Paesi e contrade
Inutile cercare il paese di Taleggio: Taleggio è soltanto una entità geografica sotto la quale far stare i quattro paesi che danno vita al comune: Olda, Peghera, Pizzino e Sottochiesa, capoluogo comunale.
Se da Brembilla raggiungiamo la forcella di Bura,di colpo il panorama ci appare vastissimo: aspre giogaie montuose a destra, cupi macchioni boscosi giù nel fondovalle, poi pascoli immensi in cui sono inserite le cinque sorelle : la solatia Peghera, Vedeseta che se ne sta sdegnosamente appartata, Olda a cavallo del colle, Sottochiesa con la sua torre pendente e l'arcigno Pizzino.
Taleggio è soprattutto il marchio di uno dei più famosi formaggi italiani, conosciuto già nel Trecento, quando Bernabò Visconti impose alla valle un tributo annuo in duecento "pesi" di formaggio locale dì buona stagionatura. Qualche mucca alla mangiatoia e gli attrezzi di sempre: da loro nascerà il taleggio, il formaggio più modesto che si forma docilmente nella malga più isolata, perché non c'è bisogno di strumenti complicati o di meccanismi di precisione.
Oltre che di ridenti località e di splendidi panorami, la valle è ricca di piccole chiese e di suggestivi santuari che appaiono qua e là, nascosti nel verde. Due sono particolarmente venerati : quello della Madonna di Salzana e il santuario di San Bartolomeo.
L'oratorio di Salzana venne edificato nel 1466 per volontà del popolo della valle, colpito da una grave sciagura: lo smottamento che il 27 novembre del 1359, dopo numerosi giorni di forti precipitazioni, inghiottì letteralmente le abitazioni della frazione Salzana, provocando la scomparsa di decine di famiglie.
Ronchetti nelle sue "Memorie Istoriche" (1805) scrive : Strabocchevole e prodigiosa fu la quantità di neve caduta in quest'anno 1359 per tutta la Lombardia. In Bergamo sei giorni e sei notti continuò senza posa cominciando li 10 Gennajo e s'alzò più di quattro braccia sopra terra, laonde rovinarono molte case e gettata dai tetti arrivava sino alle gronde delle abitazioni, sicchè per nessuna contrada potevasi transitare, nè usare cavalli o carri. Tragico caso avvenne in Taglietto, ove sopra un monte stava una terra chiamata Salezana di sessanta famiglie incerca con una Chiesa dedicata a S.Gregorio. Udivano di quando in quando que' abitanti sotto i piedi rumoreggiare certi tuoni, che ne scuotevano le case, quando li 27 Novembre verso sera si spalancò in orrenda voragine quel monte, e nell'aprirsi caddero per lo scuotimento le case tutte e non meno la Chiesa, rimanendo estinte quante persone vi si trovarono.
Il santuario di Salzana
L'oratorio di Salzana, dedicato a S.Maria Assunta, fu consacrato nel 1548; qui si teneva anche la predicazione quaresimale, iniziata nel 1652. All'interno del santuario vi è una preziosa pala del 1534 dedicata a S.Maria Assunta, ispirata dalla più famosa opera eseguita da Lorenzo Lotto.
Il santuario di S.Bartolomeo è tra le chiese più antiche della valle, risale al 1380 e fu parrocchiale fino al 1566, quando l'arcivescovo di Milano Carlo Borromeo ordinò che la Parrocchiale venisse trasferita in paese(a Vedeseta). Attorno al santuario ci sono boschi e pascoli, incantevoli panorami e dolci colori. La tradizione vuole che tutti gli abitanti di Taleggio vi salgano la seconda festa di Pasqua: prima la messa, poi la colazione sul prato con uova e radicchio. Alle uova è legata un'antica tradizione: le donne mettevano da parte tutte le uova raccolte il Venerdì Santo; le facevano cuocere il sabato o la domenica di Pasqua: sarebbero state mangiate il lunedì al santuario di S.Bartolomeo. Quelle uova avrebbero protetto da ogni pericolo, in particolare dal pericolo delle serpi.
Dell'antico castello di Pizzino non è rimasta traccia, si sa soltanto che sorgeva su un alto picco dove si trova ora un gruppo di case assai caratteristiche. La Parrocchiale, in bella posizione panoramica, contiene pregevoli lavori di intaglio.
Una delle caratteristiche di Sottochiesa è la torre campanaria pendente dalle belle bifore romaniche. Essa si innalza accanto alla Parrocchiale che conserva, nel suo interno, diverse opere d'arte fra le quali una splendida pala a firma di Andrea Vicentino (1581), raffigurante la Vergine e i santi Francesco, Rocco e Cecilia.
L'antica chiesa sorse nel Quattrocento su un nucleo precedente risalente al Duecento. In quell'occasione maturarono i propositi di autonomia nei confronti della chiesa matrice di S. Ambrogio in Pizzino, dalla quale Sottochiesa si separò il 22 aprile 1494.
Da ricordare anche la colonna Fidelitas Talegii, con la quale nel 1609 la comunità della Valle rinnovò la fedeltà alla Repubblica di Venezia.
Sottochiesa con la colonna Fidelitas Talegii e la torre campanaria di origine romanica
Anche la Parrocchiale di Olda conserva alcune buone tele dei Sei-Settecento.
Questa comunità, raccolta in uno dei più riposanti angoli della valle, si staccò da Pizzino nel 1494 e si rese pienamente autonoma nella seconda metà del Cinquecento.
La sua chiesa fu eretta dal 1477 al 1487. Ricostruita nel 1770, venne ampliata nelle forme attuali dal 1894 al 1897 e consacrata il 15 agosto 1897 dal vescovo Gaetano Camillo Guindani che la confermò l'antico titolo dei santi Pietro e Paolo e incluse nella mensa dell' altar maggiore le reliquie dei santi Alessandro, Prospero e Valentino.
Favolosi sono i rustici di Peghera, soprattutto nelle contrade Asturi e Costa.
Peghera: particolare della facciata di un'antica costruzione in località Asturi
La contrada Costa
La sua chiesa, già esistente nel 1378, il 2 gennaio 1474 (come risulta dagli atti del notaio Costanzo Salvioni in data 25 agosto 1475) si rese autonoma e venne consacrata il 18 luglio 1495. Nel 1838 si ampliò la parte riservata al presbiterio. Ma presto maturò il proposito di un edificio più capace e il 16 aprile 1868 fu posta la prima pietra della nuova chiesa che sarà consacrata nel 1906 dal vescovo Maria Radini Tedeschi.
La Parrocchiale conserva una delle migliori opere di Palma il Vecchio: è un polittico a sette scomparti che raffigura S. Giacomo con ai lati S. Rocco e S. Sebastiano, al secondo ordine il Cristo deposto e i santi Ambrogio e Antonio abate, in alto l'Eterno.
E' considerato uno dei più notevoli saggi della tipica visione del Palma e tra i pochissimi suoi dipinti rimasti in provincia.
Da un punto di vista architettonico, Vedeseta offre scorci di grande suggestione; caratteristica una casa-torre con pregevoli ballatoi che si può ammirare nel centro del paese. La sua frazione più alta: Avolasio; le altre sono Reggetto e Lavina.
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