Solo

Metal

-Children Of Bodom-

Intervista pagina 1/2

18-Feb-2001

Alexi Laiho

L'incontro con Alexi Laiho riserva qualche chiacchiera sonnacchiosa con un ragazzo di poco più di vent'anni che sta creando scompiglio nel mondo del metal grazie alla propria rivisitazione degli stilemi classici del genere unita a sonorità più pesanti. Qualcuno lo chiama power-metal travestito da musica estrema, altri vedono nei Children Of Bodom una frontiera irraggiungibile della musica pesante dei nostri giorni. La verità sta presumibilmente nel mezzo, come (quasi) sempre accade: sicuramente il tono parzialmente catatonico (ma giustificabile dal jet-lag) di Laiho non aiuta ad infervorarsi per i racconti passati e i progetti futuri dei Children Of Bodom, ma d'altronde non si può dire che il chitarrista/cantante abbia lesinato parole.


Tre dischi in tre anni, il progetto Sinergy e per qualche tempo anche gli Impaled Nazarene. Sembri una persona decisamente impegnata…
"Lo sono, decisamente! Mi piace tenermi sempre occupato, credo di essere pieno di energie, forse anche perché sono giovane, non saprei. In ogni caso scrivo materiale continuamente e mi alleno con la chitarra tutti i giorni, la musica non mi abbandona mai, forse anche per quello l'ispirazione è continua, e così le fasi tecniche di produzione. E' inutile negare che il successo ti mette anche una certa ulteriore energia addosso, vorresti suonare per tutti i tuoi fan e non permettere che si dimentichino mai di te. Chiaramente la casa discografica incoraggia tutto questo, se il nome continua a girare si vendono più dischi, è chiaro. Abbiamo pubblicato il primo disco ottenendo un successo spropositato, che non ci aspettavamo proprio. Non abbiamo suonato molto dal vivo, e ci siamo messi immediatamente a comporre e registrare per il secondo, che è andato ancora meglio! A quel punto abbiamo cominciato a suonare più spesso dal vivo, siamo arrivati fino in Giappone, ci abbiamo registrato un live e siamo tornati indietro (Ride, N.d.A.). Ci siamo poi trovati con altro materiale quasi pronto proprio nel momento in cui in Finlandia stavamo andando benissimo, da lì è nata la decisione di anticipare l'uscita in patria rispetto a quella europea. Ora siamo veramente a pieni giri! Come dicevi giustamente, però, non ho più tempo per gli Impaled Nazarene, che ho lasciato purtroppo. Gli impegni con i Bodom aumentano di giorno in giorno, non ce l'avrei davvero fatta. In questo stesso momento sto ancora accusando il jet-lag del ritorno dal tour sudamericano con i Sinergy."

Il nuovo album sembra un po' più aggressivo dei precedenti, più grezzo. Ma anche più tecnico, sembra ci sia più spazio per ognuno dei musicisti.
"Sono d'accordo, è stata un'evoluzione naturale. Con noi cresce anche la nostra preparazione tecnica, per questo motivo sicuramente c'è grande spazio per le nostre capacità all'interno di 'Follow The Reaper'. Voglio però essere chiaro su un punto: non abbiamo voluto esibirci. Non abbiamo voluto sfoggiare le nostre doti, a guardar bene non è che sia un disco tecnicissimo, solamente è un disco all'interno del quale le nostre capacità sono state sfruttate al massimo. E' vero anche che risulta un po' più grezzo del solito. E' un tentativo abbastanza consapevole di accorciare le distanze fra metal classico e metal estremo…"

…Così come il tour nel quale state per imbarcarvi insieme ai Primal Fear, immagino.
"Precisamente, è proprio quello il punto. Noi abbiamo fan che provengono dalla musica estrema e che amano anche il metal classico, per loro vale sicuramente il contrario, anche se l'accento è più spostato verso il power chiaramente. Abbiamo quindi dei punti in comune, ma altrettante sono le differenze. Noi vogliamo sfruttare quindi le somiglianze per ottenere riconoscimenti e apprezzamenti anche fra il pubblico che ancora non ci conosce. Sicuramente questo vale anche per i Primal Fear, sono certo che tutti i gruppi gioveranno dalla commistione di pubblico che si andrà a formare ai concerti e che entrambi guadagneremo fan."

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