digestivo, (causa prima de le stitichezze croniche ne le
pazienti;) paralisia, [sic] che può interessare qualunque organo
e senso; e qualche volta, convulsioni muscolari non troppo dissimili da
quelle epilettiformi; svenimenti spesso con desiderio di gridare o bastonare
qualcuno al termine de la crisi, stato speciale di assopimento, (coma)
eccessi di sintomi malefici generali, che producono la -- "Mania isterica".
--
Vi son tante altre esplicazioni morbose de l'isterismo, ma son cose
sapute da tutti, e quindi finiscono con l'inserire un metodo di cura suggestiva,
di eccellente rendimento.
LEZIONE LXXVIII.
Isterismo
(Metodo ipno-terapico)
Produrre ne la paziente un alto grado d'ipnosi, indi, suggestionare.
-- "Da questo momento non sarete più nervosa, non lo potete,
non lo dovete, non lo volete essere. Vi sentirete forte, allegra, piena
di energia e di vita. Mi spiego? --" (Pausa, altra voce).
-- Mai più vi ecciterete, vi voglio vedere sempre allegra; buona,
calma, amabile, bella,....... sem...pre bella..... sempre bella e buona.
Capito? --" (Cambiar voce). -- "I malori sono scomparsi per sempre, (lo
garentisco io, questo) e mi congratulo proprio sinceramente con voi (oppure
con lei). Ma, com'è splendida la vostra salute!.... So, che non
soffrirete mai più, che il male è già passato, che
più non tornerà.... mai.... più; mai più --".
Dite bene un cinque volte questa suggestione, e se non vi dispiace,
letteralmente. Ad una grande isterica, non suggerite di colpo la guarigione,
ma, il miglioramento. È meglio affermare la guarigione completa, dopo
un numero più o meno lungo di trattamenti suggestivi. Applicate
le vostre mani fortemente stropicciate, sul cuore de l'isterica o fatele
de le insuffiazioni sul centro de la testa, e sul cuore. Suggerite:
-- "Ora vi desterò. Penserete d'essere guarita, penserete solo
a star bene, io vi voglio assolutamente convincere di questa verità,
perchè dovete sapere che io vi voglio proprio tanto bene, mi capite?
Dunque contentatemi; pensate quel che vi ho detto, e state bene --".
Qualche volta, fate ripetere a la paziente quanto gli avete detto.
Ogni dettaglio d'istruzione per la terapia suggestiva, qui, dev'essere
con diligenza praticato.
Fermate la mente de l'isterica su l'idea de la guarigione, e combattete
suggestivamente i disturbi che essa accusa, lavorando con calma e fiducia.
LEZIONE LXXIX.
L'insonnia
L'insonnia può derivare da cause isteriche o nevrotiche, da debolezza
generale, da pensieri fissi o da intense emozioni: (dispiaceri, pericoli
passati, gioie inebrianti,) da preoccupazioni mentali, disturbi a gli organi
digerenti ecc.
Si ritiene consista ne l'affluenza del sangue al cervello, ne le ore
destinate al sonno; e in quantitá uguale a l'affluenza ordinaria
e naturale de le ore di veglia. Ciò, fu dimostrato da eminenti scienziati,
e specialmente dal Dottore Perquin.
L'insonnia è un disturbo apparentemente trascurabile, ma che
indebolisce ed affligge molto il paziente. A lungo andare, diventa letteralmente
un guaio per colpito; poichè tutte le funzioni e gli organi, risentono
gli effetti letali de l'insonnia. I medicinali fanno più male che
bene, poichè l'azione cessa, appena viene a cessare l'uso de i sonniferi,
-- uso non igienico, e il più de le volte letale.
La suggestione si presta a meraviglia ne l'insonnia, apportando de
le guarigioni rapidissime e certe. Ipnotizzate il paziente, e determinategli
l'ora d'andare a letto per dormire; e l'ora d'alzarsi. Questo, per un dieci
giorni.
LEZIONE LXXX.
Ipno-terapia ne la paralisi
Tener presente che mi riferisco a tutte la forme semplici di paralisi;
e non a quelle derivanti da lesione cerebrale o midollare. In queste due
ultime forme, nè la suggestione, nè alcun farmaco; può
provocare la guarigione.
In queste gravissime forme, la suggestione al più, può
dare il miglioramento de -- lo stato morale -- nel paziente; e può
adoperarsi ad eliminare le affezione morbose dipendenti da la paralisi.
Ma per tutte le altre forme, la suggestione terapica è il trattamento
razionale. Generalmente, la paralisi offende mezzo corpo, più spesso
il sinistro.
Quando attacca mezzo corpo, si chiama "-- emiplegia". -- Ma può
colpire un solo membro od arto, od anche tutto un ordine di nervi: in questo
caso si chiama -- "paraplegia".
Ha due forme: la motoria e la sensoria. La prima, è caratterizzata
da l'impossibilita di eseguire movimenti volitivi; l'altra da una quasi
anestesia de i sensori, con relativa libertà di articolazione. La
forma sensoria è più facilmente riscontrabile ne i pazienti
isterici. Ne la paralisi isterica motoria, non sempre accade al paziente
di perdere l'uso de l'articolazione; spesso, l'idea preconcetta di non
potersi o di non volersi muovere, ha una importantissima parte. La derivazione,
de la paralisi, può essere multiforme. Anesia,[*] alcoolismo, causa
reumatica, sifilitica, isterica, abusi nervosi, eccezionali emozioni. Per
paralisi, s'intende crisi (spesso nervosa), che devitalizza la parte attaccata.
*
* *
Ipnotizzate profondamente il paziente, e non fate troppo cerimonie.
Scoprite le parti offese, ed operate un massaggio energico e completo su
gli arti offesi, e su la spina dorsale, -- sempre lavorando dal su, in
giù --. Praticate abbondanti frizioni di alcool a 90% la colonna
vertebrale, e su gli arti offesi. Le frizioni si fanno pure dal su in giù.
Buon metodo è l'adoperare del cotone idrofilo saturato d'alcool.
Strofinate, finchè le parti diventano rosse; poi, picchettate leggermente,
e massaggiate col palmo de la mano.
Praticate le insuffiazioni cominciando dal vertice de la testa, per
finire ove termina la colonna vertebrale. Non ordinate di colpo il movimento
simultaneo, ed intero de le parti offese: questo risultato si può
ottenere, ma non facilmente.
Suggestionate con massima energia, dopo avere indotto un sincero stadio
sonnambolico nel paziente:
-- "Ascoltatemi bene; nè dovete ragionare, dovete semplicemente
fare quel che io vi dico: -- (pausa) -- "Pensate che lo faccio pel vostro
bene, giuratemi obbedienza, ditemi che farete ogni cosa per contentarmi"
-- Fate passare un minuto, e dite recisamente scandendo le sillabe:
"-- State positivamente guarito da l'incomodo seccante, il vostro male
se n'è andato, è passato per sempre.
Potete muovervi benissimo; potete muovere qualunque parte del corpo,
proprio qualunque dico, qualunque. -- (Pausa, altro tono di voce).
-- "State bene, siete interamente guarito, guarito, guarito dico io.
Ora vi faccio aprire gli occhi; e poi muoverete le parti che io vi dico"
--.
Cominciate da la parte non offesa, ove l'articolazione è intatta,
o per lo meno, è più facile. Ordinate:
-- "Piegate il braccio sinistro (o il destro, insomma quello non paralitico).
Il malato obbedirà, e voi lo complimenterete tantissimo, dicendo
d'esser tutto facile, e d'aver la certezza che lui vi contenterà
in tutto e per tutto. Diffondetevi su questo argomento, e poi aggiungete
decisamente:
"-- Piegate il braccio. -- (quello paralitico).
Se il paziente non obbedisce, ripetete l'ordine, accentuandolo, mostrando
ne la voce e nel gesto i segni di un proposito irremovibile. Piegherete
voi, il braccio del paralitico, se costui non riuscirà da sè.
Agite con garbo e non villanamente; la violenza dev'essere apparente, non
reale. Poi dite: -- "Vedete? vedete che lo potete benissimo piegare?" --
Quando il piegamento e l'articolazione totale del braccio, sará
già un fatto compiuto, usando l'identico metodo potrete ordinare
l'articolazione de le altre parti offese. Il malato deve tenere gli occhi
aperti, mentre ordinate il ripristino de i suoi movimenti.
Dategli l'acqua, o lo zucchero, suggerendo trattarsi del rimedio più
potente per debellare quel malore. Se riuscite a far muovere il paziente
in modo completo, potrete anche farlo scendere dal letto, ordinandogli
(se è logicamente possibile) di camminare per la stanza, (sempre,
sotto l'influenza ipnotica).
Ma io consiglio di procedere per tappe, ne la cura de la paralisi,
e di contentarsi di parziali ma continui successi.
Oggi l'articolazione del braccio, domani il libero, e completo suo
movimento un giorno ancora: in seguito, un altro arto ripiglierà
la vita funzionale.
*
* *
Quando i metodi su detti restano inefficaci a provocare la reintegrazione
de la vita articolare, afferrate risolutamente il mignolo de la mano paralitica
del paziente, accendete un cerino, e bruciacchiate il dito senza misericordia,
-- ma lievemente --.
Ne l'atto di bruciare il dito, fate chiudere gli occhi al soggetto.
Poi, mostrandogli il dito -- misteriosamente dolente, -- dite in maniera
molto seria e competente: -- "Eh! ora vedo tutto, so già di che
si tratta; vi potrete muovere benissimo, proprio completamente; ma solo
quando questo vostro dito guarirá totalmente. Briccone di dito,
che vi tiene a letto; bene, però, cercheremo di farlo star bene
presto. Tutto il resto: è proprio niente." --
Insistete su questo, e senza parere, fate che l'ammalato pensi costantemente
al dito che duole, ed acquisti la convinzione che la paralisi scomparirà
simultaneamente al dolore de la scottatura. Qualche volta, -- anche ne
le paralisi gravissime, -- si ottiene il miglioramento effettivo, mercè
questo... un pò feroce procedimento, praticato da pochi specialisti
americani. Cercate che il malato cambi stanza, arredi e ogni cosa. Ne l'ipnosi,
ordinategli di praticarsi l'auto-suggestione, sempre sempre; durante tute
le ore di veglia e di sonno.
-- "La malattia è sparita, è sparita, mi posso muovere
benissimo" --.
Non si discuta de la malattia, non si parli mai di cose tristi, in
presenza del paziente.
LEZIONE LXXXI.
Incontinenza d'urina
La terapia suggestiva, praticata per svellere questo gravissimo disturbo
funzionale, è semplicemente miracolosa. Quindi, non più le
pene che rendono martire il paziente. Gli esperimenti di medici e ipnotisti
distintissimi, dimostrano in modo assoluto, che per questa malattia, i
successi de la terapia suggestiva sono clamorosi.
É ozioso parlare di metodo pratico, dopo i precedenti chiarissimi
esempi.
Ordinate al malato d'orinare in ipnosi, e mentre orina, assicuratelo
che non soffrirà mai più, come non sta soffrendo in quel
presente momento. Usate la post-ipnotica tendente a lo stesso scopo; e
dopo un due giorni, determinate l'ora precisa in cui deve andare ad orinare,
-- senza poterne fare a meno, -- ma, senza soffrire dolore. Suggestionando,
si badi d'esser dettagliati a combattere il malore, e di lavorar bene.
