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grafologia articolo sull'ansia paola madio | ||||||||||||
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L'ansia è una condizione di allerta, di allarme, in previsione di un immediato pericolo. Si tratta di una risposta fisiologica, utile, che prepara l'individuo alla lotta o alla fuga obbedendo alle leggi dell'istinto di conservazione. L'ansia stimola la conoscenza e consente all'individuo di autorealizzarsi. L'ansia diventa disturbo quando si presenta svincolata dalla realtà, in assenza di pericolo o permanendo a lungo, nonostante il pericolo sia passato, condizionando e restringendo la vita emotiva dell'individuo. Disagi anche profondi sono provocati dall'eccesso d'ansia: dalle sempre più comuni manifestazioni di stress, all'ipocondria, fino alle patologie ossessive. Essa tende a comparire quando l'individuo si sente insicuro circa il proprio avvenire o minacciato nella propria integrità e libertà fisica e morale. Anche eccessive sollecitazioni, sentite inadatte nei tempi o nei modi, possono essere causa di stati iperansiosi. L'ansia può essere inoltre legata alla corsa verso il successo ed il prestigio. Fenomeni di ansia eccessiva possono manifestarsi assai precocemente, già nell'età evolutiva, a causa delle pretese e delle attese esagerate che alcuni genitori riversano sui propri figli. Altresì, si possono riscontrare stati iperansiosi in bambini che hanno subito un distacco forzato e precoce dalle figure genitoriali e dalle loro cure. Nel valutare il materiale grafico realizzato da bambini iperansiosi il grafologo troverà quindi opportuno analizzare anche la scrittura dei componenti dell'ambito familiare. L'eccesso d'ansia ha sempre a che fare col sentimento della paura che, legatasi all'insicurezza, travalica il senso della realtà limitando la sfera di azione e ideazione dell'individuo. Quando l'ansia viene vissuta in modo costante, slegata da una causa, si trasforma in angoscia... L'ADDOSSATA, il segno rivelatore dell'ansia per eccellenza, è data dalla saltuaria (non costante in tutto lo scritto) mancanza totale di spazio tra una lettera e l'altra. Nel tracciare la lettera che va ad addossarsi all'altra il gesto grafico non scorre con scioltezza, ma bensì rallenta, esprimendo la preoccupazione dello scrivente nell'andare avanti, nel procedere verso l'esterno. Chi scrive dubita delle proprie capacità, teme di esprimere il proprio io e, col venire meno dell'obiettività, tende ad ingigantire le situazioni. Timori e cautele riducono l'apertura emotiva ed affettiva rendendo più difficili la comunicazione e la socializzazione anche sul versante somatico. Le diverse sfumature e gradazioni del ventaglio dei fenomeni ansiosi vengono rilevate dall'interazione con altri segni (inanellamenti, accartocciamenti, occhielli schiacciati, tagli delle "t", allunghi, cali di pressione, gesti fuggitivi, spaziature...) e dall'analisi di tutto il contesto scrittorio che risulterà congestionato e asfittico a causa della generale mancanza di spazio. Cancellature ed annerimenti potranno segnalare modalità di tipo ossessivo. L'ansia, a seconda dell'intensità, può fare da incentivo, segnalare un disagio, rappresentare un conflitto o un profondo senso di impotenza. Articolo pubblicato (1998) su "Grafologia" redazione c/o Istituto Crotti via Eustachi, 12 Milano. |
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