Il Crocifisso

28-09-03

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Il Crocifisso
Un libro unico
La statua di Krishna

 

Miracoli. Il Crocifisso

Questo Crocifisso (figura a sinistra e sotto) fu materializzato da Sathya Sai Baba.
Leggere sotto la storia.

La storia raccontata dal Dott. John Hislop
Dal libro: Hislop John S., Il mio Baba ed io

Il Dr. John Hislop, nel libro "Il mio Baba ed io" racconta l'episodio della materializzazione da parte di Sai Baba di un crocifisso fatto con un pezzetto del legno della croce sulla quale su ucciso Gesù Cristo duemila anni prima. Ecco il racconto:

"La sera precedente il giorno di Mahâshivarâtrî del 1973, fummo avvertiti di star pronti la mattina presto per un viaggio; solo quando le auto fossero state cariche e pronte avremmo saputo della destinazione. Swami aveva deciso di manifestare il lingam solo ad un numero limitato di persone. (...) Swami aveva l'intenzione di trovare un luogo adatto, ove ci si potesse radunare al crepuscolo per il sacro avvenimento della nascita del lingam. Fu in questa occasione grande e misteriosissima, sconosciuta e al di là di ogni immaginazione, che venne in esistenza il crocifisso.

Nell'attraversare un ponte sull'alveo asciutto e sabbioso di un fiume, Baba indicò che questo sarebbe stato il luogo adatto. Ci disse che dovevamo tornarci sul far della sera, e così facemmo. Le macchine furono parcheggiate lungo la strada e iniziammo a scendere la riva sino a raggiungere il fondo sabbioso del fiume. Io ero accanto a Baba. Nel passare vicino ad un cespuglio, Swami staccò due ramoscelli, li mise insieme e mi chiese:

«Che cos'è questo, Hislop?»

«E' una croce, Swami», risposi.

Baba, allora, socchiuse le dita sui due ramoscelli e soffiò lentamente per tre volte tra il pollice e l'indice; poi, aprì la mano, mostrò la figura del Cristo crocifisso sulla croce e me lo porse, dicendo:

«Questo mostra il Cristo com'era veramente al momento che lasciò il Suo corpo, non come gli artisti lo hanno immaginato o come gli storici hanno narrato di Lui. Il Suo stomaco si era ritirato e si vedevano tutte le Sue costole; da otto giorni non mangiava».

Io guardavo il Crocifisso: non avevo parole. Allora, Baba proseguì:

«Il legno della croce è quello autentico sulla quale il Cristo fu crocifisso. Mi ci è voluto un po' di tempo per trovare un pezzo di quel legno di 2000 anni fa...! L'immagine è quella del Cristo, dopo la Sua morte: è il volto di un morto».

Avevo notato qualcosa di strano, e chiesi:

«Swami, che cos'è quel foro in cima alla croce?».

Baba rispose che, in origine, la croce era appesa ad un sostegno. (...)

Dopo alcune settimane facemmo ritorno a casa nostra, in Messico, e presto fummo testimoni di meravigliosi eventi riguardanti il Crocifisso. La croce è così piccola che i particolari della figura del Cristo sfuggono ad occhio nudo. Walter, un amico, venne a casa nostra e scattò alcune foto a colori del Crocifisso. La lunghezza complessiva della figura del Cristo è solo di un pollice, e Walter stava facendo degli ingrandimenti per evidenziarne i dettagli. Quand'egli ci mandò una copia delle stampe, io e mia moglie rimanemmo di stucco. Gli scrissi dicendogli che sarebbe stato artisticamente sensazionale se queste foto fossero state rese pubbliche nel mondo. Io sono persuaso che si tratti della scultura più grandiosa che sia mai stata fatta del Cristo e, a mio parere, è l'oggetto più straordinario che Shrî Satya Sai Baba abbia mai creato per la gioia dei Suoi devoti.

Alcune settimane dopo, Walter e sua moglie tornarono con gli ingrandimenti a colori della croce. Furono appoggiati, insieme alla croce stessa, sul tavolo della sala da pranzo, accanto alle ampie finestre francesi che davano sul mare. Erano circa le cinque del pomeriggio. I particolari rilevati dagli ingrandimenti fotografici erano talmente straordinari che tutte le persone presenti si concentrarono su quella visione stupefacente del Cristo, e sul mistero e sulla meraviglia di Shrî Bhagavan. Quel pomeriggio, il cielo lungo la costa messicana era chiaro e tranquillo. Ma, tutt'a un tratto, senza alcun preavviso, si udì lo schianto di un tuono e, non appena i nostri occhi si volsero verso le finestre, da una nuvola scura, ove un istante prima c'era solo un limpido cielo, guizzò fuori un lampo. Si alzò un vento così violento in direzione della casa che porte e finestre si aprivano e chiudevano, al punto che stavano per frantumarsi i vetri. Le tende volavano all'impazzata. Eravamo molto spaventati da quel repentino cambiamento di tempo, ma mia moglie disse subito: «Sono le cinque del pomeriggio, l'ora in cui Cristo morì sulla croce. Quel che sta accadendo ora viene narrato nella Bibbia». Più tardi, ella portò una Bibbia e vi cercammo il passo attinente, dove si dice che, al momento in cui il Cristo lasciò il corpo, ci fu un violento cataclisma con lampi, tuoni e un vento che squarciò i veli dem tempio.

Giungemmo alla conclusione che eravamo stati appena testimoni di un miracolo che oltrepassava totalmente il nostro potere di immaginazione: davanti ai nostri stessi occhi si era ripetuta nientemeno che la scena degli eventi legati alla crocifissione di Gesù. Il giorno dopo, i giornali di San Diego fecero un breve accenno all'accaduto, a commento dell'improvvisa tempesta che, misteriosamente e imprevedibilmente, si era levata sulla costa messicana, nei pressi di Ensenada. Noi e i nostri amici fummo dell'avviso che la ripetizione di eventi occorsi circa duemila anni addietro, durante la crocifissione di Gesù, implicassero una grande forza collegata in qualche modo con la piccola croce e con la figura del Cristo materializzata da Baba.

Un anno dopo circa, inviai una descrizione dell'accaduto al Dr. Eruch B. Fanibunda per il suo libro "Vision of the Divine". Egli fece vedere il promemoria a Baba, il quale, dopo averlo letto, confermò che il fatto era avvenuto secondo la descrizione riportata e che il significato ad esso attribuito era corretto.

Si potrebbe pensare che la storia della croce fosse ormai finita, ma ci fu ancora dell'altro. Nel 1975 improvvisai un viaggio in India, per consultare Baba circa eventuali arrangiamenti per una Sua sperata visita in America. Swami non era stato informato di questa mia visita e, quando arrivai, era fuori sede. Quel giorno aveva un convivio con alcuni degli studenti più anziani, e disse:

«E' arrivato proprio adesso Hislop a Bangalore ed è in attesa».

Uno dei commensali (che mi riferì poi della scena) commentò: «Tu facesti un crocifisso per lui». E Baba rispose:

«Si, lo feci per lui. Quando andai in cerca del legno, ogni particella della croce era disintegrata e tornata agli elementi primordiali. Io ricomposi gli elementi e ricreai della materia sufficiente per una piccola croce. Assai di rado Swami interferisce con la natura, ma ciò vien fatto occasionalmente per un devoto»."

Hislop John S., Il mio Baba ed io, Edizioni Milesi, Modena, 1994, pp. 30-32

 

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Ultimo aggiornamento: 28-09-03