Nel resto, metodo generale. Consigliate al malato l'uso di bibite gazose,
litiose, ecc. Ordinategli suggestivamente di non abusare di vino nero,
carni, caffè. I cibi leggieri sono i più indicati. Dopo qualche
tempo, (da otto a quindici sedute ipnotiche), il disturbo sparirà
totalmente, e la guarigione verrá spedita e sicura, mercè
la potenza de la terapia suggestiva.
LEZIONE LXXXII.
La stitichezza
La stitichezza è un male che sembra insignificante, ma che la medicina
non può davvero debellare. Può avere due forme: la nervosa
e la biliare. Ne la prima, sono gli organi enterici che funzionano male
per effetto nervoso: applicazione continua, isterismo, vita sedentaria,
temperamento nevropatico ecc. Ne la seconda forma, tutti i disturbi derivano
da la viziosa segrecazione[sic] de la bile.
Specie ne la forma nervosa, s'intuisce a prima vista, come tutti i
medicinali del mondo non siano che rimedi dannosamente efficaci, poichè
il loro effetto su la malattia, è proprio connesso a la loro azione
chimica passeggera.
Cessata la sovra eccitazione prodotta dal lassativo, gli organi epigastrici
funzionano ancora più tardivamente, ed il disgraziato possessore
di quell'impossibile stomaco, si avvia -- lentamente ma infallibilmente,
-- a la cronicità.
Dunque, non cura chimica, ma suggestiva. Il metodo: ipnotizzate il
paziente.
Stropicciate fortemente le vostre mani, applicandole sul suo stomaco
per molte volte; usate buon numero d'insuffiazioni. Ordinate: "Badate signore:
a la tale ora di ogni giorno, (o due volte al giorno) siete costretto,
d'andare al cesso per defecare. Non potrete essere più stitico;
questo ve lo garentisco io, ed è proprio così. D'ora in poi
digerirete molto bene, e quindi necessariamente, cesserà la vostra
stitichezza. Capite?".
Aggiungete qualche altra cosa del caso, sempre parlando con grande
convinzione e sicurezza; specie, se vi dedicherete a questo ramo specialistico,
molto in voga in America ed altrove.
Ogni mattina il paziente beva de l'acqua, a stomaco digiuno. Qualche
cucchiaio d'olio d'oliva prima dei pasti, è pure indicato. Localizzate
la suggestione, come ho ripetutamente insegnato. In tutte le malattie de
lo stomaco, la terapia suggestiva è particolarmente preziosa.
LEZIONE LXXXIII.
Ipno-terapia, ne le nevrosi cardiache.
Le affermazioni di eminenti clinici e l'esperienza di ogni giorno, dimostra
che l'affezione cardiaca -- quando non si tratta di lesione grave, -- guarisce
rapidamente mercè la terapia suggestiva o si placa in maniera positiva.
Ma, anche ne le lesioni più gravi, si ricava sollievo concreto,
praticando la terapia suggestiva; e sono fra coloro che credono prossimo
il tempo in cui la suggestione, sarà la più usata forma terapeutica
ne le malattie cardiache.
Su le malattie cardiache trattate suggestivamente, alcuni "antidiluviani"[*]
sostengono: in quanto a i disturbi senza lesione, siamo d'accordo con la
terapia suggestiva, ma dove c'è lesione, il trattamento suggestivo
nulla può fare". Si può rispondere che neanche la medicina
nulla sa e può fare ove esiste lesione; e che poi, tutto sta a vedere
il genere, l'origine, e pure la dipendenza de la lesione.
E non crediamo d'essere nel falso, asserendo che -- se certe anche
gravi lesioni cardiache possano guarire; -- è solo con l'ipno-terapia,
già tanto usata e l'estero, e con successi indiscutibilmente buoni.
Quante volte una fortissima impressione, produce un subitaneo[*] e
rilevante disturbo al cuore?
Ora questo disturbo, -- trascurato o malamente trattato, -- può
modificare l'organo in modo da produrre la lesione. Una lesione morale
-- sostengono i maestri de l'ipnotismo; spesso, anzi, ogni volta che su
un organismo fortemente si riflette, produce il disagio funzionale; che,
trascurato, può a sua volta produrre la lesione organica.
E quand'è così, date pure al paziente tutti i medicinali
del mondo: egli non guarirà.
Per ottenere la guarigione, il trattamento deve risalire a ciò
che il disturbo ha creato: bisogna distruggere l'impressione che ha causato
il male, per possibilmente modificare la lesione. Non può succeder
di colpo questo ripristino organico: ma metodicamente, finchè il
cuore non torna al suo primiero stato fisiologico. In questi casi, è
proprio necessaria la cura suggestiva, -- sola efficiente ed adatta per
rimettere ne lo stato primitivo l'organo scosso.
L'osservazione si riferisce a i soli casi di lesione cardiaca, generata
da impressione, e basta. Poichè l'ipnotismo, non è la polvere
miracolosa di quei ciarlatani che l'adoperano per mal di denti e per le
scottature, per i reumi e per le ferite, per i foruncoli e per l'emicrania;
od anche per lucidare i metalli....
*
* *
Ipnotizzate il paziente con un qualsiasi metodo, tranne la fascinazione.
Raccomandategli di star calmo e di respirar bene; badate a non strapazzarlo.
In ipnosi, fatevi dire la cagione che ha determinato il suo disturbo cardiaco.
Se vi parla di qualche dispiacere, emozione provata ecc., fate una fortissima
suggestione contro la causante del male. Attenetevi pure a quanto segue.
Fate molte insuffiazioni caldissime al cuore del paziente, e applicate
poi sopra, le mani, energicamente stropicciate.
Fate aprire gli occhi al paziente, e suggestionate con voce decisa
e piana: "Signore quando vi desterò starete bene, bene, benissimo;
non potreste più sentirvi male perchè è impossibile;
capite? (pausa). Respirate regolarmente, profondamente; dovete respirare
sempre uguale, sempre naturalmente, mi spiego? Non proverete fatica, e
respirerete bene, il cuore vi pulserà in maniera uguale e senza
balzi, non vi affannerete mai. Capite?
Fate che il paziente respiri ad ogni numero da voi contato. Contate
col cronometro in mano, e controllate il respiro del paziente. Deve respirare
a spazi uguali. Il respirare del soggetto, dev'essere connesso al contare
che farete. Dategli l'acqua solita, uniformandovi in tutto a le istruzioni
generali. Raccomando di dar bene le suggestioni, poichè da ciò
dipende il successo de la cura. Per quante volte la faccio, forse torna
noiosa questa avvertenza; ma siccome è importante, non mi stanco
di ripeterla. Modificato il qualche particolare, questo metodo può
praticarsi in tutte le affezioni cardiache. Non dite al malato di abbandonare
i farmachi, fate che li prenda ugualmente.
L'ipno-terapia è per nulla contraria a la cura medica; anzi,
la integra e la rende immensamente proficua.
LEZIONE LXXXIV.
Tubercolosi
Non abbiamo l'incoscienza di pretendere la guarigione de la tubercolosi
mediante l'ipno-terapia. La pretesa de la scuola ipnotica, è molto
semplice, e si limita a questo: combattere suggestivamente le manifestazioni
morbose de la tubercolosi, postergando[*] così -- e di molto, --
la data de la catastrofe certa. I catarri bronchiali e polmonari, le disappetenze,
le nevralgie seccanti, -- la cardiaca e la cefaleica specialmente, -- l'affanno,
i vomiti, i dolori nomadi ecc... Poi, ciò che si può fare
con l'ipnotismo lo sanno tutti, e specialmente i medici leali.
Si fa dimenticare la malattia al malato, in una parola, si mette il
di lui morale (ed il fisico per ciò), ne lo stato di opporre buona
resistenza al morbo fatale. Le iniezioni seccanti che irritano il malato,
le medicine più brutte, mercè la suggestione, saranno prese
"con entusiasmo" dal paziente, che non proverà dolore, nè
sentirà nausea. I disturbi de lo stomaco, che in questa malattia
formano la disperazione del medico, spariscono in virtú de la suggestione;
ed il malato dormirà in pace la notte, e non soffrirà "l'incubo"
che lo tormenta; perchè il suo stomaco funzionerá come un
cronometro. Affermando che un tubercoloso trattato anche suggestivamente,
resiste di più al morbo inesorabile, si dice cosa sperimentata logica
e vera.
Bisogna però trovare l'apostolo de la suggestione; (e questo
è difficile) che si presta ad eseguire la cura pericolosa.
LEZIONE LXXXV.
Avvertenze
Cambiando le parole specificatrici, una suggestione terapica può
usarsi per ogni malattia. Così, per il reumatismo s'ipnotizza il
paziente e s'insiste presso la sua mente che il malore sta scomparendo,
che è passato, che lui non può più soffrire ecc...
Per agevolare la produzione del latte ne le donne che debbono allattare,
basta suggerirne l'affluenza e l'abbondanza.
I metodi ipno-magnetici, son quasi identici per ogni malattia. Usare
fiato caldo in tutte le forme di cura, e specialmente per fugare il dolore
e rinvigorire il paziente. Niente come l'insuffiazione sul cuore, fa così
prestamente svanire la sincope.
LEZIONE LXXXVI.
Cocainomania, morfinomania, alcoolismo, tabacco ecc.
Suggestionate così: -- "Al destarvi, avrete molto in odio il.....
É nauseante, è cattivo, vi fa male, v'incretinisce, non lo
dovete, non lo volete, più usare; ne sono sicuro. (Pausa).
Ma io non capisco come vi può piacere il..... É amaro, è
disgustoso, è acido, è schifoso: non l'userete mai più,
mai più vi dico, mai più. (Confidenzialmente).
É vero che non l'userete mai più?.... datemi parola d'onore
che mi farete contento, odiando il.... Sapete, io lo dico per bene vostro,
e son sicuro che mi contenterete. -- Fatevi promettere obbedienza dal soggetto,
e ditegli di eseguire la suggestione con ogni dettaglio. Suggestionate
molte volte, e ispirategli un assoluto ribrezzo per la droga in questione.
Aggiungete:
"-- Ma non sarete nervoso, vi sentirete sempre bene. Solo, non dovrete
più prendere il...
LEZIONE LXXXVII.
Effetti che producono a distanza i preparati chimici e le droghe, su gl'ipnotizzati.
Gl'ipnotisti pratici più eminenti, sanno de gli effetti che producono
le droghe, i medicinali ecc. messi a contatto con l'ipnotizzato, o di molto
a lui avvicinati.
Per la cronaca, costato che molti scienziati, tranquillamente mettono
ìn non cale [sic] queste applicazioni meravigliose, ma pur serie
e vere.
Tantissime cose in principio furono inaccettate e derise, poi tollerate;
ed infine affermate dimostrate e sorrette, -- spesso con calore, -- da
chi piú le combatteva. Penso che per questa applicazione pratica
de l'ipnotismo, avverrà identicamente.
