Osanna

La nascita, L'uomo

I napoletani Osanna sono stati determinanti per lo sviluppo del rock progressivo italiano, dal momento che sono riusciti ad italianizzare un suono che fino a quel momento era molto legato alla produzione musicale d'oltremanica. Secondo una sapiente contaminazione di rock, jazz e folk napoletano sono stati in grado di creare una musica originale e prettamente mediterranea, avvicinandosi a quella ricerca di etno-musica di cui oggi si parla tanto. Il nucleo del gruppo va ricercato intorno al 1967 in alcuni componenti dei Battitori Selvaggi, ed era composto dal cantante Lino Vairetti, il chitarrista Danilo Rustici, il batterista Massimo Guarino e il bassista Lello Brandi. In seguito decisero di mutare il nome in Volti di Pietra e infine in Città Frontale, prima di assumere la definitiva sigla di Osanna (il cui nome nacque, si dice, sfogliando per caso il vocabolario); e proprio nei Città Frontale militò per un breve periodo anche il futuro tastierista del Balletto di Bronzo Gianni Leone, sostituito poi dal sassofonista e flautista, ex Showmen, Elio D'Anna, che ricoprirà un ruolo importantissimo nell'economia del gruppo. L'uomo viene registrato nell'agosto del 1971, dopo le illustri esibizioni al Festival di Caracalla e al Viareggio Pop. Il disco, ben accolto da pubblico e critica, segue uno sviluppo concept, alterna efficacemente testi in italiano e in inglese, momenti acustici (L'uomo) ed altri di ispirazione più hard (Vado verso una meta, Lady power) e in Mirror Train è presente pure un accenno con la chitarra elettrica a Bandiera Rossa, il che procura al gruppo le simpatie soprattutto dei giovani dell'epoca.

I concerti e gli spettacoli

La spettacolarità delle esibizioni dal vivo, con i musicisti dai visi pitturati a mo' di maschere pulcinelliane e pirandelliane, che si riferiscono soprattutto all'ipocrisia umana, attira l'attenzione del pubblico, e con un gioco di luci psichedeliche e un insieme di effetti scenografici, alcuni inventati dal gruppo stesso, gli Osanna ricevono complimenti da tutti, persino da un inizialmente scettico Renzo Arbore. Il successo sperato, dunque, arriva e viene anche consacrato da un servizio di cinque-sei pagine che la rivista "Oggi" dedica loro. Subito dopo il trionfo dei New Trolls con Concerto Grosso, anche gli Osanna, approfittando del loro momento di popolarità, provano col maestro Luis Bacalov l'esperimento di unire musica classica e rock, e con lui realizzano Preludio, tema, variazioni, canzona, colonna sonora del film di Fernando di Leo Milano Calibro 9. Per la precisione, Bacalov compose i tre brani Preludio, Tema e Canzona, mentre gli Osanna composero tutte le Variazioni sul Tema di Milano Calibro 9 (che sono sette brani), anche perché con tre brani non avrebbero potuto pubblicare un disco, e usarono anche dei nomi piuttosto bizzarri come ad esempio Variazione IV (Spunti Dallo Spartito n.14723/AY2 Del Prof. Imolo Meninge), probabilmente come semplice provocazione. Tuttavia l'esperimento non si rivela all'altezza delle aspettative e delle potenzialità della band e soprattutto non regge il confronto con Concerto Grosso.

La ricerca delle origini: Palepoli

Con Palepoli però gli Osanna ritornano a suonare musica di grandi livelli; il progetto (che consta di soli tre brani: Oro caldo, Stanza città, Animale senza respiro) mira a rappresentare la Napoli antica, appunto Palepoli. Il disco, frutto di un'intensa ricerca delle tradizioni partenopee, mostra l'avvenuta maturazione artistica del complesso che, se nel lavoro precedente, almeno nella sezione dei fiati, appariva forse ancora un po' troppo legata agli stilemi anglosassoni, ora si mostra invece in tutto e per tutto originale. Peraltro, in questo disco, il gruppo cercò di evitare che la musica accompagnasse il testo, sopratutto in Oro caldo; le liriche rispecchiano la ricerca di un senso poetico tale da fondersi in modo omogeneo con la musica, ottenendo così un notevole equilibrio fra quest'ultima e i testi.

Declino e altre attività del gruppo

Purtroppo però questo è anche l'ultimo disco interessante della formazione napoletana che, dopo una costante partecipazione ai numerosi festival pop all'aperto, decide ora di concedersi una piccola pausa di riposo, ognuno seguendo strade diverse anche se rimanendo sempre in ambito musicale. Elio D'Anna e Danilo Rustici producono MELOS (Ricordi, 1973), l'unico album del gruppo napoletano IL CERVELLO (vedi), poi fondano col batterista Enzo Vallicelli una nuova band, gli Uno, realizzando un solo album omonimo (Fonit 1974) non perfettamente riuscito. Il bravo cantante Lino Vairetti, invece, affiancato da Massimo Guarino decide di rifondare i vecchi CITTÀ FRONTALE (vedi) chiamando in causa numerosi altri musicisti, con i quali realizza un ottimo disco (EL TOR, Fonit 1975).

Lo scioglimento

Contemporaneamente però gli Osanna devono rispettare gli obblighi di contratto e sono così, in un certo senso, costretti a pubblicare nel 1974 Landscape of life, che rivela una vena stanca e ormai poco ispirata, segno dei dissidi intestini del gruppo, mentre Suddance, che vede la defezione di D'Anna (confluito nei Nova) e Brandi, sostituiti dal bassista Enzo Petrone e dal tastierista Fabrizio D'Angelo Lancelotti, vira nettamente verso il funky con testi in napoletano, ma non ottiene praticamente alcun successo di vendite e, di fatto, sancisce lo scioglimento definitivo dei gloriosi Osanna. Danilo Rustici, dopo quest'esperienza, accompagnato da Joe Amoroso (tastiere), Dario Franco (basso) e Sebastiano Romano (batteria), forma il gruppo Luna che pubblica alcuni 45 giri e un LP omonimo nel 1981 per l'etichetta Splash, con semplici canzoni orecchiabili cantate in italiano.

 

Formazione:
Danilo Rustici: chitarra
Lino Vairetti: voce, armonica
Massimo Guarino: batteria
Elio D'Anna: flauto, sassofono (1-4)
Lello Brandi: basso (1-4)
Enzo Petrone: basso (5)
Fabrizio D'Angelo Lancelotti: tastiere (5)

Discografia

Aneddoti