La storia raccontata dal Dott. John Hislop
Dal libro:
Hislop John S., Il mio Baba ed io
Il Dr. John Hislop, nel libro "Il mio Baba
ed io" racconta l'episodio della materializzazione da parte di Sai Baba
di un crocifisso fatto con un pezzetto del legno della croce sulla quale su
ucciso Gesù Cristo duemila anni prima. Ecco il racconto:
"La sera precedente il giorno di
Mahâshivarâtrî del 1973, fummo avvertiti di star pronti la mattina
presto per un viaggio; solo quando le auto fossero state cariche e pronte
avremmo saputo della destinazione. Swami aveva deciso di manifestare il
lingam solo ad un numero limitato di persone. (...) Swami aveva
l'intenzione di trovare un luogo adatto, ove ci si potesse radunare al
crepuscolo per il sacro avvenimento della nascita del lingam. Fu in
questa occasione grande e misteriosissima, sconosciuta e al di là di ogni
immaginazione, che venne in esistenza il crocifisso.
Nell'attraversare un ponte sull'alveo asciutto
e sabbioso di un fiume, Baba indicò che questo sarebbe stato il luogo
adatto. Ci disse che dovevamo tornarci sul far della sera, e così facemmo.
Le macchine furono parcheggiate lungo la strada e iniziammo a scendere la
riva sino a raggiungere il fondo sabbioso del fiume. Io ero accanto a Baba.
Nel passare vicino ad un cespuglio, Swami staccò due ramoscelli, li mise
insieme e mi chiese:
«Che cos'è questo, Hislop?»
«E' una croce, Swami», risposi.
Baba, allora, socchiuse le dita sui due
ramoscelli e soffiò lentamente per tre volte tra il pollice e l'indice; poi,
aprì la mano, mostrò la figura del Cristo crocifisso sulla croce e me lo
porse, dicendo:
«Questo mostra il Cristo com'era veramente al
momento che lasciò il Suo corpo, non come gli artisti lo hanno immaginato o
come gli storici hanno narrato di Lui. Il Suo stomaco si era ritirato e si
vedevano tutte le Sue costole; da otto giorni non mangiava».
Io guardavo il Crocifisso: non avevo parole.
Allora, Baba proseguì:
«Il legno della croce è quello autentico sulla
quale il Cristo fu crocifisso. Mi ci è voluto un po' di tempo per trovare un
pezzo di quel legno di 2000 anni fa...! L'immagine è quella del Cristo, dopo
la Sua morte: è il volto di un morto».
Avevo notato qualcosa di strano, e chiesi:
«Swami, che cos'è quel foro in cima alla
croce?».
Baba rispose che, in origine, la croce era
appesa ad un sostegno. (...)
Dopo alcune settimane facemmo ritorno a casa
nostra, in Messico, e presto fummo testimoni di meravigliosi eventi
riguardanti il Crocifisso. La croce è così piccola che i particolari della
figura del Cristo sfuggono ad occhio nudo. Walter, un amico, venne a casa
nostra e scattò alcune foto a colori del Crocifisso. La lunghezza
complessiva della figura del Cristo è solo di un pollice, e Walter stava
facendo degli ingrandimenti per evidenziarne i dettagli. Quand'egli ci mandò
una copia delle stampe, io e mia moglie rimanemmo di stucco. Gli scrissi
dicendogli che sarebbe stato artisticamente sensazionale se queste foto
fossero state rese pubbliche nel mondo. Io sono persuaso che si tratti della
scultura più grandiosa che sia mai stata fatta del Cristo e, a mio parere, è
l'oggetto più straordinario che Shrî Satya Sai Baba abbia mai creato per la
gioia dei Suoi devoti.
Alcune settimane dopo, Walter e sua moglie
tornarono con gli ingrandimenti a colori della croce. Furono appoggiati,
insieme alla croce stessa, sul tavolo della sala da pranzo, accanto alle
ampie finestre francesi che davano sul mare. Erano circa le cinque del
pomeriggio. I particolari rilevati dagli ingrandimenti fotografici erano
talmente straordinari che tutte le persone presenti si concentrarono su
quella visione stupefacente del Cristo, e sul mistero e sulla meraviglia di
Shrî Bhagavan. Quel pomeriggio, il cielo lungo la costa messicana era chiaro
e tranquillo. Ma, tutt'a un tratto, senza alcun preavviso, si udì lo
schianto di un tuono e, non appena i nostri occhi si volsero verso le
finestre, da una nuvola scura, ove un istante prima c'era solo un limpido
cielo, guizzò fuori un lampo. Si alzò un vento così violento in direzione
della casa che porte e finestre si aprivano e chiudevano, al punto che
stavano per frantumarsi i vetri. Le tende volavano all'impazzata. Eravamo
molto spaventati da quel repentino cambiamento di tempo, ma mia moglie disse
subito: «Sono le cinque del pomeriggio, l'ora in cui Cristo morì sulla
croce. Quel che sta accadendo ora viene narrato nella Bibbia». Più tardi,
ella portò una Bibbia e vi cercammo il passo attinente, dove si dice che, al
momento in cui il Cristo lasciò il corpo, ci fu un violento cataclisma con
lampi, tuoni e un vento che squarciò i veli dem tempio.
Giungemmo alla conclusione che eravamo stati
appena testimoni di un miracolo che oltrepassava totalmente il nostro potere
di immaginazione: davanti ai nostri stessi occhi si era ripetuta nientemeno
che la scena degli eventi legati alla crocifissione di Gesù. Il giorno dopo,
i giornali di San Diego fecero un breve accenno all'accaduto, a commento
dell'improvvisa tempesta che, misteriosamente e imprevedibilmente, si era
levata sulla costa messicana, nei pressi di Ensenada. Noi e i nostri amici
fummo dell'avviso che la ripetizione di eventi occorsi circa duemila anni
addietro, durante la crocifissione di Gesù, implicassero una grande forza
collegata in qualche modo con la piccola croce e con la figura del Cristo
materializzata da Baba.
Un anno dopo circa, inviai una descrizione
dell'accaduto al Dr. Eruch B. Fanibunda per il suo libro "Vision of the
Divine". Egli fece vedere il promemoria a Baba, il quale, dopo averlo letto,
confermò che il fatto era avvenuto secondo la descrizione riportata e che il
significato ad esso attribuito era corretto.
Si potrebbe pensare che la storia della croce
fosse ormai finita, ma ci fu ancora dell'altro. Nel 1975 improvvisai un
viaggio in India, per consultare Baba circa eventuali arrangiamenti per una
Sua sperata visita in America. Swami non era stato informato di questa mia
visita e, quando arrivai, era fuori sede. Quel giorno aveva un convivio con
alcuni degli studenti più anziani, e disse:
«E' arrivato proprio adesso Hislop a Bangalore
ed è in attesa».
Uno dei commensali (che mi riferì poi della
scena) commentò: «Tu facesti un crocifisso per lui». E Baba rispose:
«Si, lo feci per lui. Quando andai in cerca
del legno, ogni particella della croce era disintegrata e tornata agli
elementi primordiali. Io ricomposi gli elementi e ricreai della materia
sufficiente per una piccola croce. Assai di rado Swami interferisce con la
natura, ma ciò vien fatto occasionalmente per un devoto»."
Hislop John S., Il mio Baba ed io,
Edizioni Milesi, Modena, 1994, pp. 30-32