*
* *
Io ho sperimentato su cotesto argomento con pochi preparati, fra i quali:
Il carbonato di soda che produce in certi soggetti, erutti e sapore salaticcio
in bocca. Ho pure costato che l'oppio, la morfina, il cloralio, l'idroclorato
di papaverina, accentuano più o meno notevolmente il sonno; e che
il caffè macinato di fresco, accelera le pulsazioni nel soggetto.
L'accostare del buon vino forte, o qualche bicchierino di liquore o
del marsala, predispone l'ipnotizzato al brio, ed a la loquacità.
Qualche volta, si riscontrano sintomi di ubriachezza -- specie ne i soggetti
deboli, -- e se l'avvicinamento ed il contatto de le anzidette sostanze
è stato lungo.
L'alcool produce ubriachezza ben definita. L'arseniato di ferro rinvigorisce,
e così pure la limatura di ferro ben avvolta in carte. La fenecetina,
il bromuro e la canfora, hanno azione calmante.
*
* *
Ma è bene ritenere che cotesti fenomeni non si presentano in
ogni caso, ed in tutti gl'ipnotizzati. Per ottenere questi risultati non
si deve suggestionare.
Avvicinate i preparati anzi disposti in cartine, od in fiale; e se
il soggetto è suscettibile, il fenomeno si manifesta con evidenza.
Forse nessuno potrà spiegare questi fenomeni, se non ammettendo...
(che dire?) la speciale influenza, il magnetismo insito a la droga che
per virtù de la sua propria intima essenza, produce sul corpo sensibilissimo
de l'ipnotizzato, l'effetto terapeutico de la droga stessa, ingerita ne
lo stomaco e nel sangue (24)
Ciò, è perchè con tutto lo scetticismo possibile,
non è il caso di pensare a compenetrazione del pensiero de l'ipnotizzatore;
perchè provando con medicine non preparate da l'ipnotizzatore stesso,
i determinati fenomeni si avverano normalmente.
É questo il piccolo contributo che posso portare a la importantissima
applicazione, augurando sinceramente che qualche scienziato de l'ipnotismo
prenda a cuore l'argomento, lo studi e lo sperimenti un paio di anni, pel
migliore divenire de la scienza, messa al servizio de l'umanità.
, di Giuseppe Cucinotta
LEZIONE LXXXVIII.
Anestesia
(Metodo Cucinotta)
Come ho già detto, si può rendere anestetico tutto il corpo
del soggetto; ma è preferibile limitare l'anestesia a la parte interessata.
Probabilmente si sostiene per la prima volta, l'anestesia ipnotica limitata
al campo operatorio; e faccio questo, perchè vi è rendimento
eccezionale, praticando così.
Non è il caso d'intrattenersi sul presunto perchè fisiologico
e psichico, dato che la cosa potrebbe interessare pochissimi.
Parlo senz'altro del metodo. L'anestesia ipnotica, può surrogare
vittoriosamente il cloroformio, perchè di esso ne possiede i pregi,
e non ne ha i difetti che lo rendono spesso letale.
Per serii scopi chirurgici, ecco il metodo precedentemente promesso,
giá usato parecchio e con successo, da diversi tecnici de l'ipnosi
pratica. Quindi, praticandolo con precisione e cura ne i dettagli, otterrete
l'identico successo. Pur dovendolo praticare raramente, cioè in
quei casi in cui il cloroformio non può adoperarsi, questo metodo
merita da i pratici la maggiore considerazione.
Mi riferisco a i casi in cui la salute del paziente non permette l'anestesia
cloroformica: malattie cardiache o polmonari, gravi nevrosi croniche, operazioni
a speciali regioni del corpo umano. Anche il parto, mercè la anestesia
ipnotica si esplica senza dolore: molti esempi riportati da medici e da
ipnotisti, convalidano questa costatazione di fatto. L'ipnosi non fa che
rendere insensibili le parti, senza ostacolarne le contrazioni fisiologiche.
*
* *
Per l'anestesia, il soggetto deve trovarsi in alta ipnosi; possibilmente
in uno stato di sonnambulismo, ben precisamente definitivo.
Fate una serie di ipnotizzazioni preventive per ottenere questo grado
sonnico, e quindi il successo che il grado di suggestibilità elevatissimo
del paziente garentisce, imprimendo con assoluto rendimento la suggestione.
Le suggestioni sono identiche a quelle del metodo anestetico usuale: dire
che il senso del tatto ne la parte interessata è completamente morto,
abolito, scomparso ecc.
Tutto quanto si è detto nel metodo precedente. La suggestione
dev'essere data con sicura energia, con entusiasmo, e deve ripetersi molte
volte.
*
* *
Date un po' d'acqua al paziente, suggerendo che si tratta di morfina,
di cloroformio o di qualche altro potentissimo anestetico, che rende completamente
insensibile la regione del corpo determinato.
Profondetevi nel dettagliare la forza e l'innocuità de l'anestetico
che gli state dando. Bagnate in acqua due pezzi di cotone idrofilo, ed
ordinate al paziente di aprire gli occhi. Applicategli uni dei due pezzi
di cotone a i buchi del naso; con l'altro, strofinate la parte da rendere
insensibile, -- sempre lavorando dal su in giù.
Affermate con sicurezza che l'anestetico ha già privato di sensibilità,
ed in modo completo, la parte in esperienza. Praticate il metodo del contare
con la suggestione che ad ogni numero detto, l'insensibilità diventa
più o meno definito. E se il chirurgo lo permette, create la catalessi
parziale sul campo operatorio. Massaggiando, suggerite:
-- "La.... è rigida, è insensibile a tutto ciò
ecc. --" Ma ripeto, prima bisogna vedere se il chirurgo -- o voi stessi,
se lo siete, -- giudicate di poter lavorare su un campo operatorio in catalessi.
Non sempre questo è possibile.
Quasi sempre, gl'ipnotisti pratici degni di tal nome, producono l'anestesia
solo per suggestione, od anche per post-ipnotica. In qualche ospedale de
la Zona di guerra ove sono stato ricoverato, ho sollevato mercè
questo metodo tanti soldati doloranti per le ferite.
Tornando a l'anestesia, concludo dicendo che tutto il guaio sta nel
sapere parlare in modo autoritario e sicuro, ma pur dolce e convincente
ad un tempo. Qui, sta la chiave del "Rebus misterioso" de l'ipnotismo;
la pietra d'inciampo che impedisce a i più, i successi costanti.
*
* *
Pungente[*] il soggetto per vedere se l'anestesia è completa;
affermativamente, fate operare senza timore. Il paziente deve tenere gli
occhi chiusi durante l'operazione; e dovete dirgli sempre che -- "non può
sentir nulla ecc." -- oppure:
-- "Siamo per esempio al teatro. State fermissimo sempre però,
e guardate che bellezza! Sentite bene quel bravo artista ecc..." -- É
ottima cosa intrattenere il paziente su argomenti che lo interessano, nel
mentre sta operandosi. Invece di suggestionare l'insensibilitá,
potrete intavolare una discussione per lui interessante. Se il discorso
l'interessa davvero, il paziente si accorgerà per nulla del lavoro
del chirurgo.
LEZIONE LXXXIX.
Anestesia per post-ipnotismo
Per produrre queste allucinazioni sensorie, dite per un dieci volte al
soggetto, ipnotizzato, che per -- "un determinato numero di giorni, (non
più di tre o quattro) non può sentir dolore ne la parte del
corpo che la suggestione determina".
Non ordinate l'insensibilità tattile per un tempo superiore
a quello anzi stabilito, altrimenti, si può incorrere in sgradevoli
mezzi successi. Come al solito, l'acqua pura, le molliche di pane o un
po' di zucchero, fungeranno da anestetici, mediante apposita suggestione.
Questi -- "calmanti" -- il paziente potrà prenderli in forma di
pillole e a lo stato perfetto di veglia, ad ore fisse. Per l'acqua a cucchiai,
uno ogni due ore, per esempio.
*
* *
Alcuni dolori, specie quelli causati da tagli, scottature, fratture,
reumi ecc. durano certamente oltre i tre o quattro giorni; passati i quali,
finisce la stabilita efficienza de la suggestione, ed il dolore si rimanifesta
di sicuro. Ipnotizzando il paziente, suggerite come la prima volta, l'insensibilità
per altri tre giorni. A questa seconda scadenza suggestiva, ne può
succedere una terza, una quarta ecc: vi comporterete come ho detto già
prima.
Di colpo, s'intuiscono i vantaggi de l'anestesia ipnotica su quella
cloroformica.
La prima, può essere prolungata proprio fin tanto che esiste
il dolore; l'efficienza de la seconda invece, è solamente limitata
al momento operatorio. Solo con la suggestione, il paziente può
esser messo in condizione di soffrir mai dolore! Ho trascurato di parlare
de gli effetti antigienici, che il cloroformio produce sul corpo umano:
paralisi, serie nevrosi, intossicazioni a scadenza. Quasi tutti i clinici
poi, son d'accordo nel ritenere che nel periodo de la guarigione, il paziente
risente quasi più, i seguiti letali del cloroformio, che quelli
de la ferita operatoria.
LEZIONE XC.
Ipnotismo ricreativo
Come materia ricreativa, l'ipnotismo si presta mirabilmente. Già,
sento addosso le forgori[*] di alcuni igienisti; -- si capisce, -- persone
che mai esperimenti ipnotici hanno prodotto, ed anche se autori di opere
scientifiche su la materia, chiamano gl'ipnotizzatori pratici per produrre
su i soggetti, i fenomeni ipnotici che poi, criticando in trattati ponderosi:
gentona[*] che... sa con quanta fatica, è riuscita ad ipnotizzare
qualche bambino... e su quello, in maniera esclusiva, basa il suo studio
unilaterale. Persone "scientifiche" che si son fatte prendere in giro da
i vari Pickman, Carolj, Roberts ed altri; che han creduto i trucchi eseguiti
col telefono microscopico, la calcolatrice, ed il gergo convenzionale ed
il fazzoletto trasparente, fenomeni di altissimo sonnambulismo, spiritismo,
telepatia ecc.; persone che han detto che Pikman era istetico[*], persone
completamente "ignoranti" in materia d'ipnotismo pratico, e che per darsi
de l'importanza, ripetono ciò che qualche specialista ha detto,
riferendosi a gli extra ipnotisti!... a i guasta mestiere, che, pur troppo
non mancano, e che sono poi quelli sopra menzionati. Ho già detto
che, il parlare d'ipnotismo è una specie di sport; e la sola differenza
esistente, è che lo sport, l'esercita chi ha tendenza, passione,
bisogni di esso; su l'ipnotismo, sputa la propria sentenza anche chi ha
mai visto ipnotizzare una persona, chi non ne capisce niente... come la
maggior parte de i signori igienisti, che non sanno ipnotizzare neanche
un bambino di otto anni.
Sono il primo ad ammettere che l'ipnotismo dovrebbe "esclusivamente"
impiegarsi per scopi terapeutici o nobilmente sperimentati; ma, dal momento
che si fanno anche esperimenti ricreativi, perchè condannare ciecamente,
e non giudicare con la competenza, la calma e la serietà necessaria?
