Programmi come Razor [24] e Pyzor [23] implementano tale soluzione, in una maniera tale che messaggi spam fra di loro molto simili (ad es., differendo ovviamente per alcuni valori negli header) abbiano lo stesso digest risultante.
I vantaggi di tale sistema di filtraggio sono l' indubbia capacità di evitare falsi positivi, ma le prestazioni di catalogazione di messaggi in arrivo sono piuttosto basse (non raggiungono il 50%), poichè si fa comunque affidamento sul confronto fra il digest del nuovo messaggio e quelli contenuti nel database distribuito su Internet. Si comprende come se il messaggio non è mai stato ricevuto da nessuno esso non verrà filtrato automaticamente ma richiederà l' intervento dell' utente, che in quel modo aggiornerà il database distribuito. Un altro aspetto negativo è dovuto al fatto che per determinare la spammosità di un messaggio esso debba effettuare delle richieste sulla Rete, procedura che potrebbe risultare lenta per motivi di velocità di connessione o timeout durante la connessione.
Tale filtraggio, come consigliato dagli autori di Pyzor, dovrebbe essere usato solamente in unione con altri sistemi di filtraggio, e non come unica linea difensiva (è questo infatti l' approccio del programma SpamAssassin, cfr. Sezione 2.7.1)