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Alex Simone

Sentiero del Dharma


Il respiro dei pianeti nell'universo, suona una sinfonia che il nostro orecchio non è in grado di ascoltare, allo stesso modo in cui il nostro spettro visivo non può vedere ciò che supera i suoi confini, ma possiamo percepirla attraverso i nostri sensi nel momento in cui ci abbandoniamo ad essi e ci mettiamo in contatto con la nostra natura più profonda...la nostra anima la sente, e cerca di farci partecipi del fatto che siamo solo tessere di un immenso, caleidoscopico puzzle.

Se sei giunto fino a qui, significa che il tuo inconscio ti ha spinto sino al "sentiero"...è lo stesso principio per mezzo del quale funziona la cartomanzia, o l'astrologia oraria, è il principio di sincronicità menzionato da Jung, e mette in risalto come il cielo in quel momento mette in moto determinati influssi riscontrabili, a livello simbolico, nei piccoli gesti che compiamo quotidianamente, e noi possiamo rendercene conto osservando alcune sintonie esistenti tra le cose.

La natura che ci circonda e della quale siamo parte integrante vive secondo le leggi che animano ogni creatura vivente, e l'uomo non fa eccezione a questo, la nostra esistenza viene scandita in ogni istante dai moti celesti con cui vediamo la vegetazione crescere rigogliosa, in primavera e in estate, e morire in autunno, per preparare durante l'ìnverno il ciclo successivo.

Da sempre l'uomo si è interrogato sulla sua origine, sulla sua provenienza, il..."chi sono, da dove vengo e dove vado", che ha spinto le menti più irrequiete di tutti i tempi e di tutti i luoghi a far scorrere fiumi d'inchiostro nel tentativo di dare un senso alla nostra presenza su questo pianeta. Ma da quando esiste, l'uomo ha anche sempre rivolto lo sguardo al cielo per cercare una via, un qualcosa che gli indicasse la strada verso cui dirigersi, ed è così che ha incontrato le stelle, incastonate con i loro simboli e i loro segreti lassù, nel cielo sopra di noi, a darci un segnale di eterno...un segnale da millenni seguito da ogni viandante sulla terra come sul mare.

Solo scendendo in fondo a noi stessi troveremo le note che suonano la stessa melodia dei pianeti, anche se a qualche ottava più bassa, ma lì troveremo anche la nostra piccola luce, una lanterna per il nostro cammino.Il dharma, in sanscrito è la ricerca della propria verità  individuale, la via per la realizzazione del Sé e della propria identità .

Quando parlo di ricerca del Sé lo faccio perchè avvicinarsi all'astrologia, per come la intendo io, implica sempre una certa dose di consapevolezza, una volontà  di comprendersi e di capire qualcosa di più su se stessi, oltre che la curiosità  di sapere se il futuro ha in serbo qualcosa di bello e di promettente per noi...aprire la sua porta, vuol dire entrare in punta di piedi in un mondo nuovo, diverso, intrigante e suggestivo, ma allo stesso tempo concreto e strettamente connesso con la nostra vita quotidiana.

Leggere il grande libro della vita, è un privilegio che ci chiede in cambio un piccolo sforzo di comprensione interiore, perchè la nostra realtà  materiale non può rimanere disancorata dalle profondità  del nostro inconscio, dal quale prende forma attraverso emozioni, pensieri e stati d'animo, prima ancora che eventi reali e materiali. Dobbiamo cercare di capire chi siamo se vogliamo allacciare un ponte fra noi stessi e ciò che ci accade....e i transiti degli astri ci danno una chiave di lettura del nostro divenire inserendolo in un contesto più grande e di più ampio respiro... l'universo del quale facciamo parte.

I pianeti sono il simbolo di determinati impulsi psicologici, e ognuno rappresenta uno degli ancestrali archetipi che vivono in fondo alla nostra natura primordiale...essi sono immagini e istinti che condizionano le nostre azioni.

Dire che un esame di maturità è andato male perchè Saturno transitava al quadrato del proprio Mercurio di nascita, può essere vero solo se non teniamo conto di tutta una serie di altri fattori che di solito non prendiamo in considerazione, come la difficoltà a comunicare in quel periodo, la stanchezza mentale, la solitudine interiore che ci può assalire...e non ultima, la poca voglia di studiare che ne può risultare.
Alla fine il risultato è lo stesso, certo, ma rischiamo di confondere la causa con l'effetto. In altre parole, dare a Saturno la colpa dell'esame andato male, non solo ci porta a scaricare all'esterno una nostra colpa, quella di non esserci preparati abbastanza, ma anche ad evitare il confronto con noi stessi e con il nostro "specchio della verità", anche se così...è molto più semplice.