Reputo "delinquente nato" chi disponendo di limitata attitudine e competenza,
presenta esperimenti ipnotici. Quest'uomo fa molto male, e compromette
-- dolosamente, -- il sistema nervoso e le facoltà mentali del suo
simile. É senza dubbio, una persona più che malvagia. Ma debbo
aggiungere che un ipnotista abilissimo, uno che ha studiato e molto praticato
gl'ipnotici esperimenti, e conosce bene le teorie de l'ipnosi, non solamente
per aver letto quanto altri han scritto come fanno quei signori Aritarchi[*];
ma invece per aver osservato, e migliaia di volte prodotto quegli esperimenti;
un uomo che ha più pratica che capelli, può produrre qualsiasi
esperimento -- anche il più rischioso ed ultra normale, -- con la
certezza di non maleficare chi a i saggi sperimentali si sottopone.
Il vero ipnotista, mai è in nessun caso, può ledere l'organismo
e la psiche del soggetto, -- a meno che lo facesse per proposito. --
Siano quindi più giusti, verso i veri ipnotisti le "sentinelle
de la salute pubblica," e pensino che anche fra quelli, v'è gente
colta e buona, che affatica il proprio sistema nervoso e la mente, per
la ricerca de la verità.
*
* *
Come esperienze teatrali, ognuno si forma un repertorio confacente a
la propria attitudine. Indicherò gli esperimenti che più
si confanno a la competenza di che ha studiato questo lavoro. Lo studente
potrà servirsi di tutte le forme di suggestioni sensorie, su i soggetti
in ipnosi.
Suggestioni a la vista, al gusto, al tatto, a l'odorato, a l'udito.
A la vista, col far vedere a i soggetti cose non esistenti, o una cosa
per un'altra, o nulla.
Al gusto, col far mangiare patate e pezzi di pane, suggerendo che si
tratta di dolci ecc. Al tatto, col creare sensazioni piacevoli, in una
parte, o in tutto il corpo de i soggetti. Pruriti leggieri, solletichi
più, o meno accentuati, qualche tremito. A l'odorato, facendo sentire
a i soggetti, odori soavi o nauseanti per nulla esistenti. Fate tenere
delicatamente al soggetto il bastone di una scopa, o qualche altro oggetto,
suggerendo che si tratta di una splendida rosa. (25) Istigate il soggetto
a odorare il fiore fittizio. A l'udito, col suggerire estasi musicali o
immaginari rumori, canti ecc. Combinate queste allucinazioni sensorie in
un assieme presentabile, e aristocraticamente umoristico.
Fate cantare, ballare, ridere e piangere i soggetti. Al canto, al ballo,
al ridere, applicate sempre il metodo diritto e inverso del contare, con
suggestione che accelera o rallenta la comandata azione suggestiva. Traendo
vantaggio di questo procedimento, si ottengono successi irresistibili.
*
* *
Presentate gli esperimenti catalettici insegnati in questo lavoro. Sperimentate
sul battito de i due polsi di qualche soggetto educato. Tesorizzate la
suggestibilità di cotesti soggetti, che formano i cavalli di battaglia
dei pochi autentici ipnotisti teatrali, che lavorano sinceramente. (26)
Non abusate de i soggetti nuovi. Costoro possono rifiutare una suggestione
troppo spinta; ed in questo caso l'operatore ci rimette, se non si tratta
di una notorietà, o di un tipo che magnificamente sa dissimulare
l'insuccesso.
*
* *
Suggerite: -- Quando dirò avanti, diventerete tutti suonatori,
e suonerete una bellissima marcia. Nessuno potra' astenersi dal farlo,
nessuno, capite? Dovrete suonare tutti; se no, guai. (Pausa) --
Dunque, ad ogni numero che conterò, suonerete sempre più
forte, sempre più forte dico. Contate, e spesso con voce ferma ordinate:
-- "Suonate, suonate tutti, dico" -- Fate svestire qualche soggetto assai
suscettibile, ma poco per volta. Dite: -- "levatevi la giubba un momento"
-- quando ha ubbidito -- "levatevi questo panciotto" -- dopo -- "che avete
in quella scarpa? levatela" -- poi: l'altra, e poi il calzone. Ora, basta
in ogni caso. Non andate mai oltre, si per dignita' personale vostra, si
per deferenza verso il soggetto e verso le persone che assistono a l'esperimento.
Conoscendo bene il temperamento de l'ipnotizzato, potrete svegliarlo in
mutande. Ma bisogna far questo, solo con persone che assolutamente tollerano
lo scherzo, o con qualche dispregiatore de l'ipnotismo che riuscirete a
dominare.
*
* *
Buttate a terra una sigaretta, un temperino o qualche altro piccolissimo
oggetto.
Suggerite a più soggetti -- "di sollevare quella trave di ferro
che pesa circa duemila chilogrammi. Dite che non la potranno alzare, ma
che provino" -- La gente ridera' al vedere che cinque o piú persone,
si affaticheranno inutilmente per sollevare un temperino o una sigaretta
da terra.
*
* *
Fate ballare un po' tutti i soggetti, indi fate loro levare le scarpe.
Ecco le esperienze che può benissimo presentare chi ha studiato
questo lavoro. Di molte altre, non posso parlare qui, nè posso ulteriormente
dettagliare, data la qualità essenzialmente generica del trattato
d'istruzione. Prima di svegliare i soggetti, ordinate loro che -- "debbono
star bene, e che debbono (o non) ricordare, quel che han fatto ecc. Usare
il solito metodo di risveglio.
LEZIONE XCI.
Cure a distanza
Base di questo procedimento, è la suggestione e l'auto-suggestione.
Al paziente (che per ragioni di distanza o per altro, è impossibilitato
a seguitare la cura,) dite durante l'ipnosi:
-- "Ogni giorno, o meglio ogni sera, a le ore nove (esempio,) vi sdraierete
sul divano o vi coricherete per un'ora. Penserete me' esclusivamente; vi
parlerò del vostro miglioramento, vi dirò che il male è
passato, che vi sentite bene. Lo farete per un'ora tutti i giorni, siamo
intesi in tutto e per tutto, è vero?" --
Suggestionate bene, e fate che il soggetto prometta obbedienza.
*
* *
Altro buon metodo è questo: lo si può suggerire al soggetto
a lo stato di veglia, -- sempre trattandosi di soggetto pienamente fiducioso
ne l'attitudine de l'operatore. Domandategli quale ora del giorno vuol
passare con voi; l'ora che ha disponibile. Dite: -- Io, per amor vostro,
(durante l'ora) tralascerò ogni occupazione e penserò esclusivamente
a voi, che mi penserete fortemente. È vero? Vi dirò di sentirvi
bene, bene, bene; vi parlerò de le buone condizioni de la vostra
salute; m'intratterò mentalmente con voi. Volete? (pausa).
Vi comunicherò sempre il mio leale parere su lo stato de la
vostra salute, vi dirò di star sempre allegro di sentirvi bene,
costaterò ogni giorno miglioramento".--
*
* *
L'operatore, a l'ora determinata col paziente, nulla deve fare. Contrariamente,
uno specialista che fa dozzine di cotesti trattamenti, starebbe fresco
davvero!...
Però, provate il metodo, e poi avrete agio di apprezzarlo.
LEZIONE XCII.
Trattamenti psichici a grandi intervalli
Ipnotizzate il paziente, cercando di ottenere un alto grado di ipnosi;
poi suggestionate ciò che è del caso. (Suggestione terapeutica,
psichica ecc.) Dopo, ordinate al soggetto di dormire più forte.
Bisogna lavorare bene per intensificare l'ipnosi nel soggetto. Dite:
-- "Per dieci giorni, mi capite?... per dieci giorni, ripeto, a la
tale ora, (determinate l'ora), vi addormenterete profondamente per mezz'ora.
(pausa)
Per mezz'ora quindi, mi capite? Poi vi sveglierete da voi stesso, e
vi sentirete assai bene in salute." -- Fatevi promettere obbedienza e seguitate:
-- "In quella mezz'ora di sonno, penserete qualche cosa che vi ho detto,
per il vostro bene: (cioè, la suggestione curativa); siano[*] d'accordo?
avete compreso bene?"--
Richiamiamo tutta l'attenzione del lettore su questo metodo, pregando
di adoperarsi a dare una suggestione eminentemente tecnica. In caso contrario,
i risultati possono essere dubbi.
Il soggetto s'imprime più bene la suggestione, se gli direte
poi di scriverla con attenzione ed in perfetta calligrafia durante l'ipnosi.
Il foglio lo piglierete voi, e non lo farete vedere. Nessuno può
negare il valore del metodo, poichè quando si scrive con massima
cura, si ricorda con maggiore facilità quel che si legge, o che
si sente.
*
* *
Se il soggetto è poco suggestionabile, e l'operatore dubita del
successo de la suggestione per un alto numero di giorni, si limita il tempo
a qualche paio di giorni, o poco più.
Praticate le istruzioni che ho dato, parlando de le suggestioni. Si
può dire al soggetto. -- "Ogni giorno, subito che dormirete per
quella mezz'ora, mi vedrete di presenza. Vi dirò di sentirvi bene,
e v'informerò de l'ottimo stato de la vostra salute. Capite? --"
Chi non può -- per ragioni veramente plausibili -- frequentare
il gabinetto de lo specialista, mercè questo metodo, sara' grandemente
beneficato.
Idee fisse, disturbi nervosi, cattive abitudini, spariscono prestamente.
Questo metodo, dà pure buoni risultati impiegato come sviluppo
mentale e psichico.
Il procedimento, mira a ricavare il massimo effetto suggestivo, col
minimo uso di sedute ipnotiche. Però, il soggetto dev'essere suggestibile;
e l'operatore dev'essere a l'altezza del procedimento. Questo s'intuisce.
LEZIONE XCII.
Terapia psichica
L'auto-suggestione
Prima di trattare questa nuovissima branca de l'ipnosi terapeutica, ritengo
acconcio parlare -- "de l'auto-suggestione" --.
L'auto-suggestione è un proposito, un'idea, -- sempre la stessa
e brevissima, -- che l'uomo "operatore" fa continuamente e sè stesso
"soggetto". -- Poco per volta, la mente accetta l'asserzione che costantemente
la travaglia; la fa sua insomma, ed allora, l'auto-suggestione produce
effetti poco difformi da la suggestione.
L'auto-suggestione, dovrebbe essere praticata da tutti per svellere
brutte abitudini o per integrare, o vivificare una qualsiasi facoltà,
di cui preme lo sviluppo. È pure utilissima ne le malattie nervose e mentali,
ed anche in quelle organiche. Fugando de la mente l'idea di una malattia,
cotesta facilmente perde in vigore letale; ciò lo dicono i più
eminenti psicologhi; e poi lo dimostra l'esperienza. Il momento propizio
per praticare l'auto-suggestione, è la sera; meglio, quando si ha
un po' di sonno. Pensate per mezz'ora la brevissima frase auto-suggestiva,
adatta al vostro caso; e addormentatevi con la mente piena di quel solo
pensiero. Ponderate assai su la frase auto-suggestiva, non pensate in fretta
ciò che a voi si addice; praticate con calma e lentezza, concentrando
totalmente il pensiero su la frase influenzate.[sic]
Date il massimo peso a l'asserzione mentale che vi fate, e proponetevi
di sognare la frase, che vi ripetete in modo costante.
È fruttuoso rendersi conto del bene che produce quest'esercizio. Fidate
ne la sua efficacia, immaginate il rendimento fecondo de l'auto-suggestione
ne i riguardi de la psiche. Attenetevi a queste istruzioni, che son dettate
da l'esperienza di tutti i momenti.
