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Uniamoci al grido della poesia di Engel Von Biche, che "come angelo di giustizia" denuncia, con le sue scandaglianti e accorate liriche, i terribili mali di quest'epoca crudele: mali che sono colpe dell'uomo il quale, per sopraffare il fratello, distrugge anche sé stesso, zittendo l'ultima flebile voce della propria coscienza. L'ebreo, da noi tanto compassionato per il suo olocausto, ora spietatamente spegne, giorno dopo giorno, vite giovani e infantili di ogni sesso, come in una tardiva vendetta su creature innocenti. Ma la cronaca va oltre: c'informa inesorabile di deportazioni, di sequestri, di stragi in ogni pane del mondo e di bambini sani usati come pezzi di ricambio per i ricchi coetanei malati: bambini che vivono una vita subumana in agglomerati simili ai campi di raccolta d'auto allo sfascio. E così, le notti di S. Lorenzo non hanno più stelle per i desideri degli uomini onesti, ma soltanto il pascoliano pianto sull'ingiustizia del male.
Sandra Bardi
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