La nostra carta natale è una fotografia del cielo al momento della nostra nascita, e le posizioni dei pianeti mostrano quelle che sono le nostre caratteristiche psicologiche, oltre che fisiche. Ciò sottolinea il fatto che ognuno di noi ha, verso un certo simbolo, come in questo caso "il senso del dovere" saturnino, un suo particolare atteggiamento che lo spinge a reagire in un certo modo verso le persone che lo rappresentano.

Ma i pianeti, con il loro sorgere e tramontare, che richiede pur sempre tempi diversi, portano a compimento dei cicli evolutivi che nella nostra piccola realtà si traducono nella crescita e nell'evoluzione di quel simbolo, dentro di noi, così che verso di esso e nei confronti di tutto ciò che esprime, avremo con gli anni un atteggiamento diverso e piu maturo.
E' chiaro che se già  di per sè lo viviamo male dal principio, quando il suo angolo di passaggio diventera' dissonante sarà  per noi ancora piu' piu difficile averci a che fare, ma se prendiamo coscienza delle nostre reazioni condizionate impareremo non solo a capire noi stessi e ad essere piu' consapevoli dei nostri limiti, ma apriremo anche gli occhi su molte altre cose, sia che ci riguardino in prima persona, sia che ci diano semplicemente una spiegazione sulla natura delle cose del mondo e della vita in senso piu' ampio.
Potremo, magari, persino accorgerci che non facciamo altro che proiettare sul partner dei nostri difetti in un circolo chiuso di azione e reazione, derivante dagli impulsi repressi e dalla nostra ombra interiore...ciò che odiamo di noi stessi inconsciamente, e che, per questo, ci dà tanto fastidio negli altri.

Certo, bisogna anche avere la mente sgombra da pregiudizi...lasciare da parte lo scetticismo fuori luogo e notare, come la vita ci offre sempre occasione di fare, che tutto ciò che succede nel mondo ha un suo riflesso celeste....come si suol dire...una farfalla che batte le sue ali muove le foglie di un albero dall'altra parte del mondo...In fondo, non ci è stato forse insegnato che...."come in alto, così è in basso?"

Non si possono d'altra parte volutamente chiudere gli occhi di fronte ad un Saturno transitante in Gemelli nel momento in cui venivano distrutte le Torri omomime...nè sul suo stazionamento "in Toro" quando si parlava di "mucca pazza"...!

Ovviamente, i pianeti non raccontano solo gli eventi mondiali, ma anche le nostre più piccole vicende personali. Chiunque, provando a leggere la sua vita in termini simbolici attraverso la sua mappa natale, potrà rendersi conto, se sarà sincero con se stesso, che tutto quanto gli è accaduto nella sua vita era, se non predestinato, per lo meno molto prevedibile, e che il suo futuro ha imboccato un percorso già  tracciato dalle case del suo tema. Può volerlo vedere o chiudere gli occhi...ma ciò non migliorerà  le cose, anzi,forse..le peggiorerà.

Studio astrologia da circa vent'anni, e i motivi per cui amo questa antica scienza sono così tanti da non renderle giustizia dicendo che "è per capire me stesso e il mio futuro"...l'astrologia è molto di più, soprattutto quando la sai osservare e capire anche attraverso discipline diverse, perchè tutte insieme ti spingono a meditare sulle cose e a vedere quello che si cela dietro la loro facciata esteriore.
Ecco perchè, per chiunque si avvicini, è importante spogliarsi di tutti gli orpelli di una maschera costruita sui valori sociali, ed esibita per dar credito non solo agli altri, ma anche e soprattutto a noi stessi....una falsa immagine che andrebbe purificata da tutte le barriere protettive del Super -Io che le danno, incosciamente o meno, le sembianze di un palazzo di cristallo...pronto a sgretolarsi al minimo urto esterno...

Ciò che voglio dire, è che la conoscenza del Sé implica comunque una certa volontà  di dirigersi verso il fondo delle cose, senza paura di stanare quei fantasmi irrisolti che vivono nei meandri sotterranei della nostra psiche, creando scorie che non ci permettono di andare oltre e superare i nostri stessi limiti. Non è sempre facile, sono d'accordo, ma il sentiero è pur sempre in salita....perchè solo salendo è possibile arrivare alla vetta della propria coscienza.

Insomma caro amico se la tua luce oggi ti ha portato sino a qui a te ora può sembrare solo un caso, ma ti assicuro che non lo è...."conosci te stesso", e siediti comodo, il tuo viaggio sta per cominciare.

© Alex



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