L'auto-suggestione lavorerà nel sonno naturale ed anche in veglia,
producendo lentamente ma sicuramente, il suo benefico effetto. Più
praticherete; e più prestamente s'influenzerà la vostra mente;
molti la praticano di continuo, giorno e notte senza interruzione.
*
* *
La mente è portata a divagare su qualsiasi cosa, non può
stare inerte. Sorvegliatevi, e vi accorgerete di questa verità.
Ne i primi tempi che si pratica l'auto-suggestione, accadrà
ad ogni momento di vedersi cambiato il pensiero -- "auto-suggestivo" --
senza volerlo. La ragione, è che le facoltà di concentrazione,
originariamente ineducate, non sono avvezze a fermarsi su un solo pensiero.
State in guardia: lo sviamento di pensiero, è segno di volontà
debole, e ciò, non deve permettersi mai, da chi mira ad ottenere
una volontà assolutamente forte. Auto-suggestionandovi, fermate
le pupille in uno specchio. Quando vi stancate smettete l'esercizio, per
ricominciare dopo un sei ore. Consiglio di non abusare e di non stancarsi
troppo; praticate con assiduità e calma. Perserverate[*] insisto,
che, in queste cose se si lavora un mese e poi si tralascia due giorni,
si perde quasi totalmente il rendimento del mese di lavoro. La tenacia
è indispensabile, se no, son fiaschi.
Il metodo con lo specchio, oltre ad imprimere l'auto-suggestione ne
la mente di chi la pratica, è ottimo per concentrare l'attenzione,
ed inoltre sviluppa lo sguardo ipnotico. Bisogna praticare con assiduità,
e sopra tutto, senza fretta.
Con l'andare del tempo, questa ginnastica mentale, questa mobilitazione
scientifica de la mente, influenza modificando la psiche de l'individuo,
-- al contempo agente e paziente; -- perchè il rendimento auto-suggestivo
deve calcolarsi in ragione diretta oltre che a l'esercizio che se ne fa,
a le doti di sensibilità mentale del determinato esemplare; a la
concentrazione mentale, ed a la buona volontà e fiducia che si ripone
ne la efficacia del procedimento.
L'auto-suggestione come mezzo di sviluppo psichico è ritenuta
da gli occultisti indiani il mezzo più prezioso e potente, di sperimentato
e certo successo, usata da millenni e mai cambiato, dato il costante e
benefico suo rendimento. De gli individui, solo dopo molto tempo la considerano
al giusto valore, perchè non arrivano d'un subito ad incarnarla
ne la loro psiche, in maniera efficiente.
L'auto-suggestione oggi trionfa nel campo psichico sperimentale, e
specialmente ne la Psico-Terapia: il principio basilare de le cure contro
tutte le nervosi[*] -- oltre a i ricostituenti, -- consiste nel convincere
il paziente che i di lui mali, in effetto, non esistono.
I costrutti auto-suggestivi, devono sintetizzare il più brevemente
possibile, quanto si vuol specificare onde influenzarsi.
Questo, è un procedere di alto rendimento psichico.
È meglio cambiare ogni tre giorni, le frasi auto-suggestive. Procedere
a tempo, considerando e dando il massimo peso a quel che si pensa; interessarsi
più che si può, non pensar altro che la frase auto-suggestiva.
Perseverare.
Esempi di frase da usare: Sto benissimo in salute; la mia volontà
è fortissima. O altre a piacere.
LEZIONE XCIII.
Avvertenze che precedono la terapia psichica.
In questa nuova applicazione de l'ipnotismo, mirante a lo sviluppo ed al
miglioramento psichico de l'individuo, è bene tener da conto le
seguenti avvertenze sperimentali. Ne le così dette -- suggestioni
di carattere -- che sono appunto queste; (27) il soggetto non obbedisce
subito a quanto ordina l'ipnotizzatore, non s'influenza immediatamente
de la suggestione, non la fa, (non la può fare) subito sua, per
ovvie ragioni.
Il rendimento, si può costatare dopo lunga educazione ipnotica;
tempo che ordinariamente va da le dieci a trenta sedute, secondo la suggestibilità
del soggetto, e l'attitudine de l'operatore.
Volendo ottenere buon rendimento da queste suggestioni, bisogna possibilmente
darle a la stessa ora, e consigliare l'uso costante de l'auto-suggestione.
Le prime dieci o quindici sedute, debbono giornalmente succedersi; dopo
questo primordiale allenamento, potrete trattare la cura un giorno sì,
e uno no. Ma, se ne avete l'occasione propizia, è meglio praticare
tutti i giorni.
*
* *
Non si speri quindi, di cambiare il temperamento di un soggetto, o di
sviluppargli una speciale facoltà in due o tre giorni. Immaginar
questo, è davvero follia!...
LEZIONE XCIV
Tipi di suggestioni per correggere vizi, cattive abitudini etc.
Timidezza
Ipnotizzate e suggestionate così:
-- "Quando vi desterò, la vostra timidezza sarà del tutto
scomparsa. Proprio completamente. Non sarete timido mai; non lo dovete,
non lo potete più essere.
Capite? avete capito? (Pausa).
Brutta cosa la timidezza, cosa bruttissima, che ognuno deve ingegnarsi
a fugare da sè. Com'è bello invece l'uomo calmo, spiritoso,
disinvolto; è vero? (pausa). Voi, ne son sicurissimo; da ora in
poi, sarete sempre calmo e deciso; sempre. Parlerete ed agirete liberamente,
con tutte le persone.
Vi dico che esser timido e nervoso, è un gran male. Io voglio
esser contentato, sapete". Suggestionate molte volte, aggiungendo a questi,
tutti i suggerimenti opportuni, e non trascurate l'auto-suggestione. Nel
resto, conformatevi letteralmente a le istruzioni generali.
LEZIONE XCV.
Sviluppo de l'intelligenza de la memoria etc.
Ipnotizzate e suggestionate così: -- "Quando vi desterò,
la vostra memoria diventerá ferrea, meravigliosa" -- (Praticando,
localizzate al cervello la suggestione). Ricorderete ogni cosa, ogni lezione,
senza sforzo, senza lavoro, e questo per sempre: capite? per sempre (pausa).
-- "Non mi ripeterò più... la vostra memoria si è
ingigantita, è diventata molto forte, lucidissima, assai, assai,
assai forte vi dico".
Usate i dettagli del metodo generale di terapia suggestiva, e seguitate:
-- "Ogni sera, vi addormenterete pensando che la vostra memoria diventa
sempre più lucida e potente, che migliora ogni giorno di più.
Ciò lo penserete fortemente prima di dormire, e lo sognerete pure
dormendo". --
Per l'intelligenza o per altre facoltà, cambiando le parole,
usate il metodo identico.
LEZIONE XCVI
Sviluppo intuito musicale, comico, drammatico, pittorico ecc.
Ipnotizzate e suggestionate così. -- "Al destarvi, la passione vostra
per la... (si determina la cosa) sarà ingigantita, inestinguibile.
Penserete sempre a diventare un buon.... e lavorerete con piacere e passione,
per raggiungere tale radioso intento" (Pausa).
"Positivamente, dovete riuscire, riuscirete con assoluta certezza,
ve lo assicuro io, e voi dovete credermi ciecamente; dovete avere fiducia
in me". (Pausa, altro tono di voce).
"Potete creare qualunque parte, incarnare il personaggio più
difficile con singolare attitudine, (o fare altra cosa a secondo de le
tendenze artistiche da sviluppare); vi entusiasmerete molto per la vostra
bellissima arte, studierete proprio con piacere, diverrete veramente geniale
e bravo. State acquistando un estro[*] speciale, una squisita tendenza
per la...." --
Auto-suggestione ordinata in ipnosi, da praticarsi solo la notte, mentre
il soggetto dorme; il resto come ne i precedenti metodi.
LEZIONE XCVII.
Suggestioni per lo sviluppo de la volontà.
(Per tornare facile lo studio di una data materia)
Ipnotizzate e suggestionate così:-- "Vedo benissimo che siete molto
disposto a studiare la matematica; il vostro desiderio, è lodevolissimo;
e per ciò, vi consiglio anch'io di studiare la matematica, (esempio)
questa bella, questa facilissima materia. So che avete una gran passione
per essa, vedo che siete determinato a studiarla a fondo, e lodo il vostro
proposito. Permettetemi che vi faccia le mie congratulazioni. La vostra
volontà -- già, me lo avete detto, -- è diventata
inflessibile, in questo proposito, non potete fare a meno di studiare con
passione la matematica, tanto più, che la comprendete con una facilità
straordinaria, e ne ricordate bene ogni particolare studiato."
Applicazioni, consigli, metodi precedenti,
LEZIONE XCVIII.
Per lo sviluppo ultra normale de i sensi specifici.
Medìante la suggestione, la vista, il tatto, l'odorato ecc. possono
venire sviluppati in maniera da raggiungere una sensibilitá incredibile,
eccezionale. Il procedimento è semplicissimo; suggestionate:
-- "Il vostro tatto, (esempio) oggi è piû sensibile di
ieri; domani lo sará ancora di più, sará ogni giorno
più fino ecc." --
Suggestionate così per una settimana, e potendo, anche due volte
al giorno.
Dopo questo, ipnotizzate il soggetto, fate la suggestione, e fategli
chiudere gli occhi. Pigliate due posate perfettamente identiche, e ponetele
sul tavolo. Dite al soggetto che lo sottoporrete ad un esperimento facilissimo,
e che riuscirá certamente. Stringete una de le due posate, per un
secondo, ne la vostra mano; indi ponetela presso l'altra, e dite al soggetto:
-- "Aprite gli occhi, via toccate queste due posate e ditemi, quale
de le due è la più calda. Un regalo se indovinate; io ne
toccai una, ditemi quale toccai". Il soggetto, dopo aver toccato le posate,
mostrerá quasi sempre la posata che dianzi avete presa.
Se è così, provate molte altre volte, per accertarvi
se c'è sensibilità tattile nel soggetto ed è ben definita;
oppure se la scelta de la posata è stata casuale.
In ogni modo, complimentate il soggetto e ditegli:
-- "Bravo, bravo, avete saputo scegliere" -- Regalategli un confetto
o un quadretto di zucchero. Quando la sensibilità, del soggetto
non s'inganna mai, ne lo scegliere fra le due posate quella già
tenuta in mano; aumentatene gradualmente il numero in esperimento, fino
ad arrivare ad una dozzina. Molti ipnotizzati, fra dodici oggetti perfettamente
uguali, pigliano sempre sicuramente, quello impugnato per qualche secondo
da l'operatore. È questione di allenamento paziente ed oculato. La perfezione,
si acquista solo dopo qualche mese. Suggerite ogni giorno e gradualmente--far
così è molto importante, -- una maggiore finezza di sensibilitá.
Queste pratiche possono avere de le applicazioni svariatissime, meravigliose
e lucrose: la scena de l'arma de l'assassinio, presentata da un celebre
operatore su tanti teatri del mondo, era basata su questo allenamento.
Per l'odorato, le [sic] vista ecc. identicamente. Previo allenamento,
fate odorare un libro a l'ipnotizzato; (esempio) poi, nascondete il libro
a distanze ogni dì maggiori.
Oggi, due metri; domani quattro, e poi otto ecc. fino ad arrivare a
un trecento metri circa. Il soggetto, se bene allenato, esclusivamente
guidato da l'olfatto, troverá, anche a lo stato di veglia, -- l'oggetto
annasato.
*
* *
Per la vista, il soggetto potrá arrivare a leggere quasi al buio,
a distinguere perfettamente uomini e cose a tre o più chilometri
di distanza, a distinguere e descrivere microbi, che solo il microscopio
può rivelare ecc.
Suggestionando, toccate spesso i punti ove più presiede il senso
da sviluppare.
Quando questi esperimenti riescono bene nel sonno ipnotico, praticate
la post'ipnotica, dicendo al soggetto che anche da sveglio, conserverà
per sempre quell'eccezionale sviluppo de la determinata sensibilità.
Far questo per un considerevole tempo.
LEZIONE XCIX.
Note su l'applicazione de l'ipno-terapia in generale.
Alcuni pazienti che per le prime volte subiscono l'ipno-terapia o per nevrosi
o per altro, non cadono in ipnosi o s'ipnotizzano troppo incompletamente.
Quando le manovre per provocare l'ipnosi riescono infruttuose, dite al
paziente di chiuder gli occhi e di rilassarsi. Mettete il vostro pollice
e medio destro su gli occhi del paziente; e muovete le due dita per dentro
e per fuori. L'ipnosi si facilita molto a questo modo; viene quasi sempre.
Non dite al paziente che l'ipnosi è necessaria per il successo
de la sua cura.
Certo, l'esito di una suggestione data nel sonno ipnotico, è
più attendibile di quello di una suggestione data a lo stato di
veglia, o di lieve assopimento. Ma ciò, non dice che le suggestioni
a lo stato di veglia siano inefficaci.
Se potrete ipnotizzare il soggetto, tanto meglio; -- anzi, fate il
possibile per riuscirvi; -- se no, suggestionate come a al solito: come
se il soggetto dormisse.
Dite al paziente che per guarire non deve a forza subire l'ipnosi,
però è bene provare e cercare di ottenerla. Agendo così,
non paralizzerete l'effetto de l'eventuale suggestione a lo stato di veglia.
Suggerite sempre al malato di rilassarsi, di abbandonarsi tutto; fatelo
coricare su un divano ed operate.
LEZIONE C.
Ipnotismo su gli animali
Alcuni trattatisti s'intrattengono più o meno diffusamente, circa
la possibilità di influenzare gli animali. Non sono in grado di
parlare con fondata esperienza su tali fatti, poichè non li ho praticati.
Pujsegur, riferisce diffusamente di concludenti esperienze su tale soggetto:
animali domestici e animali feroci, secondo l'egregio occultista, subiscono
l'influenza ipnotica o magnetica. I domatori, tenendo a bada le belve e
costringendole ad eseguire i determinati esercizi, impiegano principalmente
il loro magnetismo personale, che è poi, una manifestazione di classe
ipnotica. Logicamente, è ammissibile che gli animali possano essere
influenzati; e con questo termine, voglio specificare due forme di pratiche:
quella di fascinazione, cioè, quando lo sguardo potente de l'occultista,
aiutato da la ferrea sua volontà, paralizza transitoriamente la
libertà d'azione de la belva, (o de l'animale domestico), e lo costringe
a l'obbedienza. Cosa non rara ad avverarsi. Per i grandi operatori pratici
de l'India, i Fackiri per esempio, cotesti sono esperimenti elementari
e comuni, dato lo sviluppo e il dinamismo eccezionale de i loro poteri
psichici. Principio basilare in questi esperimenti, è il non aver
paura de l'animale, e cioè, esser tanto sicuro de la individuale
potenza fascinatrice, da sfidare la belva, con certezza di dominarla. Il
geroglifico di un tempio egiziano sentenzia: -- "giungi a non temere il
leone, e il leone, ti temerà" -- Vi sono molti esempi di questa
dominazione de l'uomo anche su i più feroci animali; esempio storico
largamente documentato, è Daniele il profeta, buttato ne la fossa
de i leoni (Elipas Levi).
L'altro aspetto de la tesi, è quello mentale, e cioè:
l'uomo può imporsi a gli animali, non solo a mezzo de lo sguardo
allenato e de la volontá possente, ma pure per mezzo d'una forza
sottile che è insita in lui, e che volgarmente, con termine di mestiere,
chiamiamo -- "fluido magnetico" -- Qui, non è il caso di divulgarmi
su la natura di questa forza, che forse, è la forza de le forze
in natura (28).
Osserverò che è l'identico "quid" che dá la ragion
d'essere a la catena indispensabile per provocare, (almeno in un primo
tempo), tutti i fenomeni de la classe medianica; e che il corpo de l'animale,
saturandosi di questa forza a mezzo di acconci procedimenti; può
diventare schiavo di essa, e quindi, ligio[*] al magnetizzatore.
Il metodo di far de le carezze lunghe, lente e speciali, usato da i
pastori su i loro ferocissimi cani, metodo usato pure da gli indù
su molti animali, s'informa precisamente a questo procedere influenzante.
Anche gli animali domestici si rendono più amici de l'uomo, se da
costui carezzati; e non di rado, un cane anche feroce, si ammansa con una
parola, od una semplice carezza che gli vien fatta.
La pratica stregonica de i ligamenti[*] su gli uomini e su gli animali,
non è che un energico e speciale processo che deriva per la imposizione
volitiva de l'operatore, e da minuzione altre pratiche de secondaria importanza.
Commiato.[*]
Ne l'esporre elementarmente queste nozioni d'ipnotismo pratico, è
stata lontana da mè la pretenzione di attegiarmi a... maestro di
color che sanno; e, se ho riportato metodi speciali, consigli nuovi, osservazioni
personali, l'ho solamente fatto, per facilitare il lavoro a lo studioso.
Nel praticare i metodi, raccomando seriamente di seguire "proprio a la
lettera" le istruzioni del testo; lavorando, raccomando di vagliare ciò
che si fa e perchè, di -- "concentrare la totale attenzione e l'intelligenza
sul proposito di riuscire". -- Il successo, non potrà mancare positivo
e completo: è impossibile l'insuccesso sperimentale, per chi studia
questo lavoro con amore e calma. Garentisco questo. Forse, in qualche parte
mi sono sbagliato, non dico esattamente bene, o dico troppo, o poco. Non
falla chi non fa....
Poi, giammai si pretenda il capo lavoro in materia tanto importante
ed oscura, e con la preoccupazione di tornar facile ad ogni costo, sopra
ogni cosa. Per dire chiaramente, mi è necessario far ripetizioni
noiose, usare le stesse parole, dire a la buona. Per maggior facilitá,
mi son quasi arrestato a la suggestione, facendo di essa il principio basilare
di tutti gli efficacissimi metodi elencati; pur sapendo "e proprio bene"
che appunto, oltre la suggestione, comincia "l'incantevole ipnotismo de
la leggenda, ma pure de la realtà superiore; l'ultra ipnotismo,
dominio esclusivo di pochi degni eccezionali cultori. Dico questo per bene
intenderci".
Son riuscito a presentare un buon trattato su l'ipnotismo pratico un
trattato che "senza recensire quel che può fare un ipnotista di
vaglia" insegna come si producono gli esperimenti?
Parecchi competenti mi han detto di sì, ed io, pure lo credo.
Comunque, mi resterá la soddisfazione d'essermi ingegnato a volgarizzare
questa scienza umanissima, e bella, col proposito di fare del bene a i
miei simili.
FINE
Note
- (1)
- Questo ê uno de i punti deboli de l'ipnotismo, ove, come
dicevo ne la prefazione, lo studente impiglia. Ed allora, non ne capisce
più niente.
- (2)
- Gli stadi secondi possono facilmente sopprimersi in pratica, dicendo
al soggetto in ipnosi che -- non deve ricordarsi di niente in relazione
a lo esperimento, -- e che, una volta svegliato, non può piú
abbandonarsi dopo; non può neanche lievemente rilassarsi, ma deve
agire e fare un pò di moto.
- (3)
- Io la penso un pò diversamente, e partendo dal principio
che niuno al mondo sia infallibile, qui sotto, espongo senza pretese il
mio pensiero in proposito.
Faccio questo, dopo aver riportato l'assioma psicologica creduto esatto,
o, per lo meno, accettato da i più fino ad oggi.
Desidero che con l'andare del tempo, senza fretta e senza preconcetti,
lo studente si formi l'opinione che più gli sembra logica e vera
su la tesi in questione.
- (4)
- Sonnambulismo più o meno sincero, stato affine al sonnambulismo
non importa.
- (5)
- Sebbene fuori tesi, voglio riportare un chiarimento su la condizione
mentale durante il sonno naturale. Quando si sogna, passano spesso per
la nostra mente come per la tela di un cinematografo, cose oltremodo inverosimili
ed illogiche; o cose logiche ed anche verosimili, ma deformate e confuse
in modo strano. In quel momento tutto si crede; tutto è vero. E`
proprio questo, -- a mio vedere, -- il caso in cui non si possono utilizzare
le facoltà mentali; non in ipnosi. Nel sogno, nessuna speciale azione
viene esercitata su gli organi logici, e noi crediamo tutto a la cieca,
senza poter valutare nulla. Accettiamo subito e per vere, le visioni più
strane, senza poterle snebbiare a la luce de la logica. In questo caso,
non è che non si esamina ciò che passa per la mente perchè
non si vuole esaminare, -- per fiducia -- come succede in ipnosi.... Ma
è che non si può valutare un pensiero qualsiasi, non si può
ragionare, esclusivamente perchè le facoltà mentali non si
prestano a tale lavoro di controllo.
- (6)
- Nel dire che il soggetto ricorda la post-ipnotica, alludo al fatto
che il soggetto nel ricordarla, la crede idea sua e affatto suggerita da
altri.
- (7)
- Spesso si combatte l'ipnotismo in generale e la suggestione in
particolare, perchè essa lascia l'uomo in balia di un altro uomo,
e quindi lo espone a pericoli; perchè qualche testamento immorale
o qualche losco affare è stato fatto mediante l'ipnotismo. Tutto
questo può essere vero, ma non vale neanche la pena di parlarne...
E' certo che chi vuol fare del male, chi ha quell'istinto, con l'ipnotismo
o senza, fa il male lo stesso. Vi son dovizia[*] di mezzi a disposizione
del tristo! E poi, di certi effetti di ultra suggestione, solo pochi soggetti
possono essere intaccati, e quasi mai a le prime sedute; e solo qualche
ipnotista di vaglia, famigliare a le "diabolicità pratiche de la
post-ipnotica" può ottenerli.
(Neanche il cinque per cento di quanti sanno ipnotizzare, credo fermamente).
Ed io, non posso immaginare un ipnotizzatore proprio bravo, ne la stessa
persona di un delinquente; che, in ogni caso, è un uomo anormale,
perchè un malato di mente. Ed è poi un fatto certo, che la
moralità d'un ipnotizzatore, aumenta in ragione diretta de la sua
competenza.
Sono immense le possibilità de l'ipnotismo, ma non è
modestia, è lealtà il dire che d'esse possibilità,
oggi, ne conosciamo solo una parte meschina...
Poi, non perchè può prodursi per esempio la sospensione de la vitalità, la levitazione, l'esteriorizzazione e la dinamica suggestiva del doppio, e tante altre terribili prove; e perchè (per esempio) riesco io a fare questi ultra esperimenti, può anche riuscirvi il primo venuto... Si tratta di possibilità, che ci dimostrano come ragguardevole parte de la casistica de l'antica magia, -- da troppi grandi scrittori, medici, pensatori, educatori, teologi travisata e derisa balordamente;
-- in ogni così detta fiaba, può esservi la recensione di
un fatto strano si, ma realmente accaduto; di un fatto, rispondente a verità
ed a senso comune, poichè molti esperimenti, oggi si riproducono
e freddamente si controllano con i mezzi più moderni). Ma son cose
che esclusivamente qualche eccezionale operatore può lusingarsi
di riprodurre; e spesso scienziati autentici, potranno ideare un metodo
che produce un fenomeno che personalmente non sono buoni a produrre; perchè
sovente ci vuol altro che la buona volontà e la scienza: ci vuole
il temperamento. Quindi, non si bestemmi troppo su i pericoli de l'ipnotismo!
Del resto, il rasoio è fatto e serve per fare la barba; ma può
anche servire per tagliare la guancia, sebbene non sia stato inventato
per quest'ultimo scopo. Il vero scopo de l'ipnotismo è quello di
beneficare l'umanità. Che, se lo scopo venisse traviato come nel
caso del rasoio, bisogna onestamente convenire trattarsi d'individui degenerati,
non di pratiche degeneranti... E' vero...?
- (8)
- La suggestione che si effettua dopo molto tempo dal giorno in cui
fu data, si chiama "suggestione a scadenza"
Per riuscire con successo in questa parte -- forse, la più interessante
e feconda de l'ipnotismo sperimentale, -- è necessario esercitarsi
a parlare in modo calmo, forte e convincente.
Parlar forte, non vuol dire gridare: che anzi, bisogna parlare a voce
bassa. In quel forte, si vuole esprimere tutto il significato di impressionante,
imperioso, sicuro, entusiasta, piacevole.
Solo il lungo e paziente esercizio può donare questo prezioso
timbro di voce; ci vuole allenamento, studio e pazienza.
Ma chi sa dare suggestioni impressionanti, ha tutte le probabilità
di diventare un buon ipnotista.
- (9)
- Divido la lezione per maggior chiarezza, dato che la chiarezza
è per me l'obiettivo da raggiungere in questa pubblicazione.
pesanti motivi di danno o di dispiacere. [Devoto & Oli]
- (10)
- Questa forma di suggestione esiste solamente in pratica. E' conosciuta
da pochissimi maestri de l'ipnosi sperimentale.
- (11)
- Per chi vuol saperlo, esso, fra l'altro consisteva nel combaciare
le cime de le dita con quelle del soggetto, finchè si stabiliva
una specie di calore uguale in quelle del soggetto e de l'operatore. Per
il rapporto -- si chiama così -- 2 o 3 minuti sono sufficienti.
Ma potete dispensarvi dal praticarlo: una lungaggine di meno, e che lascia
il tempo che trova.
- (12)
- La crisi, ne l'uno e ne l'altro caso, fisiologicamente, è
identica. Questo metodo si pratica di rado, perchè scuote troppo
il soggetto; ma, certe volte è utilissimo per mettere a posto alcuni
soggetti restii, che asseriscono non potere mai essere ipnotizzati. Quando
sveglierete il soggetto suggeritegli che si sente bene, che non può
essere nervoso ecc. Imparate con cura questo metodo, ma usatelo nei casi
di assoluto bisogno.
- (13)
- Altro buon metodo è questo: Soggetto diritto, e con le
mani fortemente poggiate su quelle de l'operatore. Deve fare un grande
sforzo di pressione come per sollevarsi; sostenendosi su le mani de l'ipnotizzatore.
Dopo che costui l'avrà guardato scostandosi. Il soggetto lo segue
subito (se è fascinato) imitando con precisione i movimenti de l'ipnotizzatore.
- (14)
- Teoricamente, l'allucinazione può essere sensoria o psichica.
Sensoria se agisce su i sensi; psichica se agisce su la sua mente.
- (15)
- Ma in certi soggetti la suscettibilità a lo stato di veglia
può diventare massima, enorme; capace di subire difficili prove.
- (16)
- I metodi per provocare l'ipnosi nel soggetto, si dividono in fisici
e psichici. I fisici, son quelli per i quali si agisce in modo da provocare
nel corpo del soggetto uno stato intenso di fatica e di sforzo, facilitando
cosi la produzione de l'ipnosi. Cotesti metodi sono i più rapidi,
ma apportano di rado avanzati stadii d'ipnosi. L'ipnosi derivante de la
fissazione de lo sguardo, dal metodo catalettico, de la fascinazione; l'ipnosi...
"libero docenziale" -- a base di lampade, specchi girevoli, palle, dischi,
odori, rumori, apparati ed altre diavolerie... appartiene pure a questa
categoria!.. I metodi psichici, sono invece esclusivamente suggestivi ed
agiscono su la mente del soggetto, inculcandogli l'idea del sonno imminente.
Bheneni, è stato forse il più autorevole ed eminente propugnatore
de i metodi psichici, ne l'ipnosi sperimentale; metodi che danno del resto
rendimenti buoni, specie se vengono adoperati con abilità. Ritengo
che la fusione de i metodi, psichici o suggestivi con i metodi fisici,
dia risultanze eccellenti; e per questo, ne i potenti metodi da me riportati
in questo lavoro ho fatto più che altro un connubio de i due differenti
sistemi.
- (17)
- Costato[*] forse per il primo la lieve e varia diminuizione di
peso nel corpo di veramente ottimi veggenti in crisi, e specialmente quando
(come da noi suol dirsi) si recano in "Ispirito" ad un luogo, onde osservare
e riferire su incarichi dianzi avuti. Segno l'importante fatto che credo
debba catecorizzarsi [sic] tra la classe de i fenomeni di esteriorizzazione
e di bilocazione, principalmente studiati dal De Rochas. Il peso ridiventa
normale, appena il soggetto torna dal luogo ove idealmente si recò.
- (18)
- Creando una specie di devitalizzazione nel veggente, si ottiene
certamente una più accentuata lucidità. Ciò, lo dimostra
la esperienza. Il perchè scientifico è pure semplicissimo:
l'energia nervosa, abbandonando temporaneamente in gran parte il corpo
del veggente, finisce per concentrarsi intieramente nel cervello: che,
trovandosi per ciò, sovraccarico di energia, acquista maggiore irradiazione,
maggiore lucidità.
E' il fenomeno che spesso si riscontra ne i moribondi, e che le femminucce
reputano angelico o demoniaco, a secondo le qualità morali del paziente
in agonia. Certi moribondi, presentano una grande lucidità, una
specie di auto veggenza. Credo, ciò si spieghi col fatto che, paralizzandosi
progressivamente le gambe, il busto, le braccia ecc. tutta la forza nervosa
che alimentava la vita emotiva de gli organi anzi detti, in definitiva
vadi a concentrarsi nel cervello, ove diventa mezzo produttore de gli effetti
prima accennati.
- (19)
- Quando si han buoni soggetti e l'operatore non è scarso,
con questo metodo, anche molte sensazioni possono venire trasmesse, come
ho potuto rilevare personalmente io, e qualche mio maestro o collega che
l'ha provato, tanto per controllarlo. Altre cose sono possibili, ma non
è il caso di dire oltre, in un trattato che dev'essere proprio l'a,
b, c, de l'ipnotismo, e fatto per andare in mano a tutti... Ho mostrato
una strada che non termina a casa... di questi due soli esperimenti additati.
"Il pensiero è moto" non dico di più. Certe cose non si spiegano:
i degni, di esse, devono arrivare per intuizione. Ma non si tratta di restrizioni,
sebbene di doveri giurati...
- (20)
- Indirettamente, qui si potrebbe dire qualcosa su la supposizione
eplicativa[*] fatta dal De Rochas sul "Volt Envousptement;" o antico maleficio
fatto a base di immagini di cera de la persona da colpire, e con qualche
pezzo di unghia, capelli ecc, de la persona stessa. Ma tali disgressioni,
non sono consone a lo spirito del presente lavoro. Da parte mia, dico solo
che (pur ammirando l'acutezza e la originalità del distintissimo psicologo francese,) su tale argomento preferisco in gran parte rimanere
a l'antico; principalmente con Paracelso[*].
Ritengo cioè genesi del "volt" l'azione de la volontà;
direi quasi la magnetizzazione a distanza a scopo perverso, e non prettamente
il rapporto fluidico, eterico, astrale (come voglia dirsi) esistente fra
l'essere, ed una qualsiasi parte d'esso medesimo. Ma non escludo che anche
tale rapporto, possa praticamente facilitare il successo del maleficio
terribile.
- (21)
- -- Questo è semplicemente il mio pensiero, ma può
anche non essere come dico io. La presunzione non è il mio forte.
Non dico è proprio così, ma dico "penso che sia così".
- (22)
- Tutte le istruzioni sul modo di trattare il malato incluse in
questa lezione, sono insegnamenti d'ipnotismo personale; ovvero de l'arte
d'influenzare a lo stato normale di veglia.
Studiateli bene e praticateli con cura.
- (23)
- Ma questo sembra empirismo[*] a molti.
- (24)
- Dopo i lavori del De Rochas e di tanti altri sul soggetto de l'esteriorizzazione
de la sensibilità nervosa, tanto ch'essa è oggi una realtà
acquisita, si può affacciare l'ipotesi che ogni singola materia
possieda una radiazione propria. In questo caso, gli esperimenti in questione,
dimostrerebbero che l'effetto prodotto sul corpo umano da un preparato
ecc., lo può anche produrre (a volte) la semplice radiazione del
preparato stesso, agendo direi radialmente, sul soggetto ben predisposto
a percepirne l'azione.
- (25)
- In questo esperimento la suggestione è combinata a la vista
e a l'olfatto.
- (26)
- Dico questo, perchè deridero[*] che chi studia questo trattato
non si faccia bambinescamente gorbellare[*], come quei tanti che pretendono
conoscere l'ipnotismo, e poi, dicono eresie che neanche a l'ospedale de
i pazzi, se ne smammano di così grosse. La maggior parte de gl'ipnotisti
teatrali, lavorano di trucco. Son quasi tutti compari quelli che vanno
sul palco scenico, tanto, per prendere in giro una più o meno discreta
schiera di brave persone (che possono anche essere scienziati e liberi docenti...)
Conosco troppo bene i miei polli, perchè ho praticato assai
su i teatri, ed ho visto tante cose curiose... ed ho preso in giro anche
io, tali arche di scienza, che non sanno neanche se il sale... sala!
- (27)
- Chiamate così, perchè praticate per sviluppare o
creare determinate caratteristiche psichiche e mentali.
- (28)
- Ne parlo diffusamente nel mio trattato: "del fascino personale"
d'imminente pubblicazione.
Glossario
- a modo
- Piano, con riguardo. [Petrocchi]
- acconciamente
- In maniera adatta.
- acconcio
- Idoneo; appropriato, conveniente, opportuno. [Petrocchi]
- ammanito
- ?
- anesia
- ?
- animiche
- "dell'anima" ?
- annichilite
- Annientate. [Petrocchi]; Nullificate, distrutte // Private di ogni possibilità di reazione, colite profondamente costringendole al silenzio e all'immobilità. [Devoto & Oli]
- antidiluviani
- letteralmente: Che esisteva prima del diluvio universale. figurativamente: Ridicolmente antiquati. [Devoto & Oli]
- anzi
- Precedentemente.
- Aritarchi
- (dal nome del recensore severo dei poemi omerici) Critici pedanti e mordaci. [Petrocchi]
- assodare
- Assodare significa Rendere sodo o più forte. Nel contesto, suppongo che intende asserire.
- avventizio
- Provvisorio. [Devoto & Oli]
- bighe
- Cocci degli antichi a due cavalli. [Petrocchi]
- brillo
- birillo, suppongo.
- Commiato
- Licenza di partire, data o chiesta. [Petrocchi]
- complessione
- La costituzione fisica individuale. [Devoto & Oli]
- consumato
- Molto esperto, raffinato. [Devoto & Oli]
- copia
- Quantità grande. [Petrocchi]
- costa
- consta: è manifesto. [Petrocchi]
- costato
- Costatato. [Petrocchi]
- deridero
- desidero, suppongo.
- "de visu" de
- Guardando con l'occhio. [Devoto & Oli]
- di leggieri
- Agevolmente, Facilmente. [Petrocchi]
- dileggia
- Si piglia beffa di. [Petrocchi] / Schernisce, deride. [Devoto & Oli]
- dovizia
- Grand'abbondanza. [Petrocchi]
- egregio
- Che esce dal comune (dal gregge), dall'ordinario. [Petrocchi]
- empirismo
- Superficialità dovuta a scarsa cognizione tecnica o scientifica. [Devoto & Oli]
- eplicativa
- esplicativa: Che spiega. [Petrocchi]
- esplicazioni
- Svolgimenti. [Devoto & Oli]
- estro
- disposizione naturale ad una cosa; ispirazione. [Petrocchi]
- face
- Fiaccola. [Petrocchi]
- farcopee
- farmacopee = Raccolte ufficiali, sotto il controllo delle autorità governative, dei nomi dei farmaci, coi loro caratteri essenziali e le più comuni formule d'uso. [Devoto & Oli]
- feminucce
- femminucce = Vilif. di Femmina. [Petrocchi]; Uomo irresoluto, debole o pavido. [Devoto & Oli]
- fludiopatico
- ?
- forgori
- folgori, suppongo.
- gentona
- gente che si dà falsa importanza, suppongo.
- gesso
- Vino. [Petrocchi] (?)
- giusto
- Gusto, suppongo.
- gorbellare
- ingannare, prendere in giro, suppongo.
- inebetito
- Reso ottuso di mente. [Devoto & Oli]
- inezie
- Cose di poco o nessun conto. [Devoto & Oli]
- istetico
- isterico, suppongo.
- lederlo
- Danneggiarlo in modo grave. [Devoto & Oli]
- leggieri
- ?
- libare
- Gustare, assaggiare. [Petrocchi]
- ligamenti
- ? Trovo solo "Fascetti di tessuto bianco che servono da legame nelle articolazioni". [Petrocchi]
- ligio
- Fedelissimo, fino alla servilità, alla morte. [Petrocchi]
- litiose
- Che contengono sali di litio. [Devoto & Oli]
- maliosa
- Fornita di un fascino irresistibile e sottile. [Devoto & Oli]
- mercè
- In grazia di. [Petrocchi]
- nervosi
- nevrosi, suppongo.
- notomizzata
- Anatomizzata. [Petrocchi]; Anatomizzare: Sottoporre a sottile e insistente analisi. [Devoto & Oli]
- oltremondo
- oltremodo ? = Eccessivamente.
- onamismo
- onanismo = Masturbazione. [Devoto & Oli]
- onde
- in cui.
- palliativi
- Medicamento o terapia che si limitano a combattere provvisoriamente i sintomi di una malattia. [Devoto & Oli]
- Paracelso
- Medico e chimico svizzero [che] consigliò e praticò lo studio della natura, a preferenza dei metodi, seguiti sino allora, nella cura delle malattie. [Melzi]
- Perserverate
- perseverate, suppongo.
- pertinacia
- Ostinato malamente. [Petrocchi]
- pomidoro
- plurale di pomodoro.
- postergando
- Gettandosi dietro alle spalle. [Petrocchi]
- pralitica
- (probabilmente un errore per pratica; la parola era spezzata fra due righe nell'originale
- pra- litica).
- prestezza
- Celerità, prontezza. [Devoto & Oli]
- Pungente
- Pungete, suppongo.
- rada
- Infrequente.
- reciso
- Netto e risoluto. [Devoto & Oli]
- refrattari
- In medicina, non recettivi, resistenti all'azione di certi agenti morbosi. [Devoto & Oli]
- resipola = risìpola = erisìpela
- Malattia infettiva e contagiosa della pelle, caratterizzata da chiazze rosse e di gonfiore. [Devoto & Oli]
- rincarchevole
- [da rincarare in senso figurativo] aggiungere più pesanti motivi di danno o di dispiacere. [Devoto & Oli]
- scialbo
- Pallido, scolorito. [Petrocchi]
- scultorealmente
- scolpire le parole: Pronunziarle bene spiccate. [Petrocchi]; scultorio
- Caratterizzato da forte e incisivo rilievo. [Devoto & Oli]
- siano
- siamo, suppongo.
- smammata
- smammare = smammolarsi: Rider proprio di gusto. [Petrocchi]
- smargiassare
- Far lo spaccone, fanfarone. [Petrocchi]
- solità
- solitudine.
- sopi
- scopi ?
- sopite
- Che inducono sopore.
- sovente
- Spesso. [Devoto & Oli]
- subitaneo
- Che avviene o si menifesta d'un tratto. [Devovo & Oli]
- terapici
- terapeutici, suppongo: Che riguarda la cura delle malattie. [Devoto & Oli]
- vaglia
- Valore, pregio, merito. [Devoto & Oli]
- veggenza
- La facoltà, di indagare il pensiero altrui e le cose note ed ignote ad altri. [dal testo, a Lezione LVIII]
- ventare
- Soffiare, tirar vento. [Petrocchi]
- venus
- ?
Indice
Prefazione
Cosa è l'ipnotismo
I Facoltà ipnotiche dominanti e come si sviluppano
II Preparazione
III Lo stato d'inerzia, ne la produzione del sonno ipnotico
IV Come si concentra l'attenzione del soggetto
V Avvertenze importanti
VI Primo met. per produrre il sonno ipnotico
VII Seguito e dettagli del metodo
VIII La produzione de l'obbedienza automatica nel soggetto
IX Il risveglio
X Altri dettagli al metodo "Risveglio"
XI Continuazione
XII Stadi d'ipnosi e loro caratteri
XIII Gli stadi ipnotici secondo Charcot e La Salpetraire
XIV Letargo
XV Proprietà de la catalessi e del letargo
XVI Sonnambulismo
XVII Stadi secondi o intermedi
XVIII Estasi o fascinazione
XIX Letargo lucido
XX Importanti chiarimenti teorici
XXI Condizione mentale del soggetto durante l'ipnosi
XXII Temperamento e qualità de l'ipnotizzatore
XXIII Le suggestioni
XXIV Suggestione ipnotica
XXV Suggestione post-ipnotica
XXVI Ancora de la post-ipnotica
XXVII Le allucinazioni
XXVIII Suggestioni allucinative
XXIX Suggestione a lo stato mentale e suggestione a lo stato di sveglia
XXX Suggestioni collettive
XXXI Resistenza a le suggestioni
XXXII Suggestione contradittoria
XXXIII L'ipnomania
XXXIV II° metodo per produrre l'ipnosi
XXXV III° metodo per produrre l'ipnosi
XXXVI IV° metodo per produrre l'ipnotismo
XXXVIII Ipnosi fulminea "fascinazione"
XXXIX Ipnosi
XL Ipnosi per catalessi
XLI Ipnotismo per suggestione post ipnotica
XLII Ipnosi rapida
XLIII Allucinazione
XLIV Ipnotismo a lo stato di veglia
XLV Per ipnotizzare soggetti svogliati
XLVI Per ipnotizzare più persone in una volta
IIIL Per svegliare soggetti ipnotizzati da altri
IIL Catalessi per esperienze ultra normali
IL Quadri catalettici
L Ipnosi per posta e per telegrafo
LI Ipnosi per telefono
LII Per mettere l'ipnotizzato sotto il controllo di altre persone
LIII Per accrescere la suscettibilità de i soggetti
LIV Per rendere i sogg. refratt. a l'altrui influenza
LV Ipnosi nel sonno naturale
LVI Per far battere leggermente o in modo celere i polsi del soggetto
LVII Ancora del metodo precedente
LVIII La veggenza
LIX Veggenza
LX La psicometria
LXI L'antiveggenza
LXII Anestesia
LXIII Ipnosi per effetti luminosi
LXIV Anestesia per zone contrapposte
LXV La telepatia
LXVI La telepatia (metodo Cucinotta)
LXVII Per creare azioni motorie, sensazioni varie ecc. mediante la suggestione mentale e senza
LXVIII Terapia magnetica (Note teoriche)
LXIX Metodo pratico per le cure magnetiche
LXX Trattamenti reumatici ed affini
LXXI Le paralisi
LXXII Terapia suggestiva
LXXIII Terapia suggestive (metodo pratico)
LXXIV Mal caduco o Epilessia
LXXV Come aiutare un nevropatico in crisi
LXXVI La neurastenia
LXXVII L'isterismo
LXXVIII Isterismo (Metodo ipno-terapico)
LXXIX L'insonnia
LXXX Ipno-terapia ne la paralisi
LXXXI Incontinenza d'urina
LXXXII La stitichezza
LXXXIII Ipno-terapia, ne le nevrosi cardiache
LXXXIV Tubercolosi
LXXXV Avvertenze
LXXXVI Cocainomania, morfinomania, alcoolismo, tabacco ecc.
LXXXVII Effetti che producono a distanza i preparati chimici e le droghe, su gl'ipnotizzati
LXXXVIII Anestesia (metodo Cucinotta)
LXXXIX Anestesia per post-ipnotismo
XC Ipnotismo ricreativo
XCI Cure a distanza
XCII Trattamenti psichici a grandi intervalli
XCII(*) Terapia psichica: L'auto-suggestione
XCIII Avvertenze che precedono la terapia psichica
XCIV Tipi di suggestioni per correggere vizi, cattivi abitudini etc.: Timidezza
XCV Sviluppo de l'intelligenza de la memoria etc.
XCVI Sviluppo intuito musicale! comico, drammatico, pittorico ecc.
XCVII Suggestioni per lo sviluppo de la volontà
XCVIII Per lo sviluppo ultra normale de i sensi specifici
XCIX Note su l'applicazione de l'ipno-terapia in generale
C Ipnotismo su gli animali
Commiato [*]
(*) Sì, ci sono due capitoli numerati XCII anche nel testo.
Quest'edizione digitale preparata da Martin Guy <martinwguy@yahoo.it>